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Autore: NiamhBlue    13/02/2012    8 recensioni
Dal testo:
«Addio, Elena.» Sussurrò, con voce tremante.
Le lame affilatissime diventarono migliaia. E successe tutto in un attimo.
Strinsi il labbro inferiore tra i denti fino a sentire il gusto del sangue sulla lingua e aprii bocca.
Ipotetico finale di stagione. Totally Delena! :)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just Once.

JUST ONCE.

L’enorme camera di Damon era sottosopra, le ante dell’armadio spalancate, i cassetti rovesciati. Esitai un po’, poi entrai in punta di piedi, guardandomi intorno, attonita. La testiera distrutta, le lenzuola strappate…La sua camera gridava dolore, disperazione. Trattenni il respiro, quando lo vidi immobile, disteso a terra, nel balcone, con una bionda tra le braccia e le labbra sporche di sangue.
«Damon…» sussurrai, nel silenzio più assoluto. L’eco della mia voce risuonò in tutta la camera, che si fece ancora più tenebrosa. Con la sua velocità vampiresca Damon si alzò, e me lo trovai davanti in un attimo.
«Elena? Che ci fai qui? Ti immaginavo a festeggiare sotto le coperte con Stefan…» disse, con tono sarcastico.
Sussultai e feci un passo indietro. «Damon, smettila.», continuai, non avendo neanche il coraggio di guardarlo in faccia.
«Tienilo d’occhio, potrebbe ancora ripensarci e rimpiazzarti con un coniglio!» Continuava a scherzare, con un tono decisamente pieno di amarezza, e dolore, tanto dolore.
Prese un grosso zaino nero, riempiendolo con i primi vestiti che gli capitavano in mano.
Corrucciai la fronte, non riuscivo a capire.
I suoi occhi incontrarono i miei per un istante, e sorrise. Il sorriso più falso che avessi mai visto.
«Non ha senso restare, Elena. A meno che non ci vuoi scopare entrambi come faceva la tua cara antenata. Ma tu sei Elena, diamine! Non saresti mai così crudele…non illuderesti mai qualcuno per ferirlo…».
Il suo tono acido e distaccato mi colpì come un pugno nello stomaco, e mi fece male, ancora una volta.
La borsa era stata violentemente riempita, e sbattuta sul letto, ormai distrutto.
Le gambe avevano cominciato a tremarmi, mentre lo guardavo infuriarsi sempre di più. Non riuscivo a parlare, non riuscivo a spiccicare neanche una stupida parola. Continuava a infilare roba dentro la borsa, ormai pienissima. Infilò qualche sacca di sangue nello zaino e chiuse la zip.
Mi avvicinai a lui, lentamente, e gli accarezzai la mano.
«Non puoi, non puoi andartene…» sussurrai, con un filo di voce, quasi singhiozzando.
Allontanò con uno scatto la sua mano.
«Devi smetterla!»
Urlò lui, in preda alla rabbia.
«Smettila di fare finta che ti importi qualcosa di me.» Continuò fulminandomi con lo sguardo.
Un brivido mi percosse il corpo e per un attimo, mi sembrò quasi di sentire il mio cuore battere. I suoi occhi incontrarono i miei e sbriciolarono tutta la mia stabilità emotiva. Occhi rabbiosi, affranti, tristi.
«Non puoi andare via!» Dissi tra i denti, implorante.  
Si avvicinò pericolosamente a me, stringendomi un braccio.
«Perché?!?!» Urlò, a un palmo dal mio naso.
«Dammi una buona ragione per non farlo!» Continuò, senza smettere di fissarmi.
«Sputalo fuori, Elena! Una volta! Solo una volta!»
E di nuovo, rimasi zitta, incapace di ascoltare ciò che urlava disperatamente il cuore. Una lacrima scese copiosa su una guancia, e l’immagine di Katherine mi si presentò davanti i miei occhi. Ero uguale a lei. Lo stavo facendo soffrire, la storia si ripeteva. Involontariamente, inconsapevolmente, lo stavo facendo morire dentro, un’altra volta. Chiusi gli occhi, quasi per spazzare via quei tormentati pensieri dalla mia mente, e li riaprii.
Non conoscevo quel Damon. Non l’avevo mai visto così. Neanche dopo aver scoperto che Katherine non era nella cripta, aveva quell’espressione. Una dozzina di lame affilatissime sembravano trafiggermi il petto, ogni volta che mi specchiavo nei suoi occhi.
«Come immaginavo.» Soffiò prima di lasciarmi il braccio e allontanarsi con la borsa in mano.
«Addio, Elena.» Sussurrò, con voce tremante.
Le lame affilatissime diventarono migliaia. E successe tutto in un attimo.
Strinsi il labbro inferiore tra i denti fino a sentire il gusto del sangue sulla lingua e aprii bocca.
«Dannazione, ti amo, Damon!»
Un silenzio assoluto scese su di noi, i suoi piedi si fermarono improvvisamente e si girò verso di me. Stette a scrutarmi, a scrutare il mio viso solcato dalle lacrime che non riuscivano a fermarsi.  Solo noi due, adesso. L’avevo detto, avevo detto quelle due parole, che da tempo, troppo tempo, bussavano alle porte del mio cuore.
In un soffio me lo ritrovai davanti, i miei occhi persi nei suoi e il viso intrappolato tra le sue mani. Con il pollice mi asciugò le guance, e continuò a guardarmi con quegli occhi da cui era troppo difficile staccarsi.
Non avevamo bisogno di alcun contatto per sentirci vicini. Bastava uno sguardo, era da sempre stato così. Ciò che si creava era speciale, che nessuno, neanch’io,  riuscivo a capire.
«Dimmi che non lo dici perché non vuoi che vada via. Dimmelo di nuovo.»
«Ti Amo.» Ripetei decisa, totalmente schiava del suo sguardo.
Mi fiondai su di lui e sulle sue labbra, quelle labbra che avevo sognato e desiderato tante, troppe volte. Mi aggrappai alle sue spalle, dimenticando il resto del mondo.
Nient’altro importava.  Nient’altro.

__

Okay, lo so che fa schifo, però dopo aver guardato la 3x14 sono un pò depressa...e mi è venuta fuori sta cosa.
Sarebbe il mio perfetto finale di stagione!
Elena che corre di nuovo tra le braccia del suo Stefan... ma è davvero ciò che vuole?
Spero vi piaccia, ne dubito! xD
Un bacio, Chiara.

 
  
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