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Autore: mizuki95    14/02/2012    4 recensioni
Piccola one-shot (non di San Valentino!) su Spagna e Romano. Durante una riunione, Giappone racconta una storia piuttosto spaventosa e quando Romano tornerà a casa, gli toccherà avere a che fare con la sua codardia e i suoi sentimenti per Spagna.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Piacere e buona sera! E' la prima volta che scrivo una SpagnaxRomano, quindi vi chiedo di essere un pò clementi quando leggerete questa one-shot! Come mi è venuta l'idea? Semplice, dopo essermi spaventata credendo che ci fosse qualcuno nel mio letto! Vado, recensite mi raccomando!
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«Questa storia è una specie di leggenda metropolitana raccontata nelle strade di Tokyo. Si narra che c’era un giovane ragazzo universitario, un ragazzo comune, che viveva da solo con un coinquilino in un appartamento molto piccolo.

La facoltà alla quale si era iscritto era molto dura e studiava giorno e notte. Però, una di queste, gli capitò una cosa spaventosa. Stava per andare a dormire, e stese il futon a terra, come sua consuetudine. Indossò il pigiama e spense la luce.

 Tutto normale, vero? Eppure, quando usò la luce del proprio cellulare per trovare il futon nel buio, nel suo letto c’era una donna con viso coperto dagli sciolti e lunghi capelli neri che aveva, e  che disturbata dalla luce del cellulare, chiese adirandosi «Vuoi spegnere quella dannata luce?!».

Il ragazzo, spaventato dalla presenza della donna, indietreggiò velocemente e cercò per prima cosa di accendere la luce, ma questa scoppiò.
Quando poi, sempre più spaventato, si mise a gridare e cercò di scappare dalla porta, si ritrovò davanti la figura della donna, che gli disse «Buona notte».
 Il giorno dopo, il cadavere del ragazzo, che fu ritrovato steso nel futon, causò lo spaventò dell’altro coinquilino che quella notte non si era accorto di nulla.

Mi raccomando, gente, controllate sempre che nel vostro letto ci siate soltanto voi»



Romano, appena tornò nella casa sua e di Spagna, accese le luci di tutte le stanze. Era rimasto terrorizzato dalla storia dell’orrore che aveva raccontato Giappone durante il meeting (com’erano passati dagli OGM ai capelli di Francia, e da questi alle storie dell’orrore?), ma era troppo orgoglioso per chiedere al fratello se poteva dormire da lui, quella notte.

 E poi avrebbe sicuramente disturbato la coppietta formata da suo fratello e da Germania, e di fare il terzo incomodo non aveva alcuna intenzione. Per cui, fatta una scorta di coraggio grande quando l’Africa, era tornato da solo a casa, sussultando per strada ad ogni piccolo rumore.

Ormai si era fatta sera, ma di andare al letto non aveva la benché minima voglia. Che fare rimanere alzati? Aspettare il ritorno di Spagna? Cercare di pensare ad altro preparando la cena? Ebbene, poiché in cucina era negato ed essere preso per i fondelli dal sempre sorridente spagnolo sarebbe stato troppo imbarazzante, decise di andare a letto, ma con la luce accesa.

Controllò migliaia di volte che, come aveva detto Giappone, nel suo letto non vi fosse nessuno, e quando finalmente vi entrò si coprì fino ai capelli, tremando per la paura del racconto e per il silenzio che regnava nella casa vuota.

Provò ad addormentarsi, ma fu completamente inutile. Ma poi, sbottando e criticando mentalmente la propria vigliaccheria, si mise gli auricolari e mise a tutto volume delle canzoni siciliane, appoggiando l’Mp3 davanti a sé.

Dopodiché, dopo un po’ riuscì finalmente ad addormentarsi. Era passata qualche ora, quando nel dormiveglia sentì qualcosa togliergli delicatamente le cuffie dalle orecchie e posare l’Mp3 sul comodino.

Ma la cosa che lo terrorizzò di più furono le braccia che lo strinsero improvvisamente da dietro, cosa che lo fece scatenare in un lungo urlo che fu udito anche dalle parti del povero Svizzera.

«Calmati, sono io!» disse Spagna lasciandolo e accarezzandogli i capelli per farlo calmare, ma la cosa non ebbe il risultato sperato, poiché Romano gli diede una forte testata nella pancia per vendicarsi dello spavento che gli aveva fatto prendere e disse «Tu, bastardo! Che diavolo mi volevi fare?!» «N-nulla, davvero» rispose l’altro tenendosi la pancia dolorante, ancora piegato in due dal dolore «Pensavo solo che sarebbe stato bello dormire insieme…!»

«Che razza di idee ti vengono?! Pervertito di uno spagnolo!» gli sbraitò ancora contro l’italiano, ancora infuriato per lo spavento preso «Ho capito, ho capito. Sarà per la prossima»

 «Sogna, stronzo!»

 «E va bene, ti lascio alla tua tanto agognata solitudine allora!» rispose un po’ offeso lo spagnolo, che sceso dal letto si accingeva a spegnere la luce e lasciare la stanza «Buenas noches, chico» disse, ma improvvisamente Romano gridò «Non spegnere la luce!»
 «Eh? Perché no?» domandò l’uomo vedendo il ragazzo visibilmente terrorizzato, ma l’altro non rispose alla sua domanda.
 Allora, per stuzzicarlo, Spagna sospirò e sorridendo disse «Allora buona notte» «No!» gridò nuovamente Romano, e Spagna sorridendo disse «Vuoi che rimanga con te?»

«P-per niente! Non farti strani pensieri, maledetto mangiatore di pomodori!» sbottò l’italiano arrossendo leggermente
«Allora perché non vuoi che spenga la luce?»

 «Perché…ecco…uhm…perché…vedi… »Romano si trovava ad un bivio, il cui finale sarebbe stato sempre l’imbarazzo: avrebbe dovuto affrontare l’imbarazzo di dire all’altro che era terrorizzato per uno stupido racconto dell’orrore o sarebbe stato meglio supplicarlo di dormire con lui? Qualsiasi cosa avesse scelto, sarebbe stata comunque una cosa talmente imbarazzante da farlo vergognare per tutta la vita!
 Mentre pensava questo, Spagna si riavvicinò al letto dopo aver spento la luce e lo abbracciò forte al suo petto «C-che diavolo stai facendo, bastardo? Riaccendi la luce! Riaccendila!» «Va tutto bene, Roma» lo tranquillizzò lo spagnolo, che aveva preso ad accarezzargli la testa con una mano mentre continuava ad abbracciarlo «Ci sono io qui, sono vicino a te. Da qualunque cosa tu abbia paura, sta sicuro che io ti proteggerò»

«S-smettila di dire idiozie tanto altisonanti!» provò a ribattere l’italiano, ma Spagna non lo ascoltò e facendo stendere entrambi, ripeté «Dormi tranquillo, che qui ci sono io a proteggerti».

 Romano aveva il viso completamente rosso per via delle parole e dell’atteggiamento dello spagnolo, e dentro di sé ringraziava il buio per coprire il suo rossore agli occhi dell’altro, che prese a coccolarlo con altre carezze e dei bacini sparsi sul collo e sul viso.

L’italiano avrebbe potuto gridare di smetterla e allontanarlo, ma stranamente quella notte non gli andava di farlo. Che fosse perché così avrebbe potuto riposare sonni tranquilli al riparo della leggenda del fantasma nel futon, o che fosse perché una volta tanto gli andava di essere coccolato o ancora, perché voleva accontentare Spagna o per altro, era senza importanza: in quella casa, in quella stanza, in quel letto, tra quelle forti braccia, poteva sentire quanto fossero forti i sentimenti dell’uomo nei suoi confronti, sentimenti che rifiutava sempre per via del suo carattere.

Nonostante questo, poteva almeno una volta concedersi di accettarli? Sì, e rispondendo così al suo interrogativo si addormentò felice tra le braccia e le carezze dello spagnolo, ringraziando segretamente il cielo di averglielo fatto conoscere.

Il giorno dopo, però, Romano prese a testate la pancia di Spagna appena sveglio, e questo perché aveva ricordato che lo spagnolo aveva partecipato alla riunione del giorno prima! Sapeva perché lui era spaventato! Mentre lui tornava a casa tremando e cercava di non pensarci, quel dannato aveva proseguito la riunione insieme a pochi altri!

Quindi, alla fine si era reso ridicolo comunque! Cosa poteva esserci di peggio di aver fatto scoprire all’uomo sorridente che, nonostante gli avesse preso a testate la pancia, ora gli baciava continuamente le labbra, un’altra sua debolezza?

 Da quel giorno, Romano decise di creare una lista dei punti deboli che conosceva dello spagnolo. Peccato che quella lista non vide mai più punti di tre annotazioni!
 

THE END

  
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