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Autore: Ginger Si Nasce    16/02/2012    1 recensioni
PRESENTAZIONE: Un'ingombrante raccolta di poesie scritte tra gli 11 e i 12 anni, giudicate scadenti a 13, rivalutate e corrette a 14.
Ho cercato di dar loro un ordine, che non fosse brutalmente alfabetico e la suddivisione in capitoli mi pare l'unico modo per renderla meno pesante.
Più che poesie sono concetti di poesie, che forse, per chi non le ha vissute, non verranno a significare un bel niente. Siate clementi: sono frammenti della mia infanzia.
"Densi cumuli
di mera carta straccia,
farfugliante le bozze di poesie,
già destinate ad un loro oblio mostruoso
di pubblica e privata dimenticanza;
vittime
della stupidità umana"
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 PER ELISA
Per Elisa, la canzone di Beethoven.
Mio Dio, non è difficile competere?
Già adesso che sa di non piacerti
questa strofa,
questo poemetto di luce.
 
Quella sfida che per me sono le tue gambe
Così lunghe
che non crederò mai belle.
E per te
è la tua pace pacchiana:
l'impeto areligioso del peccato.
 
Che sa già che non mi è dato di capire ,
il congenito bisogno di affetto
che mi ispira quel tuo mento sfuggente.
 
Né tanto meno
(ma avrei scritto "tanto mento")
Il tuo desiderio che siano posti tra te e il mondo
quei 180 centimetri di destrezza.
 
MIA SORELLA
Mia sorella è partita stanotte,
per due lunghe settimane di Irlanda.
Ha portato con se il suo diario
come se io non lo avessi già letto.
Tra le pagine scroscia un impeto che non conosco
ma i quadretti sono stinti dalle lacrime.
 
BUB
Cosa resta degli amici d'infanzia
Se non un pacco di madri da salutare?
 
La sensazione di un muro di polvere
Che sembra fatto di sabbia
Contro il quale stringere i gomiti
aspettando che tu apra la finestra.
(Raperonzolo butta giù la treccia!)
 
Il pensiero che prima o poi si sfalderà
(Il muro o la nostra amicizia?)
 
E ora che ho perso il mio amico più alto
E son più me stessa e un po' meno Lucia,
Sento che potrei perfino andarmene
Senza il rimorso di guardarmi indietro.
 
Senza un amico, che  vuole avere un libro
E che poi lo perde e alla fine non lo legge,
forse anche morire non fa male.
 
(E il tuo viso riempie il vano della porta.)
 
  
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