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Autore: TTB Kun    09/02/2012    2 recensioni
Eccomi prima del previsto con un nuovo one-shoot, stavolta ho voluto scrivere qualcosa che facesse sorridere, questa storiella è sempre ambientata nel'universo che ho creato con la mia fanfic passato e futuro, ma a differenza dell'altro mio oneshoot questo si può godere anche senza aver letto la mia prima fanfic. Vi basti solo sapere che i protagonisti di questa storiella sono i 3 figli di Kovu e Kiara
Buona lettura a tutti^^
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giochi da Leoni




Il sole stava sorgendo sulle terre del branco, una nuova giornata stava per cominciare; i tiepidi raggi mattutini iniziarono a fare capolino all’interno della grotta della rupe dei re.
Era passata qualche settimana dalla sconfitta di Kijani, il branco ormai aveva ripreso la solita routine, e i cuccioli non pensavano più a quei terribili momenti.
Nella grotta un raggio di luce si fece strada fino a raggiungere il viso del principe primogenito.
Riku strizzò gli occhi, infastidito, ma dopo pochi istanti si decise ad aprirli.
Vicino a lui dormivano ancora i due fratelli e tutti e tre si trovavano in mezzo ai loro genitori, il re Kovu e la regina Kiara.
Sora, il secondogenito, sonnecchiava a pancia all’aria con la testa appoggiata al ventre della madre e con una delle zampe posteriori che ogni tanto scalciava a vuoto l’aria, Vitani la più piccola dei tre invece era rannicchiata vicino al padre e dormiva tranquilla.
Riku ancora un po assonnato emise un lungo sbadiglio il quale però non passò inosservato.
-Cof...cof... Pumba! avverti prima di fare una delle tue puzze la prossima volta!- Si svegliò di soprassalto Sora investito in pieno dal non certo fresco alito mattutino del fratello.
Il secondogenito ci mise un po’ a capire che il povero facocero questa volta non centrava niente. -Ciao fratellino, non puoi evitare per una volta di fare tutto questo rumore la mattina presto?-
-Ciao un cavolo! Mi hai quasi ucciso col tuo alito! Ma che cosa hai mangiato ieri sera?-
-Le stesse cose che hai mangiato tu! infatti nemmeno te hai un alito profumatissimo sai?-
Disse Riku tappandosi il naso con una zampina, per poi iniziare a ridacchiare cercando di non fare troppo rumore. Non voleva svegliare il resto del branco ma i suoi sforzi furono vani perchè il fratello gli saltò addosso per giocare alla lotta.
La prima a subire gli effetti di quei due scalmanati fu la loro sorella che venne investita in pieno da i due fratelli mentre si rotolavano in giro.
-Ehy!! State attenti voi due!!- Sbottò Vitani dopo la sveglia non certo delicata.
-Ops, scusami Vitì, ma è lui che ha iniziato... Ahia!-
Sora aveva appena dato un piccolo morso scherzoso all’orecchio del fratello: -Così impari a darmi la colpa!-
I tre cuccioli scoppiarono a ridere ma dopo qualche secondo si fermarono; tutto il branco era ormai sveglio e tutti gli occhi erano puntati su di loro.
Per loro fortuna i loro sguardi erano più divertiti che irritati, i cuccioli si voltarono finalmente verso i loro genitori che li guardarono sorridendo: -Quando avete finito fatecelo sapere- Li riprese scherzosamente Kiara, mentre Kovu rideva sotto i baffi.
-Scusateci, non volevamo svegliarvi...- disse mestamente Riku
-Non preoccupatevi, tanto il sole è ormai sorto, è arrivato il momento per tutti di alzarsi- Rispose Kovu accarezzando i suoi 3 figli.
Le leonesse una dopo l’altra iniziarono ad alzarsi e a lasciare la grotta, Simba decise di partire per un giro di perlustrazione mattutino, nella grotta ormai erano rimasti solo i componenti della famiglia reale.
-Allora, che cosa avete intenzione di fare oggi voi 3 piccolini?- Chiese affettuosamente Kiara ai 3 cuccioli
-Io voglio giocare alla Lotta- Disse subito Sora
-Ma l’abbiamo appena fatta, perchè invece nn giochiamo a rincorrerci?- Propose Riku
-Che barba che siete voi maschi, che ne dite di esercitarci nella caccia- Disse Vitani
-Lotta-
-Rincorrerci-
-Caccia-
-Lotta-
-Rincorrerci-
-Caccia-
I tre cuccioli avevano iniziato a battibeccare sotto gli occhi dei loro genitori che si scambiarono un occhiata divertita.
Kovu sospirò alzando gli occhi al cielo: -Che ne dite di fare un gioco nuovo?-
I tre cuccioli bloccarono all’istante il loro battibecco focalizzando tutta l’attenzione adesso sul loro padre
-Che gioco è?- Iniziò a chiedere curioso e impaziente Sora
-Si chiama caccia al tesoro, è una gara, vince chi raccoglie prima alcune cose e le riporta qui-
-E che cose sono?- Chiese Vitani incuriosita.
-Bhe vediamo.... ah si! Direi un frutto del baobab di Rafiki, un fiore che cresce solo in cima agli alberi di acacia e infine uno scarafaggio di quelli gialli che si trovano vicino alla foresta.-
-Tutto qui? Vinco io sicuramente, sarà una passeggiata- Disse Sora con tono da superiore.
-Ehi, guarda che non ti lascerò vincere facilmente- Rispose Riku
-Pronto? ci sono anche io vi ricordate?- Li interruppe Vitani
-Tu? Ma sei una femmina, non hai possibilità di battere noi maschi!-
-Ah si? bhe vedremo- Concluse la piccola leoncina uscendo dalla grotta con aria stizzita
-Aspetta, non partire prima! Non vale!- Gridarono Riku e Sora mentre uscivano dalla grotta ridacchiando.
Kovu osservava sempre sorridendo i suoi figli che lasciavano la grotta, poi il suo sguardo si posò sulla sua compagna.
-Bene, ora finalmente siamo rimasti soli... quanto tempo è passato dall’ultima volta?-
-Non saprei... da quanto sono nati i tuoi figli?-
-A me lo chiedi? Pensavo gli avessi messi al mondo tu!-
I due sovrani scoppiarono a ridere, poi Kovu appoggiò la testa sulle zampe della compagna, mentre lei sprofondò la sua nella folta criniera del leone.
Entrambi iniziarono a farsi le fusa: -Bhe ora che i cuccioli sono fuori a giocare che ne dici se anche noi due ci divertiamo un po’- Disse Kovu voltandosi pancia all’aria in modo da poter osservare la compagna dritta in viso.
-Mhh non saprei, i cuccioli potrebbero arrivare da un momento all’altro e poi non è che mi sento proprio in vena, sono un po stanca a dirla tutta.-
-sicura?-
-si, sono sicura-
Il re allora leccò la guancia della compagna e si alzò dirigendosi verso l’esterno della grotta, cercando di nascondere un po’ la sua delusione: -D’accordo amore, come vuoi tu-
Il re però non fece in tempo a fare 3 passi che subito si ritrovò atterrato da Kiara che troneggiava sopra di lui: -Hahaha, ci sei cascato in pieno, ti stavo solo prendendo in giro-
Dopo lo stupore iniziale Kovu allora sorrise e con un movimento rapido ribaltò la situazione trovandosi ora lui sopra la sua compagna.
Con un finto tono di autorità iniziò a dire: -Come hai osato prendere in giro il tuo re! Ora dovrò punirti per questa tua insolenza!-
-Oh la prego mio signore, non sia cattivo con me, farò la brava micetta d’ora in avanti lo giuro- Rispose ridacchiano Kiara.
-Verificherò subito personalmente queste tue parole-
-Va bene vostra maestà, fate di me quello che volete- Rispose la regina con sguardo provocante.

( se volete seguire quello che fanno Kovu e Kiara nella grotta leggete questo, scritto dal mio amico Ciccio ^^ CLICCAMI )

Mentre I due sovrani si dedicavano a giochi da adulti ai piedi della rupe i tre principi stavano decidendo sul da farsi.
-Bene io vado, vi aspetterò dopo che avrò vinto- esordì Sora iniziando a dirigersi verso il baobab di Rafiki
-Ehi, non credere che ti lascerò fare quello che vuoi in tranquillità- Gli gridò Riku mentre si lanciava al suo inseguimento.
“Tzk...Maschi... chi li capisce è bravo” pensò Vitani mentre invece si dirigeva in direzione della foresta.
I due principi arrivarono sotto il baobab del babbuino e iniziarono a chiamarlo a gran voce, ma non ottennero alcuna risposta.
Sora allora iniziò ad arrampicarsi un po’ a fatica lungo il grande tronco dell’albero
-Che fai? Sei impazzito? Non si entra in casa degli altri senza chiedere il permesso!-
-Che c’è hai paura che io ti batta fratellone?- Rispose Sora facendogli la linguaccia da un rametto su cui aveva trovato appiglio.
Riku alzò gli occhi al cielo in segno di rassegnazione e iniziò a sua volta a scalare il grosso albero.
Una volta arrivati in cima i due cuccioli iniziarono a guardarsi intorno in cerca dei frutti finche non ne individuarono un grappolo appeso proprio al centro dell’albero, sopra le loro teste.
-Sora vieni qui, fammi da scalino, è l’unico modo per arrivare a prenderli-
-E chi mi dice che non ne prenderai uno e poi te la darai a gambe lasciandomi qui da solo?-
-E’ solo un gioco! e comunque ci sono gli altri due oggetti ancora da trovare quindi non avrebbe senso lasciarti da solo subito-
Sora osservò il fratello qualche secondo di traverso ma poi si decise a fare come diceva lui.
Il secondogenito si mise proprio sotto il grappolo di frutti e Riku gli salì sulle spalle.
-Ora tirati su così ci arrivo meglio-
-Mamma mia, oltre che puzzare quello che hai mangiato ieri sera pesava pure un sacco... issa!!!-
-Non fare il pappamolle, dai che ci sono quasi-
Riku cercò di allungarsi il più possibile, aveva quasi raggiunto con la zampa i frutti quando Sora cominciò a tremare
-Stai fermo mi fai cadere!-
-Non ti reggo più, sei troppo pesate!-
Il leoncino scuro ormai nn riusciva più a mantenere l’equilibrio e cadde rovinosamente a terra rotolando fino dove Rafiki teneva le terre colorate che usava per fare i suoi disegni.
Tutte le ciotole si rovesciarono mentre una schizzò via e finì dritta in testa a Sora.
-Che è questa roba!- Sora iniziò a correre ovunque cercando di levarsi la ciotola dalla testa, scrollandola come un dannato.
Così facendo però non si accorse che stava andando dritto verso il tronco dell’albero e concluse la sua corsa con una bella testata.
La botta fu talmente forte che la ciotola sulla sua testa si spezzo in due e le vibrazioni dell’albero fecero cadere una pila di frutti proprio addosso a Riku che stava cercando di rialzarsi dopo essere caduto.
-Cavolo che botta!- Esclamarono all’unisono i due fratelli per poi bloccarsi di colpo guardandosi a vicenda
-Ahahah, Fratellone sei tutto sporco di colore, guardati!-
-Tu invece hai tutta la testa blu! Ahahah!-
-Ehy! cos’è tutto questo casino in casa mia!-
I due fratelli tornarono alla realtà e si accorsero che Rafiki era appena tornato e li guardava decisamente arrabbiato, non avevano mai visto il babbuino così prima di allora.
-Oh Cavolo, io scappo!- Disse Sora afferrando al volo uno dei frutti e scendendo dall’albero più in fretta che poteva
-Emmm... ci scusi signor Rafiki, è stato un incidente, addio!- Riku a sua volta afferrò un frutto e seguì di corsa il fratello mentre Rafiki gli gridava contro in una strana lingua che i cuccioli non conoscevano, per loro fortuna.
Dopo aver corso per un po’ i due fratelli si fermarono vedendo che nessuno li inseguiva.
-Bella idea genio! Entrare in casa di altri senza permesso-
-È colpa tua che sei caduto!-
-Sono caduto solo perchè tu non sei stato fermo-
-Perchè sei pesante!-
Riku fece un lungo sospiro -Bhe quel che è fatto è fatto, ora tu dove vai?-
-Vado nella foresta, magari così mi lavo pure via questa schifezza dal pelo-
-È la prima cosa intelligente che sento uscire dalla tua bocca oggi-
-Spiritoso- Sora diede una spinta al fratello e iniziò a correre ridendo -L’ultimo che arriva è una iena puzzona!-
I due leoncini correndo e scherzando arrivarono fino ai limiti della foresta, dove la vegetazione iniziava a farsi più rigogliosa, e c’erano molti ruscelli in cui i due cuccioli poterono sciacquarsi via il più grosso del colore che avevano addosso, ma per qualche ragione il ciuffetto di Sora non ne voleva sapere di venire pulito.
-Perchè nn viene via, ma con che schifezza è fatta sta roba?-
-Hahaha, spera che col tempo venga via da solo altrimenti rimarrai buffo così per sempre-
Sora lasciò perdere le parole del fratello e si mise a cercare lo scarafaggio giallo che dovevano trovare ma non sapeva bene da dove cominciare.
Anche Riku aveva iniziato la ricerca nel frattempo: -Vediamo, se fossi un viscido insetto dove andrei a nascondermi...- Il Principe si guardava intorno in cerca di una macchiolina gialla sulla corteccia di qualche albero e dopo svariati minuti finalmente lo vide; l’insetto se ne stava fermo su di un grosso tronco, Riku si preparò a spiccare un salto per prenderlo, ma non era ancora molto bravo negli agguati e l’insetto gli sfuggì infilandosi in un buco dell’albero.
-Cavolo, ora però sei in trappola, vieni fuori!- Il piccolo leone infilò la zampa nel buco e iniziò a tastare in cerca dell’insetto fino a quando non toccò una sostanza appiccicaticcia.
Il cucciolo tirò subito fuori la zampa e vide che era tutta piena di uno stano liquido arancione.
“Che è sta roba?” pensò fra se e se mentre annusava quella strana sostanza, l’odore era dolce, e anche il sapore, non aveva mai visto qualcosa del genere.
Per sua sfortuna dal buco iniziò a sentirsi un ronzio sempre più forte, Il leoncino iniziò ad indietreggiare ma subito dal foro uscì uno sciame di api infastidite dalla non piacevole intrusione nel loro alveare.
Riku iniziò a correre inseguito dalle api che però sapevano bene dove si stesse dirigendo guidate dall’odore del miele sulla sua zampa.
-Cavolo! Cavolo! CAVOLO!-
Il leoncino correva più forte che poteva ma le api non lo mollavano, a un tratto intravide un leoncino con un ciuffetto blu in testa intento a guardarsi intorno
-Sora, Scappaaaaa!- Riku passò di fianco al fratello come una scheggia, il quale rimase un attimo imbambolato, non capiva da cosa stesse scappando il fratello.
Allora si voltò nella direzione da cui era giunto e vide lo sciame di api avvicinarsi
-Tonto che nn sei altro!- Sora a sua volta iniziò a correre anche più veloce del fratello tanto da raggiungerlo poco dopo.
-Come hai fatto a far arrabbiare così quelle api me lo spieghi!-
-Mentre cercavo di prendere l’insetto ho involontariamente disturbato lo sciame-
-Bella mossa! Cavolo ci stanno raggiungendo... Ahia!!!-
Un ape aveva appena punto sul sedere il povero Sora che con quella storia non centrava nulla.
-In acqua presto!- Riku aveva intravisto un laghetto poco più avanti, i due fratelli con uno scatto finale ci si buttarono dentro.
I cuccioli rimasero sommersi fino a che i loro polmoni glielo permisero e per fortuna questo bastò a far andare via le api.
-Grazie Riku, per colpa tua quelle api hanno punto me che non centravo nulla-
-Scusami non volevo farlo...-
-Ahh dai lascia stare... Ehi ma quelli nn sono Timon e Pumba?-
I due leoncini iniziarono a chiamare i due amici che vedendoli si avvicinarono incuriositi
-Buongiorno piccoli principi, vi divertite a fare il bagno?- Li salutò Pumba
-È una lunga storia, meglio lasciare perdere...-
-Sora... per caso ti sei dato alla musica Punk?- Disse Timon notando il colore del ciuffo di Sora
-Cosa? Che cosa sarebbe?-
-Nah, niente... lascia perdere. Comunque siete anche voi alla ricerca degli scarafaggi gialli?-
-Si, ma come fate a saperlo?-
-Vostra sorella è venuta prima di voi e ne stava cercando uno, non pensavo che foste così dei buongustai, hanno un sapore favoloso quegli insetti.-
-Ugh, Che schifo- Risposero in coro i due fratelli.
-Tzk principi, chi li capisce è bravo... Comunque se li cercate provate a spostare qualche tronco caduto, ne troverete un sacco. Noi andiamo, ci siamo già rimpinzati a sufficienza, ci si vede!-
La suricata e il facocero allora si allontanarono, mentre i due cuccioli si dirigevano verso un tronco caduto proprio a pochi metri da loro.
-Al mio 3 lo solleviamo ok? 1...2..3!-
Sotto il tronco come aveva detto Timon era pieno di insetti, tra cui anche gli scarafaggi gialli che i due cuccioli stavano cercando.
-Come hai intenzione di portarli alla rupe? Io non li prendo in bocca quei cosi- Disse Sora disgustato
Riku si guardò un po intorno, e subito ebbe un idea; andò a strappare una grossa foglia e la posò a terra, poi ci fece rotolare sopra l’insetto e la piegò come un sacchetto che poi prese tranquillamente in bocca.
-Ti aspetto alla fine, femminuccia!-
-Ehi non vale!- Sora in fretta imitò ciò che aveva fatto il fratello e iniziò a seguirlo, ora ai 2 mancava solo il fiore dell’albero di acacia.
I cuccioli lasciarono gli insetti nascosti vicino alla rupe, dove in precedenza avevano lasciato anche i frutti dell’albero di Rafiki.
I due fratelli si dirigevano verso l’albero più vicino, le acacie sono alberi con un tronco alto e sottile, che poi si allargano in una grande chioma piatta. Il problema è che i rami sono pieni di spine.
-Eccoli i fiori di acacia! Come facciamo ad arrampicarci?- Chiese Riku
-Con le unghie! Come pensi di fare?-Rispose Sora mentre spiccava un balzo e incominciava a scalare il tronco
-Non penso sia così semplice- sospirò Il primogenito mentre infatti Sora scivolava inesorabilmente giù dal tronco.
-Hai qualche idea migliore?-
-Io vado a cercare un albero col tronco più storto, magari è più semplice salire-
-Ok e mentre tu pedi tempo a cercare l’albero che ti piace di più io arrivo in cima a questo e vado a vincere-
-Fa un po come vuoi, consumati le unghie per nulla-
Sora non rispose al fratello, si limitò a fargli una linguaccia mentre si allontanava.
Riku iniziò a girare per la savana in cerca di un albero di acacia più semplice da scalare, per sua fortuna poco dopo incontrò Simba che era in pattugliamento.
-Ciao Nonno!-
-Ehi, ciao Riku!, che cosa stai facendo in giro da solo? I tuoi fratelli?-
-Stiamo facendo una caccia al tesoro, devo raccogliere un Fiore da un albero di acacia, ma non riesco a scalarla, devo trovarne una che abbia il tronco piegato così è più semplice-
-Mhhh, mi sembra che ce ne fosse una semplice da scalare vicino alla pozza dell’acqua, hai già controllato li?-
-No ci dovevo ancora passare, grazie nonno! Tu sai sempre tutto!- Gli gridò Riku mentre si allontanava in direzione della pozza dell’acqua.
-Si ma fai attenzione alle spine mi raccomando!-

Erano passati ormai alcuni minuti da quando Riku aveva lasciato Sora da solo alle prese con il tronco di quella pianta, ogni volta che provava a scalarla inesorabilmente poi scivolava giù ma ogni volta arrivava sempre un po’ più in alto.
Dopo l’ennesimo scivolone il cucciolo fece un profondo respiro -Questa volta ce la faccio, questa volta ce la faccio....Forzaaaaa!- Il leoncino si lanciò ancora con tutte le sue forze nella scalata, e questa volta riuscì a raggiungere i primi rami più bassi della chioma dell’albero
-Si!! Evvai!! Ce l’ho fatta!!! Sono Forte!!! Però che fatica...-
Il cucciolo si fermò un attimo per riprendere fiato dopo lo sforzo allora cercò di sedersi un momento, dimenticandosi però di controllare prima di farlo e finì con l’appoggiarsi proprio su una spina bella appuntita.
Il cucciolo si rialzò di soprassalto tanto da quasi cadere dalla pianta e facendo un urlo di dolore.
-Che male! Tutte al mio povero sederino capitano oggi!-
-Che fai ti riposi? Ma non ero io quello che perdeva tempo a cercare un albero più facile da scalare?-
Sora guardò di sotto e vide il fratello che teneva in bocca uno dei fiori di acacia.
-Ma come hai fatto?-
-Nonno mi ha consigliato un albero semplice da scalare-
-Si ma così non vale!-
-Si invece che vale! Addio!-
Riku iniziò a correre verso la rupe dei re, mentre Sora iniziò a guardarsi intorno in cerca del fiore più vicino.
Lo individuò proprio sopra la sua testa, e facendo attenzione questa volta a non calpestare alcuna spina, lo colse.
Ora doveva solo scendere ma non era semplice neanche quello, il cucciolo con attenzione si lasciò scivolare un po per il tronco e appena si sentì più sicuro saltò.
Il leoncino cominciò a correre verso la rupe, si diresse nel posto in cui aveva nascosto l’insetto e il frutto e lì vide suo fratello.
-Sto arrivando!-
Riku sentendo Sora che si avvicinava si mosse a raccogliere le sue cose e corse su per la rupe, seguito subito dal secondogenito.
-Troppo tardi fratello, ormai ho vinto io!- Disse Riku mentre varcava la soglia della grotta con un balzo, e un bel sorriso sul musino, convinto di aver vinto.
-No Riku, non hai vinto proprio niente questa volta- lo accolse una vocina dolce dall’interno della grotta
Il sorriso di soddisfazione sparì in un attimo dal volto del principino mentre nel frattempo anche Sora era giunto all’interno della grotta.
-Ce ne avete messo di tempo voi due! Non dicevate che una femmina non poteva vincere?- Disse Vitani iniziando a ridacchiare.
La leoncina era accoccolata in mezzo ai suoi genitori, era già da un pezzo che era tornata con tutti e tre gli oggetti.
-Tu!? Cosa?! Come!? Quando!? Vitì?!- Iniziò a domandare senza alcun senso logico Sora.
La leoncina si alzò e si avvicinò ai due fratelli iniziando a girargli intorno prendendoli in giro.
-Ahahah, bhe, mentre voi perdevate tempo a farvi la guerra tra di voi io sono andata prima nella foresta e ho chiesto subito a Timon e Pumba dove trovare l’insetto, poi sono andata dalla signora giraffa e gli ho chiesto gentilmente di raccogliere un fiore di acacia per me, e infine sono andata da Rafiki, che era intento a pulire un disastro con i colori, e mi sono fatta dare da lui il frutto, e poi sono tornata a casa. Ah un ultima cosa: bella pettinatura Sora-
Concluse la principessa scoppiando a ridere.
-Piccoli, non va mica bene, vi siete fatti sul serio battere da una femmina- disse Kovu ridendo
-E che cosa c’è di male in questo?- Lo riprese subito Kiara
-Nulla tesoro, nulla, era solo così tanto per dire- Si affrettò Kovu a risponderle sorridendo.
La regina squadrò per un attimo il compagno per poi cappottarlo con una spinta scherzosa.
-Così va meglio- Concluse la regina alzandosi e dirigendosi verso il suo secondogenito
-Tu vieni subito qui che hai bisogno di una bella lavata, ma che cosa hai combinato?-
La regina acchiappò Sora e iniziò a pulirgli il ciuffo trattenendolo fremo con le zampe.
-Mamma! Mamma! Mi da fastidio!- Si lamentò inutilmente Sora mentre tutti i presenti nella grotta cominciarono a ridere.
-Ecco quà, ora sei pulito-
Sora schizzò via dalle zampe della madre e si avvicinò ai fratelli
-E ora che facciamo? È ancora presto per mangiare-
-Facciamo quello che dico io visto che ho vinto, quindi ora ci esercitiamo nella caccia!-Disse Vitani con fare trionfante.
-Bhe direi che può andare per oggi- Rispose un po sconsolato Riku.
-Uffa a me non piace cacciare, è roba da femmine!- Sbottò Sora
-Dici così solo perchè sei rumoroso come un elefante e fai scappare qualunque cosa si muove- Lo riprese Vitani ridendo.
I tre cuccioli scherzando uscirono di nuovo dalla caverna lasciando i genitori nuovamente soli.
-Non ci credo, siamo ancora soli!- Disse Kovu guardando la compagna, il re era ancora a pancia all’aria nella posizione in cui Kiara lo aveva spinto e la osservava a testa in giù
-Non ti stanchi mai di giocare tu?- Kiara iniziò ad avvicinarsi al suo compagno arrivando muso a muso con lui
-Non mi stancherò mai di amarti, lo sai benissimo- Sussurrò Kovu all’orecchio della compagna.
I due amanti iniziarono a farsi le fusa strusciando le loro teste, ma quasi subito 3 piccole schegge fecero irruzione nella grotta saltando addosso al re e iniziando a giocare con lui.
-Ehi ehi piano! non dovevate andare a giocare alla caccia voi 3?- Disse Kovu iniziando a ridere.
-Si papà, infatti abbiamo deciso che la nostra preda sei tu!- Rispose subito Vitani mentre era intenta a mordicchiare la coda del padre
-Almeno così è più divertente- Aggiunse Riku alle prese con l’orecchio destro del padre mentre Sora si occupava del sinistro.
-Ok piccoli, però usciamo da qui che voglio prendere una boccata d’aria, vediamo chi arriva prima alla pozza dell’acqua ok?-
-SIIIIIII!!!- Gridarono i 3 principi in coro schizzando via alla stessa maniera in cui erano entrati
Anche Kovu iniziò a correre, ma giunto sulla soglia della grotta si fermò e si voltò a guardare la sua compagna, i due rimasero qualche secondo in silenzio immobili, poi scoppiarono a ridere e anche la regina si mise a correre, come se fossero anche loro due cuccioli che giocano spensierati.





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