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Autore: Dead Master    14/02/2012    8 recensioni
Una breve fanfiction dal punto di vista di vista di Gokudera, tormentato da un sogno e dai suoi sentimenti per Yamamoto.
Spero possa piacervi!
[Quinta classificata al contest "La magia dei colori" indetto da Ria-chan e vincitrice del Premio Giuria]
[Prima classificata al contest "Prompts e Amore: cosa volete di più?" indetto da Akira Haru Potter]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioggia nera, desiderio impuro








 

Una pioggia nera lo perseguitava da giorni.

Cadeva forte, colpendolo senza pietà, bagnandolo di quel colore d’oblio, affogandolo. Non riusciva a riemergere da quel baratro; ogni volta finiva per scomparire nel nero, senza un fiato. 
Eppure, percepiva che l’energia di quella pioggia non era volta a ucciderlo; si trattava di una potenza che era sì, passionale e impetuosa, ma anche gentile, a modo suo. 
Come se, a dispetto della tenebra di cui era tinta, quella pioggia volesse solamente convincerlo a lasciarsi andare nella corrente, a farsi trascinare.

Gokudera aveva una fottuta paura del significato di quel sogno. Non era uno stupido, sapeva benissimo cosa voleva dirgli l’inconscio con quell’incubo.

Lasciati trasportare dall’espansività di Yamamoto e non preoccuparti del colore con cui si mostra la pioggia: lasciati andare fra le sue braccia, anche se non ti purificherà, resterà sempre incontaminata.

Aveva paura perché la pioggia di Yamamoto non sarebbe più stata limpida; si sarebbe sporcata, macchiata di peccati di cui non avrebbe mai dovuto avere il peso addosso.

Anche adesso, dopo tutto ciò che era successo fra loro, non poteva ancora fare a meno di svegliarsi in piena notte, il respiro accelerato, la fronte imperlata di freddo sudore, il bisogno morboso di accendersi una sigaretta e avvelenare polmoni e cervello di nicotina, sperando di dimenticare.

Era ossessionato dall’idea di aver infettato la purezza di quella pioggia, la purezza di Yamamoto.

In fondo era colpa sua.

Ricordava perfettamente com’era successo: l’aveva provocato sfiorando con le dita, quasi casualmente, la sua gamba, così vicina alla propria; Yamamoto, come se non aspettasse altro, si era voltato, fissandolo con uno sguardo serio che poco gli si addiceva, gli occhi determinati e liquidi. E semplicemente, passandogli delicatamente la mano fra i capelli, si era chinato a baciarlo. 

Come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Così aveva tolto la trasparenza alla pioggia, donandole un’oscura opacità che cozzava con il vero animo di Yamamoto.

Eppure, nonostante tutto, sembrava talmente giusto in quel momento stare così vicino a Yamamoto.

Alla fine, Gokudera era sempre stato un po’ egoista. Chi non lo era?

Non gliene importava più niente dell’immoralità che gravava sulle loro spalle: voleva solo infettare Yamamoto e sperare di essere graziato per questo.

Ma Yamamoto era già malato, la sua pioggia era nera da tempo. Solo che lui, troppo preso dalle sue colpe, non se ne era accorto; anche se, forse, il suo cuore aveva sempre avuto un sospetto.

Scosse la testa per scacciare via quel flusso opprimente di pensieri e, con la coda dell’occhio, osservò le spalle rilassate del suo compagno. Rideva, i capelli scompigliati e gli occhi brillanti, come non lo erano più stati per tanto tempo da quando erano lì, in quel mondo non loro.

Poi Yamamoto, senza spegnere il sorriso, pronunciò due parole. Due sole parole, che uccisero Hayato e al contempo lo scaldarono come una nuova, potente fiamma. Non rispose, troppo imbarazzato, troppo orgoglioso; Yamamoto continuò solamente a sorridere, come se sapesse già tutto di lui, come se gli avesse risposto.

Gokudera era sicuro che non avrebbe più visto la pioggia nera. E se si fosse presentata, l’avrebbe accolta pronto e a braccia aperte; perché per quanto scura, densa, sporca potesse presentarsi la pioggia, Gokudera lo sapeva: non c’era nulla di più puro di Yamamoto e di ciò che li legava.









Non ho molto da dire su questa flash fic, solo che è stata scritta quasi di getto in un momento di sconforto. Mi ha risollevato il morale! V.V
Ha partecipato al contest "La magia dei colori" indetto da Ria-chan ed è arrivata quinta in classifica, vincendo pure il Premio Giuria! 
Non me l'aspettavo proprio! ò///ò

Dovete solamente sapere che si svolge durante la Saga del Futuro, ma non vi è alcun riferimento ad essa, solo una vaga allusione che forse non coglierete neanche. ù.ù

E' una piccola 8059. Perché proprio non ci riesco a non scrivere su di loro! =3

Bien, ora posso tornare nella mia tana, dopo avervi lasciato i magnifici banner <3


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