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Autore: Arwen297    12/02/2012    10 recensioni
Due amiche, due birre...o forse anche più! Mix esplosivo da delirio...
La presente One-Shot e fortemente lesiva della sanità mentale del lettore.
OOC Presente al 100%.
E' la mia prima Demenziale. Fatemi sapere come vi sembra.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note dell'Autrice: Allora, questa one shot delirante è nata da un spunto datomi da Skullrose e Shadow_84 sul forum dedicato alla fanfic di Kat Logan Stockholm Syndrome. Tutte e tre eravamo a casa al sabato sera... e alcune battute - integrate dalla sottoscritta per allungare quest'enorme scritto senza senso - sono uscite da loro. Se cercate la Setsuna e l'Haruka che conoscete avete sbagliato racconto, queste sono irriconoscibili e ampiamente OOC l'unica che forse è riconoscibile è Michiru ma mi riservo anche per lei di dire che OOC.

Beh... buon divertimento... sono aperta agli insulti di ogni tipo xD perchè meritiamo di finire tutte e tre al manicomio xD

Deliri del Sabato Sera

Idea di Arwen297 – Personaggi di: Naoko Takeuchi – Hanno contribuito: Skullrose e Shadow_84

 

Erano rimaste entrambe a casa da sole, Michiru era uscita per una cena di lavoro lasciandola nella noia più totale.

E lei presa dalla monotonia si era diretta in cucina alla ricerca di qualcosa da fare,  di un programma decente da vedere tra quella moltitudine di trasmissioni spazzatura che intasavano senza un motivo preciso le reti televisive.

Poi aveva aperto il frigo sotto un improvviso attacco di sete, e i suoi occhi si erano puntati su una scorta di birra e altre bottiglie di vino comprate in vista di una festa che avrebbero dovuto organizzare con le altre ragazze qualche giorno più tardi.

Ne aveva afferrata una, e ne aveva assaporato il contenuto che scivolava giù lungo la sua gola assetata.

 

Non sapeva quanto tempo fosse passato, sapeva solo che accanto a lei c’era l’unica persona che non avrebbe mai sospettato potesse prendersi una sbronza di proporzioni cosmiche come quella che era in corso quel momento.

La distante del gruppo.

La ligia alle regole.

Quella che secondo lei sarebbe rimasta zitella a vita perché nessuno la sopportava.

Lei, Setsuna Meiou aveva lo sguardo più lucido del normale mentre guardava la birra che faceva roteare con movimenti scoordinati nella bottiglia.

Haruka fissò la sua compagna, mentre una risata folle e incontrollata prese possesso delle sue labbra facendole sbagliare la mira, rovesciando così la sua bottiglia sul tavolo. Sentì gli occhi ametista che la fissavano.

“Cosa guardi? Ho qualcosa in faccia?” biascicò senza riuscire a frenare la risata dirompente la Guerriera di Urano, senza ottenere nessuna risposta dalla compagna di squadra che si limitò a fissare con una certa insistenza un punto alle spalle della bionda, quasi ci fosse qualcuno.

La motociclista si mosse con una velocità che non le era permessa dai sensi annebbiati dall’alcol e si ritrovò in pochissimi istanti in terra con un dolore al sedere ben più forte del normale, la testa che le girava più del normale, tanto da farle vedere la bruna come attraverso la boccia di vetro di un pesce rosso.

“Meglio… meglio…hic… che di to un caffè per…hic…fartela passare….hic…questa spornia” furono le parole della guerriera di Plutone mentre si piegava pericolosamente verso la compagna seduta per terra tendendole la mano per aiutarla a rialzarsi.

“Nooooo!!! Il caffè no, non posso berlo!” urlò la motociclista cercando di alzarsi senza molti risultati.

“Perschè?” mormorò l’altra.

“Mi fa venire..hic…la cagarella… hic…poi sto troppo….hic sul

cesso…hic” mormorò lei. “Aiutami ad alzarmi cazzo…hic”

“Ma io ti sto aidando…ma tu non ti alzi…” rispose in modo sconfusionato Setsuna porgendole la mano con poca attenzione alla forza di trazione che dopo pochi secondi applicò l’altra, prima di perdere nuovamente equilibrio. Rischiando quindi di cadere a sua volta.

“Catzo Sets, se non mi aiuti ad alzarmi…e perdi il tempo hic…a ribattere… prendo il pesce conghelato hic…che c’è in frigo … hic… è inizio a dartelo hic…in factia” mormorò la guerriera dei Venti facendo un ennesimo tentativo attaccandosi al tavolo questa volta più che alla compagna.

“Ho…appena…rippatuto” biascicò la bruna. Prima di ricominciare a ridere e afferrare una nuova bottiglia di birra e dirigersi verso la scopa appoggiata alla finestra. “Questa… è per hic…difentermi dai duoi… peshi..hic…” si iniziò poi a muovere verso la compagna di squadra per raggiungere una posizione stabile per bere la birra.

Appena si sedette vide Haruka muoversi verso di lei come se davanti ai suoi occhi verdi ci fosse un pollo arrosto gigante, sentì in breve tempo i denti dell’altra affondare in modo barbaro nel suo braccio.

“Con questo… bastone…mi viene in mente solo un modo per farti male… “ disse poi con un tono che doveva essere malizioso, ma che di malizioso aveva solamente l’intento.

“Ma non dovevi…hic…. Sodomizzarci Artemis con il bastone….” Borbottò l’altra.

“Stai in fissa con gli animali, ecco perché non ti piacciono i ragazzi…lo famo bestiale…hic” disse la bionda.

“Sei tu che hai il pallino…hic.. degli animali… hic… non io… hic “ ribatté la bruna.

“Questo pallino…mi sa tanto…di cosa sconcia…” mormorò la Guerriera di Urano dondolandosi sulla sedia con la birra in mano.

“Quasi quasi…mi metto a fare la scrittrice” un risolino appena accennato si librò dalla labbra della bruna. “Devo solo capire cosa metterci dentro” concluse.

“Beh…possono entrarci dentro tante cose… sei tu quella dello famo strano” ottenne come risposta poco convinta dall’altra.

Entrambe non si accorsero della presenza dietro di loro che le osservava schifata per lo spettacolo che si rifletteva nei suoi occhi blu cobalto, e soprattutto per il discorso sentito fino a quel punto. La sua mente si focalizzò sui doppi sensi detti da entrambi e arrossì vistosamente.

“La smettiamo con questi discorsi, o deve diventare un film porno stasera?” la voce cristallina di Michiru irruppe improvvisamente nella stanza, facendo perdere nuovamente l’equilibrio ad Haruka che si ritrovò nuovamente in terra senza capirne il motivo per poi iniziare a ridere con la scopa in mano. Setsuna invece si limitò a fissare la violinista per poi scuotere la testa esasperata guardando verso l’alto.

“Amore lo sai…hic…con me è impossibili non farli…soprattutto con i pallini che mi ritrovo….e che tu non conosci bene…di più…”

“HELES!!!” urlò la pittrice incurante dell’orario in cui erano e del fatto che potessero sentirla i vicini.

“Dovremmo provare con…hic…il manico…hic…di scopa… hic…magari ti piace… e ti sodomizzo… hic”

“No prima…hic c’è Artemis” le ricordò Setsuna.

Michiru afferrò la scopa dalle mani della sua compagna cercando di non farsi prendere dal nervoso che le stava montando dentro. Quattro ore da sole erano state, e si erano ridotte così. Ma com’era possibile?

E con quel bastone cosa poteva farci?

“ So io cosa devo farci con questo bastone…” sospirò esasperata “Darvelo in testa a tutte e due così dormite come due angioletti fino a domani mattina” sbottò.

“No..io non dormo…devo farti prima giocare con le dita…” commentò Haruka.

 

 

   
 
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