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Autore: Feel Good Inc    09/02/2012    8 recensioni
Ho trovato tua figlia.
Le ho fatto del male.

[ Dita di Polvere/Resa implicito ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dita di Polvere, Meggie Folchart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come natura face in foco

 

 

 

 

Il cuore vive finché ha qualcosa da amare, così come il fuoco finché ha qualcosa da bruciare.

{ Victor Hugo }

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho trovato tua figlia.

 

 

 

Dodici anni. Incredibile quanto le somigli.

Ha le stesse labbra di rosa, gli stessi capelli d’oro, lo stesso sguardo capace di bruciargli la pelle – una cosa che nient’altro al mondo, in nessun mondo, è ormai in grado di fare. E ha anche lo stesso bisogno di capire, la stessa voglia di fidarsi di lui.

Intorno è pieno di libri – ed è in una qualsiasi di quelle pagine che l’uomo vorrebbe sprofondare quando la ragazzina gli sfiora la guancia.

Gli occhi di Meggie sono pieni di domande; quelli di Dita di Polvere, di lacrime che il fuoco non riuscirebbe ad offuscare.

 

 

 

Ho trovato tua figlia.

Le ho fatto del male.

 

 

 

Non riesce a dimenticare le parole con cui l’ha maledetto né, soprattutto, il modo in cui l’ha guardato.

Aveva creduto di aver già sofferto tutte le pene dell’inferno, prima che quegli occhi disillusi – così simili ai suoi – si posassero sulle sue ferite per alimentarne il dolore. Nessuno l’ha mai guardato così prima d’ora, mai.

Le mani, di solito così abili, gli tremano appena mentre spalanca la porta della prigione. La guarda avvicinarsi e spera che il silenzio gli venga in aiuto.

Mentirebbe a se stesso se non ammettesse che è tornato indietro soprattutto per vedere quello sguardo di ragazzina cambiare.

 

 

 

Ho trovato tua figlia.

Mi ha fatto del male.

 

 

 

Lingua di Fata fa la guardia e il ragazzo dalla pelle scura gli dorme accanto. Nessuno sembra accorgersi che Meggie si allontana da suo padre per avvicinarsi al saltimbanco.

Si guardano, e in quello scambio di silenzi passano mille cose non dette.

Non è una stupida: sa che lui l’ha salvata, che li ha salvati tutti. E, pur avendo tutti i motivi del mondo, vuole tornare a fidarsi – o almeno è ciò che gli dice la sua mano sulla guancia, ancora, calda come quella di una donna che le somiglia così tanto.

Domande e lacrime cominciano a disperdersi nel vento.

 

 

 

Mi ha sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Non so come ho fatto a non rileggere Cuore d’inchiostro per ben due anni. Ora che l’ho ripreso in mano, non riesco più a smettere.

Questa voleva essere una raccolta di drabble su Dita di Polvere e Meggie, e in effetti ho mantenuto una struttura di tre brevi scene in cento parole l’una (la prima ambientata a casa di Elinor, la seconda nelle ‘prigioni’ del villaggio di Capricorno, l’ultima nel nascondiglio tra i dirupi liguri); ma, non so perché, poi sono finita sul nonsense e ho legato le tre parti tramite quelle frasette in corsivo che pare non c’entrino nulla. Non lo so. Forse volevo solo dare più rilievo alla presenza-assenza di Resa.

Il titolo è tratto dal Paradiso di Dante Alighieri. E con questo avrò fatto scappare anche i pochi coraggiosi che erano fin qui rimasti xD

Aya ~

   
 
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