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Autore: Aniel_    11/02/2012    8 recensioni
Balthazar ha combinato un guaio e adesso si gode lo spettacolo: sbagli un incantesimo, ed ecco che tutti si scambiano i ruoli! Un OOC per antonomasia!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Balthazar sghignazzava, divertito, mantenendosi invisibile nella stanza del motel di Evansville, Indiana. Probabilmente avrebbe dovuto invertire l'incantesimo, e dannazione non era stata colpa sua se qualche imbecille aveva scambiato la mirra con chissà cos'altro. Si probabilmente avrebbe dovuto spezzare l'incantesimo, ma era troppo soddisfatto del risultato per farlo.


Castiel camminava su e giù per la stanza di quell'ennesimo sudicio motel, impugnando la pistola che suo padre gli aveva dato in dono per i suoi quindici anni. Si portò una mano alla fronte e poi alla nuca, credendo di avere la febbre: avrebbe dato qualsiasi cosa per potersi rimettere a dormire, ma lui era un cacciatore, un virile cazzuto cacciatore e sicuramente non sarebbe stata la febbre ad atterrarlo.
Eppure quella mattina c'era qualcosa di profondamente sbagliato in lui: si sentiva come se si fosse svegliato nei panni di qualcun altro, ma sicuramente doveva essere solo un'impressione dovuta alla stanchezza.

- Oh andiamo! Dean, porta il tuo culo alato qui immediatamente!- sbraitò contro il soffitto, prima di addentare una generosa fetta di torta.

- Cass, sono qui- gli rispose l'angelo dagli occhi verdi, indossando l'immancabile trench e l'espressione da cucciolo abbandonato sull'autostrada.

- Sei sempre stato così male col trench?- gli chiese, gettandogli un'occhiata interrogativa.

Dean sembrava proprio fuori posto, come se qualcuno lo avesse catapultato nella vita di qualcun'altro. Castiel fece spallucce, scacciando via ogni pensiero e concentrandosi sul lavoro.

- Sai che c'è? Lascia perdere! Hai presente quella storia del Graal? Era solo una farsa di Mr. Smith e signora per accaparrare ospiti d'onore durante le cerimonie. Cristo, non capisco come facciano quei tonti a farsi imbrogliare in questo modo!- osservò Castiel, prima di afferrare il giubbotto di pelle.

- Ok, hai bisogno di me? Raphael sta organizzando una spedizione contro le mie forze, non posso perdere molto tempo qui- rispose Dean, aggrottando appena la fronte, poco convinto della frase che aveva appena pronunciato.

- No Dean,- disse il cacciatore, dirigendosi verso l'Impala. Salì in macchina, mise in moto con tanta violenza da dimenticarsi che era stata inserita la retro, con il risultato della Chevy semi distrutta contro un muro.

Dean sbiancò, spalancando gli occhi verdi, - Oddio, la mia bambina!- esclamò con forza.
Castiel scese dall'auto, sbuffando e strizzando gli occhi con meraviglia.

- La tua bambina?- chiese incuriosito all'angelo.

Dean scosse la testa, nel tentativo di tornare in sé, - Non so perché ho detto una cosa simile..- ammise, ancora più confuso.

Si, c'era decisamente qualcosa che non andava.
Castiel afferrò il cellulare e compose distrattamente un numero. Attese, fin quando non sentì la voce familiare di Sam.

- Che vuoi?- chiese Sam, con tono burbero.
- Sam? Ho bisogno che tu venga qui con una delle tue auto. L'Impala è morta!- rispose, scaricando un calcio contro l'auto, sotto lo sguardo atterrito di Dean.
- Come sarebbe a dire "l'Impala è morta?". Io stesso ho aiutato tuo padre a darle una sistemata, non hai il benché minimo rispetto per le sue cose, razza di idiota!- si lamentò il cacciatore, dall'altro capo del telefono.
- Allora vieni o no? Non posso restare qui per sempre!-
- Dove sei?-
- Evansville, Indiana. Sam...sbrigati! Non penso di poter trattenere Dean qui ancora per molto per farmi compagnia. Dice di dover guidare una spedizione contro Raphael...-
- Faccio il più in fretta che posso- rispose infine Sam, prima di mettere giù.

Dean inclinò la testa di lato, osservando il cielo. Quella strana e stravagante sensazione non lo aveva ancora abbandonato, considerando che ogniqualvolta i suoi occhi si posavano sull'Impala distrutta, sentiva il cuore contrarsi in maniera dolorosa.
Castiel lo fece tornare con i piedi per terra, tirandoselo dietro in direzione della tavola calda della città. Presero posto entrambi e quando arrivò una cameriera molto carina a servirli, Dean sentì qualcosa smuoversi dentro di lui. Purtroppo la cameriera era troppo intenta nell'ammiccare a Castiel per accorgersi dell'angelo che aveva di fronte.

- Cosa vi porto?- domandò loro, sfoggiando un sorriso ammaliante.

- Dolcezza, per me un menù al bacon e per il mio amico...beh, credo niente.- rispose Castiel, aspettando una risposta da parte dell'angelo.
Dean scattò in piedi, intralciato dal proprio trench che per la prima volta lo infastidiva totalmente: per la miseria, lui aveva fame! Si certo, era un angelo del Signore, ma questo non gli impediva di aver fame.

- Anche io voglio il menù al bacon!- disse con ardore, notando un sorriso incresparsi sulle labbra dell'amico umano.

- Come desideri, amico! Tesoro, portane due allora..- disse Castiel, rivolgendosi alla cameriera e congedandola con un sorriso e un occhiolino.

Quando il tanto agognato pasto arrivò, Castiel assunse un'espressione di disgusto poco dopo aver assaggiato il bacon, mentre di fronte a lui, l'angelo Dean addentava la qualsiasi, finendo per divorare anche il piatto del cacciatore.
Quando Sam arrivò in città era primo pomeriggio. Irruppe nella stanza con l'espressione stanca e affaticata: si tolse il cappellino per asciugarsi il sudore dalla fronte, prima di lasciarsi crollare su una sedia.

- Ho visto l'Impala.- sentenziò suo malgrado.

- Puoi aggiustarla?- domandò Dean all'improvviso, sorprendendosi dell'interesse che mostrava verso quell'auto.

- Ti sembro forse il genio della lampada?- sbottò Sam, ingoiando un sorso generoso di birra, - è andata! Distrutta! Tutta colpa di quell'idiota!- disse infine, indicando Castiel, che meditabondo guardava oltre la finestra.

Il cacciatore ignorò totalmente le parole di Sam, rivolgendosi invece a Dean.
- Ma tu non dovevi andare a guidare una spedizione contro Raphael?- gli chiese.

- Si, immagino di si...- rispose questi, confuso, - ma credo che i miei uomini possano cavarsela per oggi. La cosa fondamentale di cui dobbiamo occuparci oggi è: come ripariamo l'Impala?-

- Vuoi smetterla con questa storia della macchina?-

- Non è solo una macchina, è la mia piccola!- ululò l'angelo.

Si, c'era chiaramente qualcosa di strano:
Castiel si preoccupava più per gli angeli che per la propria auto.
Dean si preoccupava più per la macchina di Castiel che per i propri angeli.
Sam si preoccupava di bere in quantità industriali e di sbottare un Balls ad intervalli regolari di dieci minuti.
- Ok, basta così. Mi sono divertito, ma ora cominciamo ad esagerare!- annunciò Balthazar, rendendosi visibile ai presenti.

- Balthazar? Che diavolo ci fai qui, brutto figlio di puttana?- gridò con astio Castiel.

- Wowao, Cass! Non essere volgare!- lo rimproverò l'angelo, trattenendo a stento le lacrime, - senti amico, non volevo colpire te, non volevo colpire nessuno di voi, ma è capitato e mi sorprende il fatto che nessuno di voi se ne sia reso conto.-

- Di cosa stai parlando, fratello?- domandò Dean, assumendo un'espressione curiosa.

- C'è che tu non sei mio fratello, Castiel non è un cacciatore, e Sam non è un ubriacone col cappellino! Proprio non la capite questa inversione di ruoli?-

Notando le espressioni confuse e titubanti negli occhi dei tre, Balthazar alzò gli occhi al cielo, alquanto soddisfatto della piega che avevano preso le cose. Sorrise con malizia, prima di schioccare le dire e mormorare: "passate una buona giornata!"



Dean si svegliò di soprassalto, nella stanza del motel, sudato e confuso. Si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi con i palmi delle mani e lanciando un'occhiata nel letto del fratello, che dormiva beatamente.

- Sammy?- lo chiamò - sei sveglio?-

- Più o meno- rispose il minore, ancora ad occhi chiusi, - ho fatto un sogno molto strano...-

- Mmm, erano clown o nani?- gli chiese Dean, avviandosi verso il bagno.

- No, era strano davvero. Tu eri un angelo, e io ero come Bobby e Castiel era...- ma non riuscì a terminare la frase, vedendo Dean precipitarsi in mutande fuori dalla porta. Quando tornò indietro, aveva assunto un sorriso sornione e rilassato.

-...Castiel era quel figlio di puttana che mi ha distrutto l'auto!- concluse il maggiore.

- Lei sta bene?- domandò Sam, titubante.

- La mia piccola sta benissimo.-

- Quindi era un sogno o cosa?-

- Non ne ho idea- rispose Dean, a bocca piena, - quello che so è che Castiel non salirà mai più sull'Impala, questo è certo!-.
   
 
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