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Autore: Hybrid_JK    12/02/2012    0 recensioni
stava correndo tra le spighe di grano inseguendo un cavallo dalla splendida criniera nera.
era la prima volta che vedeva un cavallo da così vicino.
correva tenendo gli occhi chiusi facendosi guidare da lui
sperando di riaprirli e rendersi conto che era diventata come lui uno spirito libero che non doveva più rendere conto hai suoi genitori di quello che faceva o diceva.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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stava correndo tra le spighe di grano inseguendo un cavallo dalla splendida criniera nera.
era la prima volta che vedeva un cavallo da così vicino.
correva tenendo gli occhi chiusi facendosi guidare da lui
sperando di riaprirli e rendersi conto che era diventata come lui uno spirito libero che non doveva più rendere conto hai suoi genitori di quello che faceva o diceva.
da quando aveva compiuto sette anni i suoi genitori la obbligavano ad andare nel bosco in cerca di legna per il fuoco ma lei faceva sempre di testa sua
perdendo tempo quel cavallo.
nonostante tutti i pomeriggio puntualmente lo rincorreva ancora non gli aveva affibbiato un nome.
per lei rappresentava un sogno impossibile da realizzarsi.
ormai rincorrerlo era diventato quasi un divertimento.
adesso aveva diciassette anni ma ancora correva tra le spighe di grano con il sole che le batteva sul viso
rendendo i suoi capelli d’un rosso ramato e i suoi occhi marroni prendevano alcune sfumature gialla.
era la donna più bella di tutto il villaggio,
l’età per diventar moglie si stava avvicinando ma i suoi genitori nonostante le
continue proposte di matrimonio scuotevano la testa buttando sul fuoco lettere o telegrammi che fossero.
erano convinti che la decisione spettasse a lei.
che un giorno la loro figlia avrebbe scelto e trovato l’uomo al quale donare il suo cuore per tutta la vita.
desideravano solo che quel giorno arrivasse presto.
ma Charlotte aveva altro per la testa, l’unica sua preoccupazione era quella di riuscire a mantenere la sua famiglia ma non desidera l’amore
non lo stava cercando come la maggior parte delle altre ragazze nel villaggio che
vestivano in modo al quanto buffo e si pettinavano in egual modo.
le piaceva fantasticare sul futuro ma non aveva ancora un immagine ben precisa di se stessa.
il cavallo si fermò sotto un albero sdraiandosi, il tempo stava passando anche per lui e mentre lei sbocciava lui stava appassendo.
voleva godersi ogni pomeriggio con lui, voleva poter stare ancora con lui finche le forze non lo avrebbero abbandonato.
si sedette accanto a lui con il fiatone accarezzandogli il dorso mentre con l’altra mano accarezzava l’erba
e osservava se nelle vicinanze c’era qualche fiore da poter mettere tra i suoi lunghi capelli quando udì la voce di un giovane e imbarazzata si volto alzandosi.
le guance diventarono subito rosse per l’imbarazzo e con la mano che prima accarezzava il cavallo ancora steso sotto l’albero
si pettinò leggermente i capelli con la punta delle fragili dita e li lasciò ricadere lungo la sua schiena tranne un ciuffo che portò dietro l’orecchio.
il giovane la guardava dritta negli occhi mentre lei cercava di guardare ovunque tranne che in quegli occhi per una ragione che le rimaneva oscura.
fece un passò verso di lei porgendole un fiore viola accennando ad un debole sorriso.
non aveva mai visto quel ragazzo prima sicuramente non era del suo villaggio.
avvicinò la sua mano per prenderlo alzando lo sguardo non potendo più evitare che i suoi grandi occhi marroni incontrassero i suoi.
c’era silenzio.
nessuno dei due aveva ancora aperto bocca.
lei aveva paura di dire qualcosa di sbagliato ma lui?
lui sembra calmo come se neanche una pietra potesse fargli del male.
strinse il fiore tra le sue mani facendo un leggero inchino quasi in segno di riconoscenza e  poi lo poggiò sulla sua chioma.
<< il mio nome è Charlotte >>
apri leggermente la bocca lasciando uscire quelle parole quasi in un sussurro.
la sua voce era calda e dolce.
lui nuovamente sorrise inclinando leggermente la testa.
< non ricordi di avermi già incontrato prima quando eri solo una bambina?.>>
lui accarezzò il suo viso posando il suo sguardo sul fiore come se esso
era la chiave dei ricordi passati e quindi del loro primo incontro.
lei era confusa cercava di ricordare, di sforzare la propria mente al ricordo di quell’uomo ma nulla, il vuoto totale.
<> aggiunse lui vendo la confusione sul suo volto.
Charlotte lo guardò riconoscendo in quegli occhi il viso di un giovane
ragazzino di 10 anno che una volta nei cambi aveva incontrato.
il ragazzino che sua madre le aveva proibito di rivedere una volta venuta a conoscenza di quel loro primo incontro quando ancora troppo piccola
si era presentata ad un perfetto sconosciuto donandogli un fiore viola come quello che portava sulla sua chioma ramato colto nel prato.
gli occhi le brillarono di una luce diversa che non aveva mai avuto prima di allora
nel vedere i mille ragazzi del paese bussare alla sua porta per
chiederle la mano.
lui capì che lei ricordava.
<< come hai fatto a trovarmi dopo tutto questo tempo? . .
come mai mi hai cercato ancora ..?>> disse lei stupita ma felice.
<< mi avevi detto che desideravi trovare un amore forte
che sarebbe durato per tutta l’eternità. . .e sono venuto per avverare il tuo desiderio se ancora vuoi che sia così Charlotte.
.>>
ci fù un lungo silenzio.
lei fece un passo indietro spaventata portandosi una mano alla bocca.
aveva solo diciassette anni mentre lei aveva almeno cinque anni in più di lei
,sua madre glielo avrebbe proibito e avrebbe disonorato per sempre la sua famiglia per un uomo che però era stato tanto dolce con lei.
non aprì comunque bocca non poteva decidere adesso.
in quel momento non aveva la forza di prendere una decisione.
non poteva e non era in grado di scegliere tra lui e la sua famiglia.
non aspettò che aprisse bocca e aggiunse
<< una volta dicesti a mio fratello di sapere che cosa c’è nell’anima di un uomo guardandolo negli occhi .. . guardami ancora.
guardami ancora negli occhi. .>>
aveva conosciuto anche suo fratello Elijah, una volta li aveva visti giocare con le spade quando ancora erano piccoli e gli aveva confidato quello.
non si chiese come lui ne era a conoscenza ma fece come
gli aveva detto lo riguardò nuovamente negli occhi lasciando che una lacrima rigasse il suo volto arrivata alla conclusione
<< tu mi ami .. >> disse infine.
lui le si avvicinò e senza darle il tempo di aggiungere altro la baciò stringendola a se come se non volesse che il male del mondo la sfiorasse solamente con il palmo della mano.
come se lei fosse sua e nessuno a aperto lui l’avrebbe amata tanto.
un leggero vento scosse i capelli di lei con la mano lui li accarezzò.
Klaus parlò sussurrando << sono tornato anche per vendetta . .>>
disse riferendosi palesemente alla madre di lei, al fatto che l’aveva costretta a non avvicinarsi a lui usando le mani contro il viso di lei picchiandola.
Charlotte scosse la testa
<< sei tornato qui per innamorarti di me ancora una volta . .>> [..]
il tempo era passato in fretta.
ogni minuto che passava con lui si sentiva sempre all’apice della felicità.
erano scappati via con il suo cavallo nella terra della famiglia di Klaus.
ormai vivevano li una situazione completamente diversa.
non si soffriva di fame, non c’era la disperazione o la paura del che cosa mangiare il giorno dopo
e quello dopo ancora a differenza di lei lui viveva in una situazione economica che gli permetteva di poter vivere felicemente come aveva sempre desiderato.
adesso era libera, libera come il suo cavallo
di poter vivere senza preoccupazioni con l’uomo che amava.
l’unica cosa che disturbava la loro serenità erano i continui litigi tra fratelli di
Elijah e Klaus.
secondo Klaus il fratello minore tentava sedurla mentre lui era occupato a cacciare ma non era così.
con Elijah passava dei pomeriggio nei boschi alla ricerca di qualche more o bacche non era mai successo nulla se non qualche volta che Charlotte proponeva di giocare
a nascondersi nel bosco. stranamente lui la trovava sempre.
era suo amico, il cuore di lei come ben sapeva Klaus apparteneva a lui.
era in un tranquillo pomeriggio stava passeggiando nel bosco proprio con
Elijah ma stranamente erano in silenzio
sentiva che lui doveva dirgli qualcosa ma non ne aveva il coraggio e la situazione si stava facendo sempre più imbarazzante.
si fermò poggiando la mano sulla spalla di lui.
<< per quanto contemplare la natura sia rilassante parlami.
che cosa è successo qualcosa volta? ti ho ferita in qualche modo?
come posso rimediare al mio errore? >> aveva gli occhi ricolmi di lacrime al solo pensiero di aver fatto
qualcosa di sbagliato perché teneva al giovane, era l’unico amico che aveva , l’unica persona all’infuori di Klaus con
la quale poteva parlare di quello che le stava capitando, l’unico con il quale poteva condividere le belle notizie ma anche quello di poco gradimento.
lui stette zitto per un istante forse stava cercando la parole più corrette per esprimersi.
< lo definisce un uomo affascinante ma dovresti rivedere quel termine.. >>
le sue parole risuonano con disprezzo, con immenso odio verso il fratello
essendosi preso la donna che anche lui amava, quella donna era lei
Charlotte.
le parole le uscirono senza doverci pensare, venivano dal suo cuore mentre
le lacrime rigavano ancora il suo volto perché la verità era che l’unico uomo che amava e che avrebbe
mai amato era Klaus e se lo aveva illuso in qualche modo non se n’era resa conto.
<< Elijah, il vero amore non è vero se non è ricambiato . . mi dispiace >>
a quelle parole Elijah corse con rabbia in direzione della loro dimora lei corse dietro di lui che però era più veloce.che cosa voleva fare?
il panico si impossessò di lei.
Elijah arrivò di fronte a Klaus impugnando una spada.tutto il villaggio li stava guardando ma nessuno osava fare un passo in avanti per fermarlo.
Charlotte aveva le lacrime agli occhi, sapeva di averlo ferito
ma non doveva fare del male a suo fratello.
lo sguardo di Klaus era posato sul fratello mentre con la coda dell’occhi guardava lei.
sembrava sapere già che cosa fosse successo come se aveva aspettato per tutto questo tempo suo fratello e la sua vendetta per non avere la donna che amava.
ma nessuno a parte lui stesso era a conoscenza che aveva trovato una cura per scampare alla morte che incombeva ormai su di lui.
<< avanti , fallo, uccidimi! >> urlò con rabbia
<< Elijah non farlo , ti sto implorando!>>Charlotte ribatte contro Elijah pensando che entrambi fossero impazziti.
<> disse rispondendo al suo stupido tentativo di chiedere pietà
e poi aggiunse << addio fratello.>> senza alcuna pietà prese la spada e stupendosi del non tentativo di Klaus di difendersi
lo ferì dritto al cuore facendolo cadere a terra privo di vita.
ci fu un urlo, le urla strazianti di Charlotte che corse contro Elijah per poi finire a terra
con il volto pieno di lacrime sul corpo senza vita del suo amato.
come aveva potuto ucciderlo? cosa sarebbe successo adesso?
l’uomo che amava era sdraiato davanti a lei, i suoi occhi azzurri erano privi di vita, il suo cuore non batteva più come un tempo come quando la stringeva a se
il sangue aveva sporcato i suoi vestiti.
stava iniziando a piovere.
Elijah intanto era scomparso nel bosco. [..]
era passato un solo mese.il mese più brutto che la giovane aveva vissuto.
passava gran parte della notte a sognarlo e quando la mattina si svegliava piangeva perché si rendeva conto che accanto a lei lui non c’era
rendendosi conto che era stato tutto frutto della sua immaginazione
che il loro amore non era stato tanto forte come entrambi avevano desiderato e sperato.
Elijah era scomparso, non aveva più fatto ritorno preso dai sensi di colpa.
lei era completamente da sola.
neanche il suo cavallo era più in vita, la morte era passata a prendere anche lui.
sembrava che qualcuno lassù la volesse castigare per qualcosa di orrendo che neanche
ricordava di aver fatto.
doveva andarsene da li ,altrimenti non sarebbe più potuta andare avanti con la sua vita e provare a dire ‘’andiamo avanti’’ a se stessa.
qual giorno doveva essere oggi.
prese con se quella poca roba che aveva e si diresse nel bosco
anche esse padrone di alcuni suoi ricordi stupendi.
le destinazione era oscura, si sarebbe lasciata guidare dal suo istinto.
quel giorno sembra essere privo dei raggi del sole.
era un freddo giorno d’inverno.
si compri le spalle con una sciarpa camminando ancora e ancora fermandosi qualche volte. si continuava a domandare se quello che stava facendo
era giusto oppure no ma ormai non poteva tornare indietro.
cadde qualche fiocco di neve e si alzò un altro vento freddo.
il rumore di un ramoscello che si spezza la porta a lasciar cadere a terra la sua piccola valigia
ed ha voltarsi ma non c’era nessuno la riprese tra le sue mani e rivoltando il volto se lo ritrovò davanti lanciando quasi un urlo per lo spavento e lo stupore.
<> come poteva essere davanti a lei,   
lui era morto , l’aveva visto con i suoi stessi occhi e molto probabilmente
quello era uno dei suoi tanti sogni.
abbassò lo sguardo convinta delle sue opinioni.
<< è un altro sogno non è così?>>
la voce di lui era diversa, con un tono leggermente gelido non dolce come un tempo.
<< Charlotte se tu lo vuoi adesso possiamo stare insieme per sempre.
devi solo chiedermelo
.>>
si doveva essere di certo un sogno ma adesso che lui era davanti a lei
le sembrava tutto così vero.
annui e con voce calda disse << certo che voglio stare con te per sempre.>>.
quelle parole firmarono la sua morte.
il polso di lui colante di sangue di adagiò sulla sua bocca
<> disse lui mentre lei corrugando la fronte beveva come gli aveva ordinato di fare.
Klaus le accarezzò il viso lasciando trasparire un po’ delle sue emozioni che si era sempre tenuto dentro.
una lacrima rigò il viso di lui poi cercando di farle meno male possibile anche se
era impossibile estrasse dalla manica un bastone di legno e lo infilzò nel suo cuore.
Charlotte cadde tra le sue braccia respirando per l’ultima volta.
ben presto sarebbe diventata come lui:un vampiro.
ma lo avrebbe mai perdonato? . .


-DanceWithWolf

  
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