Non riuscivano a capire. Non comprendevano il disagio di un essere umano tra altri esseri umani.
Non capivano dove fosse la sua storpiatura, la sua bruttezza. Non capivano perché mai qualcuno avrebbe dovuto odiarlo, respingerlo, solo perché aveva una forma diversa.
Tra statue non succedeva.
I silenziosi abitanti del campanile non lottavano tra di loro. C’era abbastanza muffa per tutti.
Quasimodo era della stessa materia di cui erano fatti gli altri uomini. Per una statua non era necessario. Di marmo o di pietra calcarea, se sei una statura non vivi. Cambia la forma, il soggetto, la materia.
Ma finché non vivi non sei altro che nuda pietra. Sei una statua. E non c’è motivo di lottare.
Quasimodo non era di pietra.
Gli uomini non capivano la vita. Giocavano a fare le statue capricciose, crucciandosi troppo sulle forme e sui materiali. E non vivevano.
Ma non stava a loro giudicare. Loro osservavano, dall’alto della cattedrale. E tanta potenza a poco sarebbe servita.
Erano solo parte dell’architettura.