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Autore: medea nc    08/02/2012    1 recensioni
“Credevo che sotto questo tendone fosse permesso illudersi, sognare, truffare la realtà; ma ho capito che anche fuori da qui, fuori dal Labirinto, dal Giardino di Ghiaccio, o dal Salone degli Specchi, al di là dell’inferriata, esiste una vita che non è fatta di verità … ma come una torre di nuvole. Ho scoperto che anche oltre il circo … l’illusione continua.”
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come una torre di nuvole
 
 
Di lì a qualche mese Celia è pronta… e con lei, quei mesi diventeranno anni … e poi, tanti anni …
 
 
“Ho sempre creduto che ogni circo fosse un universo di inganni, ed il Circo della Notte il più grande di tutti.”
La sua voce stranamente tenera e femminile non lascia trapelare alcun segno di rancore.
Dovrebbe odiarlo, ne avrebbe tutti i sani motivi che si convengono tra nemici; ma allora cos’è quell’amarezza nei toni caldi, vicini … intimi?
Marco Alisdair, che nome impronunciabile, santo Cagliostro! la guarda ancora troppo cauto per crederla innocente quanto lui.
L’unica cosa che trova ancora intatta in lei, l’unica che non si é metamorfosata con quello che erano venuti a sapere, rimane la sua bellezza.
“Non credi che lo sia ancora?” le chiede con la sua cadenza bassa, sempre così maschile, carnale.
Celia fa una strana smorfia, simile ad un sorriso abbozzato, mentre le iridi scure le sente vacillare dentro le palpebre tremanti.
Davanti a lui non ha più il controllo su di esse.
“Sì, lo è …  ma anche la vita lo è!”
E stavolta sorride per davvero.
“Credevo che sotto questo tendone fosse permesso illudersi, sognare, truffare la realtà; ma ho capito che anche fuori da qui, fuori dal Labirinto, dal Giardino di Ghiaccio, o dal Salone degli Specchi, al di là dell’inferriata, esiste una vita che non  è fatta di verità … ma come una torre di nuvole. Ho scoperto che anche oltre il circo … l’illusione continua.”
Gli occhi di Marco si fanno più affabili; adesso la sta guardando come se fosse stato per la prima volta, come se fino ad allora non fossero mai stati l’uno contro l’altra, non fossero mai stati fatti diventare avversari senza saperlo.
“Siamo stati ingannati!” le dice fintamente tranquillo.
Può sentirsi ribollire di rabbia, può … ma lei, di fronte alle sue iridi, è così fragile adesso, così innocente e confusa, come se quel tendone non fosse più casa sua, ma una vasca d’ acqua dentro la quale viene lasciata affogare.
“Già!” gli risponde stanca.
Erano diventati oggetti vivi nelle mani dei loro artefici, si erano trasformati in proprietà esclusive di Hector Bowen e Alexander.
Erano stati calcolati come perfetti giocolieri delle loro manovre.
Nessuno dei due maghi alla fine, aveva considerato la cosa più semplice, quella che avrebbe fatto sfumare tutto; quella che avrebbe fatto cadere le illusioni, insieme ai tendoni delle attrazioni, insieme agli artisti, agli indovini, agli ammaestratori e agli acrobati, … l’amore.
Celia e Marco si erano innamorati.
Si può amare un nemico?
È tutto ciò a cui lei vorrebbe una risposta, ora, proprio in questo momento così personale con lui.
Si può fingere di odiarsi?
Fingere ancora, come le allucinazioni dentro a le Cirque des Rêves.
Lacrime calde e solerti le bagnano il viso rigando il trucco perfetto di scena.
Il bianco ed il nero non sono più in contrasto, ma le loro tinte diventano di un bislacco grigio, sfumando via via sopra la pelle eburnea.
Le sfumature erano un’altra cosa che non aveva mai imparato a conoscere bene, Celia.
La vita è fatta anche di queste. È fatta di colori vivaci ed attraenti, ma anche di teneri pastelli delicati.
La sua esistenza e quella di Marco non avevano mai assaporato la tranquillità di una casa, il piacere di tornare verso di essa ogni sera, al calare della notte; non avevano mai capito cosa significasse mettere radici, vivere di tinte sbiadite.
Non avevano sperimentato cosa volesse dire … fermarsi.
Il Circo arriva inaspettato.
Spunta così, semplicemente, dove ieri non c’era.
… Come lei, delicata, effimera … fugace.
Il circo è imprendibile, il circo non si può imprigionare dentro le mura di una città.
Il circo ha bisogno di spazi infiniti, come ne aveva bisogno lei, com’era per Marco.
Loro due, fulgidi come un mattino d’estate e freddi come la notte.
APRE AL CREPUSCOLO. CHIUDE ALL’AURORA.
Tutti e due non erano mai stati fatti dei colori di una vita serena.
Loro due sapevano solo di nero e di bianco e di rosso e poi ancora di nero e di bianco e di rosso.
“Da nessuna parte esiste un destino in cui io e te possiamo amarci, Celia! Nessuna carta preannuncia la medesima felicità per entrambi.
Continueremo ad odiarci fino a che la magia di uno di noi brucerà per sempre quella dell’altro.”
Il viso della ragazza non assume alcuna espressione.
Se solo si fosse vista, avrebbe finalmente apprezzato quella sincerità della sua faccia.
Adesso, sotto il trucco calcato non c’è più alcun artificio.
C’è stupore, c’è rammarico, c’è dolore, ma sono vere, tutte quelle sensazioni insieme sono spudoratamente vere.
Le lacrime si fermano da qualche parte sotto il mento, quasi fino a lambire la linea sottile dell’abito, e bagnarle il petto.
“Tu credi questo?” gli domanda infine, dopo un tempo che ad entrambi era parso interminabile.
Marco non risponde, la studia soltanto, come se lei fosse stata un individuo senza dimensione umana, non fatta di sostanza.
“Credi che io e te ci distruggeremo, e finiremo col mettere sopra il podio della vittoria il padre di uno solo di noi? … Valiamo così poco?” gli chiede ancora.
“La magia può consumare, Celia!”
Continua a ripetere il suo nome, perché?
Lo guarda innamorata, oh sì! innamorata come lo era dentro, sotto le coltri dei suoi poteri straordinari.
“Anche l’amore.” gli risponde infine.
E all’improvviso, l’orologio comincia a battere i secondi, poi i minuti, poi tanti minuti.
“Cosa vuoi fare, Celia?” le domanda con una strana apprensione.
“Il Circo della Notte o noi due, Marco! Tutte le illusioni di questo mondo pazzo si riducono a questo, il Circo della Notte o noi due. Io ho già scelto.”
L’albero dei Desideri è davanti a loro adesso.
Tutto si annulla, tranne i rami illuminati.
Caccia la sua candela da una delle pieghe del vestito, e accende la fiammella da una delle tante che ardono sull’albero.
È certa che Marco di lì a poco annienterà tutte le sue difese, distruggerà la sua potente magia sotto la forza e la spinta della propria, altrettanto valevole.
Alla fine, vincerà lui, non per merito forse, ma certamente perché lei glielo lascerà fare, per amore, gli concederà di vincere, gli permetterà di batterla per sempre.
Il Circo della Notte per Celia sfumerà in quella stessa sera.
Il prezzo che aveva pagato in tutti i suoi anni, l’amore di Marco Alisdair, nemico, é uno scotto abbastanza alto.
Ma il ragazzo le si avvicina, un passo, poi due, fino a che i loro respiri sono sospesi soltanto da uno strato sottilissimo di aria in mezzo a loro.
“Il tuo desiderio viene alimentato dal desiderio di qualcun altro.”
Le dice calmo.
“La fiaccola che hai scelto per infiammare la tua, é quella che avevo deposto io prima ancora che lo facessi tu.” sorride soddisfatto.
Anche lei adesso sta sorridendo.
“Ma stanotte chiuderemo per sempre con la magia, Celia! Le illusioni del Circo della Notte smetteranno di incantare il mondo della noia. Le attrazioni, la cupidigia dei nostri padri, gli inganni di questi tendoni, non valgono abbastanza quanto quello che proviamo proprio qui, in mezzo al cuore.”
Le dice indicando il proprio petto.
“ … E definiscilo amore se vuoi, per me potrebbe essere anche l’ennesima chimera, un altro sogno; di certo rimarrebbe l’illusione che preferisco di più.”
Una sua mano lunga le sfiora il viso piccolo sotto i ricci, strofinando il trucco pesante già sporcato dalle lacrime.
“Come sei bella Celia, sotto questa maschera!”
 

“Il Circo arriva inaspettato.
Spunta così, semplicemente, dove ieri non c’era.
Sull’insegna si legge …
APRE AL CREPUSCOLO. CHIUDE ALL’AURORA.
ENTRATE!
Lasciatevi cadere da una torre di nuvole.
Perdetevi tra i meandri di un giardino di ghiaccio.
Scoprite l’incanto del Tendone delle Favole.
Qui la magia scaturisce dalle dita di due amanti
La cui passione proibita rischia di consumarli
… come lucciole nella notte.”

Nota: Personaggi e ambientazione sono di Erin Morgenstern, io li ho usati senza scopo di lucro solo ed esclusivamente per questa ff.
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