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Autore: Alex96_    13/02/2012    2 recensioni
[Spoiler 3x12]
Anche se in ritardo ho amato questa scena tra i fratelli Salvatore, ma non particolarmente come hanno tagliato, avrei voluto vedere più interazione fra loro...quindi ci ho pensato da sola! Spero vi piaccia.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Stefan entra nel salone di casa Salvatore con andatura spavalda, anche se i sentimenti di rabbia e rancore verso il fratello si annidano in lui.

“Oh, sei ancora vivo? Ne deduco che Klaus non si è ripreso le sue bare”

Damon lo guarda atono e gli si avvicina.

“Non essere così compiaciuto. Sono riuscito a farne sparire solo una. Quella bloccata”

Stefan accenna un sorriso.

“Probabilmente è stata una buona scelta”

“Già. Sai, se speri che la mamma di Bonnie ti aiuti ad aprirla sei fregato. Non ha nessun potere”

Stefan lo guarda atono e, con un sorriso amaro sulle labbra, si volta per andarsene.

“La cosa non mi sorprende. La serata và così”

Quando il minore dei Salvatore è già di spalle a Damon, gli arrivano queste parole:

“Elena sta bene?”

Il vampiro stringe le labbra e si volta, colpendo in pieno volto il fratello che si accascia per terra, dolorante.

“Deduco che abbiate fatto una chiacchierata. E anche che tu non hai voglia di parlarne. Me lo segno”

Damon sorride ironicamente mentre il fratello lo guarda con astio.

“Come hai potuto eh?”

Il maggiore dei Salvatore non prova neanche a difendersi. Ignora il fratello e lo supera in poche falcate, deciso a non parlare con lui, ma Stefan non è dello stesso avviso. Il minore incolla il fratello alla parete, stringendolo per il collo della maglia.

“Come diavolo hai potuto?”

Damon ringhia contro al fratello e, con gli occhi di fuori per la rabbia, lo intima a lasciarlo.

“Ti conviene lasciarmi fratellino”

“Altrimenti?”

Stefan sbatte la testa di Damon contro la parete ma questo con uno scatto scaraventa il fratello dalla parte opposta del salone, facendolo ruzzolare oltre il divano. Stefan però con i riflessi pronti si affretta a rimettersi in piedi e a prendere un paletto improvvisato, staccato da una zampa del tavolo e fa per ficcarlo nello stomaco del maggiore ma questo intercetta il gesto e calcia via il paletto.

“Ah-ah Stef, non provarci”

Stefan però non si arrende e dà un pugno in faccia al fratello, nuovamente. Ma questo si rialza prima del previsto e gliene dà un altro, fino ad iniziare una vera e propria lotta a mani nude fra i due fratelli che non escludono calci, pugni, e spintoni; come in un normale scontro tra fratelli e non fra vampiri centenari.
La lotta continua ad armi pari per più di 10 minuti, quando poi Stefan, dopo l’ennesimo pugno preso da Damon si stacca dal fratello e rotola sul tappeto, lascia l’altro piuttosto confuso.

“Che diavolo fai, ti arrendi?”

“Non ha senso picchiarci. Nessuno dei due prevarrà sull’altro”

Damon accenna un segno di assenso e prende da un tavolino vicino una bottiglia di whiskey, sdraiandosi sul tappeto affianco al fratello.

Un’ora e due bottiglie dopo i Salvatore hanno gli animi più leggeri, ma non sono riusciti a dirsi una singola parola da quando hanno iniziato a bere, il primo però dei due a rompere il silenzio è nuovamente Stefan.

 “Ho solo una domanda, so perché l’hai fatto. L’ami. Ma perché non prima? Non ti avrebbe rifiutato lo stesso”

Damon si tira leggermente su, sostenendosi su un gomito per guardare meglio il fratello.

“Perché così era alla pari. Non volevo che mi baciasse solo perché tu te n’eri andato o perché l’avevi trattata male. Doveva volerlo e basta, ma non è così”

Damon si sdraia nuovamente sul tappeto ed è questa volta Stefan a sollevarsi per guardare l’altro.

“Che significa?”

Damon si stringe nelle spalle e prende a guardare il soffitto.

“Che ci sei comunque tu. Anche se ora la tratti come una merda ed eri pronto ad ucciderla, lei ti ama ancora. Mi ha detto che non devo baciarla perché non è giusto”

Stefan si sorprende a sentirsi rammaricato per il fratello, anche se amano la stessa ragazza è dispiaciuto che lui non riesca ad essere felice.

“Non lo pensa neanche lei, lo sai. È presa da te”

Damon scoppia a ridere guardando il fratello negli occhi e quello, senza saperne neanche il motivo, si ritrova a ridere di gusto insieme all’altro, e dà la colpa al troppo alcool e al fatto che è una situazione surreale. Quando il maggiore si riprende dall’attacco di risa ha gli occhi leggermente inumiditi.

“Ti rendi conto che mi stai consolando perché la tua ragazza, della quale sono innamorato, non mi ama abbastanza? È un’assurdità anche per te”

Stefan, capendo cosa abbia portato il fratello a ridere, non può fare a meno di fare un sorriso.

“Già, è un’assurdità. Ma ormai lei non è più la mia ragazza”

Damon rotea gli occhi e si mette seduto più compostamente.

“Certo che è la tua ragazza. Sarà sempre tua, come Katherine del resto”

Stefan imita il fratello e appoggia la schiena al divano, per poi puntare lo sguardo sulla bottiglia di scotch vuota.

“Questo però non impedisce loro di amarti”

Il maggiore guarda stranito il fratello più piccolo, non completamente concorde con l’affermazione dell’altro, perché se Elena e Katherine l’avessero veramente amato avrebbero fatto una scelta invece entrambe avevano giocato con lui.

Stefan si passa una mano fra i capelli, stanco di dover fingere di essere qualcun altro. Esausto di sostenere il ruolo del cattivo, a suo fratello riusciva molto meglio e lui si trovava a suo agio nel ruolo dell’eroe. Damon sembra intercettare i suoi pensieri.

“Allora Stefan, com’è il tuo interruttore. Acceso o spento?”

Stefan solleva un lato della bocca.

“Non sei stato tu a dirmi che il mio interruttore è fritto, Damon? Così come il mio cervello?”

Damon ghigna e prende un sorso di bourbon, per poi posarsi la bottiglia fresca su labbro.

“Erano secoli che non facevamo a pugni. Di solito ci limitiamo a impalettarci a vicenda”

Stefan sorride e fa segno al fratello di allungargli la bottiglia, quello gliela passa e il fratello beve. E per un po’ l’effetto dell’alcool riesce a schiarire la mente a Stefan, che si ritrova inevitabilmente a pensare. Era riuscito a far credere a tutti di non provare nessun sentimento, di essere motivato solo dalla vendetta, ma quanto sarebbe durato? Suo fratello lo conosceva, non se la sarebbe bevuta per molto. E Damon notando lo sguardo corrucciato del fratello trattiene un sorriso, riuscendo a individuare nuovamente i suoi pensieri.

“Sai che non potrai far finta ancora per molto vero? Non se la beve nessuno la versione Crazy Stefan”

Stefan sorride amaramente, era sicuro che il fratello l’avrebbe scoperto.

“È l’unica cosa che mi rimane. Non posso permettere alle emozioni di riaffiorare, non è quello che fai anche tu?”

Damon raccoglie la frecciatina e piega le labbra in un sorriso.

“Già. Ma io sono così, il mio ruolo è quello del cattivo e ora mi ritrovo a dover fare l’eroe. Non mi piace”

Stefan solleva un angolo della bocca.

“Abituatici. Non posso tornare a fare l’eroe. Non devo più occuparmi dei danni collaterali, almeno così mi hanno detto una volta”

“Beh, fratellino. Buttare la persona che si ama giù da un ponte non è un danno collaterale”

“Io non la amo”

Le parole di Stefan risuonano false persino a lui e il fratello se ne accorge, tanto che ride leggermente.

“Certo che la ami Stefan. Come lei ama te”

Stefan fa una smorfia e beve un altro sorso.

“Non posso più stare con lei. Mai più. Devo uccidere Klaus. È l’unica cosa che mi rimane”

Damon ghigna apertamente.

“A chi pensi di darla a bere fratellino? Ti conosco meglio di chiunque altro, so perché lo fai. È più facile far credere a tutti che non ti importa di loro, vero? Altrimenti dovresti tornare il Santo Stefan e non puoi più farlo, o no? Ormai non puoi più tornare alla dieta dei conigli”

Stefan sorride e guarda il fratello.

“Vuoi che sia sincero? Che mi levi la maschera? Bene! Ma solo per stasera. Domattina fingeremo che questa conversazione non sia mai avvenuta”

Il fratello sorride a mezza bocca.

“Bene per me”

“Bene”

Tra i due cala momentaneamente un silenzio irreale, che viene interrotto da Stefan.

“La amo, la amo ancora. E mi ricordo di Rebekah. E di Katherine. Le ho amate, tutte. E non posso dire il contrario. Ma non potrei mai tornare con Elena, lei merita qualcosa di meglio di me. Di noi”

Damon annuisce assorto, quante volte anche lui aveva pensato che non meritasse neanche la simpatia o l’affetto di Elena? Quante volte aveva consapevolmente mandato tutto a puttane per farsi odiare e quante non aveva funzionato? Elena lo perdonava sempre, e lui non faceva altro che innamorarsi ancora di più di lei. Damon ghigna al pensiero che quello che ha fatto in passato è esattamente quello che sta facendo il fratello ora.

“Siamo ridicoli. Ah, Stef dopo più di 150 anni ci stiamo contendendo di nuovo l’amore di una donna. Uguale, almeno fisicamente, alla prima”

Stefan ride amaramente e annuisce.

“Già, siamo ridicoli. O forse maledetti. Non riuscirei a spiegarla in altro modo”

“Tu almeno un'altra volta ti sei innamorato. Io non ne sono stato più capace”

Stefan si stringe nelle spalle.

“Io ho soltanto giustificato i miei sentimenti per Katherine con il fatto che lei mi avesse soggiogato, ma non mi ha mai costretto ad amarla. Me ne sono ricordato
solo quando è tornata in città anche se l’ho sempre saputo. E con Rebekah era carne e passione, un tipo diverso d’amore”

Damon annuisce e continua a bere.

“Ti ho invidiato, sai? Pensavo che Katherine si divertisse solo con te e invece ti amava. Pensavo che Elena mi amasse e invece ama solo te. E io che pensavo di essere fortunato con le donne!”

Stefan sorride triste e si volta verso il fratello, per guardarlo negli occhi.

“Non devi invidiarmi. Io sono un codardo in amore, scappo. L’ho fatto con Katherine nascondendomi dietro il soggiogamento, lo sto facendo con Elena facendole credere che la odio. Tu non l’hai mai fatto. Neanche con Lexi sono mai riuscito ad aprirmi e a farle capire quanto le volessi bene, e lei che si è sempre presa cura di me”

Damon si rabbuia. Sa che Stefan era legato all’amica e lui l’aveva uccisa. Era solo vendetta, si era detto. Ma nel momento stesso che aveva piantato un paletto nel cuore della bionda, aveva capito di aver fatto una cazzata.

“Non mi hai ucciso. Potevi farlo, io l’avrei fatto”

Stefan si stringe nelle spalle. Era partito con l’intenzione di uccidere suo fratello, era motivato ma non c’era riuscito. Non c’era mai riuscito.

“Già, volevo farlo ma non ce l’ho fatta. Credo semplicemente che sia perché tu sei mio fratello, anche se ti ho odiato profondamente”

Damon sorride. Anche lui non era mai riuscito ad uccidere il fratello nel corso dei secoli, neanche quando credeva che gli avesse portato via Katherine, neanche quando lo incolpava di averlo trasformato, non era mai riuscito a piantargli un paletto nel cuore.

“Già, ma ti sei fatto trasformare da Klaus in uno Squartatore, conscio che questa volta Lexi non avrebbe potuto aiutarti. Perché?”

Stefan lo guarda con un sopracciglio alzato.

“Non è ovvio? Non volevo che morissi. Come potevo lasciarti morire? Anche se tu hai ucciso la mia migliore amica rimani mio fratello, dovevo salvarti”

Damon batte un pugno per terra, leggermente infuriato.

“NO! Diamine Stefan come hai potuto buttare tutta la tua vita solo per salvare me?! Sono io il maggiore, dovrei preoccuparmi io per te, non il contrario”

Sul finale la frase di Damon si riduce a un sussurro ma Stefan riesce comunque a sentirlo e quasi gli viene da ridere, evita solo per non essere strozzato dal fratello.

“È per questo allora? Non sei arrabbiato perché io ho salvato la tua vita, ma perché tu non sei riuscito a badare a me. Damon ho 162 anni, non ho bisogno del tuo aiuto”

Il fratello si perde in un sorriso triste.

“Già, vedo come non hai bisogno del mio aiuto fratellino. E poi io mantengo la mia parola, ora come ora non lo sto facendo”

Stefan lo guarda confuso.

“Che significa?”

“Niente”

La risposta di Damon arriva troppo in fretta per far pensare anche per un solo secondo a Stefan che non ci sia un qualcosa sotto alle parole del fratello.

“Dimmelo”

Damon alza gli occhi al cielo, annoiato dall’insistenza del fratello.

“Quando fai così Stef ritorni ad essere il bambino petulante di 5 anni”

Stefan fa una smorfia al ricordo di quando era solo un bambino e chiamava in continuazione il fratellone per farsi aiutare da lui.

“Per nostra fortuna sono cresciuto”

“Già, ma non hai finito di metterti nei guai. Stai rischiando col fuoco giocando con Klaus, lo sai”

Stefan si stringe nelle spalle e Damon sbuffa.

“E non posso lasciarti affrontare tutto da solo”

Il minore lo guarda sorpreso, o meglio dire scioccato, incredulo. Damon ghigna.

“Fratellino, ho fatto una promessa tanti anni fa, non posso infrangerla proprio ora”

Stefan lo guarda confuso.

“Che promessa?”

Damon sorride, perso in vecchi ricordi.

“Sarebbe meglio dire a chi. La donna più bella che abbia mai visto in vita mia”

“Katherine?”

Damon guarda il fratello come se avesse detto un’eresia.

“La mamma”

Stefan è sicuro che se non fosse stato già seduto sarebbe probabilmente caduto. Lo stupore dipinto sul viso, le mani leggermente tremanti.

“Cosa le hai promesso?”

“Che avrei badato a te. A modo mio perseguitandoti per tutti questi anni l’ho fatto”

Stefan lo guarda colpito. Possibile che suo fratello l’avesse sempre inseguito per badare a lui? Il ragazzo esprime i suoi dubbi al fratello.

“È per questo che mi hai sempre inseguito. Per questo che ogni 10-15 anni ci rincontravamo sempre?!”

Damon solleva un angolo della bocca.

“Sei furbo fratellino. Ma l’ho fatto non solo perché l’avevo promesso a nostra madre, ma anche perché ti odiavo e volevo che passassi una vita d’inferno come la stavo passando io senza Katherine”

Stefan coglie il doppio senso della frase. Suo fratello lo odiava, e ciò implica che non lo odia più. Il fratello vorrebbe dirgli che anche lui gli vuole bene ma sa che verrebbe solo sbeffeggiato quindi cerca di evitare.

“Beh, alla fine si può dire che è grazie a Katherine se oggi siamo qui a condividere momenti di legame fraterno”

Stefan sorride leggermente, sa che il fratello è ironico ma non ha tutti i torti. Se Katherine non avesse scelto per loro, sarebbero finiti a fare delle vite miserevoli.

“Ci ha fatto divertire almeno. Ha scelto per noi e ha rovinato indissolubilmente le nostre vite, ma almeno non ci ha relegati a una schifosa vita, come quella che avremmo condotto. Manovrati da nostro padre a continuare gli affari di famiglia, io sarei diventato dottore e tu saresti stato costretto a stare al suo seguito, l’avresti odiato ancora di più di quanto non fai già”

Damon ride.

“Già, la mia schiena ricorda ancora le cinghiate per avergli disobbedito. Chissà quante altre me ne avrebbe date se non avessi seguito gli affari di famiglia”
Stefan anche ride, sa che loro padre li avrebbe costretti e loro non avrebbero avuto scelta se non seguire i suoi ordini.

“Si può dire che quella stronza psicopatica ci ha salvato e rovinato la vita allo stesso tempo. Quindi..a Katherine. Che abbia un’eternità lunga e segnata dal dolore”

Stefan fa tintinnare il bicchiere con quello alzato dal fratello, scoppiando nuovamente a ridere, con quello. Damon però dopo aver svuotato in un solo sorso il bicchiere di Bourbon si rabbuia improvvisamente, lasciando interdetto il minore.

“Che c’è?”

“Ora noi brindiamo alla sua sofferenza. Presto ci ritroveremo nuovamente da soli in un’eternità vuota, magari ad aspettare che la prossima doppelganger nasca”

Stefan anche non può evitare di incurvare verso il basso le sue labbra, in un broncio.

“Perché lo pensi?”

Damon lo guarda sbalordito.

“Credi davvero che Elena si farà trasformare da uno di noi due? Sei un illuso fratello. Le abbiamo dato entrambi il nostro sangue e in nessuna delle occasioni si è voluta far trasformare. Credi per caso che lo farà in futuro?”

Stefan abbassa gli occhi, sa che quella di Damon è la verità ma fa, nonostante tutto, male sentirla.

“Già. Probabilmente sarà così”

Damon continua a bere e guarda il fratello di sottecchi.

“Che conti di fare ora?”

Stefan alza il viso.

“Distruggere Klaus. Trovare un modo per ucciderlo, deve esserci”

Damon annuisce.

“E poi? L’eternità è lunga da passare”

Stefan si nasconde dietro il bicchiere e prende una lunga sorsata.

“Non so, forse visiterò qualche posto. Magari tornerò in Italia”

Il maggiore non può evitare alle labbra di incresparsi in un sorriso, per il pensiero che si è formato nella sua testa.

“Se penso che dovremmo portarci dietro quella bionda svitata mi viene da piangere”

Stefan ride.

“Credi che Caroline verrà con noi?”

Damon solleva un angolo della bocca.

“Oh, certo che si. Quella non sa badare a se stessa”

Stefan annuisce assorto.

“Mi ricorda Lexi. Ha il suo entusiasmo e il suo stesso modo di vivere la vita. Spero solo che per salvare Tyler non si faccia ammazzare”

Damon, in colpa, guarda il fratello con decisione.

“Beh, e allora non permetteremo che muoia. E per quanto vale Stef, mi dispiace”

Stefan lo guarda colpito, anche prima aveva fatto intendere il suo dispiacere, ma sentirglielo dire chiaro e tondo faceva un certo effetto.

“Per quanto vale dispiace anche a me, Damon”

Il vampiro lo guarda confuso.

“Per cosa?”

Stefan abbassa la testa.

“Per Andie. Non avrei dovuto farlo”

Damon minimizza con un’alzata di spalle come a far vedere che non gli importa, ma Stefan sa che il fratello si era un po’ affezionato all’umana.

“Era solo una distrazione, prima o poi l’avrei ammazzata io stesso”

Stefan gli sorride per niente convinto e finisce la bottiglia. Fa per alzarsi ma barcolla leggermente e cade a terra con un tonfo sordo, facendo ridere Damon.

“Direi che sei parecchio ubriaco fratello”

Stefan sogghigna e invita Damon ad alzarsi. Questo sicuro di sé si alza, ma in breve tempo capitombola a terra, scatenando le risa dell’altro.

“Direi che sei parecchio ubriaco anche tu, fratello

Damon solleva le sopracciglia e si rimette comodo, appoggiando la testa sul divano.

“Credo che dovremo rimanere qui a smaltire la sbornia. Io e te fratellino, come ai vecchi tempi”

Stefan annuisce e poggia la testa vicino a quella del fratello.

“Già, come ai vecchi tempi. Io e te. com’era? Legati indissolubilmente”

Damon alza un sopracciglio scettico.

“E chi è che diceva questa cazzata?”

Stefan sorride.

“Nostro padre. Diceva che io ero legato indissolubilmente a te, come tu lo eri a me. Certo poi aggiungeva che avrei dovuto lasciarti fare la tua vita sconclusionata e pensare a me, ma..”

Stefan alza le spalle e Damon sorride.

“Beh, forse il vecchio su una cosa ha avuto ragione”

“Che sei uno sconclusionato?”

Damon ride e cerca di dare un pugno la fratello, ma con tutto l’alcool in corpo riesce solo a scalfirgli il braccio, facendolo ridere.

“Legati indissolubilmente”

“Legati indissolubilmente”

Stefan e Damon ripetono queste parole, come se li possano aiutare a ristabilire il loro rapporto e si appoggiano al divano chiudendo gli occhi e sperando che la sbornia passi il più tardi possibile, consci che tutto ciò che si sono detti dovrà essere dimenticato, dovranno riprendere in mano i loro compiti e i loro ruoli, per la salvezza di Elena e di tutti loro. Ma di una cosa entrambi sono certi, nonostante tutto il loro legame non potrà mai essere spezzato.



Angolino Autrice:

Salve, nuova shot! Questa volta una Defan ma niente incesto per me xD Mi dispiace ma mi fa abbastanza..ehm, senso! Forse perché immagino gli attori xD Comunque anche se in ritardo rispetto agli episodi ho voluto postare lo stesso, sono soddisfatta di questa shot, spero lo sarete anche voi. Credo di essere rimasta piuttosto IC, fatemi sapere cosa ne pensate, a presto con una nuova storia! Baci, Alessandra.

   
 
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