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Autore: vanryo    10/02/2012    1 recensioni
[Sebastian Moran/Jim Moriarty] Ogni momento in cui mostrava la sua naturale follia lo eccitava a morte. Più della morte. Jim Moriarty era così imprevedibile che ancora non aveva capito quale era quello vero, se effettivamente esisteva un Jim Moriarty.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:Man Of  A Thousand Faces
Rating: pg-13
Fandom: Sherlock (BBC)
Note: Oddio, oddio, oddio. Questa è la mia prima fiction su Sherlock, e molto probabilmente sarà anche l'ultima.
Nel mio headcanon, Sebastian è giovane. Forse per via di un sogno che feci qualche giorno addietro, dove era praticamente un ventenne, ma ovviamente non avrebbe avuto molto senso #coff Però, essendomi affezzionata a quella fantasia balenga, ho solamente aumentato di poco gli anni. Piccolissima citazione (più o meno) all' ultima fic MorMor della [info]manubibi
E poi, bhò. Io non so scrivere  Jim. bhu_


Quando Sebastian iniziò a lavorare per James Moriarty , appena ventiseienne, non pensava che avrebbe mai riprovato quei brividi assuefanti che avvertiva ogni qualvolta sparava a qualche prigioniero che lo implorava di avere pietà quando era ancora nell'esercito.
La parte più bella nel lavorare con Moriarty, è che doveva a sua volta  preoccuparsi per se stesso perché il suo capo era così meravigliosamente folle e volubile che potreva ucciderlo al minimo cambio di umore. E per qualsiasi sciocchezza. Come per un vestito o perché aveva rivolto una smorfia alla suoneria del suo cellulare.
Una volta, mentre stava pulendo minuziosamente il suo fucile inginocchiato a terra, potè sentire indistitamente il rumore di un grilletto, e dietro di lui c'era solo Jim che continuava a stare zitto.
-Qualche problema?- chiese senza voltarsi, mentre Jim sbuffava annoiato .
- Mi annoio - per l'appunto.
Sebastian continuò il suo lavoro ripensando a quanto quella stupida e sciocca frase militare americana sul credo del fucile limitasse quella meravigliosa arma a qualche sciochezza sul difendere la patria, era davvero uno schifo. Si rialzò voltandosi verso il suo capo che aveva ancora la pistola in mano, quasi più grande di lui.
- Pensavo dovessi prepararti per andare a incontrare i tuoi uomini dell'Est. Incontro a cui non mi vuoi, perché non voglio indossare quello stupido completo che mi hai preso.-
Jim posò la pistola sorridendo follemente, e Sebastian avvertì quei brividi piacevoli di quanto puntava qualcuno o magari, era lui ad essere a portata di qualsiasi minimo rischio.
- Seb, sei proprio un bambino.- e si avvicinò, tirandolo per la cannottiera bianca, fino ad abbassarlo alla sua altezza - Sei ancora un bambinetto capriccioso che deve imparare ad ascoltare gli ordini.-
- Ma... - sospirò il cecchino chiudendo gli occhi e sospirando con voce bassa, sperando di sentire ancora una volta il "click" del grilletto.
- Però sei così bravo per il resto che mi metti in difficoltà!- cambiò ancora il tono, lasciando andare la cannottiera e passandoci sopra con il palmo della mano per sistemarla - quando torni da qualsiasi posto ti mando, sporco e sudato ancora coperto del fumo delle sigarette da quattro soldi che tiri una dietro l'altra. Il fumo fa male, Seb.-
- Sì, è vero - rispose piano Sebastian aprendo gli occhi, ritrovandosi a una spanna quelli grandi e scuri del suo capo che si leccava piano le labbra - Diminuirò il numero di sigarette giornaliere, lo prometto.- mentì prima di sporgersi a baciarlo, sentendo le dita di Jim stringere forte i capelli corti sulla nuca.
Ogni momento in cui mostrava la sua naturale follia lo eccitava a morte. Più della morte. Jim Moriarty era così imprevedibile che ancora non aveva capito quale era quello vero, se effettivamente esisteva un Jim Moriarty. Ancora si confondeva tra tutte le sue identità, con le quali riusciva a prendere perfettamente tutti per il culo.
- Dài, Seb...-
Sebastian lo sollevò per fianchi, spingendolo sul letto di quella stanza angusta e buia ignorando le future proteste sul fatto che gli stesse sgualcendo il suo nuovo costoso completo.
Sebastian Moran sentiva che il lavorare per Jim Moriarty aveva riaccesso quella fiammella che lo menteneva in vita, che si stava pian piano spegnendo da quando l'esercito lo cacciò , perché trovava troppo, stranamente necessaria quell'adrenalina che il capo gli aveva innietato ogni qualvolta lo vedeva. Che fosse per divertirsi,ed eccitarsi, a togliere vite o temere per la sua.
   
 
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