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Autore: Melanto    11/02/2012    3 recensioni
Prima Classificata e Premio Giuria al Contest "La magia dei colori" indetto da Ria-chan
Estratto dalla prima flash: “Di sé, invece, poteva dire di essere un quarantenne ancora troppo infantile e impaziente che cercava, nella lava dei vulcani, quel colore che la vita non era riuscita a dargli. Non come voleva. Non con chi voleva. Cercava l’oro caldo sotto l’onice fredda”
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note Iniziali: questa breve bi-flash (raccolta di due flashfic da 500 paroline tondetonde) è stata scritta per il contest "La magia dei colori" indetto da Ria-chan sul forum di EFP (*-* Al momento vincitrice del Premio Giuria; in attesa della classifica finale O_O Sono arrivata PRIMA).
XD Ammetto che è la seconda storia che ho scritto per quel concorso; la prima era uscita troppo lunga e mi spiaceva accorciarla, così ho deciso di trasformarla in una raccoltina di quattro shottine più una extra. :3

Nel frattempo, non aspettatevi chissà  cosa da questa, eh! X3 C'è giusto un po' di slash leggero-leggero, di puccioseria sottile e tanta geologia XD *ride*

Buona lettura a chi passerà! :D

L'Oro di Efesto

I - Sotto un guscio di lava

«Holy shit
Paul era sul punto di lanciare la fotocamera per il nervosismo. In barba alla supertecnologia giapponese, la Canon aveva deciso di non collaborare e gli stavano girando le palle, visto che il resto dell'attrezzatura era rimasta al resort.
«Non prendertela con lei se non sai usarla.» Claudio gliela tolse di mano per darle un'occhiata e lui si stizzì.
«La so usare benissimo, darling.» Paul caricò di proposito l'ultima parola, ma il collega non replicò, continuando a smanettare con le impostazioni della digitale. Venire ignorato lo stizzì ancora di più.
Con fastidio si sedette sul cofano della Jeep e incrociò le braccia.
«Ci stiamo perdendo il meglio! Guarda che colata spettacolare.»
Effettivamente, il Kilauea ci stava dando dentro. La lava veniva vomitata adagio dal cratere Pu'u 'Ō 'ō, ammantando l'intero vulcano. Il vent(1) ne emetteva di continuo e affluiva così copiosa da sembrare acqua da una sorgente; i suoi percorsi disegnavano fiumi infiniti che correvano verso il mare, si sarebbero gettati dalla scogliera e sarebbero scomparsi in nuvole di vapore bollente.
D'un tratto, sulla superficie scura della colata, una bolla di gas iniziò a gonfiarsi. Sembrava il palloncino di una gomma da masticare.
Paul drizzò la schiena, gesticolando come un forsennato.
«Shitshitshit! Claude, scatta! Scatta, by Jove!» La bolla esplose e i brandelli piovvero ovunque, tornando nel flusso. Lui agitò le mani, disperato, portandosele alla testa. «Nooooh! La frammentazione, cazzo! La frammentazione! Goddammit
Claudio sospirò, massaggiandosi l'orecchio. «Per favore, potresti evitare di urlare? Ce la siamo persa, pazienza. Sai quante altre ne farà?»
«Sì, ma se la fotocamera non funziona come la mettiamo?!»
Senza perdersi d'animo, il vulcanologo più anziano estrasse una compatta dal taschino e gliela porse.
Lui inarcò un sopracciglio. «E dovremmo presentare a Giuseppe le foto della compattina
«In mancanza d'altro» rise il collega da sotto i baffi. «Preferisci il cellulare?»
«Silly(2)!» rimbeccò Paul, strappandogliela di mano. «Verranno uno schifo» borbottò nel crepitare continuo della lava che aveva il suono di migliaia di frammenti di vetro trascinati via. Frammenti dal doppio colore: un guscio onice che rivelava un rivestimento d'oro vivo; un colore così bello e prezioso che si nascondeva alla luce del sole.
«Vedrai che non saranno male e poi abbiamo sempre le riprese della videocamera.» Claudio lo rassicurò con la solita calma che poteva competere con quella della lava stessa. Paziente, rilassato. Dall'alto della sua esperienza e dei suoi quarantacinque suonati non si agitava mai e, questo, Paul un po' glielo invidiava. Come in quel momento, quando lo vide concentrato sulla Canon per poi affermare: «Deve essersi danneggiata nel trasporto. Una volta tornati in Italia, vedremo che si può fare. Giuseppe si incazzerà.»
Giuseppe si incazzava a prescindere perché era un burbero settantenne e Paul sapeva già  che ci avrebbe litigato.
Di sé, invece, poteva dire di essere un quarantenne ancora troppo infantile e impaziente che cercava, nella lava dei vulcani, quel colore che la vita non era riuscita a dargli. Non come voleva. Non con chi voleva. Cercava l'oro caldo sotto l'onice fredda.

 

Segue e si conclude nel capitolo 2 :)



Come suggeritomi dalla Giudice Ria-chan, vi metto dei link che avevo passato a lei per farle capire di cosa stessi parlando :3:

- Colata sul Kilauea: nello specifico, è un'emissione da un lava tube, cioè un tunnel di lava che ha trovato uno sbocco in superficie :3
- Queste immagini, invece, spiegano da sole perché io paragoni la lava all'oro: Immagine1 - Immagine2 - Immagine3 - Immagine4 - Immagine5


[1]VENT: termine tecnico (inglese XD) per indicare la 'bocca eruttiva' attraverso la quale viene emesso il materiale vulcanico.

[2]SILLY: "Stupido!" in inglese.


 

NoteFinali: Oh, My God. XD Mai espressione è stata più azzeccata poiché ho appena saputo che questa storia ha vinto il Premio Giuria del contest. Ne sono felicissima come una Pasqua *-*, perché davvero non pensavo potesse vincere qualcosa, a dire il vero XD. L'ho scritta all'ultimo momento (in pratica mi sono iscritta quattro giorni prima della chiusura del contest XD LOL! E avevo scritto pure un'altra storia prima di questa. LOLallaseconda!).
Adesso resto in attesa della classifica finale, che arriverà in questi giorni. O_O ho vinto. Sono arrivata Prima e non me lo aspettavo assolutamente. *-* Vi lascio con le parole della giudice in merito al Premio Giuria e con i due Bannerinistupendissimiommioddio:


PremioGiuria --- Contest - L'Oro di Efesto (1° classificata)


Giudizio Premio Giuria: "Da dove posso iniziare... mi metti in difficoltà , mia cara. Se non ricordo male, comunque, mi hai scritto che non avresti mai pù partecipato ad un contest all'ultimo secondo... ma dico, sei matta? Mi scrivi questa meraviglia e non ne sei neanche consapevole? Davvero, questa storia è scritta d'oro. Così come in molte l'elemento colore era decisamente predominante, qui era assolutamente il centro della storia. Benché forse sia errato parlare di 'storia' da parte mia in quanto l'obbiettivo è focalizzato più su un evento in particolare che non su un vero e proprio svolgersi di fatti, a fine testo il racconto emerge comunque, anche se in linee brevi e lasciatemi dire che, per quanto brevi le battuti e le azioni scambiate tra i personaggi possano essere, sono decisamente splendide. L'atmosfera che regna è un misto di comico e malinconico, per finire poi con un pizzico di romanticismo e dolcezza. I personaggi sono caratterizzati splendidamente e minuziosamente. Emerge il loro carattere, le paure, le emozioni e addirittura le passioni il tutto da piccoli gesti o pensieri nati dall'ammirare la splendida lava dorata che il vulcano 'vomita' dal suo cratere. Ciò che comunque mi ha colpita di più, lasciamelo dire, è la precisione con cui hai descritto questo fenomeno naturale: ho imparato molto da questa storia e forse può sembrare ridicola un'affermazione simile per chi legge ora e non conosce la storia, ma assicuro a tutti che sono sincera. Ho visto con gli occhi della mente ogni singola bolla di lava e ogni sfumatura dorata e questo specialmente attraverso il gergo tecnico che non risulta assolutamente pesante. E' un racconto che ti rimane dentro e ti affascina. E ti insegna. Leggetelo."

   
 
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