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Autore: margheritanikolaevna    12/02/2012    11 recensioni
Questa breve fic di 500 parole esatte è stata scritta per il contest "La magia dei colori" indetto da Ria-Chan. L'elemento scelto da me era "aria" e il colore che il giudice mi ha inviato era "rosa".
Prende spunto da una scena altamente drammatica del primo episodio di CSI NY e racconta l'addio di Mac a Claire, con un'insospettabile virata romantica. O sovrannaturale.
Si è classificata al quarto posto su ben ventisette storie partecipanti e ha vinto il premio "Emozione".
Partecipante al contest "L'emozione non ha fandom", indetto da Fefy_07 su efp, si è classificata al sesto posto (su 34 partecipanti) e ha vinto il premio speciale "Elemento".
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mac Taylor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione:  idealmente questa fanfic si colloca nel corso del primo episodio di CSI NY (“Blink”) e per la precisione subito dopo la scena in cui si vede Mac Taylor - il quale  ha perso la moglie Claire nell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle - che si ferma davanti al monumento eretto sul luogo dove sorgevano le torri e, con la fronte appoggiata e le mani strette intorno a una sorta di grata metallica, rimane in silenzio, come in attesa di qualcosa o, comunque, travolto dal dolore.
L’intervento del soprannaturale è, ovviamente, lontano dalla visione del mondo propria della serie, ma mi piaceva l’idea di regalare al protagonista la possibilità di dire addio alla moglie, sia pure fuggevolmente. Oppure, la sua potrebbe essere stata solo una visione, un sogno provocato dal desiderio, dalla stanchezza e dal dolore. Voi che ne dite?
 
Il bacio
 
Non ero ancora riuscito a tornare qui, ma oggi non potevo mancare.
Oggi, Claire, sarebbe stato il tuo compleanno.
Se quel maledetto giorno di settembre tu non fossi andata al lavoro.
Se io ti avessi fermata.
Se.
E invece sono qui, non so nemmeno più da quanto, in piedi con la fronte e le mani contro il metallo, nell’ultimo luogo sulla terra che ha udito battere il tuo cuore.
Non sento più le gambe, ma non riesco ad andarmene; vorrei restare qui per sempre.
Intorno a me, i rimpianti di chi è sopravvissuto si sono posati in una patina opaca, grigia, come la coltre di polvere che riempì l’aria quella mattina.
La tua assenza mi penetra dolorosamente l’anima.
Il tuo silenzio rimbomba nelle mie orecchie come sangue e riempie tutto lo spazio dentro e fuori di me.
Sento un’insopportabile oppressione al petto, la testa pesante.
L’aria, qui, è densa, come liquida. Provo a respirare profondamente, ma questa sensazione non passa.
Sbatto le palpebre; i contorni delle cose si fanno sfocati.
Allora è vero quello che si dice di posti, come questo, in cui migliaia di persone sono morte. Non è come un cimitero, dove riposano persone morte in tempi e in luoghi diversi; no, qui migliaia di innocenti hanno cessato di vivere nella stessa maniera atroce e, più o meno, nello stesso breve momento.
L’aria è piena dei loro spiriti inquieti.
E tra loro il tuo, Claire.
Serro le labbra. L’uomo che ero avrebbe riso, sprezzante, di storie come questa: sciocche fandonie inventate per commuovere gente credula.
Oggi, invece, il bisogno di pensare che qui è rimasto ancora qualcosa di te è più forte della paura. Molto più potente della ragione.
Guardo in alto. È l’alba; a est la luce rosata del sole spegne una a una le stelle nel cielo ancora grigio.
Poi, all’improvviso, accade.
La vibrazione si fa più intensa.
Sento sul viso una specie di densa corrente d’aria, come di vapore, proveniente dalle viscere di ciò che furono le Torri Gemelle, assalirmi.
In un istante, quell’atmosfera tangibile invade lo spazio intorno a me, formando una membrana sottile ma visibile.
Ciò che è davanti ai miei occhi mi appare come attraverso il velo d’acqua di una fontana.
L’aria adesso è vibrante, viva.
Nel cielo, la luce tinge l’aria di rosa.
Gocce di luce rosa scintillando zampillano dal cuore del cielo. Attraversano lo spazio lasciandosi dietro una scia colorata e quando rimbalzano sull’asfalto sprigionano il profumo del giorno.
Sono avvolto dalla luce.
Sono inondato dal colore.
È così intenso che mi acceca.
Rosa come la tua tenera carne.
Rosa come la tua vita, spezzata nel pieno fulgore della sua bellezza.
Claire, sei qui. Lo so.
Riesco a sentirti e la gioia è talmente grande che mi riempie gli occhi di lacrime.
Avverto qualcosa sulle labbra, come un soffio, o lo sfioramento di un’ala, che le grava per un istante e subito scompare.
Sei qui.
Poi, all’improvviso, finisce.
Lacrime di tenerezza mi bagnano il volto.
Ma, ora, riesco a sorridere.
 
FINE
 
 
 
 

Inserisco il giudizio che Ria-Chan ha stilato per il premio Emozione: "Emozionarmi non è facile, lo dico subito e senza problemi e concedere questo premio immaginavo già quanto tragico sarebbe stato, ma devo ammettere che questa storia ha meritato appieno il premio, poiché mi ha emozionata e commossa profondamente e per questo mi complimento sinceramente con l’autrice. - Margheritanicolaevna: Una storia splendida! Emozionante e davvero, davvero, commovente. Ho adorato ogni singola parola e mi sono soffermata a leggerla più volte, con calma e passione. L’atmosfera è unica, il tema trattato, benché ripreso da un fandom, è semplicemente intenso e straziante. Devo ammettere che mi chiedevo davvero come saresti riuscita a inserire quell’elemento dal colore tanto strano in un fandom in cui gli omicidi sono al centro della storia. Mi aspettavo forse qualcosa di cruento o di descrittivo a livello “mortuale” e invece mi hai sorpresa splendidamente presentandomi la descrizione di quell’attimo che nella serie, lo ammetto, mi ha commosso in maniera incredibile.
  
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