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Autore: cecilycullen94    08/02/2012    0 recensioni
E' un attimo..In cui cambia tutto...Una vita di convinzioni si sbriciola come un castello di sabbia,mentre un'altra vita trova la forza di mettersi in gioco..Entrambe,negli occhi dell'altro..
Dal testo:
"E’ un attimo.
I loro occhi si fondono,il nocciola più intenso nell’azzurro cielo più brillante. I cuori battono all’unisono,veloci come treni in corsa,i respiri diventano irregolari e affannosi.
E gli occhi si cercano senza sosta,si rincorrono alla ricerca di segreti mai detti,di sensazioni mai provate,gli uni negli altri.
Occhi negli occhi.
Due anime che si incontrano,nello spazio di un secondo;si parlano,con un muto linguaggio di sguardi;si desiderano,con tutta la forza di un sentimento potente quanto inaspettato.
E’ un attimo. Occhi negli occhi."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il sole,che tramonta lento oltre le colline,sparge il suo ultimo raggio di luce sui tendoni bianchi e neri del Circo,creando giochi di ombre scure che si confondono tra le pieghe del tessuto,mentre nel cielo ormai nero spuntano timide le prime stelle.

E’ l’inizio di una nuova notte. Di un nuovo spettacolo. In una nuova città.

Nuove persone,attratte dal mistero che circonda il circo come dal canto ammaliante di una sirena,attendono di oltrepassare quei cancelli di ferro battuto,di tuffarsi in quella novità ipnotizzante come un’illusione ottica..

 E il circo li attende a sua volta,affascinante, nella sua tranquilla impazienza intrisa di mistero…

La sua magia,nascosta dal velo dell’apparenza e dell’illusione,scorre al suo interno,nella stoffa dei tendoni,nei sostegni delle strutture,nei suoi artisti,come una linfa vitale di cui nessun componente può fare a meno,e che lega indissolubilmente il mago a sé,perché nessuno dei due può esistere senza l’altro.

Celia aveva sentito  il suo sussurro invitante nel momento stesso in cui suo padre,Prospero l’Incantatore,l’aveva portata per la prima volta in quel circo,dieci anni prima…

La magia era parte di lei.

Viveva in lei. Nel suo cuore,nella sua mente,nella sua anima , come una luce calda,che brillava ogni giorno di più,guidando Celia in quel mondo appariscente e illusorio, pieno di rivalità nascosto tra quei tendoni in bianco e nero,che aveva presto imparato a conoscere.

E ora è lì. Attende anche lei.

Il pesante cappotto di lana nera,sopra il costume di scena, la protegge dal freddo pungente della notte. Celia stringe le braccia attorno alla vita,cercando di darsi calore,mentre la brezza gonfia i veli bianchi del suo vestito troppo leggero come se fosse una candida nuvola. I riccioli scuri sono acconciati in una complicata treccia a lato della testa,alternati con perle e nastri bianchi.

Sembra perfetta,una ninfa evanescente avvolta nella sua stessa magia..Questa è la sua notte…La notte del suo debutto..La notte per cui ha lavorato duramente,giorno dopo giorno,senza mai arrendersi di fronte alla stanchezza e alle difficoltà.

La voce di suo padre,impaziente e carica d’aspettativa,le risuona nella mente,ricordandole con fastidiosa precisione tutti gli anni passati ad allenarsi con i nastri,sospesa a più di dieci metri dal suolo mentre memorizzava incantesimi su incantesimi che l’avrebbero aiutata a rimanere sospesa in aria,aggrappata a quei tessuti che erano diventati,col tempo,la sua vita e la sua stessa condanna,quei normali pezzi di stoffa che erano l’unico mezzo per rendere orgoglioso suo padre…

-Celia!

-Impegnati di più!

-Concentrati sulla tua forza interiore,o non riuscirai mai a compiere l’incanto di levitazione su di te!

Celia scivola a terra,sopraffatta dal peso degli anni passati,la schiena premuta contro la stoffa del tendone,le braccia strette attorno alle ginocchia.

Sopra di lei,un cielo sereno,trapunto di lucciole..Nel suo cuore,un’onda di sentimenti e angosce che la paralizzano,affollando la sua anima.

L’ansia la attanaglia,impietosa…All’improvviso,tutti gli esercizi ai nastri che sentiva di sapere alla perfezione non sembrano poi così perfetti..

Non li ricorda più. Non ricorda neanche gli incantesimi più semplici. Nella sua mente,il buio più nero. E mentre il cuore inizia a batterle furioso nel petto,e il respiro si fa affannoso e irregolare,Celia sente l’ombra fredda della paura scenderle addosso : paura di cadere,di scivolare dai nastri,ma soprattutto,di deludere suo padre,quel padre burbero e un po’ scontroso che dieci anni prima si era visto recapitare una figlia sconosciuta all’ufficio postale,come un pacco ingombrante,quel padre che l’aveva allenata ogni giorno e le aveva insegnato a controllare la magia in lei.

A quel pensiero,al timore di deluderlo,Celia non riesce più a trattenersi,e le lacrime scorrono libere,finalmente,rigandole il viso. Non può arrendersi. Non deve. Ma la paura la inchioda,impedendole di alzarsi da terra.

E il tempo scorre,imperturbabile,insensibile alle sofferenze del mondo e degli uomini,scandito dal ticchettio dell’orologio.

Tic.

“Lo spettacolo è già iniziato?”

Tac.

“Cosa starà pensando papà?”

Tic.

“Mi starà cercando?”

Tac.

“Lo sto deludendo…”

In un attimo,la sua mente è affollata dai ricordi,i ricordi di tutte le volte che ha deluso suo padre.

-E’ impossibile che tu non riesca a produrre l’incanto Flores!E’ uno dei più banali!

-Sei incredibile !Ti distrai con troppa facilità!

-Incosciente!Non provare mai più ad usare il Fuoco Magico da sola!

-Celia!Ragazzina incapace,impegnati!

-Celia! Celia! Celia!

<< Avrei dovuto chiamarmi Miranda - sussurra la ragazza,la voce spezzata dai violenti singhiozzi,mentre cerca di coprirsi le orecchie con le mani per non sentire l’eco di  quelle parole cariche di risentimento che la feriscono più di una pugnalata- Forse sarebbe stato meglio..Sarei stata una figlia migliore >>.

<< Perché dici questo? >>.

Una voce,dolce come una carezza,rompe quel silenzio angosciante e cupo,scandito dai singhiozzi della ragazza.

“Chi è?Chi sta parlando?”

Celia se lo domanda,colpita,ma non riesce ad associare nessun volto a quella voce,non le sembra di averla mai sentita. Sembra quella di un ragazzo,ma non può esserne certa,dato che un velo di lacrime le oscura ancora gli occhi. Ma percepisce un’ombra nel suo campo visivo:la voce attende una risposta.

<< Perché è la verità >>,sussurra la ragazza,sconfitta. Il bisogno di parlare con qualcuno,chiunque sia,è così forte da spingerla a confidarsi,anche solo con un’ombra del circo,con uno dei suoi tanti misteri che svaniscono al sorgere del sole. Così Celia continua,liberandosi dal peso delle sue paure,e parla con quella voce che,stranamente,la rassicura come una fune,salda e robusta,protesa nell’oscurità per salvarla dal suo inferno personale.

<< Non valgo nulla. Né come strega,come figlia,e nemmeno come artista. Ho troppa paura per alzarmi da qui e affrontare il mio debutto. Credimi,vorrei con tutto il cuore,ma..ma..non ce la faccio… Avrei dovuto chiamarmi Miranda >>,conclude la ragazza scoppiando nuovamente a piangere. Il peso del fallimento sembra un macigno impossibile da sopportare,la delusione e la tristezza troppo grandi.

Ma la voce non la lascia sola. All’improvviso è più vicina,proprio di fronte a lei,inginocchiata alla sua altezza. Celia si strofina gli occhi,sorpresa,cercando di vedere meglio oltre il velo di lacrime.

Aveva ragione. E’ un ragazzo. I capelli scuri sono spettinati in un caschetto disordinato,e le labbra sono curve in un sorriso dolce che le fa battere il cuore.

<< E’ normale che tu abbia paura-sussurra lui-Sarebbe strano il contrario. Ma nel tuo cuore hai la magia,è lei la tua forza,la tua carta vincente contro la paura. Devi avere fiducia in lei,ma soprattutto in te stessa >>.

Celia lo ascolta attenta. All’improvviso la paura le sembra meno impossibile da superare.

<< Ma io.. >>,prova a ribattere debolmente. Non è ancora del tutto convinta che la magia sia la chiave di volta del suo problema.

Ma il ragazzo la interrompe di nuovo.

<< E poi-continua lui-io penso che il tuo nome sia bellissimo,Celia >>.

Lei lo guarda stupita.

<< Ma tu..come..cosa..come fai a conoscere il mio nome? >>,balbetta insicura.

Lui si passa una mano tra i capelli. Sembra quasi imbarazzato.

<< Io..ti ho vista allenarti,qualche volta,assieme a tuo padre. E lasciatelo dire,ai nastri sei veramente brava. Non ho mai visto nessuno dominarli come fai tu >>.

Celia arrossisce,per il complimento,ma soprattutto per il fatto che lui l’abbia osservata altre volte,quando improvvisamente si rende conto dell’abbigliamento del ragazzo:è completamente vestito di nero. I calzoni,la giacca,anche la camicia sono neri,neri come una notte senza luna.

<< Sei un Black.. >>,sussurra la ragazza senza fiato.

Lui annuisce.<< Sì. E tu una White >>.

Celia è sorpresa:sa bene che White e Black sono agli antipodi della magia. I primi,come lei,usano la magia bianca,al contrario,i secondi,quella nera. All’interno del Circo dei Sogni c’è una rivalità serrata tra gli esponenti delle due fazioni,che badano bene di tenersi gli uni a debita distanza dagli altri,senza il minimo contatto o legame di qualsiasi natura.

Lei lo guarda,confusa,cercando di capire il perché del suo strano comportamento. Ma ben presto si arrende.

<< Perché mi stai aiutando?Tu sei..un Black.Il tuo nome..e il mio.. >>.

Il ragazzo sbuffa,irritato.

<< Che cosa c’è in un nome?Quella che noi chiamiamo rosa,anche chiamata con un’altra parola avrebbe lo stesso odore soave.. >>,cita lui.

Celia lo guarda stupita.

<< Shakespeare? >>,sussurra.

Poi riflette sulle parole,e all’improvviso il loro significato le è chiaro.

Spalanca gli occhi,incredula.

<< Oh! >>,esclama senza fiato.

Il ragazzo sorride,felice che lei abbia capito quello che intende.

<< La magia-continua lui- come ogni altra cosa al mondo,ha due facce,come una medaglia:una illuminata,l’altra no. Ma ognuna delle due è indispensabile,perché è legata a doppio filo alla sua gemella. Puoi chiamarle come vuoi,a seconda della tua lingua o della tua cultura,ma il significato non cambierà mai:White e Black,Yin e Yang,Luce e Tenebre sono gli opposti alla base della vita. Esisteranno per sempre,separati ma indispensabili come il sole e la luna >>.

Celia lo guarda,tranquilla.

<< Dimentichi che il sole e la luna si incontrano in un’eclissi.. >>.

Lui sorride,scuotendo le testa.

<< Questo non è possibile per la magia. Sarebbe la catastrofe >>.

All’improvviso si alza in piedi,tendendole una mano per aiutarla. Celia lo guarda,incerta,poi la afferra,tirandosi su.

Nel momento stesso in cui le loro mani si sfiorano,un brivido percorre i due ragazzi,come una scossa elettrica dolce,ma destabilizzante. I due si allontanano repentinamente,come scottati.

Entrambi l’hanno avvertito,quel brivido a fior di pelle. Ne erano certi.

<< Allora..In bocca al lupo,Celia. Vai là dentro e incantali tutti >>,dice il ragazzo,voltandosi per allontanarsi.

Ma Celia lo ferma,afferrandolo per la manica della giacca.

<< Aspetta!-esclama- Io..vorrei ringraziarti. E non mi hai ancora detto come ti chiami >>,sussurra poi un po’ imbarazzata per quello slancio di coraggio che non credeva di possedere.

Forse ha ragione lui..La forza è davvero dentro di lei..

Il ragazzo si volta,lentamente. Sorride.

<< Mi chiamo Marco >>,dice solo.

E’ un attimo.

I loro occhi si fondono,il nocciola più intenso nell’azzurro cielo più brillante. I cuori battono all’unisono,veloci come treni in corsa,i respiri diventano irregolari e affannosi.

E gli occhi si cercano senza sosta,si rincorrono alla ricerca di segreti mai detti,di sensazioni mai provate,gli uni negli altri.

Occhi negli occhi.

Due anime che si incontrano,nello spazio di un secondo;si parlano,con un muto linguaggio di sguardi;si desiderano,con tutta la forza di un sentimento potente quanto inaspettato.

E’ un attimo. Occhi negli occhi.

Poi,d’un tratto,la magia svanisce,rotta da una voce improvvisa,che li richiama alla realtà.

E Marco si riscuote,come da uno stato di trance.

E’ ancora stupito da tutte quelle emozioni che non aveva mai provato prima,e una forza a lui sconosciuta lo attira verso la dolce Celia,ancora immobile vicino al tendone,lo spinge ad afferrarla,a baciarla,a stringerla fino alla fine del tempo. Ma sa bene che non può farlo. Non potrà mai. Sarebbe davvero una catastrofe.

Così si volta,costringendosi a non sfiorarla,e se ne va,ostentando una sicurezza fasulla,che ormai non ha più,dopo quell’attimo.

Ormai non è più sicuro di niente.

Stavolta,Celia non prova a fermarlo. Lo guarda andar via,mentre dentro di lei si agitano mille e più sensazioni diverse..Cos’è quel calore che sente dentro?Quel desiderio di lui così forte?

Non lo sa ancora,ma forse,lo scoprirà presto.

Si volta anche lei.

E’ ora di andare.

E così si incammina verso il tendone principale,a testa alta,senza più paure,senza timori,ora che ha trovato il coraggio nascosto dentro di sé.

Grazie a lui. Marco.

E mentre aspetta di compiere il suo numero,dietro il sipario,il suo ultimo pensiero va a quel ragazzo così dolce,che si è fermato ad aiutarla.

Occhi negli occhi.

I suoi occhi,color zaffiro.

Quel ricordo le dà coraggio.

Entra in scena.

Ora,è la sua notte.

Le frasi evidenziate in corsivo sono riprese rispettivamente da Romeo e Giulietta,di Shakespeare,e Eclipse,di Stephenie Meyer..Questa one shot mi è stata ispirata dalla canzone “Occhi negli occhi”,tratta dal musical Giulietta e Romeo di Riccardo Cocciante…

Spero che vi sia piaciuta..è una delle mie prime prove di scrittura,quindi commenti e critiche sono ben accetti,anche per aiutarmi a migliorare…Quindi,se vi va,lasciatemi una recensione,anche piccola piccola,va bene lo stesso!

Grazie per aver letto la mia storia,

Cecily

   
 
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