«Sono grande ormai
e conosco la realtà
ma non mi arrenderò mai
e non voglio piangere
non io, non io.
Non ho più fiducia,
ora non credo più
a quei bei racconti
sempre pieni di poesia magia e fantasia...»
(Vorrei, Peter Pan)
Rosanne era sempre stata una bambina buona, gentile, beneducata, modesta, cortese, raffinata, disponibile, composta, magnanima, generosa, ordinata, risoluta, amabile, colta e se ne potrebbero dire altre mille di qualità che somigliano a quelle appena elencate ma ben lontane dal somigliare a Rosanne.
Era per lo sguardo che gli adulti e anche i suoi stessi coetanei le riservavano che, mano a mano, era diventata il suo stesso opposto, una sorta di alter ego. Per esempio: le cose che da bambina la rendevano felice come il sole, le bambole, il succo di mela e gli aquiloni, con il crescere le avrebbe odiate. Qundi, stufa di tutte le apettative dei grandi nei suoi confronti, dentro era maturata; o meglio, era scaduta la sua infanzia. Proprio come un catone di succo di mela andato a male senza aver avuto il tempo di berne un poco.
Così Rosanne, anche a costo di danneggiare se stessa, sarebbe diventata tutto quello che gli adulti non avrebbero voluto da lei. Anche se all'apparenza rimaneva buona, gentile, beneducata, modesta, cortese, raffinata, disponibile, magnanima, generosa, risoluta, amabile e colta.