Per la strada nebbiosa
del mio mesto vivere
m'incamminavo senza foga
pervaso dal gelo del mio esistere.
La mia triste anima
ferita, dal freddo e dal dolore
divenne insofferente e gelida
colpita a oltranza dal dio Amore.
Continuando per il sentiero nebbioso
una luce bruciò la foschia
e al mio camminar penoso
si aprì una nuova via.
Alle sue forme, il sole da la grazia
e al mio animo ferito
il sorriso suo il mio cuore sazia.
Non fuggir, graziosa dama
il tuo sorriso ha dolcemente curato
un cuor ferito, che a lungo ha amato.