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Autore: cecchino_2028    15/02/2012    3 recensioni
Londra è lambita dalla pioggia e Holmes e Watson sono alle prese con i loro sentimenti. Non rientra nelle flashfic, ma sono 528 parole!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra è coperta da una fitta coltre di nubi, Sherlock e John sono nei sobborghi, alla ricerca di uno dei senzatetto amico di Holmes. Ad un certo punto un rumore, come di una spada estratta dal fodero, attira l’attenzione dei due uomini, che si nascondono in un vicolo buio. Un uomo sta correndo con una spada in mano, è completamente vestito di nero ed è agile, se il silenzio non fosse stato di tomba probabilmente non se ne sarebbero accorti. Un grido squarcia il silenzio, Sherlock e John corrono fuori, la scena che gli si para davanti è scioccante, a terra c’è un uomo immerso in un lago di sangue, la carotide recisa da una lama, probabilmente la spada che brandiva l’uomo precedentemente. Una macchina della polizia si ferma non troppo lontano, Sherlock spinge John nel vicolo, contro il muro, sono alla distanza di un respiro. E’ un incredulo John ad avvicinarsi a Sherlock, il bacio è breve, quasi impercettibile, ma Sherlock approfondisce lasciando che la sua lingua incontri quella dell’amico. I poliziotti corrono alla macchina per dare l’allarme del ritrovamento del cadavere, Sherlock sfrutta la situazione e dopo aver interrotto bruscamente il bacio, inizia a correre, seguito da John. Arrivano a casa, al numero 221 di Baker Street tira un’aria strana, pesante, carica di domande.
“Perché l’hai fatto?” domanda John perplesso.
“Perché la polizia almeno non avrebbe fatto caso a noi!”
“Ah…” risponde John sconsolato. Perché è triste? Perché si aspettava una risposta diversa? Afferra la giacca ed esce, John ha bisogno di pensare, inizia a camminare per la via, la testa piena, anzi satura, di domande. Perché ha colmato la distanza e ha appoggiato le labbra contro le sue? Perché Sherlock non si è allontanato, anzi ha approfondito il contatto? La pioggia arriva e bagna John, lentamente torna verso casa, ma si blocca di colpo quando vede Sherlock correre verso di lui.
“Te ne sei andato, ma la tua mano sinistra dimostrava che non avevi sentito la risposta che volevi? Cosa ti aspettavi che ti dicessi?” domanda Sherlock.
“Non lo so, mi hai … mi hai baciato in quel vicolo, non era un bacio, oh lascia stare, sei un sociopatico vergine no? Non puoi capire …” conclude sconsolato John, si rimette a camminare, è fradicio, sente che la pioggia è arrivata fin dentro le scarpe. Sherlock gli prende la mano e la stringe, poi se la porta al petto, dove il suo cuore sta battendo forte. Sherlock si avvicina all’amico e lo bacia di nuovo, stavolta stringendolo a sé, per tentare di far capire a John quanto sia importante la sua presenza accanto a lui. Quando il bisogno d’aria invade entrambi si separano, ma le loro mani rimangono intrecciate, Sherlock sorride a John, quest’ultimo sorride di rimando.
“Non so cosa sia, non c’è una scienza che lo spieghi, né un esperimento, hai ragione sono un sociopatico, ma John so capire le persone con uno sguardo, anche non conoscendole, pensa come sia analizzare me!” sussurra Sherlock appoggiando la fronte contro quella di John.
“Bene, perché dopo questo non posso lasciarti andare!” risponde Watson guardandolo negli occhi. Sono pronti per un nuovo difficile caso. Quello dei loro sentimenti.



Spazio autrice:
Inevitabilmente neanche 24 ore dopo ne ho scritta un'altra. Chiedo umilmente perdono, come si nota dal titolo, la storia mi è stata ispirata da una canzone dei Modena City Ramblers... Grazie! Anche un commentino!
   
 
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