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Autore: Sanae78    14/02/2012    3 recensioni
Raccolta di storie dedicate a Yotaro, il mitico gatto di Taro Misaki.
PS
Le storie non seguono alcun ordine cronologico.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Taro Misaki/Tom
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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02 Ryokosha Neko

Ringrazio tutte le persone che leggono le mie storie … buona lettura!

Sanae78

 

 

“Ryokosha Neko”

di Sanae78

 

 

“Mi raccomando Yotaro, non metterti nei guai!”

 

Quelle parole gliel’ aveva dette il suo amico Taro, mentre stava uscendo da casa e risuonavano ancora nelle orecchie del gatto.

Chissà cos’ avrebbe pensato il suo amico umano, se avesse saputo, cosa stava combinando il suo gatto in quel momento.

Yotaro non aveva ancora deciso cosa fare, per ora se ne stava nascosto, cercando di pensare ad un modo per tornare a casa sana e salvo.

 

Quella mattina aveva fatto la sua solita passeggiata nel vicinato, quando il finestrino aperto di una macchina aveva attirato la sua attenzione.

La tentazione e la curiosità erano state troppo forti e lui ci era saltato dentro per farsi una dormita.

Si era acciambellato in un angolo, da cui non lo poteva vedere nessuno, e si era addormentato.

Era talmente comodo che aveva iniziato a sognare fin da subito.

Stava sognando di catturare un grosso topo, quando si era sentito in movimento ed aveva udito delle voci umane che gli erano sconosciute.

Aveva quasi subito aperto un occhio per cercare di capire cosa stesse accadendo e si era reso conto che la macchina si era messa in moto con lui dentro.

Non poteva crederci, di solito riusciva sempre a saltare giù in tempo, ma in quel caso non era stato così.

Yotaro doveva stare calmo e non farsi vedere da quelle persone, che avrebbero potuto decidere di cacciarlo in malo modo.

Non aveva la più pallida idea di dove stessero andando ed era spaventato dall’ idea di perdersi, senza riuscire più a ritornare a casa.

Per fortuna quelle persone sembravano tranquille ed il loro parlare non lo infastidiva.

Poteva solo sperare che, prima o poi, lo riportassero al luogo in cui era salito.

 

Chissà se torneremo indietro?

Chissà se potrò mai rivedere il mio amico Taro?

 

Questi pensieri affollavano la sua mente ed intanto i minuti passavano, le ore passavano.

In quanto gatto, avrebbe potuto cavarsela, ma non poteva accettare l’ idea di separarsi da quella famiglia umana a cui si era legato.

 

Tra poco sarà tardi e Taro mi cercherà, ma non potrà trovarmi.

 

Gli piaceva sia essere chiamato che essere cercato ed, a volte, si divertiva a far aspettare Taro, osservandolo di nascosto.

Per tante persone i gatti non potevano imparare il loro nome, come invece facevano i cani, che arrivavano a riconoscere nell’ uomo un padrone o un capobranco, ma si sbagliavano.

Yotaro sapeva di essere Yotaro Misaki ed aveva capito fin da subito che quello era il suo nome.

Anzi ne andava fiero e gli piaceva, perché era quasi uguale a quello di Taro, quel ragazzino che, un tempo, l’ aveva salvato da una brutta fine dandogli una casa.

 

Yotaro stava ormai perdendo la speranza e si stava preparando ad affrontare la vita del gatto girovago, che vaga senza meta e che deve cacciare per procurarsi il cibo.

Avrebbe potuto rifugiarsi, temporaneamente, in casa di qualche altro umano, sebbene l’ idea non lo entusiasmasse molto.

All’ improvviso la macchina si era fermata e lui si era catapultato fuori come un fulmine, non appena avevano aperto le portiere.

 

“Ma cosa?”

 

Quegli umani si erano stupiti vedendolo scappare via così di corsa e con la coda tutta arruffata.

 

“Siamo andati in giro con un gatto per tutto il tempo e non ce ne siamo accorti?”

“A quanto pare è proprio così!”

 

Da lontano li aveva sentiti ridere.

Adesso si che iniziava ad essere terrorizzato, perché era sceso talmente in fretta da non aver nemmeno guardato, se si trovava ancora a Nankatsu.

Si era solo reso conto che ormai era buio e le sue orecchie avevano percepito qualcosa.

 

“Yotaor …, Yotaro … Yotaro!”

 

Non poteva sbagliarsi, quella era la voce di Taro che lo stava chiamando e voleva dire che forse era tornato a Nankatsu.

Si era fermato per guardarsi intorno e rendersi conto di dove fosse.

Con sua immensa gioia riconosceva le vie ed in pochi minuti avrebbe potuto raggiungere il suo amico.

Senza pensarci un attimo, si era messo a correre più veloce che poteva, fino a riuscire a scorgere la figura di Taro in lontananza.

Aveva temuto di non rivederlo più ed adesso non vedeva l’ora di farsi coccolare da lui.

In quel momento anche Taro si era accorto della sua presenza.

 

“Forza vieni Yotaro … dai che è tardi!”

 

Yotaro gli era saltato imbraccio e Taro l’ aveva afferrato subito, tutto contento.

 

“Ciao Yotaro, ma lo sai che mi hai fatto preoccupare?”

 

In tutta risposta il micio gli aveva fatto un sacco di fusa.

 

“Ok, per questa volta di perdono, ma cerca di non farmi più preoccupare!”

 

“Mauuu!”

 

Yotaro aveva imparato la lezione e di certo d’ ora in poi avrebbe evitato di cacciarsi nei guai.

 

 

Fine

 

 

Disclaimer

 

I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.

 

Note

 

  • Yotaro è un personaggio di Yoichi Takahashi ed appare in una piccola vignetta del volume. 25 di ‘Capitan Tsubasa’ in cui dice ‘Salve, sono Yotaro Misaki!’
  • Yotaro era anche l’ amato gatto di Yoichi Takahashi, e, l’ autore, al termine di ‘Capitan Tsubasa World Youth’ scrive ‘Infine, dopo undici anni di vita insieme, proprio nel periodo in cui finivo questo lavoro, è spirato il mio amato gatto Yotaro, possa riposare in pace …’, Yoichi Takahashi ottobre 1997
  • ‘Ryokosha Neko’ significa ‘gatto viaggiatore' in giapponese
  • Questa storia è ispirata dai miei gatti e dalle loro avventure.

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