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Autore: Irishkoala    10/02/2012    10 recensioni
(...) Rimaneva l'unico a cui non negavo mai niente e, oltre gli scherzi, l'impegno, la recitazione e quello che ci veniva imposto come personaggi pubblici, c'era sempre al primo posto il fatto che fosse il mio fratellino unico e non modificabile. Annessi e connessi. (...)
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'LetoBros'
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fic letobros
Un paio di settimane fa Shannon twittava che non stava molto bene e si era ammalato ** Da ciò è nata questa piccola cosa, collegata anche al mio amore per il fluff tra LetoBros (che non è inteso come letocest perché non lo approvo u.u). Visto che ovviamente non ha scritto di cosa si era ammalato io l'ho trasformata in una 'semplice' febbre :D
Per una volta sarà il Leto junior a dover dannare :3
Buona lettura, besos
:**







Di medicine e Isterismi




No Jay, ti avevo detto che lo volevo caldo! Secondo te posso bere una cosa del genere congelata con quello che ho?”

Ma..” sbuffò “..tu prima mi hai chiesto del cioccolato, non hai specificato in che modo!” si lamentò indicando la tazza che mi aveva appena dato con l'altra mano appoggiata sul fianco, ormai la pazienza azzerata.

Trattenni un sorriso e la soddisfazione dentro di me, non facendo trasparire nulla ai suoi occhi e continuando con lo stesso atteggiamento.

Quello che avevo da tre giorni.

Lo stavo facendo impazzire e ci godevo un sacco.

Non ero bastardo, mi stavo solo vendicando di tutto quello che avevo sempre dovuto sopportare di lui in quarant'anni di vita, ed era tanto. Avrei potuto scriverci una bibbia intera.

Almeno avrebbe capito, forse, cosa si provava a dover sottostare continuamente a delle richieste esagerate, per non dire assurde.

No, io ti ho detto cioccolato caldo e c'è un solo modo per servirlo e..”

Ma scosse le mani di fretta, sbuffando ancora di più e fermandomi di getto.

Okok ho capito! Arrivo..” ribatté con impazienza e tirandomi qualche nome mentale, mentre mi fulminò con lo sguardo e tornò fuori chiudendo la porta con più enfasi del normale.

Sorrisi. Dio quanto mi piaceva quella situazione, mi stavo divertendo come un pazzo a vederlo dare di matto per le richieste fuori di testa che gli facevo io e, comunque, non era colpa mia se mi ero ammalato.

Non potevo certo fare tutto per i cavoli miei con la febbre a trentotto e oltre. Eh.

Mi sistemai meglio tra i cuscini, appoggiandomi con la testa a un braccio che ripiegai all'indietro e ripresi il telecomando per cambiare canale alla televisione accesa.

Dopo una decina di minuti la porta si aprì di nuovo e comparve mio fratello con un'espressione che, se avesse potuto, mi avrebbe incenerito sul posto, più di quanto la febbre alta non stesse già facendo.

Va bene così?” chiese con scocciatura, fingendo un sorriso a denti stretti e appoggiandomi un vassoio sullo stomaco, per poi lasciarci sopra la tazza con la bevanda fumante appena preparata.

Mh benissimo” risposi, guardando con occhi illuminati quello che avevo davanti, anche se avevo l'impressione che avrebbe voluto rovesciarmela in testa prima di uscire ma non lo fece solo perché si stava ricordando forzatamente che non stavo bene.

Fantastico, allora goditela ok? Io vado a cercare di scrivere qualcosa di decente” disse acido.

Era da quella mattina che lo stressavo.

Mi trattenni di nuovo dal ridere e gli annuii facendogli uno sguardo innocente.

Ok...ah Jared?”

Si fermò di spalle, riuscii persino a notare il brivido di nervosismo che gli attraversò la schiena e che lo fece voltare di nuovo molto lentamente, respirando all'interno per calmarsi e non mandarmi a quel paese.

Lo conoscevo troppo bene, avrei potuto definire ogni singola vena espressiva o atteggiamento del suo corpo che utilizzava e faceva, indovinando cosa stava provando o cosa pensava.

Che-c'è?!” scandì con talmente tanta decisione che notai persino la vena sul collo.

Sorrisi di nuovo con innocenza.

Potresti allungarmi quel giornale che non ci arrivo, grazie...volevo finire di leggerlo”

Mi fulminò, poi fece lo stesso con la rivista sul tavolino vicino alla finestra, ma continuò a non dire niente, incamerando, raggiungendola con due falcate, poi sbattendola con poca grazia vicino al mio fianco uscendo subito dopo e sbattendo la porta.

Risi, non riuscendo più a trattenermi, constatando però che, con l'età aveva fatto progressi. Almeno adesso sopportava qualcosa molto di più, anni prima mi avrebbe già strangolato alla mattina dopo la seconda volta che gli avevo chiesto di riportarmi il caffè perché mi era arrivato freddo.

Decisi di lasciarlo in pace per qualche minuto, solo perché non mi vennero altre idee intelligenti in mente per chiedergli qualcosa di strano, ma appena lo sentii uscire dalla camera per spostarsi da qualche parte in casa decisi di tornare alla carica.

Jared?” alzai il tono, tenendo la nota più lunga finale e capii che aveva sentito quando recepii uno sbuffo esasperato, poi i passi di uno che non aveva nessuna voglia di entrare in camera con intenzioni pacifiche.

Cosa?Cosa?!Cosa??!! Dimmi cosa vuoi di così importante perché, davvero, se il tuo obbiettivo nella malattia sarà quello di uccidere me ci stai riuscendo!” disse con leggero tono isterico, rimanendo appoggiato con una mano alla maniglia della porta solo per stringerla con forza.

Strizzai le labbra ma gli feci uno sguardo supplicante.

Volevo solo dirti grazie...non l'avevo ancora fatto da questa mattina” scherzai, ma non del tutto, perché lasciai cadere la facciata, dopo averlo deciso già da prima.

Alla fine, per quante ne avessi da lamentarmi, non riuscivo davvero mai a rimproverargli qualcosa.

Nemmeno con tutte quelle che mi aveva fatto e di cui ne avrei avuto i diritti.

Rimaneva l'unico a cui non negavo mai niente e, oltre gli scherzi, l'impegno, la recitazione e quello che ci veniva imposto come personaggi pubblici, c'era sempre al primo posto il fatto che fosse il mio fratellino unico e non modificabile. Annessi e connessi.

Ah...” rimase un istante a bocca aperta, di sicuro aspettandosi tutt'altro e perdendo in un secondo l'aria arrabbiata per passare ad una presa alla sprovvista ma che si stava addolcendo “...beh figurati...mi dispiace che tu non stia bene” ammise con tono più basso e sorrisi scuotendo la testa poi facendogli un cenno di raggiungermi, conoscendolo e ottenendo la reazione immaginata.

Sorrise, scuotendo la testa e facendo un sospiro di rassegnazione con cui mi mandò lo stesso a quel paese, poi fece due passi salendo sul letto e scavalcandomi per sistemarsi sull'altro lato.

Vuoi anche che ti legga la favola della buona notte?” scherzò con tono da presa per il culo e infossò la testa nelle spalle per nascondermi la nuca su cui cercai di dare una pacca leggera.

Stà zitto” mi scacciò il braccio che gli spinsi a sua volta, finendo in una piccola lotta che fummo costretti a fermare per non far cadere tutto quello che si era accumulato sul letto per via di tutte le mie richieste nella giornata.

Sei insopportabile”

Senti chi parla” ribattei.

Sorrise “Io ho motivo di esserlo”

Ma sentilo!” affermai indignato dandogli davvero una pacca sulla nuca che prese in pieno per la guardia abbassata e per il quale fece un verso di dolore.

Ahia..dio mi hai fatto male” me la ridiede sul braccio mentre mi misi a ridere fermandogli il polso per evitare che continuasse a darmele.

Maddai, non ti ho neanche toccato”

Mi fece una smorfia facendomi solo ridere di più, per poi prenderlo attorno al collo con un braccio facendolo abbassare completamente e crollare su un fianco, con un verso esasperato e un'alzata di occhi al cielo.

Non siamo più bambini sai?”

Chissenefrega, chi ci vede?” affermai retoricamente evitando di dirgli che, da un lato, mi mancava non esserlo più, per com'eravamo stati e per quello che avevamo passato insieme.

Non rispose, sorridendo sommessamente e eliminando completamente l'aria sostenuta, calmandosi e prendendo un altro cuscino per sé che piegò mettendoselo sotto alla testa per stare sollevato.

Che ci guardiamo?”

Film?”

Andata”

Gli annuii anche se fu lui ad essere costretto ad alzarsi di nuovo per infilare un dvd nel lettore, imprecando del fatto che quella malattia non gli andasse per niente a genio.

Non durò molto comunque. Per le luci spente tranne che quelle della televisione e la stanchezza che aveva addosso, la maggior parte causata da me dopo quei giorni, dopo la prima mezz'ora stava già dormendo e sorrisi sommessamente facendo una risata tra me e me nel vederlo.

Era vero che era tranquillo solo quando dormiva ma, contro qualsiasi lamentela, non avrei mai potuto chiedere qualcosa di diverso in lui.

Era per com'era che gli volevo un bene assurdo, il pacchetto compreso e anche se mi faceva preoccupare, arrabbiare, incazzare o emozionare ancora come se fossimo tornati veramente bambini, lui era l'unico che poteva farlo, da cui non avrei mai chiesto nulla in cambio o di diverso se non che rimanesse tutto com'era sempre stato.



___________________

*falefusa*

Grazie a chiunque leggerà o commenterà ;)) bacioni

Leia



   
 
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