15/02/2012
4 recensioniFragile roses, frail butterflies.
Alois guarda Claude.
No, non è vero. Alois non guarda Claude.
Alois si aggrappa a Claude. Incatena il suo sguardo d'oro freddo, per non permettergli di scappare. Stringe le sue braccia forti, perchè non lo lascino cadere.
Alois Trancy non vuole cadere.
Perchè Jim è caduto troppe volte.
Alois ha paura. Sciocca, sciocca paura di affogare, spinto sempre più giù dai flutti impetuosi d'una solitudine senza scampo.
Alois vuole uno scoglio. Vuole qualcosa che resti e sia per sempre. Stanco delle rose che sfioriscono troppo presto, stanco delle farfalle troppo fragili per sopravvivere.
Alois Trancy non vuole essere abbandonato.
Perchè troppe persone hanno abbandonato Jim. Inutili quelle urla, inutili quelle lacrime, inutile quel ragazzino di cui nessuno s'impietosiva.
Alois, Alois e le sue ombre, Alois e gli spettri dei tanti morti che lo circondano.
Le risate cristalline e acute di un ragazzino felice, il crepitare furioso d'un incendio inarrestabile, le urla rauche di un vecchio che ha bevuto troppo.
Quante sono le cose che non riesce a dimenticare. Sono peggio dei lividi. Non vanno via, povero Alois, povero Alois.
Alois non vuole ricordare.
Ricordare significa pensare a Jim, e non vuole pensare a Jim, il piccolo Jim, indifeso Jim.
Alois ama parlare. Parlare, ridere, ancora parlare e ancora ridere.
Quei suoni che spezzano il silenzio, infrangono il buio e portano luce. Quella voce che vuole che tutti sentano.
Alois non vuole stare zitto.
Troppe volte è stato detto, a Jim: stai zitto, zitto, zitto. Alois vuole annientare il silenzio di Jim.
Alois crede in Claude.
Quella fiducia ormai a brandelli, lacera, ferita e pugnalata, eppure che ancora splende pallida appartiene tutta al demone.
Si è fidato, Alois: si è fidato il conte Trancy, intrepido e coraggioso e forte, senza più nulla da perdere.
Jim si è fidato delle persone sbagliate. Alois farà lo stesso errore? Può sbagliare, Alois? Può soffrire, Alois?
Ed eccolo, Alois Trancy: Alois che vuole vivere, Alois che ama la neve e odia la notte, Alois che piange sulle campanule e ride davanti al sangue.
Alois il pazzo, Alois il perverso, Alois il conte senza scrupoli.
E Jim il fragile, Jim l'ingenuo, Jim l'orfano rapito e stuprato.
Alois guarda Claude.
E' un attimo. Uno strappo nauseante. E basta.
L'ultima speranza si offusca nelle iridi di cristallo di Alois Trancy, caduto, abbandonato, tradito, messo a tacere per sempre in pasto ai suoi fantasmi.
Alois, Jim: ora che importanza ha?
Nessuno ha amato Alois.
Nessuno ha amato Jim.
Povero Alois, povero Jim.
Note dell'Autrice: Vi prego, perdonate questo sclero di fine giornata. Non so da dove salta fuori.
Si tratta di una serie di idee su Alois -lo psicopatico migliore su cui mi sia mai capitato di scrivere qualcosa- messe insieme in un...mucchio informe...che dovrebbe essere una storia.
Vabbè. Se qualcuno ha l'animo buono e decide di lasciarmi un commentino -anche per supplicarmi di non pubblicare mai più una cosa simile, eh...
Lucy