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Autore: masterteo89    11/02/2012    1 recensioni
Una semplice riflessione sul dolore, divisa in piccoli racconti
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poliedrico mi appare,
nefasto a me giunge,
eppure mi rammenta che non sono solo.
riesco a sentire
riesco a vedere
i mille volti del triste tormento.

Cercavo la pace
attraverso la violenza,
ponevo la lama benedetta
al servizio del mio prossimo,
eppure non mi accorgevo
che altro non ero
se non un comune assassino.
Senza domande,
senza pensieri,
abbattevo il male
ma non mi avvedevo
che in realtà combattevo me stesso.
Non basta una lama a disperdere l'ombra
del proprio cuore se la volontà vacilla.
Colpivo alla cieca
ma riluttante mentivo a me stesso:
i miei avversari avevan tutti il mio volto.
Disagio interiore,
amara solitudine,
rimpianti e sospiri,
di questi sentimenti è composto il dolore interiore.

Freddo il tocco,
cereo il volto,
cinerea la spoglia stanza.
Dov'è finito il calore?
Dove sono finiti gli allegri colori?
Dov'è finita la primavera ridente e fiorita?
Chi può esser lieto mentre il suo corpo
cede appassito da triste morbo?
Il destino avverso,
il male sensibile,
l'impotenza derivante dal triste fato,
di questo è composto il dolore esteriore.

Osserva quel tale,
cencioso mi appare.
Perchè così giovane?
Le catene non gli si addicono,
non saranno passati neppure venti inverni sul suo volto.
Malinconico lo sguardo,
una lacrima solitaria gli riga il volto,
ma nello sporco permane
in muta attesa
del suo arrogante padrone.
Si merita la schiavitù?
Come fai tu a viver nello sfarzo,
consapevole di tali ingiustizie?
Di queste è composto il dolore della società

Cammino solitario lungo un incerto sentiero
tra luce e oscurità conteso;
sono dannato?
Siamo tutti dannati,
colpevoli
infelici.
Il dolore ci è propinato
poichè giustamente meritato.
E non posso fare altro che accettare il destino e chinare il capo.
Perdonatemi, il vostro sentiero è breve, siate felice dunque.
Il mio lungo si dipana
non vi scorgo la fine
non vi è altro da fare:
solo devo continuare a camminare.

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