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Autore: londra555    11/02/2012    10 recensioni
C’era una volta un regno dove tutte le creature vivevano in pace e tutti erano felici. La regina di quel regno aveva una figlia bellissima, con i capelli color dell’oro e gli occhi del colore del cielo nelle mattine d’estate.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci siamo... siamo quasi alla fine! Grazie a tutti.

Sesta Parte

L'enorme e oscuro castello si innalzava a poche centinaia di metri da loro. Imponente e spaventoso. Santana sospirò mentre si avvicinavano sempre più. C'era una grande porta di legno con battenti in ferro che, per loro stupore era spalancata. Però più si avvicinavano più capivano perché non c'era bisogno che la porta fosse chiusa, un enorme fossato circondava il castello. Le acque erano scure e sembravano profonde.
-Cosa facciamo adesso? Come possiamo attraversare? - chiese delusa Santana.
-Non lo so! Non ci sono barche e...
Un repentino movimento proveniente dalla loro destra li fece voltare contemporaneamente. Avevano visto un luccichio apparire dalle acque, ma forse era stato solo un riflesso del sole che ormai era alto all'orizzonte. Santana si voltò verso Lord Tubbington aggrottando appena le sopracciglia con preoccupazione.
-Secondo te è questa la prima prova? Attraversare a nuoto?
-Non sperare che io ti segua!
Di nuovo qualcosa si mosse, questa volta alla loro sinistra. Non poteva essere solo un riflesso. C'era qualcosa in quelle acque.
-La prima prova è un mostro marino? - domandò con voce poco ferma Santana.
-Estrai la spada!
-Si certo! Se quello è un serpente marino siamo finiti!
-Oddio e se fosse un Miðgarðsormr?
-Un cosa?
-Il più terribile dei serpenti marini!
-Ma ti sembra il momento di dare nomi ai mostri marini?
-Ma come puoi non conoscerlo! In che mondo vivi?
-Senti sottospecie di animale da compagnia se...
Ma, mentre erano distratti da quel piccolo scambio di opinioni, non si accorsero che l'acqua davanti a loro aveva iniziato a ribollire. E poi, in un battere di ciglia, apparve una gigantesca creatura marina dorata.
I nostri eroi urlarono poco eroicamente.
-Tranquilli tranquilli! Sono il guardiano del castello! Sono qui per indicarvi la prima prova e se la supererete vi condurrò alla porta.
-Ma non sei un drago o un serpente!
-No certo che no, damigella! Prima di tutto lasciate che vi chieda scusa per avervi spaventato, non era mia intenzione!
Santana guardava quella creatura perplessa.
-Tu sembri... una trota!
-Si milady! Sono l'ultimo esemplare rimasto di Trotus doratus gigantes!
-Cioè sei una gigantesca trota dorata? - chiese Lord Tubbington con ovvietà.
-Si esatto!
-Quelle labbra sono troppo grandi anche per un pesce! - disse Santana indicandole.
-Damigella! Un po' di educazione! Il mio nome è Sam la trota dorata, dovresti mostrare un po' di rispetto!
-Ok Sam, siamo qui per salvare la principessa quindi dicci: qual'è la prima prova?
-Bene miei nuovi amici, è semplicissimo. La ci sono tre scrigni. Ognuno contiene un oggetto che appartiene alla principessa Brittany. Uno di loro è la cosa più importante che lei possiede, dovete solo dirmi qual'è!
Lord Tubbington raggiunse gli scrigni aprendoli. Il primo conteneva la corona di diamanti della principessa, il secondo una bambola di pezza e il terzo una piccola sfera forse di cristallo.
-Direi che è facile! La corona non è di certo! Solo qualcuno che non conosce la principessa avrebbe potuto sceglierla. Quella sfera non so nemmeno cosa sia, quindi non può essere una cosa davvero importante. Senza dubbio è la bambola di pezza. Le è stata regalata quando era ancora in fasce e l'ha sempre portata con se. Ancora la conserva come ricordo della sua infanzia!
Lord Tubbington sorrise soddisfatto mentre si voltava verso Santana che invece fissava con occhi sgranati la piccola sfera.
-Io credo che sia questa. - disse infine lentamente mentre la indicava.
-Cosa? Quel coso? Ma non l'ho mai visto! Abbiamo una sola possibilità Santana! Mi dici cosa ti fa credere che sia quello l'oggetto più prezioso che abbia?
-Ti ricordi quell'estate, quando sono andata a trovare mia nonna nel mio regno natale?
-Cosa? Si certo che lo ricordo! La principessa era tristissima, quando ha saputo che sarebbe stata tre mesi o forse quattro, senza di te era inconsolabile!
-Si, e io non riuscivo a vederla così triste, vedevo che lottava per cercare di nascondere le lacrime quando stava con me, nei giorni prima della partenza. Non volevo lasciarla sapendo che stava così male, ma non potevo non andare.
-Si ma questo cosa ha a che vedere con quella sfera?
-Io avevo cercato disperatamente una soluzione perché non si sentisse sola, ma non avevo trovato niente. Poi, il giorno prima della partenza, mi recai sotto il nostro salice per pensare. Era l'alba ma non avevo dormito per niente. Mi sedetti vicino al lago e... insomma piangevo.
Lord Tubbington la guardava aspettando il seguito della storia, curioso di capire perché la stesse raccontando in quel momento.
-Mentre ero li sentii dei passi, sollevai il viso e mi ritrovai davanti la vecchia. Era gentile, come sempre, e ascoltò la mia storia. Alla fine sorrise e mi consegnò due sfere di cristallo trasparenti. Una è quella nello scrigno.
Santana sfilò una piccola sacca in cuoio che pendeva dal suo collo e l'aprì rivelando una seconda sfera identica a quella contenuta nello scrigno.
Lord Tubbington spalancò gli occhi.
-Ma cosa sono esattamente? Perché è importante per la principessa?
-Perché sono magiche. Quando la vidi prima di partire le consegnai la sfera e le spiegai cosa doveva fare. Quando si sentiva triste o solo quando aveva voglia di sentirmi vicina doveva stringerla in mano. La mia sfera, ovunque mi trovassi, avrebbe iniziato a brillare e a riscaldarsi, portando a me il calore della sua mano. Io a mia volta l'avrei stretta e così anche la sua sfera le avrebbe portato il mio calore. Così avrei potuto tenerla per mano durante le notti in cui saremmo state lontane.
Lord Tubbington sorrise.
-Almeno si spiega perché nessuno ha superato la prima prova. Sam? Abbiamo scelto!
La trota si avvicinò gorgogliando qualcosa sott'acqua. Forse una qualche canzoncina.
-Siete sicuri?
Santana afferrò la sfera.
-Si, pesce gatto dalla bocca gigantesca! E questa la prendo io!
-Sono una trota! - urlò infastidito Sam – Comunque lasciamo perdere! L'importante è che avete ragione! Finalmente qualcuno che sa cosa sta facendo! Salite a bordo.
Santana e Lord Tubbington si guardarono a vicenda, poi il gatto espresse il dubbio che avevano entrambi.
-Salire dove?
-Sulla mia schiena! Sono il guardiano del castello! Non vorrete arrivarci a nuoto!
Santana fece una faccia schifata mentre seguiva Lord Tubbington che aveva obbedito all'ordine e con un agile balzo si era portato praticamente sulla testa di Sam. La dama cercò di mantenersi in equilibrio quando il pesce iniziò lentamente a nuotare. Poi la sua attenzione venne attirata dalla porta che si avvicinava piano ma inesorabilmente. Per il momento era stato sin troppo facile. C'era qualcosa che non la convinceva del tutto, era stato fin troppo semplice. Mentre era immersa in questi pensieri un urlo di Sam seguito da un movimento brusco la fece sobbalzare e quasi cadere in acqua. Abbassò lo sguardo in tempo per vedere Lord Tubbington che cercava di mordere il gigantesco pesce. Lo afferrò con la mano destra portandolo all'altezza dei suoi occhi.
-Che cosa stai facendo, sacco di pulci?
-Oh... io... si insomma... non ho saputo resistere! E che ha questo profumo così appetitoso!
-Il tuo animale sta cercando di mangiarmi!
-Si Sam, chiedo scusa! Prometto che non si ripeterà!
-Tienilo lontano da me! Altrimenti vi riporto a riva!
Lord Tubbington miagolò imbarazzato mentre rimaneva sollevato a mezz'aria nella stretta presa di Santana. Finalmente, quando arrivarono alla loro destinazione la dama lo lanciò verso la riva e poi scese da quello scomodo mezzo di trasporto.
-Bene, la principessa si trova nella torre nord. Dovete proseguire lungo quel corridoio e salire le scale alla vostra destra. Quando arriverete in cima troverete una porta. Lei vi dirà cosa fare.
Santana aggrottò le sopracciglia prima di fare un gesto con la testa a modo di saluto per poi voltarsi e correre lungo il percorso che le era stato indicato.
-Ha detto che la porta ci dirà cosa fare? - chiese Santana mentre correva.
-Ancora ti stupisci di qualcosa?
Salirono le scale il più rapidamente possibile e si trovarono davanti una solida porta in legno massiccio. Si avvicinarono lentamente e la guardarono con curiosità.
-A me sembra una semplice porta - disse Lord Tubbington.
-Dici che devo bussare?
-Non essere ridicola! Hai mai sentito di un cavaliere che va a salvare una principessa e bussa alle porte? Su buttala giù!
-Ma l'hai vista? Quello è legno massiccio! Come dovrei fare?
-E allora prova con la maniglia!
Santana notò allora che, effettivamente, c'era una maniglia splendidamente decorata. Si lanciò sopra con tutta la forza che aveva iniziando a scuoterla violentemente.
-Piano, piano! Un attimo di pazienza! - disse la porta.
-Oh allora è davvero una porta parlante! - affermò Lord Tubbington.
-Si e se mi avreste chiamato invece di saltarmi addosso così violentemente, vi avrei risposto! E comunque non sono una semplice porta.
-A no? - domandò scettica Santana.
-Certo che no, damigella!
-E cosa saresti allora?
-Io sono la tua nuova prova. Io racchiudo in me l'essenza del cuore della principessa. Per aprirmi bisogna conoscere la chiave che apre anche il suo cuore!
-Aspetta, cosa? - domandò confuso Lord Tubbington.
-Solo chi conosce il cuore della principessa può passare. Voi dovrete dirmi solo qual'è l'ultima cosa che pensa Brittany prima di addormentarsi.
Lord Tubbington aprì la bocca.
-Aspetta! Questo non vale! Cosa dobbiamo fare? Dire una parola magica?
Si voltò verso Santana che invece sorrideva. Fece un passo avanti poggiando la mano destra sulla porta.

“Dio, com'è bella! e quanto
sempre, a guardarla, è tutta un dolce incanto!
Della beltà che in lei
sempre si spiega io mai sazio sarei.

Stanco giammai: la sua beltà, a guardarla,
sempre si rinnovella;
sempre ad ognuno parla
e di grazia e d'amor. Dio, com'è bella!

Di qua e di là dal mare
più remoto, e per ogni
terra, non c'è chi le assomigli: appare
quale solo nei sogni
per forse una beltà. Dio, com'è bella!”
(Charles d'Orleans)

Poi spinse la porta delicatamente e questa si aprì senza sforzo. Lord Tubbington la guardò sorpreso.
-Come ci sei riuscita?
-Perché tutte le notti, poco prima che si addormenti, le recito questa poesia. Lei dice che l'aiuta a sognarmi e se sogna me non può avere incubi. Lei cade addormentata sempre poco prima che io finisca di farlo. Solo allora mi alzo, le poso un bacio sulla fronte e torno ai miei alloggi.
Lord Tubbington sorrise, accorgendosi che la giovane aveva appena sussurrato quella spiegazione e che non lo guardava. La spinse lievemente perché entrasse nella stanza. E li, in quella sala rotonda, con le pareti di pietra grigia, c'era un morbido letto bianco. Quando Santana vide chi vi era sdraiato corse verso quella figura stringendola tra le braccia.
-Brittany, Brittany apri gli occhi! Lord Tubbington, non si sveglia! Cosa sta succedendo? Siamo arrivati in tempo, perché non si sveglia?
-Santana calmati! Respira!
-Sono calma! Sono calmissima! - urlò.
Lord Tubbington si avvicinò.
-Andiamo Santana, c'è veramente bisogno che ti dica cosa devi fare?
-Eh? - la giovane si finse confusa ma il violento rossore che si stava espandendo sul suo volto la smascherò.
-Facciamo così, ti prometto che non guardo!
-No! Cioè non so cosa tu voglia dire!
-Santana! - la rimproverò Lord Tubbington.
-Io... e se lei non volesse?
-Ah si hai ragione! Bene, quindi andiamo via? Si in fondo siamo arrivati sin qui ma c'è ancora tanto tempo! Sicuro che arriva qualcun altro che conosce la poesia che tu leggi alla principessa prima che si addormenti!
-Non c'è bisogno di essere tanto sarcastico! Girati!
Lord Tubbington finse di voltarsi per darle le spalle.
Santana si concentrò di nuovo sul volto rilassato della principessa. Respirò profondamente un paio di volte. Si mosse piano fissando quegli occhi chiusi e immaginando il loro colore. Quando fu a pochi centimetri chiuse gli occhi anche lei e appoggiò delicatamente le labbra su quelle della principessa Brittany. Passarono pochi secondi nei quali non successe assolutamente niente. Semplicemente Santana sentiva il battere del suo cuore che le rimbombava fortissimo in petto. Decise di allontanarsi ma fu allora che sentì qualcosa che la tratteneva sulla nuca. Aprì gli occhi sorpresa e si ritrovò a fissare quell'azzurro che poco prima aveva solo immaginato. Riuscì a staccarsi quel tanto che bastava per vedere un enorme sorriso dipinto sul volto che aveva davanti. Poi sentì la mano della principessa che faceva una lieve pressione per sospingerla verso le sue labbra e poterla baciare di nuovo.
Dopo un tempo infinito si allontanarono.
-Mi aveva detto che saresti venuta – mormorò la principessa.
-Chi...
-San, ti amo! Non voglio stare con un principe qualunque! Sei tu! Io ti amo!
Santana piegò appena il viso per guardarla meglio, le sorrise dolcemente. Senza dirle niente. Dopo qualche secondo vide che iniziava a formarsi un'espressione preoccupata sul volto di Brittany. Quasi si fece prendere dal panico, prima di ricordarsi che non le aveva ancora detto niente. Si affrettò a prenderle con entrambe le mani il volto e darle un lieve bacio sulle labbra.
-Ti amo Britt. Mi sei mancata così tanto! Pensavo che quella strega l'avesse avuta vinta!
-No, San. Torniamo al castello. Ti racconterò tutto!
Si alzò di scatto e vide Lord Tubbington che la guardava con gli occhi lucidi d'emozione. La principessa sembrò finalmente accorgersi che c'era anche lui e gli corse incontro per abbracciarlo.
-Ci sei anche tu! Lord T. Sapevo che tu e San sareste diventati amici!
Santana sollevò gli occhi al cielo. Quello nemmeno in un milione di anni!
  
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