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Autore: Shinkocchi_    16/02/2012    3 recensioni
Il suo nome non iniziava con la lettera R, come quello dei fratelli…
Non andava proprio a braccetto con l’inglese, e non era mai stata in America…
Per di più, negli sport era una frana, e di certo, nel tennis non brillava…
Però, che qualcuno avesse da ridire o meno, Sekai era un'Echizen…
E questo non sarebbe mai cambiato…
Genere: Commedia, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'When prince’s sister comes back…'
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Chi non muore si rivede…
 
Una ragazzina stava guardando la televisione, seduta sul divano di casa, nel salotto
–…ed ora passiamo la linea in studio, dove la nostra dolce Takada Omura ci intratterrà con le previsioni del tempo per il weekend…-
-Ma quale dolce Takada? Quella è un’arpia ed una sgualdrina…quanto vorrei strozzarla…- sospirò –se penso a quanto la pagano per sorridere come un’ebete e dare previsioni sbagliate in tv mi viene un nervoso…-
Ad un certo punto il telefono squillò –nonna vuoi che vada io?- chiese.
-No, lascia stare!- urlò la donna dall’altra stanza per poi rispondere –pronto?-
La ragazza tese leggermente l’orecchio per capire chi fosse -…si, un attimo, te la passo…-
le sentì dire –Sekai!- gridò la donna –vieni qui, per favore!-
Si alzò, sbuffando leggermente, dalla poltrona e si avvicinò alla nonna, che le porse la cornetta con una strana espressione in viso –è tua madre…-
 
Quella mattina il sole filtrava timidamente dalle finestre; Ryoma lentamente aprì gli occhi e sollevò la testa, sbadigliando; Karupin si avvicinò al letto, saltandovi sopra e cominciando a strusciarsi sul braccio del padrone, che sorrise;  il ragazzo si alzò stiracchiandosi beatamente, fino a quando la sua attenzione non cadde sulla sveglia –sette e mezza…- disse con la voce impastata dal sonno; poi ripensò un attimo alla sua affermazione, per rendersi conto di cosa ciò volesse dire –maledizione, sono in ritardo!-
Corse velocemente in bagno, travolgendo suo padre, che stava passeggiando per il corridoio e dopo essersi cambiato scese in cucina afferrano la prima cosa commestibile sul tavolo –buongiorno, Ryo…-
-Buongiorno Nanako!- interruppe la cugina uscendo a tutta fretta da casa.
La ragazza rimase un attimo interdetta, poi si diresse verso il salotto, dove Nanjiro guardava tranquillo la televisione –buongiorno zio, Ryoma è in ritardo anche oggi, eh?-
-A quanto pare…-
Rinko li raggiunse –ah- sospirò -non ha neanche fatto colazione…-
Nanako sorrise –piuttosto- disse –non glielo avete ancora detto?-
-No, non abbiamo avuto l’occasione…-
-Ma non pensate che si arrabbierà quando lo verrà a sapere?-
I genitori del ragazzo sospirarono –quello è il minore dei nostri problemi…-
 
Ryoma corse a perdifiato per la città; nonostante ogni sera si ripromettesse mentalmente di alzarsi presto, la mattina seguente era al punto di partenza…l’essere in orario non era una delle qualità per cui gli Echizen brillavano, nessuno escluso…
Era anche colpa di Momoshiro; quella mattina non era passato, accidenti a lui! Forse però era stato meglio così; se i suoi sempai lo avessero visto in quella situazione avrebbero perso quel poco di ammirazione che provavano nei suoi confronti, per la sua bravura nel tennis, finendo per trattarlo come qualsiasi altro novellino.
Giunse ai cancelli della Seigaku, non c’era più nessuno all’entrata ed il suo pensiero non potè fare a meno di cadere sulle punizioni che gli avrebbe inflitto Tezuka, una volta scopertolo; magari gli avrebbe fatto bere uno dei drink di Inui…
Cercò di scacciar velocemente quel pensiero dalla testa, poichè non avrebbe certo contribuito ad infondergli il coraggio di cui aveva bisogno al momento.
Sospirò, entrando nella classe, dove tutti i suoi compagni, che avevano già preso posto si voltarono sentendolo; il professore smise di scrivere alla lavagna –sei in ritardo, lo sai, Echizen?-
 
-Ascoltate!- disse Ryuzaki sensei, guardando i ragazzi seduti intorno a lei, nel campo –la prossima settimana, come vi avevo già accennato, giocheremo una partita di allenamento con la Hyotei, dovrete prepararvi al meglio, non ho intenzione di fare una figuraccia per colpa vostra!-
-Hai! Ryuzaki sensei!- risposero in coro.
Prese la parola Inui –oggi cominceremo con alcuni giri di corsa intorno al campo-
-Beh, non mi sembra niente di che!- intervenne Momoshiro.
-Chiaramente- continuò il ragazzo del terzo anno tirando fuori un bicchiere –chi di voi non rispetterà i tempi stabiliti sarà il primo ad assaggiare il mio nuovo drink potenziato!-
I giocatori osservarono il contenuto, rabbrividendo –si può sapere cosa ci hai messo dentro?- domandò Oishi –h-ha uno strano…colore-
Eiji si avvicinò al bicchiere per osservarlo più da vicino –Ah!- gridò.
-Che succede sempai?-
-Quella roba…s-si è…mossa!- rispose tremando.
Tutti impallidirono, cominciando a correre a più non posso intorno ai campi –complimenti, Inui! Proprio degno di te!- rise la coach.
-Accidenti!- esclamò Ryoma intento a compiere i giri.
-Ohi, O-chibi! Qualcosa non va?-
-No, non è nulla sempai- rispose accelerando il passo –solo una sensazione…- sbuffò –oggi non me na va bene una…-
 
Aeroporto di Tokyo.
-Moshi moshi! Ciao, sono arrivata!- esclamò una ragazza prendendo il cellulare –ascolta, non ti sto a chiedere di mandare papà a prendermi, perché sarà troppo occupato a leggere riviste sconce, ma al nano puoi dirlo?- domandò –come è alla Seishun Gakuen!? Ah, ho capito è ai campi da tennis della scuola…- sospirò guardandosi attorno –però…qui c’è davvero una confusione incredibile…non so sei riuscirò ad arrivare viva a casa…vabbè,
jaa ne, kaa-chan!- rimise il telefono in tasca –ed ora? Che diavolo faccio?-
 
-Complimenti!- disse Inui –voi titolari siete riusciti tutti a mantenere un buon tempo! Anche se un po’ mi dispiace di non potervi fare assaggiare il mio speciale drink…-
-Beh, sarà per un’altra volta…- risposero tirando un sospiro di sollievo.
-Ora, faremo delle partite; vi dividerete in due gruppi: uno comincerà con i doppi, l’altro con i singoli, poi una volta conclusa la sessione di allenamento vi scambierete i compiti-
esclamò la coach.
-Hai, Ryuzaki sensei!- risposero in coro.
-Il primo gruppo sarà composto da Fuji e Kawamura contro Eiji ed Oishi, nel secondo, invece, Inui giocherà contro Momoshiro e Ryoma contro Kaidoh!-
 
-Non è possibile…- sbuffò la ragazza guardando sconsolata il cartello delle indicazioni stradali –come ci sono finita ad Hachioji? Ah!- esclamò mettendosi le mani nei capelli –eppure con quella metropolitana sarei dovuta arrivare nella zona giusta!-
Cominciò a camminare sospirando –uffa, questa città è immensa, non la ricordavo così grande…-
-LARGO! LARGO! LARGO!- si voltò vedendo un ragazzo correre a tutta fretta fra la folla.
-Ma che…- non fece in tempo a capire quello che stava accadendo che quello la scontrò
violentemente, facendo cadere entrambi.
-Ahi!- disse lei massaggiandosi il sedere.
-M-mi dispiace!- esclamò lui porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi –ti ho fatto male?-
-Tranquillo, non è niente, però dovresti stare più attento quando vai in giro…la prossima volta rischi di uccidere davvero qualcuno…-
Lui rise -volevo prendere quell’autobus…ma è appena partito…- concluse osservando il mezzo allontanarsi; poi rivolse nuovamente lo sguardo alla ragazza –comunque, io mi chiamo Akaya, molto piacere!-
-Yoroshiku, Akaya!- gli sorrise –io sono Sekai!-
-Che nome particolare…- disse lui sorpreso.
Lei sospirò –si, lo so…mi chiedo cosa passasse per la testa ai miei quando lo hanno scelto…-
-Però trovo che sia molto bello…significa “mondo”-
Sekai arrossì leggermente –grazie…anche il tuo è bello!-
Si ritrovarono a ridere –a proposito, forse tu puoi aiutarmi!?- esclamò lei –mi sono appena trasferita da Hokkaido, e non ho la minima idea come arrivare a casa…-
-Io sono di Kanagawa, però cercherò di fare quel che posso…dov’è che abiti?-
-Beh…- si grattò la guancia lei –diciamo che abito…a Tokyo…-
-Aspetta…vuol dire che non lo sai?-
Lei abbassò il capo, annuendo –ti prego, non fare commenti…- disse –però, ora che mi viene in mente…sapresti per caso dirmi come arrivare alla Seishun Gakuen?-
-Eh?! Alla Seigaku?-
-Esattamente! Allora, puoi aiutarmi?-
-Si, però…come mai devi andare li?-
-Ecco, è la scuola che frequenta mio fratello, quindi scommetto che anche casa mia è nelle vicinanze!-
-Capisco…allora devi prendere quell’autobus che è fermo al capolinea e scendere alla nona fermata!-
-Grazie!- gli sorrise.
Lui rispose al sorriso –di nulla, Sekai!-
-Ora che vengo ad abitare qui, chissà che non capiti di rincontrarci!-
-Beh, allora è un arrivederci!
Sekai annuì, correndo poi verso l’autobus –arrivederci Akaya!-
 
-Vittoria per la coppia Kikumaru-Oishi!-
-Ah! Quei due sono davvero la coppia d’oro della Segaku!-
-Ora Eiji giocherà un singolo contro Kawamura, mentre Oishi contro Fuji! Una volta che avrete finito anche voi- disse rivolgendosi agli altri giocatori –comincerete con le partite di doppio!-
Sekai scese dall’autobus, trovandosi di fronte ad i cancelli della Seigaku –finalmente…sono arrivata!- esclamò entusiasta.
Prese a camminare a passo spedito per il cortile della scuola, fino a giungere ai campi da tennis –ed ora, vediamo un po’ dove ti sei cacciato, nii-chan!-
La sua attenzione venne attirata dal rumore delle palline e si fermò ad osservare le partite dei giocatori, quando, fra tutti i ragazzi, intravide un ragazzino del primo anno con un berretto in testa che muoveva la racchetta con grande maestria –eccoti!- disse sorridendo.
-Ryoma- disse Inui –devi cercare di perdere l’abitudine di girare il polso al momento dell’impatto con la pallina; in questo modo i tuoi tiri saranno più precisi!-
-Ah- sospirò –mada mada dane…-
-KOBITO!- Ryoma sentì una voce particolarmente famigliare venire da fuori il campo; tutti si voltarono nel sentirla e il ragazzo del primo anno sbiancò, vedendo una ragazzina un po’ più grande di lui, con gli occhi del suo stesso colore, ed i capelli anch’essi come i suoi, lisci e raccolti in una coda che arrivava appena sopra ai fianchi, tranne per la frangetta che incorniciava il viso insieme a due ciocche laterali che arrivavano al seno.
Era qualcuno che non si sarebbe mai aspettato di incontrare…
-Nee-san?!
 




XDXDXD
Ohayo minna san!
Ho voluto provare a cominciare questa fic che avevo in mente da un po' di tempo...
Per essere un primo capitolo mi è venuto particolarmente bene, sono proprio orgogliosa di me ^_^
Beh, grazie a tutti coloro che leggono o avessero voglia di recensire!
Ah, piccola precisazione, la parola Kobito che si trova alla fine e con cui Sekai chiama Ryoma significa nano. Ciao!!!
XDXDXD
  
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