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Autore: Carlos Ray    11/02/2012    2 recensioni
Un piccolo esercizio stilistico, nulla di più. Sesshomaru si muove sul suolo terreno...non gli importa del tempo. Non gli importa di nulla. Così crede, così vuole che sia. Ma la volontà basta?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nevica.
Il demone cammina lentamente, imprimendo le proprie impronte sul terreno ricoperto di bianco. Non ha fretta, non ne ha mai avuta.
Le sue orme verranno cancellate in poco tempo: la neve cade fitta, quel suolo tornerà di un bianco immacolato appena lui sarà troppo lontano per vederlo.
Ma a lui non interessa niente di tutto questo. Non sono quelle dei suoi piedi le tracce che vuole lasciare su questa landa.
Il demone si arresta, sorpreso da se stesso. Un pensiero, repentino come un soffio del vento, ha attraversato la sua mente. Non voleva, non se lo aspettava.
Per un solo istante, Sesshomaru ha pensato agli umani. Quasi se ne vergogna.
Il cielo è pieno di quei piccoli fiocchi bianchi che cadono dolcemente sui rami spogli degli alberi, sul terreno, sul proprio viso. Trasfigurano il paesaggio. In poche ore, l’arida terra diventa quasi sorridente.
E Sesshomaru, in quell’istante, pensa che agli umani potrebbe piacere quel paesaggio immacolato. Candido come le loro anime non riusciranno mai ad essere. Limpido e sincero a differenza delle loro parole.
Diverso.
Sesshomaru scuote la testa. Non ha tempo di dedicare nemmeno un istante a quegli inutili esseri di carne senza onore.
Ma attende ancora, un attimo di più, prima di riprendere il suo cammino.
Un altro pensiero lo attraversa, spostando la sua attenzione da ciò che deve fare.
L’immagine del potere.
Suo padre…
Anche l’ultima volta che aveva visto il suo volto stava nevicando. Non ci aveva quasi fatto caso, eppure ora gli torna alla mente. Ogni piccolo dettaglio, ogni singolo fiocco che cade è impresso nella mente del demone.
Quella notte, suo padre morì pensando agli umani.
Sesshomaru torna a guardare davanti a sé, mentre anche il suo volto si trasfigura.
Il demone incurva leggermente le labbra. Sorride.
Anche questo evento è raro. Diverso.
Sesshomaru allarga leggermente il braccio destro, il suo unico braccio, distendendo le proprie dita. Eccolo, era comparso finalmente davanti a lui.
Un essere di carne. Un avversario.
Qualcuno indegno di stare al suo cospetto si era posto sulla sua strada.
Sesshomaru scatta in avanti, separandosi con un balzo dal terreno ricoperto di neve. Non pensa al suo avversario, non ne ha il tempo. Non gli importa chi sia, non gli importa cosa voglia.
E’ sulla sua strada. Questo gli basta.
Solo un altro istante, e Sesshomaru poggia nuovamente i piedi al suolo con grazia. Una grazia che il cadavere dell’essere ora alle sue spalle non ha, nel cadere al suolo.
Sesshomaru non si volta, ma prosegue. Sa già cosa c’è alle sue spalle.
La neve immacolata che tanto piace agli umani è ora sporca di sangue. E’ questo l’unico marchio che il demone vuole lasciare sulla terra.
  
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