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Autore: Marziolin    13/02/2012    8 recensioni
- Siamo veramente patetici- esordì Jeff, afferrando il proprio cellulare da sopra la scrivania e buttandosi sul letto di Nick, lì dove il ragazzo era intento a leggere un libro dall’aspetto particolarmente noioso.
- Perché?
- Insomma, è sabato sera e noi ce ne stiamo rinchiusi qui dentro… non ti sembra una cosa patetica?
- Dovrebbe?- lo incalzò Nick, alzando un sopracciglio, perplesso.
- Beh, sì- rispose Jeff, afferrando il libro dalle mani di Nick, mentre quest’ultimo allungava un braccio, cercando, inutilmente, di riprenderlo.
- Ehi!- protestò Nick – mi mancano solamente venti pagine, ridammelo!
- Assolutamente- scosse la testa Jeff. – Vestiti, - disse poi, alzandosi e passando un paio di pantaloni e una felpa a Nick, che indossava un comodo pigiama – tu ed io adesso usciamo.
[Nick/Jeff]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La figlia del panettiere



- Siamo veramente patetici- esordì Jeff, afferrando il proprio cellulare da sopra la scrivania e buttandosi sul letto di Nick, lì dove il ragazzo era intento a leggere un libro dall’aspetto particolarmente noioso.
- Perché?
- Insomma, è sabato sera e noi ce ne stiamo rinchiusi qui dentro… non ti sembra una cosa patetica?
- Dovrebbe?- lo incalzò Nick, alzando un sopracciglio, perplesso.
- Beh, sì- rispose Jeff, afferrando il libro dalle mani di Nick, mentre quest’ultimo allungava un braccio, cercando, inutilmente, di riprenderlo.
- Ehi!- protestò Nick – mi mancano solamente venti pagine, ridammelo!
- Assolutamente- scosse la testa Jeff. – Vestiti, - disse poi, alzandosi e passando un paio di pantaloni e una felpa a Nick, che indossava un comodo pigiama – tu ed io adesso usciamo.
- Scordatelo.
- Non costringermi a portarti fuori con il pigiama.
Nick assottigliò sguardo. –Non oseresti.
- Vuoi mettermi alla prova?- lo provocò Jeff, mentre Nick, rassegnato, si sfilava la maglia per sostituirla con una felpa verde, non senza borbottare qualche insulto.
- Bravo Nick- disse infine Jeff, passandogli accanto e scompigliandogli i capelli.
- Oh, sta zitto.



- Non ho mai odiato così tanto qualcuno in vita mia, Jeff, sappilo.
Il ragazzo rise, affondando le mani nelle maniche del cappotto nero che indossava, mentre una nuvola di fumo – dovuta al freddo di metà febbraio – gli usciva dalla bocca.
- Mi hai trascinato letteralmente fuori dal mio letto, al caldo, per portarmi a fare cosa? Una passeggiata in mezzo alle volpi siberiane?
- Perché, c’è qualcosa che preferiresti fare?
- Tornare a letto e finire il libro, magari?- rispose Nick, facendo suonare la risposta come se fosse una cosa ovvia.
 Jeff alzò le spalle, guardando Nick strofinarsi le mani per il freddo.  –Che t’importa, tanto l’assassino era la figlia del panettiere.
Nick s’immobilizzò, sgranando gli occhi.
- Rettifico, adesso non ho mai odiato così tanto qualcuno in vita mia.
 
- Cinema, sul serio?
- Che c’è, è un classico- rispose Jeff, mentre tirava fuori il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni.
- Che ci vediamo? È uscita da poco quella commedia che…
- Scordatelo- lo interruppe subito Jeff, mentre indicava al cassiere un film sullo schermo dietro di lui, porgendogli poi una banconota.
- Aspetta, quant’è?
- Oh non fare l’idiota, sta volta pago io- lo smontò Jeff, mentre afferrava il resto e i due biglietti per lo spettacolo.
- Effettivamente me lo merito- convenne poi Nick, prendendo uno dei biglietti che gli porgeva il ragazzo.
 – Sono stato maltrattato tutta la sera, il minimo che puoi fare è pagare per me…
Jeff sbuffò, mentre Nick, alle sue spalle, continuava il suo sproloquio.
- Aspetta!  Ma questo è un film horror!
- Sì, che problema c’è?
- Veramente… - iniziò Nick, titubante, distogliendo lo sguardo dagli occhi dell’amico.
- Oh mio Dio. Hai paura!-
 Nick storse il naso, lasciandosi andare a un suono stizzito.
-Io non ho paura. Diciamo solo che non sono il mio genere preferito.
- Sicuro? Possiamo sempre cambiare film, se pensi di non farcela.
- Non sono un moccioso, posso sopportare un film horror- disse Nick, aprendo la porta della sala, cedendo il passo a Jeff. -Dopo di te- aggiunse, mimando un leggero inchino.


- Siamo sicuri di essere nella sala giusta?- domandò Nick, sedendosi accanto a Jeff e togliendosi il cappotto, appoggiandolo poi sul sedile vuoto accanto al suo.
- Sala 9- controllò Jeff, infilandosi poi il biglietto in tasca. –Perché?
- Oh, niente. È che è pieno di coppiette, non hai notato?
Jeff si schiarì la voce, leggermente in imbarazzo.
- Davvero? Non ci ho fatto caso!- rispose, la voce leggermente più acuta, mentre le luci nella sala iniziavano a calare. –Ora fai silenzio, inizia il film.
Nick ubbidì, afferrando una manciata di popcorn dal sacchetto, guardandosi ancora intorno.
- Oddio!- gridò Nick, dopo una mezz’ora buona di film, attirando l’attenzione di tutta la sala.
- Shh!- lo riprese Jeff, mimandogli di abbassare la voce. - Paura?- lo incalzò poi, sorridendogli nel buio.
- No! Ho finalmente capito perché è pieno di coppiette!- rispose Nick, sussurrando. - Oggi è il 14 Febbraio, Jeff! È San Valentino!
- Sì, lo so- rispose semplicemente il ragazzo, continuando a guardare lo schermo davanti a sé.
- E non ti pareva il caso di dirmelo?
- Non è colpa mia se non sai leggere il calendario, Nick. In quasi diciotto anni di vita avresti dovuto imparare, credo.
- Fai poco lo spiritoso, Jeff! Tu… mi hai portato fuori a San Valentino! Non ci posso credere!
- Ma vuoi stare zitto? Stai disturbando il film!
- Va bene- si arrese infine, mentre Jeff sorrideva compiaciuto. – Finiamo di vedere questo diavolo di film, ma non credere che sia finita qui.
 
- Pretendo una spiegazione, e la voglio ora, Jeff- esordì Nick una volta usciti dal cinema mentre, avvolti nei pesanti cappotti, iniziavano a camminare verso la Dalton.
- Credo che non sia così difficile da indovinare, anche per uno che continua ad avere una misera C al corso di logica.
- Oh, ma non è colpa mia se quella donna s’inventa delle cose assurde! Insomma… ehi! Aspetta, non ambiare argomento!- rispose Nick, evitando una piccola pozzanghera formatasi al lato del marciapiede.
- Veramente hai fatto tutto da solo, idiota.
- Lo so- rispose semplicemente il ragazzo – è che sono nervoso. Credo solo di dover elaborare la cosa.
- Non credevo che ti saresti traumatizzato a tal punto, Nick. Fosse la prima volta che usciamo insieme… !- rise Jeff, mentre Nick sbuffava.
- Lo so, Jeff. È che questo era il nostro primo San Valentino! Avrei voluto fare qualcosa di speciale, portarti a cena fuori o non so che altro, invece sono stato così idiota e… Dio, avrei passato la serata a leggere un dannato libro, se non mi avessi costretto a uscire!- esplose Nick, mentre Jeff lo guardava dare di matto.
- Nick, respira.
- Sono un vero coglione, Jeff, perché ti ostini a uscire con me?- domandò infine, con aria colpevole.
- Perché sei il coglione più adorabile che io conosca- rispose Jeff, dandogli una leggera spallata. –Buon San Valentino, Nick.
Il ragazzo sorrise, afferrando Jeff per la manica del cappotto, per stampargli poi un bacio sulle labbra. –Buon San Valentino anche a te, Jeff.
 
Quando ritornarono in camera – dopo aver passato almeno altre due ore appartati su una panchina poco lontano dall’istituto – Nick non fece nemmeno in tempo a togliersi le scarpe che Jeff si era giù buttato sul letto, le braccia a coprirgli gli occhi.
- Non ti azzardare a poggiare le tue sudice scarpe sulle mie coperte!
- Che rompipalle, le coperte si lavano!- protestò Jeff, alzandosi però dal letto, dirigendosi poi verso il bagno, mentre Nick iniziava a spogliarsi per mettersi il tanto desiderato pigiama.
Pochi minuti dopo si ritrovarono entrambi nel letto di Nick, stretti in un abbraccio.
- Jeff?- domandò Nick, rigirandosi tra le pesanti coperte.
- Mh?- mugugnò come risposta il ragazzo, voltandosi per osservare meglio Nick.
- Ho bisogno di sapere una cosa, ma ho bisogno che tu sia completamente sincero come me. Puoi promettermelo?
- Tutto quello che vuoi, Nick, basta che poi mi lasci dormire. O facciamo sesso, vedi tu- rispose Jeff, accoccolandosi meglio tra le braccia del suo ragazzo.
- … È stata davvero la figlia del panettiere a uccidere quel ragazzo?
Jeff sbuffò, scuotendo la testa in un gesto rassegnato e allontanandosi leggermente dalla presa del suo ragazzo.
- Buonanotte, Nick.
- Ti prego, ho bisogno di…
- Ho detto buonanotte.
- Sei davvero una persona crudele.

   
 
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