Desiderio
Scritto da Giulia "Kagome-sama" kagome@tiscalinet.it
Pubblicata sul sito http://www.inuyasha.net
Rinunzia legale:
NON sono l'autrice di Inuyasha, né di Touch. Non pretendo nessun diritto sui
personaggi originali che ho tratto da queste due serie, né per i ricordi e gli
"spunti" ai quali mi sono riferita nelle due serie stesse.
Inuyasha © 1997/2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, YTV, Sunrise
Touch © 1986 Adachi Mitsuru, Shogakukan (in Italia "Prendi il mondo e vai")
Tuttavia i personaggi originali di questa fanfic (come Toshio, la mamma, Rika ecc ecc) sono frutto della mia mente malata, e se volete inserirli in qualche vostro scritto dovete prima chiedermi il permesso.
Se vuoi pubblicare questa fan fiction sul tuo sito web, o su una mailing list o news group, sei libero di farlo, a condizione (INDEROGABILE) che tu NON rimuova questa nota di copyright, e me lo faccia sapere via e-mail. Non mi pare di chiedere molto, in fondo ;)
Premessa:
Questa fan fiction è un cross over tra Inuyasha e Touch. Nel primo capitolo
compare solo Inuyasha, in quelli successivi appaiono i personaggi di Touch.
Questi ultimi sono descritti come adulti, in quanto la nostra storia si svolge
circa 6 anni dopo la fine dell'avventura di Touch (in realtà il lasso temporale
sarebbe ancora più ampio, se volessimo sottilizzare, ma ritengo che 6 anni siano
sufficienti a dare un'idea della differenza temporale, e che non sia necessario
essere troppo pignoli ;)
Capitolo 1: Intrappolato dal Gioiello
Kagome aprì gli occhi, e si mise a sedere sul letto.
Era strano, non le sembrava che fosse già l’ora di alzarsi, ma era come se qualche
cosa l’avesse svegliata.
Guardò la sveglia: erano le 5 e mezza. No, non era di sicuro ancora l’ora di
alzarsi. Che cosa poteva averla indotta ad aprire gli occhi?
Si guardò intorno. Nell’oscurità della notte, la sua camera appariva un po’
cupa, ma assolutamente normale. Eppure c’era qualcosa di strano… non riusciva
a capire, a primo acchito, che cosa
Poi sentì il rumore del vento, all’esterno
-Il vento? – pensò meravigliata. Guardò la finestra, e vide le tende
muoversi sommessamente. Eppure era sicura di averla chiusa la sera prima…
Si alzò e accese la luce. Dopo che gli occhi si furono abituati alla nuova luminosità,
iniziò a guardarsi intorno.
No, non mancava niente… eppure era strano che quella finestra fosse aperta.
Poi guardò sul pavimento, vicino al suo letto. C’erano dei segni neri, come
di piedi sporchi di terra.
Sorrise… spense la luce e si avvicinò a quell’ombra per terra, inginocchiandosi
per toccarla lievemente con le mani. Inuyasha era venuto a trovarla. Ne era
sicura.
Le dispiaceva soltanto di essersi svegliata quando ormai era troppo tardi, e
lui se ne era già andato.
Quando era tornata nel suo presente perché aveva un esame, loro due avevano,
come al solito, litigato. Lui aveva giurato che non sarebbe venuto a disturbarla,
visto che per lei era più importante l’esame di ammissione al liceo che stare
con loro a distruggere finalmente Naraku.
Cercò con la mano sotto la maglietta del pigiama, e tirò fuori una specie di
biglia, alla quale visibilmente mancava qualche pezzo, legata al suo collo da
una collana.
-Lo Shikon no Tama – pensò – finalmente siamo riusciti a riprenderci
il nostro pezzo, quello che Kikyo ci aveva rubato. Ma Naraku ha ancora alcuni
frammenti, e non siamo riusciti a completarlo.
Però il mio esame di ammissione al liceo è troppo importante – continuò a pensare
– da esso dipende il mio futuro qui, e non posso sacrificarlo per Naraku -
Si mise a sedere sul letto, con grazia – però… però certo che spesso
mi sento un verme a tornare in questo mondo tranquillo, dove la mia unica preoccupazione
sono la scuola e gli esami… mentre in quell’altra realtà Miroku può morire da
un momento all’altro risucchiato nel suo stesso Kaze no Ana, Sango deve riuscire
a salvare il fratello da Naraku, e Inuyasha… beh Inuyasha deve riuscire a risolvere
i problemi prima di tutto con Naraku e poi con se stesso…
Già, a volte mi sento proprio un verme… però non è nemmeno giusto che io rinunci
al mio futuro per un uomo che preferisce morire con un’altra piuttosto che stare
con me-
Kagome si alzò, chiuse la finestra, e poi si rimise sotto le coperte,
tentando di proseguire il sonno interrotto
Però… però lui era venuto a trovarla, ben sapendo di aver giurato che non lo
avrebbe mai fatto. Kagome si domandò quante volte lui fosse venuto a spiarla
mentre dormiva. Una possibilità del genere le faceva piacere, ma d’altro canto
la innervosiva un po’. Avrebbe dovuto parlargliene, quando fosse tornata indietro.
-E soprattutto… - continuò a pensare - dovrò spiegargli che
se vuole venirmi a spiare di nascosto farebbe meglio a darsi una pulita ai piedi
prima di entrare in camera mia – Kagome sbadigliò, e poi si girò dall’altra
parte, addormentandosi
&&&
La sveglia suonò precisa il mattino dopo. Non era il momento di ripensare
nostalgicamente a quell’orma di piedi vicino al letto, si disse Kagome, quello
era uno dei giorni più importanti della sua vita. Se fosse riuscita a superare
quel test, sarebbe stata finalmente una studentessa delle superiori!
La ragazza si vestì, poi scese le scale per andare a fare colazione
-Buongiorno mamma, nonno, Sota – Kagome si mise seduta, e iniziò a mangiare
piuttosto rapidamente
-Buongiorno, cara – le sorrise la madre – vai di fretta? -
-Beh, oggi c’è il test per il passaggio alle superiori. Mi sento un po’ nervosa,
e vorrei arrivare prima per scegliere il banco e ripassare qualche cosa. Sai,
andando sempre nel passato non ho avuto molto tempo per studiare, e volevo chiedere
alle mie amiche di farmi qualche domanda
-Oh, capisco! Allora visto che hai finito di mangiare è meglio che tu vada –
la madre prese dal frigorifero un pacchetto – questo è il tuo pranzo
Kagome sorrise alla madre. Era sempre così premurosa e affettuosa, le mancava
tanto quando andava nel passato. Prese il pacchetto con il pranzo e si avviò
verso la scuola
-La mamma è davvero una persona fantastica – pensava camminando
– è un peccato che la madre di Inuyasha sia morta quando lui era piccolo.
Chissà quante ne avrà dovute passare da solo, poverino. Odiato da tutti.
Mi dispiace sempre così tanto di non poter arrivare a conoscerlo
completamente… anche perché lui evita sempre di parlare di se stesso. Vorrei
riuscire a farlo confidare con me. L’ha fatto qualche volta ma…
-Ciao, Kagome! Allora sei riuscita a prepararti per il test? -
I pensieri di Kagome furono interrotti dal saluto delle sue amiche
-Oh, ciao! – Kagome sorrise – Beh, si, sono riuscita a prepararmi suppergiù..
vedo che anche voi state andando presto, ripassiamo qualcosa insieme?
Il gruppetto si incamminò verso la scuola, e presto le ragazze entrarono
nell’edificio
-Tzk! – una voce risuonò da sopra un alto albero nelle vicinanze dell’entrata
della scuola – ma guarda un po’ quella… se ne torna qui perché deve fare una
cosa importantissima, poi per tre giorni resta tappata dentro casa seduta su
una scrivania, e oggi si rintana dentro quel posto strano. Chissà che cos’avrà
da fare tutto il giorno seduta a leggere quei libri… sai che palle… -
Inuyasha scrollò le spalle, scese dall’albero e si mise seduto in terra.
Aveva intenzione di aspettare lì finché lei non fosse uscita, per riportarsela
di nuovo indietro. Non avrebbe potuto impedirglielo questa volta. Avevano bisogno
di lei per recuperare i pezzi del gioiello che aveva ancora Naraku, e poi… e
poi lui non si sentiva a posto se lei non gli era accanto.
Fin da quando per la prima volta si era reso conto di come, senza accorgersene,
avesse iniziato a considerare Kagome come una parte molto importante della sua
vita, non era mai riuscito a stare a lungo senza di lei. Anche dopo i litigi
più assurdi si era sempre ritrovato ad andarla a prendere, oppure a sentirsi
sollevato nel momento in cui lei fosse tornata. Si rendeva sempre più conto
di quanto la presenza di quella ragazza fosse importante, per lui… era come
se stare vicino a lei gli desse un posto, in questo mondo nel quale nessuno
lo accettava.
Ma sapeva anche che la stava facendo soffrire. Si rendeva perfettamente
conto che quella ragazza lo amava, ma sapeva anche benissimo di non poter darle
una risposta definitiva finché la storia di Kikyo non fosse stata risolta.
Anche perché lui stesso non sapeva che risposta darle… non era sicuro
di che cosa provasse. Quando stava con Kagome stava bene, ma quello che provava
per lei era completamente diverso da quel senso di dolore misto a gioia che
provava solo nel vedere Kikyo, tanti anni prima. Non sapeva come si dovessero
classificare quei due sentimenti. Erano diversi, ma simili, e andava oltre le
sue possibilità capire quale dei due fosse vero amore. In fondo non aveva mai
nemmeno lontanamente provato cose del genere, prima di conoscere Kikyo.
Il ragazzo focalizzò, e notò che un bimbo lo stava guardando, con enorme
interesse
-Beh? E tu che vuoi? Non hai mai visto una persona seduta vicino a un
albero, scusa? – lo apostrofò aspramente.
Il bambino si avvicinò, e gli mise le manine sulle gambe –Si però tu
sei caduto giù dall’albero, e poi sei vestito buffo – il bimbo rise contento,
dato che il ragazzo si era bloccato a guardarlo, semi-sconvolto, e non lo aveva
strillato perché si era avvicinato
-Quelle che cosa sono? – fece il bimbo
-Quelle? – Inuyasha era molto imbarazzato. Non gli capitava spesso di
aver rapporti con i bambini, e questo non era minimamente spaventato da lui.
Normalmente tutti i marmocchi quando lo vedevano scappavano, riconoscendo in
lui uno youkai. Invece questo si era addirittura avvicinato – Quelle sono le
mie orecchie ragazzino
-Le tue orecchie? Che carine! – il bimbo rise di gioia – Anche il tuo
vestito è strano, e anche i tuoi capelli…
-Toshio?????- si udì una voce risuonare per la via semi deserta. Il bimbo
sobbalzò e si girò di scatto
-Mammina! - Fece correndo verso una donna che si avvicinava
-Oh, Toshio, quante volte ti devo dire di non disturbare le persone che
non conosci?
-Ma mammina… quel ragazzo è tanto simpatico, e poi ha delle orecchie
carinissime! Vuoi vederle anche tu?
-Oh mio dio…. – la donna si avvicinò ad Inuyasha, con aria contrita –
mi scusi tanto se questa piccola peste l’ha disturbata. Il mio piccolo è così
vivace che non riesco sempre a stargli dietro. Mi scusi ancora tanto…. –
Inuyasha vide che la donna era seriamente afflitta, e che il bambino,
prima tanto contento, si era rabbuiato. Decise di non fare troppo lo scontroso
-No, non preoccuparti, non mi ha disturbato. In fondo stavo qui senza
far niente… mi ha fatto piacere parlare con qualcuno
La signora si inchinò di nuovo scusandosi, e si allontanò con il bimbo.
In fondo gli dispiaceva che se ne fosse andato. Kagome non voleva uscire da
quel posto in cui era entrata, e lui cominciava ad annoiarsi
Risalì sull’albero, e scelse un ramo piuttosto robusto. Si distese, e
iniziò a sonnecchiare. Sperò caldamente che Kagome decidesse di uscire prima
che lui si addormentasse del tutto.
&&&
-In fondo non era così tanto difficile! – Kagome e le sue amiche avevano
appena finito di sostenere il test, e si stavano incamminando verso casa. Kagome
aveva un’aria soddisfatta, e in effetti era quasi sicura che il test fosse andato
bene. Avrebbe dovuto attendere il giorno successivo per avere la conferma, ma
era quasi non necessario, in quanto era pressoché certa di averlo passato. Erano
tutte cose che aveva studiato, e poteva quasi dire con certezza di aver risposto
esattamente alle domande
-Ma ci pensate? Domani potremmo tornare qui e leggere che siamo state ammesse
a questa scuola! Non è fantastico? Finalmente saremo studentesse del liceo!
– La ragazza sorrise felice all’idea
-Già, e poi le divise di questa scuola sono bellissime!
Le tre ragazze assentirono sorridendo. Inuyasha si era svegliato nel sentire
la voce di Kagome. Stava ancora sull’albero, però, non era sceso. Non pensava
che lei uscisse ancora in compagnia di quelle tizie, e voleva aspettare che
se ne andassero per farsi vedere
Visto che le ragazze chiacchieravano camminando, lui iniziò a seguire Kagome
come aveva fatto all’andata, cioè saltando di albero in albero
-Dimmi un po’, Kagome – chiese una delle tre ragazze all’amica – Che cosa conti
di fare se verrai ammessa?
-Che cosa intendi dire, Ako-chan? – chiese Kagome bloccandosi
-Beh, intendo… quel ragazzo del quale sei innamorata, Inuyasha… tu vai sempre
da lui, no? In questa scuola le regole sono più ferree della nostra, che cosa
potrai fare per evitare di essere espulsa, ma andare da lui in ogni caso?-
Kagome iniziò a riflettere molto seriamente. In effetti non aveva pensato al
fatto che le regole di quella scuola fossero così ferree, e che quindi lei potesse
dedicare molto meno tempo alla ricerca dello Shikon no Tama con Inuyasha.
-Bah, qualche cosa mi inventerò… oppure inventerà mio nonno qualche altra malattia
mega galattica, lui è bravissimo a inventare frottole di ogni genere-
-Si, ma sai bene che in questa scuola il regolamento prescrive di essere visitati
dal medico interno per stabilire se stai male o meno. Se tu sei da lui e il
medico non ti trova potrebbero espellerti-
-Beh, in effetti questo è un bel problema, non ci avevo pensato…
-Kagome? – chiese all’improvviso un’altra delle tre ragazze – senti, ma questo
Inuyasha com’è di aspetto? Non ce lo hai mai presentato
-E’ vero! Ce lo domandavamo proprio l’altro giorno… è carino? – chiese la terza
ragazza a Kagome
-Oddio… carino… beh, ecco, è un po’ strano a dire il vero – disse lei diventando
subito un po’ rossa per l’imbarazzo –
-Strano? In che senso strano, scusa? – chiesero le tre in coro
-Ecco… dunque vi ho detto che lui non è un essere umano normale – vide le loro
facce incredule, e continuò infervorandosi – beh, lo so che voi non mi credete
quando ve lo dico, ma lui non è un essere umano normale, è figlio di uno youkai
e di un essere umano
-Ma che cavolo fa quell’imbecille? – pensò Inuyasha sul ramo, ascoltando
le sue parole – si mette a raccontare a destra e a manca i cavoli miei? Tra
un po’ andrà a dire a quelle sciocche anche i miei segreti…
-Supponiamo anche che sia vero – disse una delle ragazze guardando Kagome in
un modo un po’ incredulo – che cosa avrebbe di tanto strano questo ragazzo?-
-Beh, ecco…. Ha gli occhi color ambra, e i capelli argentati e lunghi… e per
di più ha le orecchie da cane
-Che cosa? Orecchie da cane? In che senso orecchie da cane? – chiese quella
che Kagome aveva chiamato Ako-chan
-Beh, invece di avere le orecchie come le nostre hanno la stessa forma di quelle
di un cane. Ce le ha un po’ più sopra la testa, e sono bianche e pelose. Sono
tanto carine, soprattutto quando le muove nel sentire un rumore…
-Come fanno i cani, insomma? – concluse Ako-chan – Ma a parte questo… di aspetto
com’è? Dici che è un samurai del sengoku jiidai… deve essere bello forzuto…
un bel ragazzo muscoloso-
-Beh… non so se per voi sarebbe bello, ma a me piace! – concluse Kagome arrossendo
– e poi si… ha tutti i muscoli al posto giusto-
-Come fai a dirlo, glieli hai visti? – Ako-chan si avvicinò a Kagome con aria
furba
-Beh… - Kagome arrossì come un peperone – ovviamente si che gliel’ho visti….
– vide le sue amiche tirar fuori un “oh” di meraviglia, e si affrettò a concludere
– ma solo per curarlo, perché insomma, lui viene spesso ferito in combattimento,
e io lo curo, quindi lo vedo seminudo, che male c’è?-
Nel dirlo era diventata color porpora, e aveva iniziato a urlare
-Non c’è niente di male… - Ako-chan sembrava un po’ delusa- ma in fondo è proprio
per questo motivo che ti abbiamo sempre considerata un tipo “naive” no?-
-Ma… ma perché dici queste cose, Ako-chan? Che cosa avrei dovuto fare?- Kagome
aveva perso un po’ del suo rossore, ma era ancora piuttosto agitata
-Ma che discorsi fanno quelle quattro qui sotto? – pensava Inuyasha nel
frattempo – da quando in qua sarei un “bel ragazzo con tutti i muscoli a
posto?” – nel pensare quelle cose arrossì un po’, come gli era successo
quando le aveva sentite da Kagome – ma sono discorsi da fare in mezzo alla
strada?-
-Beh, ecco… - Ako-chan rispose avvicinandosi all’orecchio di Kagome - insomma,
mi domandavo assieme a Yumiko-chan se tu avessi mai pensato a lui in quel senso…-
Kagome divenne rossa fino alle orecchie – Pe.. pensato in quel senso? Ma in
che senso dici, scusa?-
-Oh, si, è vero… Ako-chan, ti sei dimenticata che Kagome è una naive per eccellenza…
te lo dico chiaro e tondo Kagome: hai mai pensato di fare “c” con lui?[1]-
Kagome guardò Yumiko-chan con gli occhi di chi volesse strozzarla
-Ma… ma… ehm… cioè… veramente…. – iniziò a balbettare confusissima
Inuyasha, sull’albero, sembrava piuttosto interessato. Non aveva capito che
cosa le avessero chiesto, aveva solo capito che volevano sapere se lei voleva
fare qualcosa con lui. La reazione di Kagome però gli sembrava esagerata… non
riusciva a capire perché fosse arrossita tanto…
-Insomma, Kagome, vuoi rispondere si o no? – Yumiko si avvicinò a Kagome, e
le puntò un dito contro – dici di essere innamorata di lui… mi sembra naturale
pensare cose del genere quando si ama qualcuno. Dici anche che è di bell’aspetto
e che ti piace… chissene frega se ha gli occhi gialli o le orecchie da cane,
è pur sempre la persona che ami – vide che Kagome la guardava sconcertata –
o per caso, amica mia, non hai capito che cosa ti abbiamo chiesto? Preferisci
che te lo dico chiaro e tondo? Forse non capisci i codici? Hai mai pensato di
fare del sesso con lui? Oppure preferisci che te lo dica in un modo che anche
lui capirebbe? Hai mai pensato di fare all’amore con lui?-
Inuyasha era letteralmente sconvolto. Aveva già iniziato a capire a che cosa
volesse arrivare quella ragazza nel momento in cui aveva detto che erano cose
che si vogliono fare con la persona che si ama…. Sentire quello che lui riusciva
a comprendere, cioè “fare all’amore” gettò anche lui nello stesso stato in cui
si trovava Kagome. Iniziò a pensare che non dovesse trovarsi lì. Era davvero
meschino stare a sentire quelle cose… non doveva assolutamente sentire quella
risposta….
Però non riusciva a muoversi di lì…. Il cuore gli batteva fortissimo… chissà
perché si sentiva così strano? Non avrebbe mai pensato di voler sapere
una cosa del genere…
-Allora Kagome-chan che cosa ci rispondi? – Le tre ragazze si erano avvicinate
a Kagome, che stava cercando una maniera per sfuggire alla richiesta. Ma la
ragazza sapeva benissimo di non poter evitare la domanda. Anche se fosse scappata
adesso, tanto, gliel’avrebbero chiesto il giorno dopo…
-Beh, ecco… si, io ci ho pensato… Certo che mi piacerebbe. Però… però da un
certo punto di vista no – guardò sconsolata per terra e aggiunse – sapete com’è,
io so che è un avvenimento specialissimo, e vorrei tanto farlo con la persona
che amo… però non mi piacerebbe per niente farlo con un ragazzo che pensa a
un’altra… e temo che Inuyasha potrebbe farlo, e questo mi blocca… - Kagome si
fermò, perché aveva sentito un tonfo. Il cuore iniziò a batterle in petto all’impazzata,
perché, per un secondo, le era sembrato di riconoscere il lamento che aveva
accompagnato la botta con la voce di qualcuno che conosceva
Si girò molto lentamente, iniziando a sudare freddo. Quello che vide la scioccò
così tanto da farla andare in bestia
-E tu che cosa ci fai qui?- disse rivolta a Inuyasha. Il ragazzo era caduto
perdendo l’equilibrio dal ramo su cui si trovava, dopo aver sentito la sua risposta
-Beh ecco…. – si alzò, e si avvicinò a lei puntandole un dito contro – ero venuto
a prenderti, è ovvio. Sei rimasta fin troppo a lungo qui, e lo sai che ci serve
riuscire a trovare Naraku e gli ultimi frammenti dello Shikon no Tama il prima
possibile. Quindi sono venuto a prenderti, perché come al solito, eri in ritardo-
-E… ed essere venuto a prendermi ti dà il diritto di spiare quello che io dico
alle mie amiche mentre torno a casa? Come hai potuto comportarti in una maniera
tanto meschina? – Kagome era rossa come un peperone, e stava quasi piangendo.
Era visibilmente scioccata
-E scusa, mica è colpa mia se tu vai a fare certi discorsi in mezzo alla strada!
Potevi dirlo in un posto più appartato, qui chiunque può sentire quello che
stai dicendo, e lo sai benissimo che io ho l’orecchio fino!- Inuyasha notò che
la ragazza era piuttosto scioccata. Si rese conto che in quel modo aveva ammesso
di aver sentito tutto quello che il gruppo aveva detto su di lui. Maledizione!
Non si era accorto di quello che stava dicendo… e ora come faceva a togliersi
da una situazione simile…
Arrossì a quei pensieri e, notando il rossore, Kagome si calmò un pochino. Ormai,
tanto, era inutile incavolarsi, dato che lui aveva sentito tutto… quel che era
successo non poteva essere cambiato. Anche se avesse tentato di farlo apparire
uno scherzo, era sicura che lui non ci sarebbe cascato. Anche perché aveva avuto
la grandiosa idea di avere una reazione del genere… chi avrebbe mai potuto credere
che stesse scherzando?
-E comunque… - proseguì Inuyasha, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi e arrossendo
ancora di più – come puoi solo pensare quello che hai detto?-
-Come posso pensare che cosa? – disse lei trattenendo il fiato. Che cosa poteva
importare a lui se lei desiderava o meno fare l’amore con lui? Non era una cosa
ovvia che volesse farlo dato che ne era innamorata? E lui lo sapeva…
-Che io potrei pensare a Kikyo mentre sto con te… - lo sguardo di Inuyasha sprofondò
sul pavimento, e il cuore di Kagome iniziò a battere così forte che le sembrava
di sentirlo scoppiare – vabbè che sono un maleducato, forse sono anche molto
egoista e non tengo quasi mai conto dei sentimenti degli altri… ma non potrei
mai farti una carognata del genere, e speravo che tu riuscissi a comprenderlo…
- si fermò, e Kagome vide che continuava a fissare il pavimento, come se fosse
la cosa più interessante che esistesse.
Si rese conto che lui era davvero imbarazzato. Non l’aveva mai visto in quello
stato: quindi era caduto dall’albero non perché aveva sentito che lei desiderava
fare l’amore con lui, ma perché aveva sentito che lei temeva una cosa del genere?
Possibile che ci tenesse così tanto che lei non lo pensasse?
-Io… – continuò lui dopo un po’, spezzando il silenzio – non potrei mai pensare
a nient’altro in un momento del genere, lo capisci? – finalmente riuscì a guardarla
negli occhi. Kagome capì che era sincero. Capì che ci era rimasto malissimo
per quello che lei aveva detto
-Inuyasha, io non avevo intenzione di ferirti – vide che lui ricominciava a
guardare il terreno – non hai fatto una cosa molto carina, non è bello ascoltare
i discorsi degli altri. Ma sono davvero contenta che tu mi abbia detto queste
cose, davvero contenta… - la voce le si incrinò un pochino, e Inuyasha alzò
gli occhi, perché capì che Kagome si era messa a piangere. Avrebbe voluto consolarla…
ma temeva di peggiorare la situazione, e non sapeva come si doveva comportare.
Oh quanto odiava le donne che piangevano…
-Ma… ma Kagome e ora perché piangi? – cominciò- Smettila subi…-
Poi all’improvviso si sentì osservato. Si girò, e vide le tre tipe che accompagnavano
Kagome. Maledizione, se le era completamente dimenticate!!!!! E aveva detto
cose del genere davanti a delle sconosciute? Per giunta ragazze piuttosto sciocche
e impiccione, come aveva avuto modo di vedere…
Il ragazzo sbiancò a quei pensieri, avrebbe voluto sprofondare, quel giorno
non gliene andava bene una…
-Ma… ha davvero le orecchie da cane! – pensò meravigliata Ako-chan
-Ha i capelli color argento! Sul serio! – pensava sempre più meravigliata
Yumiko-chan
-Oh… - la terza ragazza gli si avvicinò più delle altre, per guardarlo
meglio – ha gli occhi color ambra, è verissimo! –
Le tre notarono che il ragazzo sembrava piuttosto imbarazzato dalla situazione.
E Kagome stava piangendo dall’altra parte. Ako-chan decise di sfruttare questa
situazione per metterlo con le spalle al muro: sembrava che non gli piacesse
vedere una ragazza piangere…
-E ti domandi pure per quale motivo stia piangendo? – iniziò ad apostrofarlo
Ako-chan – ma dove ce l’hai la sensibilità? Sotto i piedi? Non ti rendi conto
della gravissima azione che hai commesso?-
Nel sentire le sue amiche che se la prendevano con Inuyasha, Kagome iniziò
pian piano a calmarsi. Si rendeva conto, dal suo aspetto, che il ragazzo era
davvero turbato, molto di più di quanto lo avesse mai visto. E la situazione
andava sempre più a scatafascio, almeno dal suo punto di vista. Continuò a coprirsi
le mani con gli occhi, facendo finta di piangere. Voleva capire dove la sua
amica Ako-chan volesse andare a parare. La storia iniziava a divertirla. Non
era facile vedere Inuyasha in quello stato… e finalmente le sue amiche avevano
potuto vederlo, quindi non l’avrebbero più assillata con la loro incredulità
-Beh però… - iniziò il ragazzo che cercava di trovare una buona ragione per
replicare. Non aveva quasi mai, in vita sua, dovuto litigare con una donna (tranne
che con Kagome) e non era mai stato molto bravo in questi frangenti – però anche
voi avete commesso uno sbaglio, non si vanno a dire certe cose per la strada,
avrebbe potuto sentire chiunque-
-Fatto sta – subentrò Yumiko-chan – che ti sei comportato molto male nei
suoi confronti. Se ti fossi fatto vedere invece di stare lì sull’albero a spiarci,
noi di sicuro non avremmo tirato in ballo l’argomento. Non ti rendi conto di
quanto sia importante per una ragazza un argomento del genere? Di sicuro tu
eri l’ultima persona al mondo alla quale lei avrebbe voluto dirlo in maniera
così diretta-
-Già – continuò Ako-chan – quello che tu le hai detto è molto carino, e ti
fa grande onore, ma non puoi pretendere di passarla così liscia dopo il tuo
comportamento. Devi assumerti le tue responsabilità!-
-E che cosa dovrei fare secondo voi?- Inuyasha iniziava a imbestialirsi –
dovrei dirle qui davanti a tutti se ho mai pensato di fare l’amore con lei,
tanto per ricambiare? Non riuscirete mai a tirarmi fuori una cosa del genere,
nemmeno con le tenaglie! Sono cose troppo personali perché possano interessare
tre oche come voi!-
Yumiko-chan sorrise per l’insulto. Si capiva lontano un miglio che il ragazzo
cercava di sviare il discorso, insultandole, per far si che si concentrassero
su altro, e non continuassero sulla stessa via. Ma lui non aveva capito quello
che, almeno LEI, voleva. E, a quanto poteva vedere dalla reazione delle altre,
era la stessa idea che era venuta a tutte e tre
-No, mio caro – disse avvicinandosi con fare sinuoso – non vogliamo sapere
se hai mai desiderato una cosa del genere. – gli appoggiò le mani sulla spalla
destra, e mise il mento su di esse, continuando a fissarlo sfacciatamente negli
occhi - Cioè, certo, se tu ce lo dicessi non ci farebbe schifo sentirlo, ma
non è quello che volevamo chiederti. E’ molto diverso un pensiero del genere
per un ragazzo o per una ragazza; - iniziò a sfiorargli leggermente i capelli
con una mano, sempre fissandolo, e continuò - quindi per te dire una cosa del
genere davanti a lei non sarebbe tanto imbarazzante quanto invece è stato per
lei comprendere che tu la stavi spiando-
Inuyasha era sempre più turbato. Guardò con la coda dell’occhio Kagome e
notò che la ragazza stava ancora piangendo. Quella era l’unica ragione per la
quale stava resistendo alla tentazione di seguire il suo istinto, e andarsene
via urlando qualche parolaccia
-E… - tentò di parlare, cercando di darsi un po’ di contegno. Odiava sentirsi
imbecille, e in quel momento lo stavano facendo sentire imbecille… - e che cosa,
di grazia, dovrei fare, secondo voi, per farla calmare?-
-Beh… - proseguì Yumiko-chan, sempre accomodata sulla sua spalla – potresti
comportarti in una maniera un po’ più attiva…-
-Maniera un po’ più attiva? – pensò Inuyasha sudando freddo – Che
cosa caspita vogliono queste tre sceme, che mi metta a fare certe cose in mezzo
alla strada? – era davvero esterrefatto. Però forse non aveva capito bene…
-Pe.. per esempio? – chiese con un filo di voce, pentendosi subito di averlo
detto
-Per esempio… potresti baciarla – nel sentire quelle parole Kagome capì finalmente
dove le sue amiche volessero arrivare. Avrebbe dovuto fermarle prima… però certo
che la reazione di Inuyasha ora voleva davvero gustarsela. In fondo lei aveva
sempre desiderato baciarlo, e anche ricevere un bacio da lui per una ragione
come quella era meglio che continuare a desiderarlo per sempre. Anche se la
ragazza escludeva che l’hanyou sarebbe arrivato a tanto pur di ottenere il suo
perdono… le sue amiche non si rendevano conto di quanto lui fosse orgoglioso…
-Un bacio? – il cuore di Inuyasha sembrava scoppiargli in petto. Non avrebbe
mai creduto di sentire una frase del genere. Era già pronto a sbottare che lui
non avrebbe mai fatto una cosa del genere davanti a tutti, e cavolate del genere,
e andarsene, ma questa proprio non se l’aspettava. Non ci aveva pensato, e quindi
non aveva nemmeno una risposta pronta. Ma darle un bacio… non sarebbe stato
di sicuro qualcosa di così sconveniente da usare scuse come quelle che si era
preparato, ma era di certo un’azione che lo avrebbe sconvolto… e che soprattutto
non voleva fare, così, su due piedi, davanti a loro
-Si, esattamente, un bacio. Sono certissima che Kagome ti perdonerebbe se
tu le dessi un bacio, e dalla tua reazione capisco che è qualcosa che a te non
piace fare in pubblico. Quindi penso che sia un gesto che potrebbe compensare
il tuo comportamento di prima. – vide che Inuyasha la guardava con occhi meravigliati
– Beh, che cosa c’è? Che cos’è questa reazione? Per caso non sei abbastanza
uomo da assumerti le responsabilità delle tue azioni? – vide un lampo di ira
passare per gli occhi del ragazzo, e capì che aveva toccato il tasto giusto
- Non sei abbastanza maschio da baciare una donna che ti ama?
Inuyasha a sentire quelle parole sbroccò del tutto
-Come ti permetti… - sguainò Tessaiga, che reagì al suo potere e si ingrossò
magicamente – essere una donna non ti dà il diritto di insultarmi in questa
maniera!
-Beh… - Yumiko non sembrava per niente intimidita da quel gesto – invece
essere un uomo senza palle ti dà il diritto di insultare noi, di ferire i sentimenti
di Kagome e poi di minacciarci con quella spada? Ma Kagome, di che diamine di
uomo ti sei andata a innamorare? Sarà pure un bel ragazzo, ma non ha assolutamente
un briciolo di sale in quella zucca…
-Gh… Gh… Tu, maledetta pu**ana, come osi! – Inuyasha si mosse molto rapidamente
verso di lei. Era esasperato al massimo, voleva strozzarla… o per meglio dire
voleva metterle molta paura. Non aveva mai avuto a che fare con una donna tanto
sfacciata
-OSUWARIIIIIIIIIII!!!!!!! - L’urlo di Kagome echeggiò a lungo per la strada.
Inuyasha si ritrovò a terra mentre stava a metà del balzo, e la cosa non solo
gli dette piuttosto fastidio, ma gli fece anche abbastanza male
-Ma che caz…- stava iniziando a bofonchiare. Poi alzando gli occhi vide l’espressione
di Kagome. Era distaccata, quasi come se quello che succedeva non fosse molto
importante per lei. Teneva, senza rendersene conto, lo Shikon no Tama in mano
-Yumiko-chan… - la voce di Kagome sembrava provenire dall’oltretomba - ti
ringrazio per il tuo sforzo di cercare di farlo comportare come un ragazzo normale.
Come avrai capito Inuyasha non è un ragazzo normale… certe punzecchiate invece
di portarlo a darmi un bacio lo portano a infuriarsi verso di te.
Io… - continuò – avrei davvero voluto che per una volta lui si fosse comportato
come un ragazzo normale… - guardò Inuyasha, ancora per terra, che la fissava
allibito – Inuyasha… sai, vorrei tanto… - chiuse gli occhi e strinse forte in
mano lo Shikon no Tama, che aveva preso senza rendersene conto – vorrei tanto
poter vivere una vita normale, con un ragazzo normale… che frequentasse la mia
stessa scuola, e cercasse di comportarsi come un ragazzo normale… almeno per
un po’…-
-Imbecille! – bofonchiò da per terra Inuyasha, cercando di bloccarla – che
cosa ti sta passando per la testa? Non devi mai dire cose del genere con quel
gioiello in ma…-
all’improvviso sentì che la forza costrittrice del sigillo perdeva di efficacia
– Ma è troppo presto – pensò – normalmente ci vuole molto più tempo
perché io riesca ad alzarmi, soprattutto quando Kagome urla quella parola così
forte…-
Si mise a sedere, quindi si alzò. Tessaiga aveva perso la sua trasformazione
-Che cosa vuoi dire, Inuyasha? – Kagome aprì gli occhi, e guardò il gioiello
nelle sue mani. – Uh, non mi ero accorta di averlo preso in mano, sai? – poi
notò qualcosa di strano, e proseguì – oh ma che buffo… lo Shikon no Tama ha
cambiato colore, è diventato rosso… - alzò gli occhi per guardare Inuyasha,
e quello che vide la fece restare basita. Inuyasha le stava davanti in forma
UMANA.
Kagome guardò il cielo. Era ancora giorno, e si intravedeva una mezza luna
iniziare a sorgere nel tramonto. Come era possibile che Inuyasha fosse un essere
umano se non c’era il novilunio? Possibile che…
-Che cosa? Ha cambiato colore? – fece lui avvicinandosi. Poi notò la sua
espressione stupita. Non capiva per quale motivo fosse così meravigliata
-OHHHHH!!!!!! – il gemito di stupore delle tre ragazze risuonò nel silenzio
-E’ incredibile – disse Ako-chan avvicinandosi e toccandogli la testa con
una mano – le orecchie da cane sono scomparse
-E’ vero, e anche i capelli sono diventati neri… - proseguì la terza ragazza.
Yumiko-chan restava invece in disparte
Inuyasha guardò le sue mani. Non c’erano più tracce di artigli. E in effetti
non aveva più la stessa profondità di udito, e lo stesso odorato di prima
-MALEDIZIONE! – imprecò mettendosi le mani nei capelli – Non è possibile!
Non può essere vero! Come è possibile che io sia diventato umano? Non è il novilunio!-
-Già, è la stessa cosa che stavo pensando anche io… che cosa dicevi riguardo
allo Shikon no Tama, Inuyasha? Possibile che abbia esaudito il mio desiderio?
-Che cosa vuol dire? – Yumiko si avvicinò, e lo squadrò. Sembrava davvero
preoccupatissimo, e anche Kagome era piuttosto scossa
-Vuol dire che sono diventato un essere umano… non lo noti da te? – Inuyasha
era seccato oltre ogni dire. Come poteva essere successa una cosa del genere?
LUI, proprio lui, diventare un essere umano così, senza che lo avesse nemmeno
desiderato… e tutto per un desiderio di Kagome! – Ma io non voglio restare un
essere umano Kagome! Fai qualcosa! Non voglio restare così per sempre, non era
quello che volevo io!-
Hey tu… - Yumiko si frappose tra loro due – hai detto che non si devono desiderare
certe cose con quel gioiello in mano… che cos’è, una specie di pietra delle
favole che esaudisce i desideri?
-Yumiko-chan… questo è lo Shikon no Tama – disse Kagome – è una pietra in
grado di esaudire qualunque desiderio, buono o cattivo che sia. Però io non
volevo veramente che succedesse una cosa del genere… - guardò Inuyasha preoccupata
– sul serio, io non volevo farti diventare umano. Certo, è vero che l’ho desiderato
dal più profondo del mio cuore… ma non avrei mai pensato che succedesse!-
-Beh, allora – disse lui guardandola male e mettendosi di fronte a lei –
desidera subito che tutto ritorni come prima. Non ho alcuna intenzione di rimanere
un essere umano per sempre! - Ako-chan lo prese per la manica del kimono – E
tu che vuoi? – sbottò lui rivolto alla ragazza
-Beh, vorrei solo farti notare una cosa – disse timidamente Ako
-Di che diamine stai parlando adesso? – il ragazzo iniziava davvero a dare
i numeri, non era mai stato tanto agitato in vita sua
-Insomma, Kagome ha detto che voleva poter vivere una vita normale, con un
ragazzo normale… per UN PO’, non per sempre. Secondo me che quel gioiello abbia
cambiato colore è un indice di temporaneità. Se avesse esaudito il desiderio
per sempre non avrebbe cambiato colore, no? – vide che il ragazzo la guardava
interessato, e proseguì – quindi perché non ti rilassi e ti calmi? Che cosa
sarà mai diventare un essere umano per qualche giorno?-
-E’ che… - fece lui – tu non puoi capire. Io vivo in un’epoca nella quale
essere umani è pericoloso. Soprattutto per uno che è conosciuto come essere
uno youkai. Potrebbero uccidermi da un momento all’altro-
-E tu non ci tornare in quell’epoca, finché non torni ad essere uno youkai,
no? – Yumiko non riusciva a capire dove fosse il problema. Se era pericoloso,
tanto valeva restare qui per un po’
-Ma io DEVO tornarci… - riprese lui – c’è gente che potrebbe essere in pericolo
– si infervorò – se Naraku attaccasse i miei amici e io non fossi lì per aiutarli,
potrebbero morire…
-Inuyasha? – Kagome guardò il ragazzo con un’aria un po’ imbarazzata – io
ho una piccola vaga impressione… mi sembra che lo Shikon no Tama non emetta
più nessun potere e… cioè, un po’ di potere lo emette, ma è diverso da prima,
e…-
-Che COSA?!? – Inuyasha cominciò a preoccuparsi sul serio – Kagome, seguimi,
subito-
Si diresse a passo spedito verso casa di Kagome. La ragazza tentò di seguirlo,
assieme alle altre tre, ma lui andava troppo veloce. Arrivò quasi trafelato
davanti al pozzo magico. Maledizione, era già stanco? Come odiava la debolezza
degli esseri umani…
Quasi tremava quando si avvicinò al pozzo e ci mise un piede sopra
-E se… e se non dovesse funzionare? – pensò rabbrividendo – vorrebbe
dire che devo restare qui… nella peggiore delle ipotesi per sempre? – centinaia
di pensieri iniziarono ad affollare la sua testa. Il rimorso per la situazione
di Kikyo, l’odio che provava per Naraku, la preoccupazione per Miroku, Sango
e Shippo… tutto turbinava per la sua mente, mentre il cuore martellava nel suo
petto. Lo sentiva quasi arrivare alla gola. Che cosa sarebbe successo se lui
fosse dovuto rimanere lì… chissà per quanto tempo, poi…
Si tuffò nel pozzo. Restò sul pavimento freddo per un istante interminabile,
con il terrore di aprire gli occhi. Poi sentì la voce di Kagome, dall’alto
-Inuyasha… come temevo non funziona più il pozzo, giusto? – la ragazza saltò
dentro assieme a lui. Nemmeno lo Shikon no Tama che portava in mano fece avvenire
il miracolo.
Era in trappola…
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