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Autore: Shira94    10/02/2012    2 recensioni
Un forte temporale fa svegliare Takano Masamune e gli fa venire in mente un ricordo del liceo: durante la strada di ritorno da scuola, Ritsu e Takano si ritrovano sotto una forte pioggia e si rifugiano a casa di Takano. Là un forte tuono atterrisce Ritsu.
E' allora che Takano si desta dai suoi pensieri e ricorda il terrore del suo vicino di casa, per il quale si preoccupa sempre immensamente ;P
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Data creazione: 01.07.11
Nella versione originale scaricabile al  sito in fondo alla
FunFic, vi sono parti in corsivo e cambi di carattere qua non riportati.
Spero lo stesso che la comprensione sarà senza complicazioni.
Grazie :)

 

La pioggia non smetteva di scendere da quasi una settimana. Anche quel giorno Ritsu arrivò al suo appartamento stremato. Aveva lavorato per tutta la giornata: colloqui con i mangaka la mattina e a stendere relazioni e profili delle numerose edizioni delle precedenti annate, per tutto il pomeriggio. Aveva perfino saltato il pranzo, ma almeno era riuscito a finire tutto. Un sorriso lentamente gli si disegnò sul viso schiacciato a terra. Appena varcata la soglia di casa, si era accasciato sul pavimento, come il giorno prima, e il giorno prima ancora. Chissà quando lo avrebbe usato quel letto. 
'Takano-san non potrà dire che lascio sempre il lavoro a metà questa volta...'
I suoi occhi lentamente si chiusero e senza accorgersene scivolò nel sonno, sfinito. Il sorriso sulle labbrà però non scomparve.
 
Un lampo squarciò all'improvviso il cielo e illuminò a giorno l'intera stanza. Spalancò gli occhi terrorizzati e con un balzo repentino si lanciò sul letto.
'Sorata! Ma che combini? Mi hai svegliato!'
Takano si girò ancora tutto assonnato verso la sveglia. Erano ancora le 4 di notte. Cacciò il gatto da sopra il letto e si ributtò sotto le coperte.
Un altro lampo e, subito dopo lo squarcio sordo del fulmine, un miagolio acuto risuonò per tutto l'appartamento. Takano allora si mise a sedere sul letto e Sorata si precipitò tra le sue braccia. Lo strinse a sè in un abbraccio affettuoso:
'E allora da quando hai paura dei temporali? Sù, sù... tra poco finisce.'
Mentre accarezzava quel gattone, Takano si girò a fissare la parete dietro di lui.
'Chissà se è sveglio? Probabilmente sì, perchè Onodera ha...'
 
Terrore, un terrore profondo dei temporali. La pioggia la sopportava, anzi, qualche volta si ben conciliava con il modo in cui si sentiva e gli faceva piacere, ma il tuono, quel borbottare minaccioso del cielo squarciato da quel rumore di lacerazione... per lui era terrore, e dolore. Al primo tuono più forte degli altri Ritsu si era svegliato di colpo e aveva sbattuto la testa sul tavolino sotto il quale in qualche modo era arrivato nel sonno. 
'Accidenti, possibile che ad ogni temporale sia sempre la stessa storia? Dov'è l'iPod?Dovrebbe essere dentro questo casset- '
Tump!
Il dolore aumentava sempre più, prima la testa, ora il piede: 'Ahiiiiaaaaa!!!'
 
Tump!
Le orecchie di Sorata si girarono all'improvviso.
'Cos'è stato? Veniva dalla casa di - '
'Ahiiiiaaaaa!!!'
Un urlo isterico interruppe il silenzio della notte. Pff! Una leggera risata incominciò a sorgere nella gola di Takano. 
'Maledetti spigoli e maledetti interruttori nascosti!! Dov'è la luce?!!'
Un nuovo fulmine squarciò il cielo seguito da un terribile tuono.
Tump!
'Aaaaaaaaahhiiiaa! Di nuovo!'
Takano non resistette più e una fragorosa risata risuonò per tutto l'appartamento.
 
'Dov'è questo cavolo di interruttore? Come faccio a trovare l'iPod al buio? Forse è-'
Appena sentì il tuono, Ritsu con uno scatto improvviso cadde rovinosamente a terra battendo questa volta di nuovo la testa contro il muro. Poco dopo gli parve di sentire ridere. Si consolò, pensado fosse normale avere certe allucinazioni: questi erano gli effetti del cadere collassati ogni giorno dopo lavoro. La risata però era inconfondibile, ci mise poco a collegarla: Takano. Non ci credeva, Takano stava ridendo nell'appartamento affianco, mentre lui stava soffrendo mezzo addormentato le pene dell'inferno. Improvvisamente gli sembrò di rivevere un momento della sua adolescenza che non aveva mai dimenticato:
 
Come al solito si erano ritirati davvero tardi dalla biblioteca e stava incominciando a piovere.
'I tuoi genitori saranno preoccupati, forse è meglio se li avvisi che dormi fuori questa notte. Casa mia è più vicina e sta per scoppiare un diluvio...'
'D-dormire a casa di Saga-senpai?'
Ritsu arrossì fortemente, e bisbiglio un 's-sì'.
Quando arrivarono a casa aveva già iniziato a piovere e le loro divise erano tutte mezze bagnate, per non parlare dei capelli che grondavano perchè avevano preso più acqua. Quelli di Ritsu però erano asciutti.
'Non avresti dovuto usare la tua giacca per coprire me, Saga-senpai! Guarda, ora sei tutto bagnato. Dove sono gli asciugamani? Vado a prendertene uno.'
'Sono in alto a destra nel bagno.'
Come al solito Ritsu era nervosissimo quando stava vicino a lui. Quanto tempo era passato da quando orami uscivano insieme non importava, il suo cuore batteva forte ogni volta che gli stava vicino. Così forte che il respiro si affaticava e i brividi gli percorrevano tutto il corpo ad ogni sua parola. Mentre prendeva l'asciugamano il suo viso si addolcì lentamente:
'Ma è normale, perchè lo amo.'
Il suo cuore si era appena calmato quando voltò l'angolo per entrare in camera di Takano. Proprio non poteva avere tregua. Lentamente sollevò lo sguardo.
La camicia bagnata giaceva a terra. I piedi scalzi si intravedevano sotto i pantaloni neri della divisa. Le gambe sembravano non finire mai. E le mani, quelle bellissime mani, così grandi e calde, slacciavano lentamente prima la cintura e poi i pantaloni. La zip scendeva con calma. Gli addominali, sotto quella pelle bagnata come dalla rugiada, si intravedevano appena. Sinuose perle d'acqua osavano accarezzare tutto il suo corpo, affianco al quale le lunghe braccia facevano guizzare i muscoli. Le gocce cadevano regolari sul suo petto, lungo li suo collo. Dalla bocca semiaperta il respiro era impercettibile. La testa gli girò leggermente al solo pensiero delle parole che quelle labbra potevano pronunciare.
Ritsu sollevò definitivamente lo sguardo e incontrò il suo, intenso e fu come se il verde e il nocciola dei loro occhi si fondessero. Era per quello sguardo, quello sguardo così magnetico davanti al quale non riusciva a metire, che aveva finito per confessarsi a lui la prima volta.
Echiù!
Ritsu si riscosse da quel sogno ad occhi aperti e si ritrovò ad avere terribilmente caldo.
'Saga-senpai, ecco l'asciugamano! Meglio che ti asciughi sennò ti prenderai un accidente.'
 
Se ne stava fermo immobile lì, all'ingresso della camera. Takano tornò a svestirsi, e saperlo là davanti a lui rendeva tremendamente piacevole farlo. Non resistette e fissò il suo viso, che avvampava di colpo ogni momento, imperlato di sudore. Godette di ogni particolare delle sue espressioni e infine incrociò i suoi profondi occhi verdi, incredibilmente belli e poi tutto d'un tratto concitati e spaesati. Tutto quello che aveva davanti, in quel momento, era per lui.
Il desiderio diventava irreprimibile. Quando Ritsu si avvicinò per porgerli l'asciugamano lo tirò a sè lo baciò. La sua bocca serrata come al solito fece aumentare il desiderio. Prese il suo viso irresistibilmente agitato e con le sue labbra che lo sfioravano, fissandolo negli occhi, attese che si rilassasse un po'. Poi schiuse con delicatezza la sua bocca e lo baciò con forza.
Sentiva anche il suo di desiderio e le sue mani che timide scivolavano sul suo corpo lo fecero impazzire. Il cuore che galoppava come se potesse raggiungerlo più velocemente. Il pensiero nella sua testa diventò uno solo: lo voleva.
 
Il piacere che provava quando Takano gli dava quei lunghi baci era immenso. Sentiva la dolcezza e la foga intrecciarsi perfettamente con passione e colpirlo direttamente al cuore.
Uno, tre, cinque, quindici, venti... Troppi battiti! Quando posò la mano sul suo petto, capì che il cuore che batteva all'inpazzata non era solo il suo. La gioia lo pervase e ogni dubbio si sciolse con quel bacio. 
I suoi vestiti con dolcezza andarono ad aggiungersi alla camicia a terra di Takano e quando si sentì spinto sul letto, il suo cuore, dall'emozione, gli sembrò perdere un battito. Le sue mani correvano veloci sui suoi fianchi e il modo in cui lo possedeva lo faceva impazzire. Da parte sua cercava di stare dietro tutta quella passione, baciandogli il collo, assaporando la sua pelle, cercando di dargli le stesse sensazioni che gli dava lui. Imitava i suoi movimenti e seguiva le sue mani quando lo volevano guidare. La mente perdeva la sua predominanza e il corpo di muoveva da solo. E quando la bocca di Takano si staccava dalla sua, andava a dargli piacere in altro modo. Le sue mani allora lo stringevano sulla sua schiena, dietro al suo collo e quando Takano si spostava più in basso le lenzuola venivano strette con veemenza. Gemiti di piacere si rincorrevano per la stanza. Le mani di Takano scivolarono lungo le sue gambe, sollevandole e quando fu sopra di lui, si sentì suo. Le lacrime gli rigarono il viso, ma il piacere vinceva sul dolore e il tutto lo eccitava terribilmente.
 
Quando sentì la mano di Ritsu sul suo petto, lo baciò con più foga e lo gettò sul letto. Lo guardò, e emozioni troppo forti si mescolarono in lui. Lo voleva tutto, completamente. Fece aderire i loro corpi e con le sue mani lo possedeva come meglio poteva. Ogni volta che sentiva le mani di Ritsu indagare il suo corpo, l'eccitazione saliva e allora lo spingeva a dargli piacere, lo accarezzava. 
 
Takano si addormentò, ma Ritsu non riusciva a prendere sonno. Quando sentì un tuono si alzò di scatto e nel farlo svegliò il compagno. Tremava e cambiava in continuazione espressione, preoccupato e terrorizzato. Takano lo fissò per un po' e dopo scoppiò a ridere. Ritsu rimase del tutto sorpreso e imbarazzato per la reazione di Takano. Si sentiva offeso.
'Perchè diavolo stai ridendo?! Io ho davvero paura!'
Ritsu quasi urlava. 
'Le espressioni che fai con la faccia, cambiano in continuo, sono troppo strane. Mi fanno ridere!'
Le lacrime scesero lente e imbarazzate lungo le guance di Ritsu. Allora Takano si fece serio, gli prese il volto tra le mani e lo baciò.
'Rido perchè sei uno stupido. Non hai motivo di avere paura, perchè ci sono io affianco a te.'
Lo abbracciò e solo stretto tra le sue braccia Ritsu riuscì ad addormentarsi.
 
Un tuono particolarmente forte fece tremare i vetri e fece ritornare in sè Ritsu. Sentiva dei lunghi brividi gelidi scendergli lungo la schiena e non sapeva spiegarsi perchè, dal punto che non aveva freddo. Non capiva dove si trovava. Si guardò intorno. Era sotto la porta d'ingresso. Provò ad alzarsi ma i muscoli non gli risposero. Il terrore lo aveva pervaso.
 
Appena sentì i vetri vibrare Sorata terrorrizzato finì quasi per graffiare Takano sul petto pur di fuggire in preda al panico. Il suo respiro si bloccò per un attimo e senza pensarci due volte si alzò dal letto.
 
I secondi, scanditi nella testa di Ritsu da un orologio immaginario, duravano ore, e il respiro si mozzava sempre prima di finire, lasciandolo in preda a degli spasmi. Non le voleva quelle finestre così grandi. Quando aveva preso l'appartamento non ci aveva pensato, ma ora ricordava il motivo per cui la sua precedente casa aveva delle finestre con doppi vetri e spesse tapparelle. Violentemente qualcuno busso alla porta.
'Onodera, sei sveglio? Stai bene? Aprimi!'
Che strano. Se fino a un minuto fa i suoi muscoli rifiutavano di muoversi, in quel momento scattarono fulminei ad aprire la porta. 
L'espressione di Takano era pressocchè spaventosa. Si era seriamente preoccupato per lui e gli occhi esprimevano tutta la sua preoccupazione. Ritsu cadde quasi subito nuovamente a terra, ancora tremante.
 
Takano bussò con forza alla porta e quando la vide aprirsi, si precipitò dentro. La visione che gli si presentò lo fece sbaincare. Il cuore gli si strinse e il suo viso assunse un'espressione di dolore e paura. Gli faceva così male vederlo come quella volta. Sentiva ancora addosso le sue lacime di allora. E quando lo vide accasciarsi a terra, si buttò su di lui. Era talmente impaurito da stringersi come a un'ancora di salvezza al suo collo. E rimase lì, ad abbracciarlo con una dolce possessività per tutta la notte. Si addormentarono.
 
La mattina Ritsu si svegliò per primo e quando vide Takano dormire vicino a lui avvampò di imbarazzo, ma aver ricordato quel momento del passato lo riempì di un dolce calore. Inoltre si sentiva davvero debilitato, da quant'era che non mangiava? Si alzò e preparò la colazione.
 
Quando Takano si svegliò si soprese nel vedere che Ritsu non lo aveva cacciato dal suo appartamento. 
'Buongiorno'
Ritsu sobbalzò e balbettò:
'B-buongiono'
Takano, senza dire una parola, si alzò e si sedette al tavolo dove Ritsu aveva posato un paio di Omuraisu*.
Quando abbassò lo sguardo sul piatto, il cuore prese a battargli forte e l'espressione fu di completa meraviglia. Si precipitò su Ritsu, lo abbracciò da dietro e portando il suo viso davanti il suo, a un soffio dalle sue labbra disse:
'Lo sapevo che ce l'avrei fatta'
E lo baciò.

 
[ foto Omurice con su scritto 愛してる(aishiteru - ti amo)
visibile nel link del forum ;)]
 
E ora mie care, cimentatevi anche voi nella preparazione dell'Omuraisu!
*http://www.corriereasia.com/giappone/blog/ricette_cucina_giapponese/2007/05/omuraisu_il_riso_nellomelette.shtml
Oppure visitate il forum in cui ho pubblicato la mia FunFiction ;)
*http://sekaiichi-hatsukoi.forumcommunity.net/?t=46008861
   
 
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