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Autore: telesette    09/02/2012    1 recensioni
A giudicare dai fatti, il "sorvegliato speciale" Cody Culp si era conquistato le simpatìe di una fanciulla davvero niente male. Sembrava incredibile che una brava ragazza potesse sul serio interessarsi ad uno come lui, eppure gli occhi di Christie erano sinceri. Non intendeva prenderlo in giro, voleva solo e semplicemente conoscerlo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Classe 1999 è un film di fantascienza prodotto nel 1989, diretto da Mark Lester. La trama è la tipica di un B-Movie, il quale però si distinse all'epoca tra gli appassionati del genere per il chiaro riferimento all'assai più celebre Terminator. La storia in sé è abbastanza semplice:
In un futuro alternativo ( ricordiamoci che il film è uscito nel 1989 ), il liceo Kennedy di Seattle è al centro di una "zona di guerra" tra bande di teppisti armati di mitragliette e artiglieria di ogni genere. La Mega-Tech, un'importante ditta di meccanismi cibernetici, propone di utilizzare degli androidi da combattimento e riprogrammarli per svolgere il ruolo di insegnanti. Purtroppo il progetto fallisce e gli studenti si ritrovano dunque a dover fronteggiare tre inarrestabili macchine per uccidere.

 

 

Cody & Christie - Love Story 

 

Quando suo padre le aveva caldamente parlato di che razza di scuola fosse il liceo Kennedy, Christie si era fatta più o meno un'idea precisa di ciò a cui sarebbe andata incontro. Certo, studiare lì non sarebbe stato come alla sua vecchia scuola, ma fino a quel momento i suoi compagni le erano stati presentati tutti come delinquenti, drogati e peggio... Invece quel ragazzo così serio e taciturno le piacque subito. 
Costui era seduto accanto a lei e si voltò a guardarla per un attimo, piacevolmente colpito dal suo aspetto, tuttavia non disse nulla. Fu quell'espressione imbarazzata, quegli occhi privi di volgarità, a convincere ancora di più Christie che si trattava di un tipo a posto. Ovviamente non poteva sapere che quel bel ragazzo così silenzioso era stato rilasciato dal carcere quella mattina, dopo otto mesi di reclusione; così come lui preferiva rimanere calmo e tranquillo, per evitare noie e non correre il rischio di essere coinvolto in qualche casino ( per come stavano le cose, bastava una qualunque sciocchezza per farlo tornare dentro ). 
Indubbiamente Christie era una gran bella ragazza, lunghi capelli biondi e meravigliosi occhi celesti, ma per uno come Cody poteva essere un po' "troppo"... Si era già ficcato nei guai una volta, mettendosi con Dawn anni addietro, e non ci teneva affatto a ripetere l'errore. 
Poco dopo però, nel corridoio durante il cambio dell'ora, fu proprio Christie a rompere il ghiaccio.

 

- Ciao, mi chiamo Christie - disse. - Volevo presentarmi in classe ma, visto quanto è successo, ho avuto paura che la professoressa se la prendesse anche con me... Accidenti, quella non scherza!

 

Ovviamente si riferiva al fatto che, per quanto assurdo potesse sembrare, una brunetta vestita da insegnante aveva avuto la meglio su quella testa calda di Hector e i suoi tirapiedi, Flavio e Noser: in pochi secondi li aveva stesi e raddrizzati con una facilità impressionante; quasi che c'era da chiedersi se fosse davvero umana...

 

- Accidenti, che schifo di classe è la nostra - fece Christie con una smorfia.

 

Cody la guardò incuriosito. Sulle prime gli era sembrata la classica "bambina viziata", con la puzza sotto al naso e tutto il resto, invece a vederla così sembrava simpatica oltre che carina.

 

- Di solito, alle ragazze come te piace andare a scuola - osservò.

 

Christie parve colpita da quell'espressione. 
Certo, era nervosa e imbarazzata: in quella scuola non sapeva nulla di nessuno, mentre invece temeva che tutti sapessero già chi era lei... e soprattutto chi era suo padre. La cosa migliore pertanto, se voleva capire a cosa stesse alludendo l'altro, era fingere di cadere dalle nuvole.

 

- Perché dici "ragazze come me?"

 

Ovviamente Cody non intendeva offenderla. Semplicemente l'impressione che le aveva dato era quella di una brava ragazza, tutta scuola e studio, invece constatò con piacere che non si trattava né di una secchiona né di una spocchiòsa figlia di papà.

 

- Niente, dicevo così - aggiunse. - Sei nuova qui? 
- Già, è così - rispose lei, ritenendo la conversazione ormai avviata. - Mi sono trasferita qui dalla scuola di Mixan; mio padre si è arrabbiato per questo, perché dice che ci sono troppi delinquenti in questa scuola...

 

Neanche il tempo di parlare del diavolo, ecco spuntare subito le corna: ovvero Curt, Dawn e Reedy, tutti membri dei Black Hearts fino al midollo. Evidentemente Cody non sapeva ancora chi fosse realmente quella bionda pollastrella che gli aveva rivolto la parola. Tutto sommato dunque, "in nome dell'antica amicizia", era il caso di aprirgli gli occhi prima che ci pensasse il padre di lei a risvegliarlo.

 

- Non vuole che se la faccia con noi, capito - disse Curt, con malcelàta ostilità nel suo tono di voce freddo e mellìfluo. - Perciò lasciala perdere, Cody... 
- Con lei è come se lo infilassi in un "tritacarne" - fece eco Reedy, tirandolo per la spalla.

 

Ora Cody era veramente stufo. 
Poteva capire che i suoi ex-compagni non avessero preso bene il suo voler lasciare la banda, ma di certo non era disposto a tollerare che se la prendessero con chi non c'entrava niente coi loro dissapòri. Purtroppo però Christie sapeva perfettamente a cosa si riferivano... e proprio per questo non sapeva come spiegarlo a Cody, senza pregiudicare quella che poteva essere una gran bella amicizia.

 

- Non capisco proprio di che state parlando - scattò Cody irritato, cercando di troncare lì la questione. 
- Ahem... io sì - fece lei timidamente, spiegandogli in breve la situazione. - Mio padre è il nuovo preside!

 

Sulle prime Cody pensò di non aver capito. 
Purtroppo invece, aldilà del suo sorriso sdrammatizzante, Christie era fin troppo seria. Curt e gli altri erano andati avanti, lasciandoli soli a guardarsi negli occhi. Da una parte Christie temeva seriamente che l'altro stesse per mandarla al diavolo; dall'altra Cody non sapeva assolutamente in che modo commentare tale rivelazione. La figlia del preside... Ci mancava solo che il "caro paparino" venisse a saperlo, e la polizia lo avrebbe rispedito di nuovo al fresco nel giro di venti minuti. 
No, decisamente Cody non aveva fortuna con le ragazze.

 

- Ah, perfetto - mormorò lui ironicamente. 
- Già, magari per te, invece per me è così imbarazzante - spiegò Christie con un sospiro. - Ti giuro, preferirei andare in giro con un cavolo tatuato in fronte!

 

Cody sorrise. 
Man mano che la sentiva parlare, la trovava sempre più interessante. Figlia del preside o no, era una ragazza sveglia e non una smorfiosa capace di guardare gli altri dall'alto in basso. L'istinto gli suggeriva di lasciarla perdere, di non cercare guai e tirare dritto per non inimicarsi suo padre, ma aldilà di questo doveva ammettere che le piaceva... E le piaceva molto.

 

- Cody Culp - fece lui, presentandosi. - Appartengo ai Black Hearts anch'io, che mi piaccia o no...

 

Così dicendo, Cody accennò a Curt e agli altri che lo fissavano minacciosi. In fondo anche lui non poteva dirsi fiero di essere quello che era: un giovane criminale in libertà vigilata, con dei compagni da cui doversi guardare peggio che dai propri nemici. A conti fatti, l'imbarazzo di Christie era ben poca cosa se paragonato alla sua situazione. Tuttavia la ragazza non aveva motivo di giudicarlo male: era un ragazzo gentile, simpatico... e oltretutto anche molto bello.

- Ti... Ti va di uscire con me, qualche volta? - domandò Christie. 
- Già, e che direbbe tuo padre? 
- Non ti ho chiesto mica di uscire con mio padre - sottolineò lei sottovoce. 
- Ci mancherebbe altro!

 

A giudicare dai fatti, il "sorvegliato speciale" Cody Culp si era conquistato le simpatìe di una fanciulla davvero niente male. Sembrava incredibile che una brava ragazza potesse sul serio interessarsi ad uno come lui, eppure gli occhi di Christie erano sinceri. Non intendeva prenderlo in giro, voleva solo e semplicemente conoscerlo...

 

- Allora... Che fai, mi chiami o no? 
- Sì - rispose Cody tranquillo. - Presto!

 

Prima d'ora Cody non aveva mai creduto molto alle favole, né tantomeno al cosiddetto "Colpo di Fulmine"; ma dopo aver guardato Christie negli occhi, colpito dalla dolcezza del suo sguardo e dal suo modo di fare così timido e imbarazzato, sentiva già di esserne attratto. 
Tutto sommato, per essere il primo giorno di scuola, non sembrava poi tanto male.

 

FINE

   
 
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