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Autore: ELIOTbynight    13/02/2012    9 recensioni
Quel giorno c’era decisamente qualcosa di strano.
Non era il quarto d’ora che Georg stava passando in bagno più del solito; quello era ormai normale, anzi, portava bene.
Non si trattava nemmeno dell’assenza di Gustav: da qualche settimana il ragazzo si era intestardito di voler perdere una ventina di chili di troppo, per cui le sue passeggiate mattutine erano da un po’ di tempo all’ordine del giorno.
Forse era Tom ad avere qualcosa di insolito, infatti quella mattina si era svegliato di malumore e ringhiava in faccia a chiunque gli rivolgesse la parola.
Invece no, la vera stranezza era un’altra.
- Bill?-
- Sì, fratellino!-
- Hai i pantaloni al contrario.-
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Missione 14 febbraio
Per un san Valentino degno di Kaulitz


 
Quel giorno c’era decisamente qualcosa di strano.
Non era il quarto d’ora che Georg stava passando in bagno più del solito; quello era ormai normale, anzi, portava bene.
Non si trattava nemmeno dell’assenza di Gustav: da qualche settimana il ragazzo si era intestardito di voler perdere una ventina di chili di troppo, per cui le sue passeggiate mattutine erano da un po’ di tempo all’ordine del giorno.
Forse era Tom ad avere qualcosa di insolito, infatti quella mattina si era svegliato di malumore e ringhiava in faccia a chiunque gli rivolgesse la parola.
Invece no, la vera stranezza era un’altra.
- Bill?-
- Sì, fratellino!-
- Hai i pantaloni al contrario.-
Continuando a bere il suo caffè, Tom osservò il gemello abbassare lo sguardo e andare nel panico.
- Giusto, mi vado a cambiare!!- esclamò Bill, correndo verso la propria camera.
Georg uscì dal bagno col rumore dello sciacquone di sottofondo e irruppe in cucina con un enorme sbadiglio.
- Che succede?- domandò.
L’amico buttò giù un sorso di colazione e rispose, nervoso:
- E’ così da ieri sera … Sul momento ok, ma oggi si è svegliato dieci volte peggio e se deve saltellare nei suoi campi di margherite mentali tutto il giorno, partiamo male!-
- Saltellare dove??- chiese il bassista confuso, aprendo il frigorifero alla ricerca di un pasto degno di lui.
- Si comporta come un idiota!- disse Tom, mettendo giù la tazza. - Fa la vocetta stridula, si esalta per niente, è sempre distratto … e rompe le palle a me! Inoltre, quel che è peggio è il fatto che gli chiedo cos’ha e lui mi tiene all’oscuro di tutto! Dico io, sono il suo fratello gemello oppure no? Tra noi non devono esserci segreti!!-
Georg si attaccò al brick del succo d’arancia ed ascoltò l’indignazione di Tom. Alla fine commentò:
- Beh, non puoi biasimarlo. Oggi è San Valentino!-
Al chitarrista quasi non andò di traverso l’ultimo sorso di caffè.
- Che giorno è oggi?? -
- San Valentino! La festa degli innamorati! Credo che a tuo fratello sia particolarmente gradita … -
Seguendo un procedimento lento e doloroso, la paura si impossessò del ragazzo con le treccine. Quest’ultimo si precipitò fuori dalla cucina sul punto di travolgere l’amico, per poi impiantarsi davanti al calendario dell’ingresso e cominciare a sudare freddo.
- … sono rovinato!!-
Ebbene sì, il calendario segnava che quel giorno era proprio il 14 febbraio. Tom ebbe l’inquietante presentimento che sarebbe stata una giornata pesante. Cercò dentro di sé un rimasuglio di speranza disposto ad aiutarlo nel superare le ore seguenti sano e salvo … ce l’avrebbe fatta?
- Fratellone, ho girato i pantaloni! Però come mai adesso l’etichetta è fuori? Prima era dentro, non capisco … -
No, non ce l’avrebbe fatta.
- Tom? Ehi Tom, va tutto bene? Cosa … Tom, sei svenuto?!-
 
Finalmente vestito in maniera corretta, Bill scappò praticamente di casa.
- Ragazzi, esco!- esclamò prima di sbattersi la porta alle spalle e saltellare sul pianerottolo.
Tom, disteso sul divano con il suo fedele amico telecomando al suo fianco, alzò le braccia in alto in segno di trionfo:
- Sia ringraziato il cielo!!-
- Ma dove deve andare così di fretta?- fece Gustav, tornato da poco dalla sua passeggiata mattutina. - Che io sappia, non aveva impegni!-
La felicità del chitarrista svanì in un istante.
- Oh, miei dei, allora siamo a posto … chissà adesso che cosa combinerà!-
Al telegiornale del mattino stavano trasmettendo un servizio giornalistico dedicato al san Valentino e alla romantica tradizione di regalarsi fiori e cioccolatini tra innamorati. Tom sbuffò.
- Sally mi ha scaricato proprio ieri sera … meglio, così mi sono risparmiato la fatica di scegliere le parole giuste per lasciarla io. Dico, ma perché l’amore dev’essere così difficile e soprattutto così smielato??-
- Il giorno in cui non vedrai l’ora di portare la tua ragazza al cinema come farò io domani, capirai! - disse Georg, che armeggiava con il bucato appena stirato.
Tom non rispose. Era troppo pigro per parlare di quelle cose con serietà. Specialmente quel giorno, che sembrava mettere insieme tutte le sdolcinatezze della vita di coppia. “Bleah!”, pensò.
- E questa?-
Nella tasca di un pantalone di Bill, il bassista trovò una busta. Gli altri due si voltarono verso di lui, curiosi.
Senza farsi ipotesi, Georg la aprì e vide che si trattava di un bigliettino d’auguri.
- Bill deve averlo lasciato in mezzo alle sue cose … -

All’unica vera donna della mia vita <3
Bill


- Caspita, Bill è innamorato!-

- Che??- esclamò Tom, alzandosi dal divano a tempo di record.
I tre lessero insieme il contenuto e le domande fioccarono subito.
- Voi ne sapete qualcosa?-
- No, mio fratello non mi ha detto niente!-
- E allora che mi dite di questa? E’ strano che non ne abbia parlato con nessuno di noi … -
- Diamine, voglio sapere chi è questa donna della sua vita! Sono così curioso!-
Ad un tratto Tom si illuminò.
- Ehi, scommetto che adesso è uscito per andare a trovarla o per comprarle un regalo! Che dite, lo seguiamo??-
- Non mi sembra giusto nei suoi confronti.- obiettò Gustav. - Potremmo rompere un momento d’intimità e Bill potrebbe arrabbiarsi seriamente, non trovate?-
- Non è una brutta possibilità.- aggiunse Georg.
Tom fece una smorfia di disappunto. Avrebbe voluto tanto cogliere il gemello con le mani nel sacco.
- Però, ve lo immaginate? Bill che fa la corte ad una ragazza … -
I tre alzarono gli sguardi per aria per visualizzare mentalmente la scena: il cantante sarebbe arrivato con un vestito elegante, mazzo di rose rosse e scatola di cioccolatini, espressione avvenente e seratina romantica programmata … No, troppo classico.
Forse avrebbe fatto qualcosa di originale, come per esempio un giro da qualche parte all’insegna del divertimento e con sfondo ugualmente romantico … No, neanche questa ipotesi quadrava.
Chissà perché, non ce lo vedevano nei panni del gentiluomo sempre pronto a tutto e alle prese con un progetto preciso attuato nei minimi dettagli. Lo immaginavano di più come un imbranato capace di combinare solo guai.
E se si fosse comportato con la stessa demenza con la quale si era svegliato quel giorno? Come sarebbe andata a  finire?
Con tutta probabilità Bill avrebbe rovinato tutto e lei ci sarebbe rimasta male. Bill avrebbe rovinato il san Valentino e le conseguenze date da disperazione e sensi di colpa avrebbero potuto influire solo su una persona. Due. Diciamo tre.
Un atroce pensiero fulminò le menti di quelle tre persone, che si scambiarono espressioni di puro terrore.
- NOOO!-
 
Usciti ad una velocità surreale, i tre erano già fuori di casa.
- Da che parte è andato??- domandò Tom, appiattito lungo il muro dell’edificio, guardandosi intorno con espressione furtiva.
Georg lo imitò e rispose:
- Non lo so, non lo vedo!-
- Eccolo!!- gridò Gustav.
Bill trotterellava sul marciapiede di fronte e stava per girare l’angolo, diretto verso chissà quale meta.
- Seguiamolo!- esclamò il chitarrista, determinato più di tutti. - Non possiamo permettergli di diventare la rovina del san Valentino!-
Attraversarono la strada in men che non si dica. Tom si buttò nel traffico a capofitto, ignorando qualsiasi veicolo che rischiasse di investirlo. Le conseguenze furono devastanti.
Georg non riuscì a fare due passi che un furgone dovette inchiodare a un passo da lui. Il ragazzo si spaventò a morte per via del forte rumore della frenata e, alzando una mano in segno di scuse, corse via e urlò:
- Aaah, ma chi me lo fa fare?!?-
Gustav era alle calcagna del chitarrista, giusto per evitare che si facesse mettere sotto. Tom era già a metà, quando un’auto di grossa cilindrata si stava dirigendo proprio verso di lui. Il biondino lo tirò via per le esagerate maniche della felpa in modo così improvviso che Tom rischiò di cadere più per quello che per altro.
- Per l’amor del cielo, vuoi stare più attento??- esclamò il batterista nell’orecchio dell’amico.
Quest’ultimo sbuffò e in un lampo fu comunque sull’altro marciapiede. Gustav stava per seguirlo, ma Georg gli piombò inaspettatamente sulla schiena e i due sbalzarono in avanti nell’esatto momento in cui un autobus stava per investirli.
L’urlo che lanciarono fu così acuto che i due si sentirono donne come mai nel resto della loro vita. L’autobus inchiodò e i due colleghi musicisti se la svignarono a gambe levate, con le proteste dei passeggeri e dell’autista di sottofondo.
I tre si allontanarono a passo veloce con l’intenzione di non perdere di vista Bill. O meglio, Tom non voleva perdere di vista Bill. Gustav e Georg non volevano perdere di vista quello svitato di Tom.
- Mi chiedo adesso chi sia il più pazzo, se Bill o questo qua!!- commentò infatti il bassista sottovoce, rivolgendosi a Gustav.
Questo concordò:
- Sono usciti di senno! E chi ci rimette come al solito? Tu ed io. Ma ti pare giusto?-
- No, per niente. Ad ogni modo, non trovi incredibile che Bill non si sia accorto di nulla? E’ laggiù che saltella come se non avesse sentito nulla del casino appena successo all’incrocio sotto casa!-
- Vallo a capire … sarà una cosa di famiglia! Matto uno, matto l’altro!-
I tre videro il loro cantante entrare in una pasticceria. A quel punto Tom si bloccò e disse agli altri con enfasi:
- Ci siamo. E’ il momento di scoprire il nome della sfortunata! Ed è anche nostro dovere di gentiluomini impedire a questa ragazza di vivere un san Valentino orrendo!-
- Tom, di preciso, quand’è che sei impazzito?-
Alla frase di Georg, il ragazzo si voltò verso gli amici con sguardo omicida.
- Da che parte state?- sibilò.
Gli altri due impallidirono.
- Ehm … dalla tua, ovviamente!- rispose il biondo per entrambi, cercando di essere convincente.
Il chitarrista mimò un ok con le dita, per poi appiattirsi contro il muro e strisciar visi contro fino alla vetrina del pasticcere.
Il bassista sussurrò all’altro con rassegnazione:
- A questo punto penso che sia la stessa cosa, essere dalla sua parte o da quella di Bill … -
- Io sono innanzitutto dalla mia.- aggiunse Gustav. - E poi beh, buttiamoci nella mischia, in fondo che abbiamo da perdere? La dignità ormai è andata … e almeno alla fine ci rimarrà un’esperienza da raccontare, giusto?-
Georg annuì, mostrando la sua completa solidarietà.
 
Il campanello del negozio di dolciumi suonò all’apertura della porta e il cantante salutò a modo suo.
- Buongiorno, gentile signore! Non è una bellissima giornata? Sono così felice oggi … A proposito, buon san Valentino!!-
In quelle poche frasi, il ragazzo aveva compiuto una decina di saltelli spastici e aveva fatto il giro di tutta la pasticceria almeno tre volte. Il tipo dietro il banco alzò un sopracciglio con evidente perplessità e quasi si pentì chiedendo la solita cosa:
- Desidera?-
- Sì, vorrei una scatola di cioccolatini! I più costosi!- cinguettò Bill, con lo sguardo fisso sulla vetrina e con palesi problemi di salivazione. - Però non questi, che mi sembrano eccessivamente calorici. Questi vanno bene! Anzi no, hanno l’aria di essere buonissimi, se li regalo non me ne verrà offerto neanche uno. Quelli, forse … -
Fuori, dietro la porta, Tom seguiva ogni mossa del gemello. Tirando gli altri due per il bavero delle felpe, disse sottovoce:
- Ma guardatelo! Sta corrompendo quel pover’uomo del pasticcere! Chissà quali orrori starà farneticando … -
- Uhm, a me sembra tutto a posto!- azzardò il bassista.
- Nooo! Ma non ti rendi conto??- esclamò l’amico. - E’ quello che vuole farci credere! In realtà ha qualcosa di spaventoso in mente. Il san Valentino è in pericolo!!-
Gustav si schiaffò una mano in fronte, Georg alzò gli occhi al cielo.
Dopo un’ora e mezza, Tom, rimasto nella medesima posizione senza mai spostarsi, vide che Bill stava pagando. Diede uno spintone agli amici, accasciati sul marciapiede in preda all’esasperazione, e i tre si nascosero dietro il primo posto adatto allo scopo: il cassonetto dell’organico.
La preda dei loro capitomboli trotterellò via con una busta di plastica rosa – se l’era fatta dare su richiesta – fischiettando il ritornello di “Der Letzte Tag”.
- Ecco, sentite?- fece ancora Tom, che puzzava già. - E’ una canzone catastrofica, quella che sta fischiando! E’ destino! Sarà la fine per tutti noi!!-
- Georg, amico, inizio a spaventarmi … -
 
Era ormai metà pomeriggio. Le due G erano allo stremo delle forze, mentre inspiegabilmente Tom sprizzava energia da tutti i pori.
- Siamo ancora in tempo per fermarlo! Su, ragazzi, non perdete il ritmo!-
- A me, vieni a parlare di ritmo??- esclamò il batterista.
Georg non riuscì neanche a commentare.
Giunsero da una fioraia. Bill non mostrava alcun segno di stanchezza, ma ormai nemmeno questo era oggetto di stupore. Quel giorno si stavano concentrando tutte le stranezze possibili.
Ad ogni modo, il ragazzo entrò e salutò:
- Salve, signora! Buon san Valentino anche a lei!!-
- Oh, grazie giovanotto!- farfugliò l’anziana donna. - Sei venuto a fare un regalo per la tua fidanzata?-
- Sì, esatto! Un mazzo di fiori per la migliore del mondo!- sospirò lui.
Tom si appostò lì vicino.
- Non fate chiasso!- ordinò.
Gustav si appoggiò all’amico, esausto. Avevano i crampi allo stomaco per la fame e se la situazione fosse continuata così avrebbero mangiato Tom.
La fioraia chiese a Bill, contagiata dalla sua allegria:
- Coraggio, figliolo, scegli i fiori adatti alla fortunata!-
Il ragazzo si guardò intorno, verso i vasi colorati, e ci pensò su. Nel frattempo, Tom strattonò gli amici.
- Psst! Ragazzi, venite!- fece.
Georg e Gustav si sentirono trascinare in un vicolo e ben presto finirono in un capanno sul retro del negozio di fiori, circondati da profumi e odori di piante.
- Ah, che meraviglia!- disse il batterista, inspirando quell’aria floreale.
Tom, invece, iniziò a starnutire.
- Fate silenzio, altrimenti … eh … etciù! Altrimenti quello psico … patico … etciù, di mio fratello ci scoprirà! Etciù! Uffa!!-
Il bassista giunse le mani come per pregare, non disposto a sopportare ulteriormente quella situazione.
- Nasconditi, idiota!- ordinò, prendendo Tom e mettendolo a sedere in mezzo ad alcuni sacchi di concime.
Gustav si lamentò:
- Ma così puzzerà di nuovo …!-
- A mali estremi, estremi rimedi.- sentenziò Georg.
Dalla porticina socchiusa che dava sul negozio, i due sani di mente poterono assistere alla lunga e complicata scelta dei fiori da parte di Bill, che non pronunciava una frase sensata neanche a pagarlo. Tom, intanto, faceva a gomitate con gli amici per vedere cosa succedeva. Invano.
Alla fine, sul tramonto, il cantante pagò i fiori e uscì di corsa. I tre dovevano andarsene prima che la fioraia si accorgesse della loro presenza.
- Fuori, muoviamoci!-
Con questa frase, il chitarrista spinse Georg e Gustav di nuovo in strada. Bill era già distante e saltellava via con un mazzo di rose bianche, orchidee e un sacco di margherite. A vederlo, Tom cacciò uno strillo.
- Oh, no! Siamo fottuti!- esclamò. - Ha scelto i fiori più allergici che ci siano su questo mondo! Dobbiamo bloccarlo! All’attacco!!-
Tom cominciò a galoppare verso casa, seguendo Bill. E a sua volta seguito dagli amici più pazienti che avesse mai potuto avere.
 
Quando Tom spalancò la porta, Bill stava cercando disperatamente il suo biglietto di san Valentino ed era quindi sdraiato sul divano, a testa in giù, intento a frugarci sotto.
- Mani in alto, delinquente!- sbraitò il chitarrista.
Spaventato, l’altro balzò in piedi con le braccia alzate.
- Cosa ci fate qui?- disse poi, stupito.
Georg lo avvertì, esasperato:
- Bada! Oggi ho fatto appello a tutte le mie forze fisiche e mentali nel stare dietro a tuo fratello, perciò non fare passi falsi!-
- Eh??- Bill, ovviamente, non capiva.
Tom si avvicinò e lo fissò come indemoniato, poi fece:
- Non fare il furbo! Ti abbiamo seguito tutto il giorno, sappiamo che cosa stai tramando!-
Il cantante era sempre più sorpreso.
- Mi avete seguito??- domandò. - Che infami! Io stavo solo organizzando una bella serata per … -
- Per la donna della tua vita, eh?- lo interruppe Gustav, sventolando il bigliettino che Bill cercava.
Questo ci si buttò a capofitto, imprecando, poi lo sistemò in mezzo ai fiori sistemati sul tavolo. A quel punto, si arrabbiò.
- Esiste la privacy, ragazzi! Volevo fare una sorpresa per la mia donna speciale e voi state rovinando tutto! A proposito, Tom, perché puzzi di merda?-
Il gemello non era d’accordo.
- Forse non hai ancora capito di essere la rovina del san Valentino!! Sei un imbranato, sei uno stupido, sei tu che rovinerai tutto! Ti sei visto stamattina? Eri stralunato, sembravi uscito da un uovo di Pasqua e siamo ancora a febbraio!!-
Da lì i due cominciarono a dirsene di tutti i colori, mentre gli altri due tentavano di calmarli. Al culmine di quel caos, suonò il campanello e calò il silenzio.
Dopo un secondo di quiete assoluta, tutti si fiondarono ad aprire e insieme scoprirono chi era la donna speciale invitata da Bill per la serata.
- Ciao, finalmente sei qui!-
- Oh, ma guarda … -
- Ma non mi dire! Buonasera, signora!-
- … MAMMA?!?-
Sì, proprio lei. Simone era sul pianerottolo, vestita di tutto punto, e guardava i musicisti con perplessità.
- Ciao, ragazzi. Che ci fate tutti sulla porta? Non ditemi che non vedevate l’ora di vedermi?!-
- Io sì, mamma!- gridò Bill, abbracciandola.
Dopo un attimo di esitazione, Gustav e Georg scoppiarono a ridere, appoggiandosi al muro. Tom balbettò qualcosa di indefinito e cade sul pavimento come una pera cotta.
- Bill, tesoro, cosa è successo al nostro Tom?-
- Storia lunga, mamma. Tranquilla, non è nulla di che, ma è la seconda volta che sviene oggi!-
- Uhm, immagino che sia stremato. Vabè, dai, fammi entrare che cucino io … -
E così si gustò una squisita cenetta made in Kaulitz tutti insieme. Simone era entusiasta dei regali del figlio, mentre quest’ultimo non smise un attimo di rimproverare il gemello per non aver pensato all’unica donna che nella loro vita non li avrebbe mai traditi: la mamma.
Dopo cena, Gustav e Georg continuarono a ridere e mangiarono i cioccolatini con gli altri, fatta eccezione per Tom che era crollato addormentato sul divano.
Il san Valentino era salvo, così come la sorte della band. Tom e il suo intuito, un po’ meno.
 
 
~ Fine ~




*

Spero che vi sia piaciuta, donzelle!
Un bacio dalla vostra Eliot ;)
   
 
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