Nuovi orizzonti
In un'apparente serenità procedeva la vita per Bulma. Facile mascherarsi nell'asettica patina del contestuale di élite in cui essa si svolgeva. Una ragazza come tante, che constatava l'infrangersi di dolci iperbolici sogni contro l'implacabile muro della realtà. L'ambiente ovattato in cui era cresciuta certo rendeva più sonoro e rimbombante tale contrasto, accresceva lo stupore, rapidamente rendeva l'effetto di un retrogusto amaro.
Un'immatura e limitata visione delle cose era stata sconvolta da uno sciagurato evento rivelatore. Per lei, Bulma, la cui esistenza si crogiolava nel mieloso limbo dell'inconsapevolezza. Gli era stato concesso, poteva.
Da qualche tempo c'era lui nella sua vita, Yamcha. La sua affannosa ricerca per la quale si era rivolta persino a fantomatiche sfere in grado di esaudire ogni desiderio, era da qualche tempo finita! Ma l'infida brama ingorda di avere e sapere, che alita costantemente sul collo dei nostri flebili spiriti, non si fece attendere.
Bastava comprarlo. Da un'avida e venale maga, dotata di occulti poteri di chiaroveggenza, grottesca sorella di Muten. Bulma quel giorno poteva conoscere il nome, il volto dell'uomo della sua vita! Sarebbe stato Yamcha, nessun dubbio! E Bulma si affacciò a scorgere una struggente verità.
Il ghigno satanico di uno spietato assassino di chissà quale luogo, occhi iniettati di sangue in cui si leggeva un insano desiderio di creare morte! Istanti di terrore più puro. Poi l'incredulità, mista alla voglia di dimenticare.
Erano passati tre mesi da quando Bulma aveva appreso che non sarebbe stata la dolcezza un po' bambina di Yamcha a rincuorare il resto della sua esistenza, ma un incognita dalla prospettiva terrificante. Con inesorabile rigore. Bulma guardava ora verso nuovi orizzonti. Assaporare l'infida instabilità della realtà, da cui nulla può sottrarsi. Rendersi conto di far parte di un regolare scorrere, imperscrutabilmente predeterminato, inarrestabile.
Repentini e incalzanti cambiamenti erano nel tormentato animo di Bulma. Ingenuità miseramente persa, verso nuove cognizioni, verso nuovi metri di giudizio, verso nuovi orizzonti.
Jo Vix III
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