Nella cucina del principino Mattia c’erano tanti succulenti manicaretti che sfrigolavano e fumavano, insaporiti e dorati, croccanti e invitanti. Il vecchio cuoco Piba li preparava con tanta cura e attenzione per il principino che era un poco monellino. - Ecco a te mio principino, dal palato sopraffino, una buona cremina di uvetta sultanina! - Non la voglio non mi piace, quest’uvetta è troppo dolce! - Allora gusta questo, principino, un gustoso spezzatino, con patate saporite e non brucia, è proprio mite! - Che noioso cuoco Piba, la salsetta è intepidita! Il povero cuoco Piba le tentava tutte ogni giorno: dolci, budini, pastine e verdurine, salse, contorni, panini e focacce, pizzette, sughetti, tartine e funghetti. - Oh, mio caro principino, non ti piace il mio budino? - Si, mi piace, ma tu sai che non mangio niente mai! - E perché si può sapere? - Non ho voglia, che ti devo dire! Il povero Piba la notte non dormiva pensando al suo principino che aveva quel vuoto pancino. Decise allora che non poteva più perdere tempo: ci voleva un incantesimo da cucina, una magia cipollina! Si alzò svelto dal suo lettone, andò in cucina e prese un pentolone; mischiò adagio in un intruglio spezie, canditi, farine e burro. Poi ne fece tante polpettine e le mise sotto il cuscino del suo caro principino. Al suo risveglio Mattia aveva un grande appetito: - Presto Piba, una ricca colazione, con latte e cacao, crostate e tortine! Avresti anche un dolcino? Sapessi come brontola il mio pancino! - Ai tuoi ordini principino! Subito per te pronta, la colazione magica del buongiorno. - Magica hai detto vecchio Piba? - Magica si, mio caro principino, hai fatto per caso un sogno stanotte, piccino? - Un sogno perbacco, ora ricordo cosa mi dà questo grande appetito! Ero in un posto verde e sconosciuto, un prato fiorito e assolato. C’erano tanti bambini, ma tutti magri e fragilini. Io con loro volevo giocare ma quelli restavano immobili senza quasi ascoltare. Dissi loro “venite! Corriamo un po’ assieme, perché non muovete neppure un piedino?” - Cosa risposero i bimbi mio principino? - Che non avevano forze per giocare perché nella loro casa non avevano da mangiare! Allora dissi loro “venite con me, nella mia cucina Piba cuoce e tanto ce n’è!” - E a questo cosa risposero i bimbi mio principino? - Che la loro casa era tanto lontana e la fatica di arrivare fin qui sarebbe stata vana! Mi dissero “mangia per noi, tu che puoi, sei fortunato e neppure lo sai. I nostri amichetti soffrono molto, senza la pasta, il pane e la carne. Ma tu puoi mangiare, nutrirti e giocare. Diventa grande e forte e quando sarai re vienici a salvare!” - E tu mio principino che hai intenzione di fare? - Di mangiare tutto quello che cucini, con gusto, gratitudine e moderazione. - Che sagge parole principino, ti meriti un buon mandarino! Così il buon cuoco Piba, con la sua magia cipollina, aveva salvato il bel principino da tanti capricci e molti guai.