Happy Valentine's Day

-Hi, Kimberly!

Vietnam rabbrividì nel sentirsi chiamare in quel modo. Non doveva neanche girarsi per sapere chi stava arrivando.

-Per l'ultima volta America, e spero ti entri in testa, io mi chiamo Kim.- sbottò, appena la Nazione occidentale si fermò davanti a lei.

L'americano sorrise tranquillamente:- Fa niente, tanto questi nomi mi piacciono tutti e due.

La vietnamita rimase interdetta; aveva appena detto che il suo nome gli piaceva? Allora perchè tendeva sempre ad “americanizzarlo” ogni volta che si rivolgeva a lei? Se Mei fosse stata lì, le avrebbe detto che si trattava di un nomignolo affettuoso, sembrava che gli occidentali avessero l'abitudine di chiamarsi in modi strani.

-In ogni caso, come mai sei qui?- chiese lei, mentre cercava di non arrossire per l'imbarazzo. Non sapeva mai come comportarsi con lui, se detestarlo per quello che le aveva fatto passare o mettersi il passato alle spalle.

-Indovina che giorno è oggi?- domandò Alfred, tenendo un braccio dietro la schiena, come se nascondesse qualcosa.

-Martedì?- Vietnam iniziava ad essere stanca di questo tira e molla tra loro due. Possibile che si divertisse a farle perdere la pazienza?

L'americano arrossì un po', come se la sua solita allegria fosse sparita per fare spazio ad un lato più timido:-Sì, ma è anche San Valentino e..ecco..-

Kim in quel momento lo trovò molto carino, senza quell'atteggiamento un po' esagerato che si ritrovava.

-Insomma, quello che l'eroe vuole dire è che..-

La ragazza ricominciò a spazientirsi. Perchè aveva ricominciato a parlare di sé con quel soprannome che trovava stupido e da egocentrici? Si strinse il remo tra le mani per non darglielo in testa. Alfred fece un paio di passi verso la vietnamita, mostrandole la rosa rossa che nascondeva dietro la schiena:-Happy Valentine's Day, Kim!- disse, guardandola in quegli occhi dorati che gli piacevano tanto.

A Vietnam poco mancò che cadesse il remo dalle mani. Allungò la destra per prendere la rosa e alzò la testa, trovandosi faccia a faccia con America.

Iniziando a sentire le farfalle nella pancia, aprì la bocca per ringraziarlo quando il ragazzo, con uno scatto rapido della testa, la baciò.

Era un bacio tenero, dolce, con solo le labbra che si toccavano, ma si trattava comunque di un bacio.

Sentendo che le labbra della Nazione non premevano più sulle sue, Vietnam aprì gli occhi e vide America che le sorrideva in modo tenero.

-Io...-

Note dell'Autrice:

Ciao a tutte! Che ne pensate di questa AmeViet a tema San Valentino (un po' in ritardo, ma sempre meglio di niente)?

Il finale è aperto, scegliete quello che preferite:

a) Vietnam prende a remate America;

b) gli butta le braccia al collo.

Ah, volevo ringraziere tutti quelli che hanno letto/recensito la storia precedente, “Stars”, e per avermi suggerito dei nomi per Vietnam, grazie mille.

Baci,

Historygirl93