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Autore: Appleeatyou    08/02/2012    1 recensioni
Ella si avvicina alla ragazzina bagnata, porgendole un fazzolettino pescato chissà dove dal suo striminzito corsetto.
« Grazie,» borbotta la bimba.
« Oh, no, io sono Grazia,» risponde la donna, e scivola via.
[...]
Aspettavano... aspettavano il vecchio signore. E' lui che ha dato inizio a tutto. Credo che... che lui sia...
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[...]Adesso il circo è aperto.

Adesso puoi entrare.

 

 

 

La Calèche

 

 

 

Alcuni restano estasiati nel guardare i cancelli di ferro aprirsi, come per magia. Le persone più vicine alla biglietteria si guardano l'una con l'altra, indecise sul da farsi.

Tu cominci a muovere i piedi, innervosito: non è certo il momento dei tentennamenti, non dopo tutto quel tempo al freddo ad aspettare proprio che il circo aprisse i battenti.

La prima persona della fila sembra decidersi, azzarda un passo in direzione della biglietteria... e un clocchiare di zoccoli raggela tutti. Pochi secondi di sorpresa, e la folla si gira come se fosse un solo corpo verso la fonte del rumore.

La neve comincia a fioccare sul volto della gente, anche sul tuo, si posa sulle ciglia lunghe delle bambine e sui nasi importanti degli uomini e sulle guance scoperte; è sulle sciarpe, sui cappotti, sulla lana dei cappelli, e sui vetri dell'enorme diligenza che si è fermata proprio di fronte ai cancelli aperti del circo.

Immobile, stagliata contro il bianco e il nero del tendone come uno squarcio rosso sangue, la grossa carrozza resta quieta.

Nessuno si muove, e nel silenzio irreale della notte si avverte solo il pianto di una bambina, da qualche parte dietro di te, e poco dopo si fanno spazio i sussurri concitati della madre che tenta di calmarla. Non ti volti, sei troppo sorpreso per fare altro che guardare la strana, vermiglia diligenza che è immobile sulle sue ruote dorate. I profili in rilievo ammiccano seducenti verso di te - sembrano dotati di vita propria, sembrano magici.

D'improvviso il portello si spalanca con un colpo secco, facendo arretrare la folla che si è avvicinata. « Ehi!» Urla un uomo istintivamente, mentre dall'interno dell'abitacolo fuoriesce un fumo azzurrino che si disperde nell'aria. Un piede foderato in un uno stivale nero si posa deciso sul primo scalino della diligenza, mentre il telaio della stessa viene stretto tra due grosse mani pelose.

Sotto i tuoi occhi sorpresi un faccione fa capolino dall'interno, un volto di uomo con due spettacolari baffoni a manubrio e un monocolo sull'occhio sinistro; l'occhio scoperto scruta con sospetto la folla, la linea delle sopracciglia è dura ed inquisitoria. Un corpo segue il volto, altrettanto imponente, chiuso in una divisa rossa e costellata di bottoni dorati.

« Bene,» ruggisce l'uomo (che forse è un colonnello) con voce profonda, e il tacco degli stivali speronati schiocca sul lastricato di pietra.

« Che cosa...?» sussurri a te stesso, osservando il colonnello avvicinarsi alla gente che lo fissa sospettosa ed atterrita.

L'uomo non fa in tempo ad aprir bocca che un lampo colorato lo travolge, afferrandolo con fare cameratesco alla gola.

« Sempre quest'aria truce, Disciplina?» Esclama quello che a tutti gli effetti sembra un pagliaccio, con tanto di naso tondo e cerone bianco sul viso. L'espressione è bonaria e canzonatoria, ma i denti strani ed affilati del clown ti ricordano in maniera preoccupante Pennywise, il terrificante pagliaccio descritto da Stephen King.

« Ne ho abbastanza delle tue castronerie,» ringhia l'uomo chiamato Disciplina districandosi in maniera spettacolare dall'abbraccio soffocante del pagliaccio. « Professionalità, Rigore, Serietà!».

La folla trattiene il respiro mentre tre uomini in costume da trapezista si lanciano dalla sommità della diligenza; le loro espressioni sono serie e composte mentre atterrano sul lastricato con la stessa agilità elegante di un gatto.

« Colonnello Disciplina?» Chiede il terzetto obbediente, con una sola voce.

« Prendi esempio da loro! Professionalità - dice, rivolgendosi al trapezista alla sua destra, - spiega a Follia come ci si deve comportare sul lavoro!».

Follia il clown ride, lasciando Disciplina per avvicinarsi ad una bambina che fissa la scena rapita.

« Ti piacciono gli scherzi?» chiede alla ragazzina. Tu fissi quasi affascinato il biancore spettrale della pelle del pagliaccio, così in contrasto con le guance arrossate dal freddo della bimba; il padre stringe la mano della figlia con un sorriso nervoso.

«Uh...sì?» Risponde lei interrogativamente... e uno spruzzo la colpisce in pieno volto, mentre il pagliaccio si strizza la punta del naso.

« Anche a me!» strilla saltellando via, il fiore all'occhiello ancora gocciolante d'acqua.

Il padre si affanna ad asciugare la bambina che osserva l'allontanarsi del clown con aria vagamente perplessa; in effetti non è la sola a fissare stranita la diligenza e i suoi strani occupanti.

« La prego di scusarlo,» sussurra la sesta figura ad uscire dalla carrozza, una donna in un costume brillante che poggia i piedini scalzi sul lastricato con una delicatezza fuori dal comune. Il viso non è attraente, ma così armonioso da sembrare disegnato secondo precise regole prospettiche.

Ella si avvicina alla ragazzina bagnata, porgendole un fazzolettino pescato chissà dove dal suo striminzito corsetto.

« Grazie,» borbotta la bimba.

« Oh, no, io sono Grazia,» risponde la donna, e scivola via.

Disciplina assume un colore preoccupante, quasi della stessa tonalità accecante della divisa.

« Non siamo qui per sfilare, abbiamo degli obblighi! Dei doveri!»

« Parla per te,» esclama una voce dall'interno della diligenza, e da essa scende un'altra donna, gli abbaglianti capelli color castagna raccolti in una crocchia elegante; lascia scorrere lo sguardo sulla folla, fino a giungere su di te, e quando i vostri occhi si incrociano resti quasi ipnotizzato dalle lunghe ciglia che contornano due iridi violacee.

« Fascino ha fatto colpo...!» Urla Follia cercando di liberare i cavalli dalle briglie, riuscendo in realtà solo a beccarsi una frustata da parte del cocchiere sulle mani guantate.

« Sei così dozzinale...» brontola Fascino, scuotendo la bella testa sconsolata.

« Non prova nemmeno a cambiare,» trilla una vocetta, e tutta la folla si volta verso un bambino vestito di cenci appena uscito, se gli occhi non ti ingannano, da sotto il telaio della carrozza - eppure ciò non sembra toccarlo; il bambino fissa tutti con una strana luce negli occhi azzurri, implacabili e fieri, nonostante l'abito cencioso e il visetto scarno.

Grazia lo fissa amorevole, accarezzando con le dita leggere come piume i secchi capelli color paglia.

« Non tutti possono essere come te, Determinazione,» dice dolcemente.

Fascino sbuffa, e tu riesci a leggere chiaramente negli occhi di alcuni uomini il desiderio di alleviarla dai suoi fastidi. Non puoi negare di avere praticamente lo stesso pensiero... almeno finquando un lampo violaceo non sfreccia attraverso la folla, facendo gridare varie persone di sorpresa ed ammirazione quando riconoscono la figura esile di un adolescente; il ragazzo si lancia verso il pavimento di lastricato, fa una capriola a mezz'aria e atterra su di un solo piede, ruotando velocissimo in quella figura che un ballerino chiamerebbe fouettés rond de jambe en tournant.

« Quando sei uscito dalla diligenza?» chiedono in coro i tre trapezisti al nuovo arrivato.

Il ragazzo, senza smettere di roteare come una trottola impazzita, risponde: « Sono saltato giù dal finestrino quando ci siamo avvicinati al Circo.»

« Audacia non si smentisce mai,» borbottano in coro Serietà, Rigore e Professionalità; saranno anche ligi al loro dovere, ma l'invidia è una caratteristica prettamente umana... non puoi fare a meno di pensare, mentre gli strani personaggi davanti a te non cessano di roteare, ribollire, borbottare, danzare, saltellare in un'accozzaglia di voci e note stridenti; non hanno ordine, ciascuno immerso nel suo mondo, e la sensazione che hai è quella di trovarti di fronte a piccoli pesci impazziti nel loro acquario. Nessuna diligenza potrebbe mai contenere così tante gente, soprattutto non persone che tra di loro sembrano sopportarsi a malapena.

Tutto questo sembra un'illusione... quasi una...?

Improvvisamente tutto sembra fermarsi, anche i tuoi pensieri - un attimo prima di pronunciare quella parola-.

I nove personaggi smettono di ciarlare, si zittiscono, si quietano. I cavalli nitriscono mentre il cocchiere lascia per ultimo la diligenza, aggiustandosi il cappello sulle ventitrè. La folla trattiene il respiro immediatamente, e altrettanto rapidamente lo rilascia deluso; il nuovo arrivato, che tutti si aspettavano fosse la ciliegina sulla torta di quella marmaglia di straordinari talenti, è invece straordinariamente deludente: un vecchietto dalla faccia rugosa e la barba lunga, tutto gobbo e ricurvo e con le gambe sottili come due rametti. Il vecchio scende a fatica dalla diligenza mentre Disciplina accorre, pronto a porgergli il braccio; decisamente è un'ottima scelta dato che l'anziano signore, pur dotato di bastone, scivola due volte mentre scende e sorride tutto sdentato alla folla delusa.

Stranamente, però, gli altri personaggi strani sono ancora immobili. Il vento ha smesso di soffiare, la sera è innaturalmente calma e silenziosa, interrotta solo dal borbottare della gente che commenta l'ultimo arrivato.

Le vesti del vecchio sono nere, in parte coperte da un mantello altrettanto scuro, e sembra avere almeno settant'anni. Piccolo e patetico si fa strada a fatica verso il cancello di ferro, traballando sulle gambette informi, come se dovesse cadere da un momento all'altro; poi tutto cambia: si volta verso la folla con un'agilità insospettabile, lasciando sorpresa diversa gente.

La punta del bastone brilla di luce propria mentre sembra esplodere, e fuori di essa schizzano tre colombe bianche che planano sulla folla; i bambini additano gli uccelli divertiti, delle donne applaudono, gli uomini osservano il volo curvo delle colombe ammirati. Il vecchio muove di nuovo il bastone e la biglietteria si accende, il circo si illumina e quella che prima era una tenda silenziosa diventa piena di rumori, suoni e luci.

Ora il circo è davvero aperto, sussurri a te stesso.

Guardi l'anziano cocchiere, che ti restituisce l'occhiata; sembra ancora più vecchio di quanto avessi stimato a prima vista, sembra antico quando il mondo. I suoi occhi sono coperti dalle cataratte ma terribilmente vivi, presenti, saggi, perfino furbi quando ammicca con fare allettante e spalanca le braccia, come a voler abbracciare tutta la folla che ormai scalpita per entrare.

Quel vecchio è riuscito a rianimare perfino tutti noi, non puoi fare a meno di pensare, mentre i bambini strillano e Audacia continua a far capriole e Fascino sfarfalla le sue lunghe ciglia nere; il colonnello Disciplina apre la fila degli strani occupanti della diligenza, Grazia fluttua dietro di lui, e i tre trapezisti chiudono la fila. Determinazione afferra la mano di Follia, i cavalli nitriscono in saluto dei viaggiatori che scompaiono all'interno del tendone.

La fila comincia a muoversi ordinatamente e la voce dei bambini è quasi assordante, specie per te che sei perso nei tuoi pensieri.

Grazia, Fascino, Audacia e tutti gli altri sono andati a prepararsi per lo spettacolo, credo... ma per tutto questo tempo, come diceva il Colonnello Disciplina, non hanno sfilato solo per divertimento. Aspettavano... aspettavano il vecchio signore. E' lui che ha dato inizio a tutto. Credo che... che lui sia...

« Il Direttore Magia vi da il benvenuto nel Circo dei Sogni!» vi saluta il vecchio canuto con voce forte e chiara, a dispetto dell'età, e infine si avvolge stretto nel suo mantello e scompare, lasciando dietro solo il suo palandrano nero che fluttua scompostamente a terra.
Credo che lui sia la Magia, sussurra la tua mente.
Adesso puoi entrare.

 

 

Fine.

  
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