11/02/2012
3 recensioni
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Perfetto.
Capite che essere costretta a trasferirsi a Stratford da Londra a 15 anni, per andare a vivere con tuo padre, la sua nuova compagna e suo figlio non è il massimo.
Soprattutto dopo 3 anni dopo la morte di tua madre.
Peccato che questa cosa mi sta capitando in questo preciso momento.
Scendo dal taxi afferrando la mia valigia e rimango a guardare la casa dove avrei passato i prossimi anni.
E’ una casa a 2 piani, con 3 balconi verniciati di bianco sporco, un grazioso giardinetto e una veranda con il tavolo e le sedie.
“Allora, andiamo?”mi dice ad un tratto mio padre.
Jared, 40 anni, un fisico da modello.
Non posso assolutamente dire che non sia un donnaiolo, (o puttaniere?) dato il suo aspetto, che molti 40enni come lui gli invidiano.
Cosa sono io? Uno sbaglio.
Considerando il carattere di mio padre, cioè come ho già detto un puttaniere di prima categoria, sono uno sbaglio. Ma a parte questo, è sempre mio padre e gli voglio bene.
Chi sono io? Mi chiamo Taylor Samantha Leto, ho 15 anni, sono di media altezza, bionda con gli occhi azzurri, corpo stile “Beyoncè”, ovvero un po’ formosa, ma non troppo.
Il mio carattere? Sono scorbutica, riservata, sarcastica.
Tutto questo dalla morte della mamma.
Già, mia madre.
Aveva solo 35 anni quand’è morta.
Megan. Mi manca la mia mamma.
Il mio idolo? Taylor Momsen.
La considero un’ispirazione. La adoro anche perché l’ultimo regalo che mi ha fatto la mamma prima di morire è stata una chitarra autografata da Taylor Momsen, quindi mi ricorda anche mia madre. E poi beh, abbiamo lo stesso nome, quindi!
“Si andiamo”.
Ci avviciniamo all’entrata della casa e mio padre suona il campanello.
Dopo qualche secondo ci apre una donna sui 35 anni. Non molto alta, castana e tutta sorridente.
“Amore finalmente!” esclama tutta contenta stampando un bacio sulle labbra di mio padre.
Non mi ispira affatto questa tipa.
“Ciao! Te devi essere Tiler!”
“Taylor.”La fulmino con lo sguardo. Odio quando qualcuno sbaglia il mio nome.
“Oh cielo scusa, Taylor! Dai entrate.”
Alzo gli occhi al cielo ed entro dentro. Mmm niente male la casa!
“Justiiiin!!!” Scendi sono arrivati!”grida la donna.
“Comunque io sono Pattie, piacere”dice di nuovo.
Le faccio un finto sorriso, e nel frattempo vedo scendere dalle scale un ragazzo.
“Jared, Tiler…”
“TAYLOR!”quasi urlo seccata.
“Oh scusa tesoro!”
Tesoro?? Ma che gli prende a questa?? Mi conosce da neanche 3 minuti e mi chiama tesoro?? Bah!
“Lui è Justin”.
Il ragazzo abbozza un sorriso e poi torna serio.
“Io sono Jared, e lei è mia figlia Taylor” Dice mio padre.
Il ragazzo allunga la mano verso la mia, che stringo per poi lasciare.
Questo ragazzo… Jus.. Justin? Si Justin. Comunque questo ragazzo non mi va molto a genio, anche se devo ammettere che non è niente male.
“Justin, perché non fai vedere la camera a Tiler?”
“TAYLOR PORCA PUTTANA!”ok, forse ho un po’ esagerato..
Infatti l’espressione di Pattie è stupefatta, beh non c’è da stupirsi se dico parolacce.
Mio padre è indifferente, è abituato.
Justin anche è indifferente.
“Ops, ehm scusa… Comunque, dai Justin!” balbetta Pattie.
Il ragazzo sbuffa e poi mi dice.
“Seguimi.”
Afferro la mia valigia e salgo le scale.
Giungiamo ad un corridoio, non molto lungo. Lo seguo finchè non ci fermiamo davanti ad una porta di legno, lui la apre ed entriamo.
C’è un letto, un armadio, un comodino con una lampada e due cassetti, un balcone, uno stereo con due casse, una tv ed una scrivania.
“Bene, questa sarà la tua camera per il resto della relazione di mia madre e tuo padre, a meno che non si lasceranno tra una settimana, come il solito di mia madre.”
“Lo stesso per mio padre.. Bene, grazie Justin, giusto?”
“Si, te Taylor, giusto?”
“Si Taylor.”
Gli sorrido e appoggio la valigia sul letto. Un sorriso vero questa volta.
Dopodichè la apro e inizio a mettere accuratamente i miei vestiti sul letto.
Vedo Justin avvicinarsi e prendere in mano un paio di leggins strappati orizzontalmente per tutta la loro lunghezza.
Si, diciamo che vesto in un modo un po’… Un po’ così.
“Quanti anni hai?”
“15, te?”
“17. Perché ti vesti così?”
“Così come scusa?” dico inarcando un sopracciglio.
“Lo sai meglio di me come.”
“Perché si.”
Dopo aver finito di mettere tutti i vestiti nell’armadio, prendo le mie Lucky Strike ed esco nel balcone.
Nonostante fossero le 7 di sera, a Febbraio, 5 gradi, io ho un top senza spalline aderente nero, un pantaloncino-ino-ino-ino di jeans, e gli stivali tacco 10.
“Fumi?” mi chiede Justin.
“Si, anche te?”
“Si.”
“Buono a sapersi.”
Rientro in camera.
“Beh io torno in camera mia, se hai bisogno di qualcosa, l’ultima porta a sinistra.”
“Ok, grazie.”
Non sapendo cosa fare, accendo lo stereo e metto il cd dei The Pretty reckless.
Traccia 5 – Just Tonight (http://www.youtube.com/watch?v=Y7VGOnV2QhU&ob=av2e)
Mi stendo sul letto e penso all’accaduto di questo pomeriggio.
Una voce stridula mi sveglia dai miei pensieri.
“Justin! Taylor! A cena!”
Metto in pausa il cd e scendo di sotto.
Mi siedo vicino a Justin e comincio a mangiare.
Una volta finito Pattie ci dice.
“Allora ragazzi, stasera andiamo al Midnight, ok?”
Da quanto ho capito deve essere una discoteca.
Acconsentiamo tutti e torno nella mia stanza.
Mi metto a scegliere i vestiti da mettere.
Ma perché sono nervosa? Ho una specie di morsa allo stomaco. Boh.
Alla fine scelgo questo http://www.polyvore.com/taylor/set?id=43651360&.locale=it
Scendo di sotto ed usciamo.
LOOK AT ME NOW.
Eccomi qua con una nuova ff, ma questa volta su quel pinguino canadese (?)
Se volete dare un'occhiata alla mia altra ff sui One Direction non mi dispiacerebbe affatto v.v That's What Makes You Beautiful, Baby ♥
Bene, che ne dite di farmi sapere che ne pensate di questa storia? Ci tengo a lot (?)
Peace, love & Biebs.
Marty <3
Peace, love & Biebs.
Marty <3