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Autore: Tynuccia    15/02/2012    4 recensioni
Ma per favore! Non sanno niente di come si sta al mondo. Sono solo delle scimmie addomesticate.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuka Soryou Langley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Asuka Soryu Langley. Solo il mio nome è capace di procurarmi il voltastomaco.

 Due cognomi non sono troppi? Sono decisamente un peso, ed io ne avrei fatto volentieri a meno! Chi mai vorrebbe, in questo mondo, ritrovarsi con due famiglie senza neppure averne mai conosciuta una intera? È come se la mia anima fosse dilaniata in due: due esistenze, due nomi, due lingue conosciute; due Asuka.

 Abbasso gli occhi, lo sguardo si posa sul piccolo catino di plastica ancora umido. Mi piego, lo afferro. Il desiderio è forte, mi stringe le braccia come se fosse un Angelo in vantaggio su di me. La rabbia monta, la consapevolezza del mio essere attanaglia questo stupido, insignificante muscolo cardiaco nel mio petto.

 “AL DIAVOLO!”

 Scaglio il catino dall’altra parte della stanza, lo osservo rimbalzare sulle mattonelle di ceramica del muro e cadere a terra. Solo un po’ ammaccato. Un nuovo urlo mi raschia la gola e si libera in quello spazio ristretto. Marcio verso la mia vittima improvvisata. La guardo nuovamente. Non si è fatto nulla. “Al diavolo,” ripeto, la voce bassa. Mi sembra quasi di ascoltarla in un’esperienza extracorporea. “Al diavolo.” Il catino non mi dice niente; nessuno mi dice MAI niente. “Al diavolo…” Mi piego, quel misero oggetto torna tra le mie mani. È ancora umido. “Al diavolo…” L’acqua scorre, riempie la vasca e rende il bagno nebbioso. Come se volessi entrare nell’acqua che Misato e StupiShinji hanno usato. Il rumore mi giunge ovattato, mi dà fastidio. Alle narici arriva l’odore del bagnoschiuma. È quello della casa. È quello degli altri. La nostra pelle profuma alla stessa maniera. Come se fossi paragonabile a quella coppia di invertebrati! Alzo un braccio, lo annuso, e tracce evanescenti mi fanno infuriare. Io non sono come loro. Io non sono come loro! Li odio, si comportano in maniera sbagliata e credono di potermi avvicinare. Oh, come si sbagliano.

 La mano si stringe, le dita non incontrano il palmo per via del catino che ancora reggo. Al diavolo? Quel suo colore bianco… Questo suo pallore… Rei Ayanami… Mi ricordano la stupida plugsuit di quella stupida cocca del Comandante. La odio. La odio con tutta me stessa. E odio Misato. E odio quello StupiShinji. E odio la mamma. E odio il papà…

 “AL DIAVOLO!”

 Lancio nuovamente quello schifoso oggetto, questa volta colpisce la porta. Urlo, urlo il mio disagio. Non sopporto niente, anche le gocce d’acqua mi sembrano un frastuono infernale. E che stupido popolo desidera fare il bagno dove altre persone lo hanno già fatto? Che ne è dell’igiene, della cura della persona? Sono tutti pazzi. Pazzi. E riescono persino a trovare in questa usanza ignorante un piacere, un rito gentile e ben studiato. Ma per favore! Non sanno niente di come si sta al mondo. Sono solo delle scimmie addomesticate.

 Mi decido, entro nella vasca. I miei occhi si stringono, le mie membra si ribellano al contatto con l’acqua così bollente. I giapponesi sono cannibali, vogliono cucinarsi nel loro brodo. Sono stupidi. Ma non il signor Kaji. Perché non sono potuta rimanere con lui, in Germania? Perché questi dannati, fottuti Angeli hanno richiesto la mia presenza in questo posto terribile?! Li annienterò con le mie stesse mani, chiunque! Non sanno con chi hanno a che fare! Asuka Soryu Langley non è carne da macello, ma è la macellaia.

 Sì… È così… La macellaia degli Angeli. Un’onda mortale che li farà annegare nella loro stessa disperazione. Shikinami. Penso si dica così, in questa lingua schifosa.

 Eppure il Third Children ti ha battuta alla grande, fa eco una voce nella mia testa. Il suo tono malizioso mi dà i nervi. “Smettila.” Perché? È la verità. Nei test di sincronizzazione non sei più l’asso imbattuto. “Smettila…” Sei solo una povera bambina incapace di tenere la mente in un luogo tranquillo. Una schizzata. Soprattutto agli occhi della dottoressa Akagi, e del Maggiore Katsuragi. Per non parlare della First e del Third. E chissà cosa direbbe lui… “Basta…” Il signor Kaji. “BASTA!”

 Mi alzo, mando acqua da tutte le parti. Pulirà quella massaia incallita di Ikari. Le mie mani si alzano, si immergono nei capelli gocciolanti. Non è giusto che io venga sorpassata in questo modo!

 Odio la cocca del Comandante.

 Io sono la più grande!

 Odio Misato.

 Io non posso essere battuta!

 Odio StupiShinji.

 Io devo rimanere in cima!

 Odio la mamma.

 Io devo vivere e vincere!

 Odio il papà.

 Io non sono lo zimbello da criticare da lontano.

 Io… io…

 Ma soprattutto… Io odio me stessa!

 Strillo, mi cedono le ginocchia e le ovaie mi fanno male. Come sempre, ogni mese. Urlo frustrata, mi circondo l’addome nella speranza di cancellare il dolore. Io non posso soffrire. Io…

 

 Per questo… Per questo guardatemi.

 

***

… ehm sì?

 Prima shot su Eva, partorita dopo aver terminato la visione di The End of Evangelion. Questa serie è capace di riempirmi così tanto… Non riesco a stare ferma, e questo è il risultato.

 È un po’ aria fritta, me ne rendo conto; dico tutto e dico niente, tra l’altro sfruttando la scena del bagno e interpretandola a modo mio, almeno un pochino. Inoltre è confusionaria, questa shot, molto randomica, ma mi dà l’idea della serie stessa. Non è Evangelion un disordine totale in sé? E lo amo per questo XD

 Su Asuka.. La adoro. Mi spaventa il modo in cui ci assomigliamo, e il dolore che sente mi arriva sotto la pelle. Pochi personaggi mi hanno mai fatta tremare così tanto. Sì insomma, sono una schizzata pure io ♥ 

  
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