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Autore: thisromeoisbleeding    12/02/2012    1 recensioni
Quando l'amore prende il sopravvento, gli errori che a volte vengono commessi, per sbaglio oppure no, non vengono calcolati;e da errori diventano insegnamenti.
E' sempre stato bello avere qualcuno al proprio fianco, e sarà sempre così, potersi abbracciare nel momento del bisogno..amare significa stare male e guarire con l'aiuto dell'altro;amare significa anche sentirsi come la seconda parte di una calamita..sempre in attrazione verso l'altro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'erano degli indizi che mi portavano a pensare che lui si facesse di qualche strana droga, e io non ero abbastanza "coraggiosa"per chiederglielo. Quando calava il buio e lui rientrava a casa, spesso era nervoso e io non sapevo cosa avrei potuto fare per farlo stare meglio. Quando rientravo presto dal lavoro gli preparavo dei biscotti, ma spesso non li mangiava. Fino al 29 dicembre non ero sicura che si facesse, ma quando quel giorno, per sbaglio, vidi una siringa nel cestino del bagno, i dubbi iniziarono a farsi sempre più forti; allora mi decisi, dovevo farmi forza, ce la potevo fare, infondo Andrea era così;commetteva sbagli e a volte riusciva, con forza immensa, a correggerli, altre volte no.Dopo aver raccolto tutta la mia forza andai da lui, che era disteso ,su di un fianco, sul mio letto disfatto: "Posso?" tremavo, lui non rispondeva, sentivo solo il rumore della sua guancia che sfregava il lenzuolo posto sotto di lui.Mi avvicinavo continuando a parlare: "Sai...sei sempre molto nervoso, non parliamo più come prima e nemmeno ci abbracciamo, non potrei nemmeno farlo, forse non ne apprezzeresti il significato!" Ad un tratto sentii il suo corpo fare rumore..si era alzato, ed era davanti a me, mi guardava, e sembrava essere diventato una statua,fissava il vuoto mentre avanzava verso di me.Non riuscivo a capire, ma dopo poco mi stava abbracciando e aveva sempre lo stesso profumo, non era cambiato niente: "Hai ragione, ma non mi lascerai vero?!"Il suo respiro,lo potevo sentire dal collo, e sembrava affaticato. Sorrisi:"No, io non ti lascio!" Si staccò da me velocemente, se fossi stata un pezzo di carta, mi sarei rotta in mille pezzi per quanto fu veloce e duro il suo allontanarsi da me.Portò il suo sguardo, prima su di me, che ero immobile davanti a lui, e poi al pavimento, che era sicuramente freddo;poi aggiunse di scatto:"Mi manchi!" Gli occhi mi bruciavano, avevo mantenuto troppo a lungo quelle lacrime, che da un momento all'altro mi bagnarono il viso:"Sono sempre stata qui, solo che per un momento non ho capito più niente del tuo carattere..e mi sembrava giusto lasciarti il tuo spazio!" Non disse niente e come un peso morto si scaraventò sul letto, e mi avvicinai a lui. Era sempre stato l'altra parte della calamita, mi attraeva, mi attirava proprio così..come una calamita, non potevo fare a meno di seguirlo, di pensarlo, a volte anche troppo spesso.Anche quella sera successe la stessa cosa, lo seguii su quel letto.Non mi diede il tempo di pensare, d'un tratto posò le sue morbide labbra,che a ogni sguardo mi sorridevano, sulle mie, che non aspettavano altro.Sembrava non finire mai;era quello che evidentemente desideravo, perchè mi fece sentire subito meglio.Capii solo dopo che anche lui lo desiderava... ecco un'altra cosa che avevamo in comune: ci volevamo, e nella distanza ci cercavamo.
  
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