Anime & Manga > La leggenda di Zorro
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Autore: telesette    16/02/2012    3 recensioni
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Per alcuni istanti il biondo giustiziere non disse nulla, incapace persino di sostenere lo sguardo della fanciulla. Per tutto quel tempo era stato costretto a recitare una parte veramente detestabile: per non attirarsi contro le attenzioni del malvagio Raimundo e dei suoi uomini, si era finto un debole e uno smidollato scansafatiche; pur di non scoprirsi, aveva perfino sopportato in silenzio il disprezzo di Lolita e di tutti gli altri che, ad eccezione del piccolo Bernardo, non erano a conoscenza della verità. Pensando a tutte le volte che gli occhi di lei lo avevano guardato freddamente, accusandolo di essere un miserabile codardo, in effetti Diego si sentiva quasi sollevato che quella insopportabile commedia fosse finita...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La leggenda di Zorro (怪傑ゾロ, Kaiketsu Zoro no densetsu) è un anime televisivo di 52 episodi realizzato dalla Ashi Productions e co-prodotto dall'italiana Mondo TV e dalla giapponese Toho nel 1995, per la regia di Katsumi Minoguchi.

 

http://www.youtube.com/watch?v=CbhETy3GAXA

La maschera è il tuo vero volto

Ci volle tempo perché le erbe medicinali facessero effetto. Quando Diego riaprì gli occhi, sia Bernardo che Lolita sorrisero rassicurati. Sulle prime Diego non si rese conto di cosa era realmente successo ma, memore del durissimo scontro avuto col misterioso energumeno armato di ascia, poteva immaginare cosa fosse successo dopo: vedendolo ferito e quasi in fin di vita, Bernardo era andato dall'unica persona presso la quale poteva essere certo di trovare aiuto... E per quella persona ormai, il segreto di Zorro non era più tale.

- Si riprenderà, non è vero, Lolita? - chiese Bernardo ansiosamente.
- Non preoccuparti - sorrise lei rassicurante. - Adesso che ho pulito e medicato la ferita, non c'è più pericolo; piuttosto ho bisogno di un po' d'acqua per sciacquare le bende...
- Per quella provvedo subito - l'interruppe l'altro, battendosi il petto. - Faccio in un lampo!

Così dicendo Bernardo si precipitò verso lo specchio d'acqua poco distante, lasciando Diego da solo con Lolita.
Per alcuni istanti il biondo giustiziere non disse nulla, incapace persino di sostenere lo sguardo della fanciulla. Per tutto quel tempo era stato costretto a recitare una parte veramente detestabile: per non attirarsi contro le attenzioni del malvagio Raimundo e dei suoi uomini, si era finto un debole e uno smidollato scansafatiche; pur di non scoprirsi, aveva perfino sopportato in silenzio il disprezzo di Lolita e di tutti gli altri che, ad eccezione del piccolo Bernardo, non erano a conoscenza della verità. Pensando a tutte le volte che gli occhi di lei lo avevano guardato freddamente, accusandolo di essere un miserabile codardo, in effetti Diego si sentiva quasi sollevato che quella insopportabile commedia fosse finita.

- Così, adesso sai tutto - mormorò il giovane sottovoce.

Lolita non rispose, concentrando l'attenzione sulla preparazione dell'unguento medicinale.

- Sei arrabbiata?
- Ma figurati - ribatté lei con stizza. - Perché dovrei essere arrabbiata, solo perché mi hai tenuto nascosta la verità tutto questo tempo ?!?
- Mi dispiace - sussurrò Diego, girando la testa dall'altra parte. - Avrei dovuto dirtelo prima ma... Ma non sapevo come!

Resasi conto di aver esagerato, Lolita si affrettò a tranquillizzarlo con una smorfia.

- E' vero, un po' arrabbiata lo sono, lo ammetto - esclamò. - Ma sono anche tanto felice e tanto orgogliosa di vedere che non sei affatto cambiato, rispetto a come ti ricordavo, e che sei rimasto esattamente lo stesso!
- Lolita - disse Diego, guardandola seriamente. - Per il tuo bene, devi dimenticare ciò che hai visto qui oggi, anzi non è mai accaduto!
- Mh?
- Non sto scherzando: chiunque aiuti Zorro viene considerato anch'esso un fuorilegge, non posso permetterti di correre rischi a causa mia!
- Diego...
- Per favore - insistette il giovane, quasi implorandola. - Da che ho cominciato a indossare questa maschera, ho dovuto sopportare cose persino peggiori della morte... Se ti accadesse qualcosa, non potrei mai perdonarmelo!
- Stupido, pensi forse che io non soffrirei per lo stesso motivo?

Per Diego quelle parole ebbero lo stesso effetto di uno schiaffo in pieno volto.
Lolita aveva gli occhi colmi di lacrime, stava piangendo... Solo in quel momento Diego comprese di aver sbagliato ad esprimersi: ovviamente non voleva certo dire ciò che Lolita pensava stesse intendendo; il giovane sapeva che, aldilà del segreto della sua maschera di giustiziere, la fanciulla aveva sempre nutrito un profondo affetto nei suoi confronti; entrambi si volevano bene e, proprio per questo, nessuno dei due poteva accettare l'idea di perdere l'altro.

- Ti prego, scusami - si affrettò a dire Diego. - Non volevo dire che... Ah!
- Sta fermo, non muoverti - lo redarguì Lolita, chinandosi per applicargli il nuovo impacco sul petto. - Ha già smesso di sanguinare ma, se ti agiti troppo, si riaprirà di nuovo!

Diego annuì.

- Dev'essere stata una sorpresa per te!

Lolita lo guardò con aria interrogativa.

- Vedere Zorro senza maschera, intendo!
- Avevo qualche sospetto - rispose lei, sorridendo. - Ma non è quella maschera a nascondere ciò che sei...

Così dicendo Lolita afferrò la striscia di stoffa nera da terra e, tenendola tra le mani, la mostrò a Diego con orgoglio.

- Questa maschera - fece commossa. - Questa è il tuo vero volto... Non è Zorro quello che ha combattuto per difendere la povera gente, sei tu che ti sei adoperato affinché questo fosse possibile!
- Credimi, Lolita, ci sono stati momenti in cui avrei voluto bruciare quella maschera - confessò Diego, chinando il capo gravemente. - Un uomo da solo può essere sconfitto facilmente ma, grazie a Zorro, la gente ha smesso di avere paura e ha ritrovato in sé l'orgoglio e la dignità che avevano perduto!  Non immagini quanto avrei voluto affrontare gente come Raimundo e Gabriel a volto scoperto, quanta rabbia e quanto odio ho accumulato in quella stessa maschera che tieni in mano... Ma c'erano così tante ingiustizie, così tante infàmie, che non potevo assolutamente disfarmene!
- Lo so, ti capisco - sussurrò lei. - Ora posso capirlo... E credimi, mai come oggi sono fiera di poterti guardare per come sei davvero, Diego!

La mano della fanciulla accarezzò dolcemente la guancia del giovane, e quest'ultimo poté vedere la gioia immensa del suo sguardo... Lo stesso sguardo che tanto aveva sognato per lui, ogni giorno e ogni notte, lo sguardo della fanciulla che amava.
Lolita sapeva, lo aveva sempre saputo, anche prima di averne la certezza. L'uomo sotto la maschera era lo stesso fanciullo leale e coraggioso di tanti anni fa, lo stesso eroe che ora tutti i malvagi e gli ingiusti temevano, e lo stesso giovane biondo che lei amava con tutto il cuore.

FINE

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori
 

   
 
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