13/02/2012
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White
Bianco. Bianco è il suo vestito, bianche sono le pareti della sua stanza, bianco è il foglio prima che la sua mano vi cali sopra. Bianchi sono i capelli del ragazzo che le sta dinanzi. Tendono quasi all’argento.
Lui la scruta, con quegli occhi che sembrano aver visto più di quanto volessero, poi parla.
– Grazie per quello che fai. Ci sei molto d’aiuto. A me, a Sora, a Kairi. E ovviamente, a DiZ. –
Lei scrolla le spalle. Non risponde, qualunque cosa sarebbe sconveniente.
Il ragazzo la fissa ancora per alcuni istanti, poi esce, facendo un leggero cenno col capo in segno di saluto. Nemmeno al cenno lei risponde.
Una volta che la porta si è richiusa, stringe i pugni, vorrebbe urlare. Perché sa come andrà a finire; molti pensano che è quello che vuole, riunirsi al suo Somebody, ma sbagliano. Lei vuole sì un cuore, ma vuole anche rimanere se stessa. Ma a questo punto, non lo sa nemmeno lei cosa vuole.
Cerca di allontanare quei pensieri deprimenti dalla testa che, anche se non può provare emozioni, le fanno male.
Prova a distrarsi pensando che il bianco che la circonda è il colore della purezza. Buffo, il bianco è un colore che ha luminosità ma non tinta. Nel suo caso è l’esatto contrario. Lei esiste, ma non ha rilevanza. In poche parole, è invisibile. Se fosse una stella, non brillerebbe. È una spettatrice silenziosa della vita altrui. Sa che la sua opera non riceverà mai applausi.
In uno dei libri trovati nella Villa ha letto che in alcune culture il bianco è simbolo dei fantasmi.
Ecco, lei è questo: un fantasma. Un barlume di non-vita che mai amerà e mai sarà amato.
Perché fa tutto questo nonostante sappia già cosa l’aspetta? Per trovare pace, anche se non otterrà la felicità. Non la sua, almeno. Deve sacrificare i suoi sogni segreti per far avverare quelli degli altri.
Pace e sacrificio. Il colore simbolo di entrambi è il bianco.
Note dell’autrice:
Come sono drammatica. Drammatica e senza ispirazione. È venuta male. All’inizio era un’altra l’idea, ma è troppo lunga per essere un drabble. Era quello che volevo fare.
Naminè mi piace da impazzire, provo per lei un istinto di protezione e in certi aspetti mi somiglia. Se nel definire le caratteristiche della flashfic ho sbagliato qualcosa, non esitate a farmelo notare.
Alla prossima,
Baciii Luly