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Autore: Inc    11/02/2012    0 recensioni
Mentre sferruzzava un maglioncino “giallo a papà” per il suo piccolo grasso gattino perennemente in calore, prese in mano la situazione, non solo metaforicamente.
Si alzò, lancio i ferri che colpirono il lardo sconfinato del micio e salì in camera da letto.
Vide il letto matrimoniale che oramai era diventato un dormitorio, una cuccetta da treno, una raccolta di umori vaginali disperati e spalancò la porta dell'armadio che comprò con la speranza di vedere un giorno le spalle del marito Gugù alla pari del mobile.
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pena di Samantha: il pene di Gugù.



 

 

L'estenuante vita lavorativa di Samantha era diventata insostenibile, quasi peggio di quella sessuale.
Probabilmente erano sullo stesso piano: una catastrofe doppia.
Pulire il cesso e la scrivania del proprio capo, comprese caccole sapientemente nascoste, era la cosa che la “appassionava” di più nell'ultimo periodo. E scrostare i detriti verdognoli era sempre meglio di vedere la folta peluria sulla schiena del marito nelle rare notti de fuego o peggio, il connubio di mancanza di – necessaria – ceretta sommata al calzino nero antisesso.

Sta di fatto che Samantha non si sentiva una quarantenne attiva, invidiava le amiche che le confessavano di avere il predominio assoluto sul pene del marito e che lo usavano a proprio piacimento come oggetto puramente sessuale.
Mentre sferruzzava un maglioncino “giallo a papà” per il suo piccolo grasso gattino perennemente in calore, prese in mano la situazione, non solo metaforicamente.
Si alzò, lancio i ferri che colpirono il lardo sconfinato del micio e salì in camera da letto.

Vide il letto matrimoniale che oramai era diventato un dormitorio, una cuccetta da treno, una raccolta di umori vaginali disperati e spalancò la porta dell'armadio che comprò con la speranza di vedere un giorno le spalle del marito Gugù alla pari del mobile.
Speranza vana, c'è poco da dire.
La “massa muscolare” sperata si era spostata più in basso e non sulle misure del pitone, ma leggermente più su, giusto sulla panza!

Aprì un cassetto, il cassetto. Quello dell'intimo proibito, delle fantasie represse.

Prese il completino intimo più porno che avesse mai comprato e lo indossò. Non nascondiamo che lo spettacolo fu aberrante: rotoli di ciccia fuggirono dal tessuto pregiato come una zecca, il capelli crespi completarono la visione celestiale.

Appena si mise la vestaglia di pile, sentì bussare la porta.
«Gugù ha finito di lavorare, mo' scendo e gli faccio una sorpresina!» disse sibilando felice ed eccitata.
Arrivata alla fine della scalinata, col fiatone e il battito a mille si rese conto che il marito già era entrato. Era di spalle, allora lei, con fare sensuale e sprezzante disse: «Amore, sono calda, ho voglia di fare la biricchina, legami al letto e fai ciò che vuoi!» finì con un rantolo smorzato, forse per l'ansia e l'aspettativa.

 

Si ritrovò legata mani e piedi al letto, al buio e sola nella stanza, mentre Gugù era stravaccato sul divano, ingozzandosi come un maiale e guardando la partita.
Il micio miagolò, afflitto. Nemmeno stasera cena.

 

 



*mente influenzata da dolori mestruali

   
 
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