Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: R Artemis    09/02/2012    1 recensioni
"L.A. non é solo la città degli angeli, ma anche dei sogni."
Jared Leto
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi svegliai quella mattina con la strana sensazione, come se dovesse succedere qualcosa. L'orologio sul comodino segnava le 10:30.
Era domenica, niente lavoro.
Mi alzai piano dal letto e spostai le tende azzurre che coprivano la finestra. La luce del sole invase la stanza, accecandomi. La primavera ormai stava per lasciare posto all'estate, il clima stava cambiando, il tipico calore di Los Angeles si faceva sentire.
Come da abitudine, appena sveglia andai nella stanza di El, di fianco alla mia, per darle il buongiorno.
Di solito era lei a dormire di più la mattina, ma questa volta la trovai già sveglia, sdraiata sul letto. mentre si accarezzava la pancia, che ormai sembrava voler esplodere.
"Buongiorno" dissi avvicinandomi a lei, che mi rispose con un sorriso. Mi appoggiai sul letto, al suo fianco, con la testa vicino al suo grembo e cominciai ad accarezzarla anche io.
"Buongiorno anche a te" sussurrai.
"Oggi ha deciso di svegliarmi prima con i suoi calci..." mi informò El.
"Brava, o bravo, chiunque tu sia.."già, lei ed Antoine non avevano voluto sapere il sesso della piccola creatura. "To the right, to the left, we will fight 'till the death,'till the edge of the Earth,it's a brave new world from the last to the first.." iniziai a cantare "Piccoli Echelon crescono!" dissi facendo ridere El.
"Piccolo, qualunque cosa accada, sappi che avrai sempre un'ottima zia su cui contare. Prima regola: sogna sempre e credici fino in fondo. Fai di tutto pur di raggiungere i tuoi obiettivi. Tu potrai avere qualunque cosa, non avere paura di nulla. Tu sarai felice." 
El mi guardò sorridendo "Perchè allora non ci credi neanche tu? Perchè non segui ciò che hai detto?"
"Perchè ci sono cose impossibili da raggiungere, per me."
"Tu l'avevi raggiunto Frances, ma sei scappata, avevi paura di aver realizzato il tuo sogno"
Rimasi in silenzio accarezzando la sua pancia, quella che conteneva la creatura che già amavo più di me stessa, che non avrei fatto soffrire per nulla al mondo.
Quella di Alena era stata una...scusa..lo sapevo. Avevo sofferto a causa di quello, certo, ma la realtà era quella che aveva detto El, lei che mi capiva meglio di chiunque altro.
All'improvviso sentii il mio cellulare suonare. Un nuovo messaggio.
-Buongiorno piccola! Siamo appena tornati a casa.. solito posto? Ci vediamo fra 30 minuti, non fare tardi!-
Era Tomo. Era diventato come un fratello ormai. Continuavamo a tenerci in contatto, nonostante ci potessimo vedere solo poche volte.
Avvisai El, doccia veloce, un paio di pantaloncini, canottiera e via.
In pochi minuti arrivai davanti a Starbucks, il nostro 'solito posto' dove facevamo spesso colazione, che poi diventava pranzo da quanto mangiavamo..
Di solito ero io quella in ritardo; questa volta di lui non c'era ancora traccia.
Stavo per mandargli un messaggio quando sentii una  moto avvicinarsi. La riconobbi subito: era la Sua moto. Si accostò e vidi finalmente Tomo scendere dal sedile posteriore.
Lui era lì. Dietro quel casco dalla visiera scura si nascondevano occhi capaci di rapirti, si nascondeva lui. Restò immobile qualche minuto, o forse erano solo pochi secondi. Sentii il cuore fermarsi, sentivo che la sua presenza era vicina, con non lo era stata per mesi. Poi all'improvviso riavviò la moto e ripartì.
Ritornai sulla Terra per salutare Tomo. Mi era mancato davvero tanto parlare con lui.
Entrammo nel cafè, ci sedemmo e iniziammo, come al solito, la nostra 'colazione'.
"Ho un po' di cose da raccontarti..ma prima tu! Ho saputo di qualcuno..un ragazzo..dimmi!"
"Perchè Antoine non può stare zitto una volta ogni tanto? Comunque..niente..ho conosciuto un ragazzo, ma non c'è assolutamente nulla..almeno da parte mia non ci sarà mai.." risposi abbassando lo sguardo.
Tomo mi guardava con la sua espressione da 'ho capito tutto'.
"Ho visto come lo guardavi, prima..hai bisogno di Shannon"
"E' lui che non ha bisogno di me. Io..ora sto meglio..o almeno starò meglio, un giorno..ma basta, ti prego. Cosa volevi dirmi tu?"
Improvvisamente i suoi occhi scuri si illuminarono "Io e Vicki aspettiamo un bambino" disse entusiasta.
"E finalmente!" scoppiai a ridere, poi andai ad abbracciare il mio Mofo.
Lui l'amava davvero, lei amava lui. Si amavano per quello che erano, con i loro pregi e difetti. Erano come destinati a doversi incontrare, ad unire le loro strade, le loro vite. Ero davvero felice per loro.
La mattina passò in fretta e Tomo mi riaccompagnò a casa di El.
"Credici ancora" l'ultima cosa che mi disse, prima di salutarmi con un piccolo bacio sulla fronte.
Anche Antoine era tornato a casa e passò tutto il tempo attaccato ad El sperando di sentir scalciare il piccolo. Era davvero tenero quando era vicino ad El. Sapevo che sarebbe stato un ottimo padre.
 
Con il ritorno di Antoine non c'era un attimo di tranquillità in quella casa. 
Era sera ormai, sentivo il bisogno di restare un po' da sola. Uscii di casa per ritrovare un po' di pace, andai sulla spiaggia, quel luogo che adoravo, quel luogo che adoravo, quel luogo che mi aiutava a pensare.
Mi sedetti sulla sabbia, rivolta verso il mare, verso l'orizzonte. Presi il mio iPod, cuffie, play e uscii da questo mondo. L'energia degli Avenged Sevenfold mi travolse, per seguire dopo con quella dei Muse. Mille ricordi cominciarono ad affiorare finchè qualcosa non li interruppe.
Qualcuno si sedette al mio fianco. Riconobbi subito quelle scarpe multicolore: solo un uomo era capace di indossarle. Voltai lo sguardo e incontrai il suo volto, il suo sguardo fisso sull'oceano. 
Sentii la pelle rabbrividire, solo sentendo che lui era qui, al mio fianco.
"Perchè, Shannon?" chiesi, ma non ottenni risposta. Continuava a fissare l'immensa quantità d'acqua di fronte a lui. Decisi di imitarlo e restai in silenzio, la musica che continuava a sostenermi.
Passammo minuti o forse ore lì, immobili, finchè lui non ruppe il silenzio.
"Mi dispiace. Con lei non c'è mai stato nulla di serio, e quella sera non so cosa mi sia preso.." Con 'lei' sapevo cosa, o meglio chi, intendesse. Fece una piccola pausa poi riprese. "Ho cercato di dimenticarti, sono stato con molte donne, lo ammetto, ma il pensiero di te non mi abbandonava mai. Forse ero io che non volevo mandarlo via.. Non voglio dimenticarmi di te, non voglio stare senza di te" Una piccola goccia d'acqua sfiorò la mia gamba, poi un'altra al mio fianco ed un'altra ancora. Pioggia, strano, soprattutto in questo periodo.
Vidi Shannon alzarsi e guardare in alto, poi si voltò verso di me e mi porse la mano. La presi e mi aiutò ad alzarmi. Eravamo a pochi centimetri di distanza ora, sentivo il mio cuore battere sempre più forte.
I nostri sguardi si incrociarono, lasciandomi perdere in quell'inifinito che mi era mancato così tanto.
Non riucivo a credere a ciò che mi aveva detto..
"Tu hai paura" disse poi sorridendo "Lo so, perchè anche io ne ho. Non ho mai provato tutto questo.. Ho paura di farti soffrire, ho paura di non renderti felice, ho paura di non essere abbastanza per te, ho paura di perdere la cosa più bella che sia mai entrata nella mia vita.."
La pioggia cadeva fitta ormai, speravo che il suo dolce suono coprisse quello del mio cuore, che i brividi che mi percorrevano in quel momento sembrassero solo opera del freddo. Non riuscivo a staccare lo sguardo da quei profondi occhi.
"Vorrei solo vederti felice, ma... al mio fianco." disse infine, quando si bloccò vedendo un mio movimento. Presi le mie cuffie e gliele porsi. Sentii anche io, dal volume alto, la voce di Chad in -Far Away-
Non riuscivo ad esprimere ciò che provavo in quel momento, così lasciai che quella canzone parlasse per me.
-This time, this place, misuesed, mistakes. Too long, too late, who was I to make you wait. Just one chance, just one breath, just in case there's just one left, 'cause you know that I love you. I have loved you all along and I miss you been far away for far too long. I keep dreaming you'll be with me and you never go. Stop breathing if I don't see you anymore-
Sfiorò i miei capelli,spostandone una ciocca dietro l'orecchio, sfiorandomi una guancia. Era sempre più vicino, sentivo il suo profumo invadermi.
Eravamo completamente fradici ormai, ma non ci importava. Il mio cervello era completamente andato, lasciando posto alle mille emozioni che ora provavo. Sorrisi e lui fece lo stesso. Sentivo il suo respiro profondo sulla pelle.
"Ti amo Frances" sussurrò prima che le sue labbra incontrassero le mie in un dolce bacio, quelle labbra che avevo avuto paura di non poter assaporare mai più. Il suo petto poggiava sul mio, sentivo i nostri cuori battere all'unisono. 
Il paradiso non era mai stato così bello.
Mi staccai lentamente da lui, ancora incredula. Sfiorai i suoi capelli gocciolanti, poi scesi piano, vicino alla triad. Il suo sorriso era qualcosa che non avevo mai visto prima. Riusciva a disarmarmi ogni volta.
"Ti amo Shannon" sussurrai poi, cercando di nuovo le sue labbra. Quelle parole che avrei voluto dire così tante volte, ma che avevo paura rovinassero tutto.
Mi strinse tra le sue braccia, non mi ero mai sentita così sicura, così felice, così stupidamente innamorata.
"Non ti lascerò mai più andare via. Sei mia" disse prima di alzarmi da terra. Avvolsi le gambe intorno alla sua vita e fissai i suoi occhi, quegli occhi così fottutamente perfetti.
"E tu sei mio, ricordatelo bene signor Leto"
"Ora voglio una foto, mia piccola fotografa" disse lui, sfiorando le mie labbra.
"Forse non hai notato che sta piovendo..e noi siamo un po' bagnati..la mia Puff non è indistruttibile.."
"Te ne ricompro quante ne vuoi! Voglio che questo momento duri per sempre. Io e te."
Non me lo feci ripetere. Presi la mia inseparabile Puff e con una mano cercai di scattare la foto. Mentre premevo il pulsante, Shannon si voltò verso di me, baciandomi.
Non so come, gli feci perdere l'equilibrio e cadde sulla sabbia ormai dura al contatto con la pioggia, e io gli finii sopra.
Ridemmo entrambi come due bambini, vivendo ognuno della risata dell'altra.
"Non credo ancora a questo sogno..eri l'impossibile e invece ora.."
"Sei tu il mio sogno" disse prima di riportarmi in paradiso.
Mi era mancato. Quel suo tocco sul mio corpo, i suoi baci, la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo corpo. Lui.
Ma ora era qui, con me, e non sarei più andata via.
Forse non sarebbe stato tutto perfetto, ma chi cerca la perfezione?
Ora ero felice come non lo ero mai stata. Perchè pensare al futuro e rovinarsi il presente? Non avere mai rimpanti, un'altra cosa che quei tre pazzi mi avevano insegnato.
Forse quella non era stata la nostra foto migliore, ma era stato il momento che credevo impossibile, la realizzazione di un sogno, il mio sogno.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: R Artemis