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Autore: mamie    12/02/2012    5 recensioni
Come si festeggia San Valentino nella Soul Society? E come lo festeggia Ichigo? Otto brevi scenette sulla festa più zuccherosa di Febbraio.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Scherza coi fanti e lascia stare i Santi'
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 UNO
La cucina di casa Kurosaki, quella mattina, era invasa di nuvolette di vapore, dense gocce brune che macchiavano il tavolo e il pavimento e un profumo fortissimo di cioccolato.
- Ehi, Yuzu, che fai? – esclamò Ichigo che, appena sceso sbadigliando per fare colazione, si era trovato davanti quella scena imprevista.
- E’ San Valentino! – esclamò la sorellina con tutto il suo entusiasmo. – Preparo i cioccolatini per i miei compagni di scuola! Guarda, i vostri sono già pronti lì sul tavolo.
Solo allora Ichigo vide, al posto che di solito occupavano lui e suo padre per la colazione, due minuscoli piattini ornati di pizzo su cui erano posati due lucidi cuori di cioccolato.
- Ehi! – continuò Yuzu con tutto il suo entusiasmo. – Chissà quanti ne riceverai oggi! Tutte le ragazze della tua classe te li prepareranno, di sicuro!
Ichigo sbiancò e per la prima volta desiderò intensamente, davvero intensamente, che qualche hollow si facesse vivo al più presto permettendogli di trovare una buona scusa per non andare a scuola…
 
DUE
- Ehm, sì, questo… cosa sarebbe? – chiese Renji alzando il naso dal dolcetto a forma di cuore che Rukia gli porgeva con un sorriso smagliante.
- San Valentino! – esclamò Rukia. – Un’usanza umana, molto carina sai…
- Ah, e… cosa dovrei fare?
- Ecco, adesso ti mangerai il mio dolce e poi, fra un mese esatto, mi farai un regalo tu. Te ne ricorderai vero? – aggiunse con aria minacciosa.
- …. Me ne ricorderò?
- Te ne ricorderai!
Il cipiglio di Rukia non ammetteva repliche. Renji si trovò ancora una volta a pensare a quanto fossero stupide le usanze umane.
 
TRE
- Buon San Valentino capitano Toushiro!
Il ragazzo si trovò improvvisamente sommerso da una scatola di cioccolatini e dalla prepotenza di Rangiku che cercava a tutti i costi di baciarlo.
- Ehi, cosa? Stai lontana! Non mi piace il cioccolato! Ehi!
Fatica sprecata. La bella luogotenente aveva già scartato la scatola e cacciato in bocca al suo capitano un cioccolatino al liquore che stava rischiando di soffocarlo.
- Su, su, andiamo… volevo essere la prima!
- Ma… coff… cosa… coff… - annaspava Toushiro cercando di liberarsi sia del cioccolatino che dell’esuberante sottoposta.
- E’un regalo speciale, non mi faccia fare brutte figure capitano!
Toushiro inghiottì il cioccolatino con la faccia di uno che avesse mandato giù del cianuro e si limitò, facendo appello a tutto il suo autocontrollo, a non replicare.
 
QUATTRO
- Ehi, Kennino, cos’è questo San Valentino, che ne parlano tutti?
Il capitano Kenpachi si voltò verso la sua minuscola luogotenente riservandole un sorriso che non avrebbe mostrato a nessun altro dopo una domanda del genere.
- Oh, una festa sciocca, riguarda l’amore.
Yachiuru stette in silenzio per un po’, a meditare sulla risposta.
- Io ti voglio bene Kennino – esordì alla fine. – Anche tu me ne vuoi, no?
- Sicuro.
- E allora è anche un po’ la nostra festa, no?
Il capitano Kenpachi si limitò a sbuffare.
- Io credo che dovremo festeggiarla – riprese Yachiru risoluta. – Come si fa?
- Ummm, non lo so – rispose il capitano Kenpachi meditabondo. – Credo che ci voglia del cioccolato.
- Oh!  So dove trovarlo – Yachiru sparì come un folletto per ritornare qualche tempo dopo con un’enorme tavoletta scura, grande quasi quanto lei.
- Jyuu-chan ha sempre una riserva di dolci per me! – esclamò la piccola. – Mi ha dato la più grande che aveva perché gli ho detto che io ti voglio proprio tanto bene.
Il capitano Kenpachi spezzò un angolo della tavoletta con un colpo secco, allargando il sorriso.
- Anch’io piccola – disse. – Anch’io.
 
CINQUE
- Oh, la mia Nanao mi ha fatto un regalo! – flautò la voce del capitano Kyouraku dal suo ufficio vedendo il pacchettino posato sulla scrivania.
La luogotenente non si scompose limitandosi a rispondere: - E’ solo un pensiero.
- Ma hai pensato a me, mia  cara… sono commosso – continuò imperterrito il suo superiore ignorando bellamente il fatto che in quel momento, probabilmente, tutte le scrivanie dei capitani dei Gotei 13 erano decorate di identici pacchettini, devoto dono delle loro sottoposte.
- Che ne diresti stasera di cenare insieme? – continuò Kyouraku con un tono zuccheroso che Nanao aveva sempre trovato particolarmente insopportabile, per quanto adorasse davvero il suo capitano.
- Mi spiace, capitano, ho troppo da fare – rispose gelida, lasciando Kyouraku col solito broncio che in realtà si addolcì in un sorriso non appena la ragazza fu uscita col suo fascio di carte stretto al petto.
- Neh, Nanao-chan, grazie! – le gridò dietro il capitano mentre lei perdeva impercettibilmente un passo e, sotto gli occhiali, arrossiva.
 
SEI
La scrivania del capitano Ukitate era sommersa da scatole di cioccolatini e dolcetti, per lo più a forma di cuore, e da carte e nastri che l’avevano invasa completamente. Tutte le ragazze della sua divisione si erano fatte un punto d’onore di fargli un regalino, a cominciare da quello pieno di fiocchi luccicanti di Kiyone, a quello più austero di Rukia, per finire con quello, semplice ma sentito, di Akiko, l’ultima delle ragazze entrata da poco nella sua squadra. Ukitate aveva ringraziato tutte, assaggiato tutto, sorriso a tutte e ognuna era andata via con la certezza che il capitano avesse apprezzato il suo dono. Ora, sinceramente, di tutti quei cioccolatini non sapeva che farsene.
In quel momento sentì la voce del capitano Kyouraku che gli chiedeva di entrare.
- Vieni pure! – esclamò, cercando di fare un po’ di ordine, con scarso successo.
Il capitano Kyouraku si fermò sulla soglia ad ammirare lo spettacolo di Jyuushiro seduto in mezzo a quel mare di pacchetti luccicanti.
- Ah! – esclamò – Vedo che sei sempre molto popolare…
Jyuushiro sbuffò leggermente, seccato.
- Ne vuoi un po’? – chiese speranzoso.
- No grazie. Davvero, vorrei sapere chi ha inventato questa storia.
- Oh, pare che sia un’usanza occidentale… non so bene… ho l’impressione che l’abbiamo un po’ stravolta – rispose svagato il capitano Ukitate guardando fuori dalla finestra frotte di femmine di ogni taglia e di ogni età che inseguivano maschi con cuori di cioccolato di ogni dimensione.
- Be’, non mi sembra poi male – ribatté Kyouraku pescando nel mucchio un cioccolatino a forma di cuore e offrendolo all’amico.
Jyuushiro ne prese uno anche lui e fece altrettanto.
- Buon San Valentino – esclamarono insieme.
 
SETTE
- Gli affari sono andati bene oggi? – chiese Yourichi  facendo le fusa, mentre  lasciava che le dita lunghe e nervose di Urahara le premessero con forza sul dorso.
- Oh, sì. Questa faccenda di San Valentino è davvero un toccasana per gli affari. Ho venduto tutte le mie scatole di cioccolatini. E’ sempre piacevole soddisfare un così gran numero di clienti.
- Bene, allora possiamo festeggiare anche noi  ora che il negozio è chiuso – rispose la lucida gatta nera.
- Ah, ma, Yourichi-san, non mi pare che tu abbia cioccolatini da offrire.
- Ti sbagli Urahara-san – rispose la gatta tornando nel suo aspetto umano.
Urahara guardò per un attimo incantato quella pelle liscia, bruna, morbida… com’era che avvertiva persino il lieve profumo del cioccolato?
- Mi sbaglio, Yourichi-san – ammise Urahara chiudendo gli occhi.
E sbagliarsi non gli era mai sembrato così piacevole.
 
OTTO
- Ichigo!?
La voce squillante di Orihime lo raggiunse proprio mentre cercava di defilarsi discretamente dietro l’angolo del corridoio. Per un attimo considerò l’idea di far finta di non averla sentita, poi si rese conto che sarebbe stata davvero una cattiveria inutile, così sorrise e le andò incontro, impacciato dalle scatole di cioccolatini che cercava di tenere in precario equilibrio.
L’espressione radiosa di Orihime si incupì leggermente quando le vide, ma non si diede per vinta e si allungò per porgere al compagno un pacchettino scuro avvolto in un raffinato nastro di raso rosso.
- Grazie – mormorò lui prendendolo con la punta delle dita e mettendolo in equilibrio sugli altri. L’aveva vista distribuire cioccolatini a tutti i suoi compagni, aveva ridacchiato guardando come Ishida era arrossito nel ricevere il pacchetto ed era rimasto un po’ perplesso vedendo che a lui non aveva dato niente, ma ora capiva il motivo… non voleva farlo davanti agli altri.
- Sono sicuro che i tuoi saranno i migliori.
Lo disse così, senza pensarci, solo per farle piacere, e la vide sorridere di nuovo radiosa prima di scappare via.
 
Una volta rientrato salì sbuffando per le scale, aprì la porta della sua camera con un calcio e rovesciò la pila di scatole sul letto.
- BUON SAN VALENTINO!
L’esclamazione fu talmente inaspettata che fece un salto ritrovandosi per terra. Rukia incombeva su di lui con una scatola infiocchettata in mano.
Ichigo la guardò rassegnato e pensò che, di tutti i Santi possibili, il peggiore in assoluto per lui sarebbe sempre stato San Valentino.
  
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