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Autore: simonama    16/02/2012    1 recensioni
Questa è una storia diversa dalle altre, poichè tratta una piccola avventura di un'insolita coppia.
"Si baciarono, dolcemente. Proprio come facevano, dopo i concerti, da circa tre anni. Come facevano sull'aereo, in studio di registrazione, in casa. Era nato qualcosa di forte tra loro ma gli Echelon non ne sapevano nulla. Sospettavano qualcosa, sì, ma non avevano mai avuto la notizia certa. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ma buonsalve, salvino! :'3
Ecco una mia nuova storia, magari ancor più brutta di quelle scritte in precedenza ma vabbè D:
Spero che, almeno stavolta, appreziate il mio sforzo :)
Gratziaaaa!<3



Emma era sdraiata sul divano, impegnata a guardare un film in tv e coperta sino al naso con il pleid. Era il mese di dicembre, faceva tanto freddo.  
Din don. 
Suonarono il campanello ed Emma balzó in piedi, consapevole di chi si trattasse. Aprí la porta.  
-Ciao Em.- cominciò l'uomo dinanzi a lei con una valigia rossa tra le mani. Emma conosceva benissimo quell'uomo dalla personalità stravagante e dagl'occhi color ghiaccio. Era Jared, l'uomo per il quale lavorava come segretaria da circa sei anni. Il medesimo uomo che aveva imparato ad amare. 
Emma sorrise, sornione.  
-Ciao Jay.- sussurró avvicinandosi lentamente a lui. Lui sorrise, dando sfogo al suo meraviglioso sorriso che Emma adorava, e la bació lievemente sulle labbra. Il cuore di Emma cominciò a mancare alcuni battiti. Si sentiva eterea, quasi irreale. Portò le sue mani sulle forti spalle di lui e schiuse le labbra, attendendo quel contatto fisico tanto bramato. Si baciarono, dolcemente. Proprio come facevano, dopo i concerti, da circa tre anni. Come facevano sull'aereo, in studio di registrazione, in casa. Era nato qualcosa di forte tra loro ma gli Echelon non ne sapevano nulla. Sospettavano qualcosa, sì, ma non avevano mai avuto la notizia certa. In fondo tra Emma e Jared c'era quel sentimento intenso che tutti chiamavano amore, ma che loro non consideravano tale. Jared, dopo essersi bruciato con l'ultima relazione amorosa, aveva evitato di cercarne altre. Ma, improvvisamente, aveva notato che gli occhioni azzurri di Emma non erano occhi qualunque bensí pezzi di cielo. Aveva scoperto che era molto di più che una segretaria pignola e rigida. Aveva constatato quanto fosse speciale e, ovviamente, quanto fosse bella. Posero fine a quel contatto che provocava brividi stellari e si guardarono negli occhi, con dolcezza. 
-Mi sei mancato, Jay.- ammise Emma con gli occhi lucidi.  
-Anche tu, Em. Ma sono stato via poco, solo due settimane.- sdrammatizzó Jared sorridendo.  
Emma gli diede un piccolo schiaffetto sulla guancia, leggermente ruvida. poichè coperta da barba incolta e scoppió a ridere. 
-Dai, entra!- esclamò sorridente.  
Jared afferró la valigia ed entró lentamente. Piccoli passi. Uno, due, tre, quattro. Doveva assaporarsi di nuovo la dolcezza e l'ospitalità di quella casa. Doveva riabituarsi a tutta quella dolcezza che, talvolta, gli causavano giramenti di testa.*(Metafora) 
-Che fai, rimani lì?- gli domandó Emma appoggiata con la spalla all'arco che portava dal corridoio al salotto.  
Jared, scherzando, assunse un'espressione perplessa, fingendosi dubbioso. Consapevole di quanto potesse infastidire Emma.  
-No, ho una cosa da fare!- esclamó buttando la valigia e raggiungedola velocemente. La prese in braccio, senza il benché minimo sforzo, a mó di principessa e la portò nel salotto; la adagiò dolcemente sul divano. Emma rideva della grossa, divertita dalla sua imprevedibilità.  
-Ecco, ora va meglio.- sussurró Jared scherzando. Emma si alzó dal divano e, messasi dinanzi a lui, lo spinse con una mano poggiata al petto sul divano. Lentamente si mise a cavalcioni su di lui, cominciando a baciarlo.  
-Dio, mi sei mancata.- sussurró roco Jared tra un bacio e l'altro. Lei sorrise. 
-Suvvia, Jared, sei stato via solo due settimane.- ribadì Emma, dedicandosi al collo di Jared. 
Jared sorrise, divertito. 
-Touché!- esclamò. Dopo essersi scambiati le solite, ma sempre piacevoli, effusioni finirono per fare l'amore sul divano. Come accadeva spesso. Fare l'amore significava cominciare un gioco durante il quale Emma lasciava comandare lui. Sì, lui. E con ancora il sapore dell'ultimo bacio sulle labbra, Emma si accoccoló a Jared, coprendosi con il pleid. Jared aveva la testa di Emma poggiata sul petto sodo ed i suoi capelli che gli solleticavano il naso. Adorava sentirla così dolce ed indifesa sulla sua pelle nuda. Emma, invece, era quasi in uno stato di nirvana mentre lo stringeva forte a sé intimorita dal fatto che potesse andare via e si gustava il lieve movimento che produceva Jared quando respirava. In momenti così, bastava stare in silenzio. Bastava quel soffice contatto fisico.  
-Jared...-, cominció Emma alzando il capo e rivolgendolo verso di lui. 
-Hmm?- rispose Jared fissandola con quelle iridi di ghiaccio esageratamente sproporzionate. 
-Sai dirmi cosa c'é tra noi?- gli sussurrò attendendo la fatidica risposta.  
Jared rimase fermo, quasi immobile. Ne era innamorato, sì, ne era certo. Ma ció che più odiava al mondo era mostrare i propri sentimenti. Pensava davvero che raccontare ció che provava nei confronti di qualcuno, o anche qualcosa, lo rendesse debole. Fino ad ora, avevano sempre evitato quei discorsi. A Jared andava bene. Ma ora?  
-No, non so dirtelo. - taglió corto Jared. Freddo. Freddo come la neve. La stessa neve che, presto, avrebbe ricoperto New York.  
Emma perse un battito. Sentì il suo mondo roseo crollarle addosso e urtarle pesantemente il cuore. Lei era solo uno svago? Non l'amava? Non la considerava abbastanza bella? Queste erano le domande che girovagavano nel cervello di Emma. Si stava spaventando poichè non voleva perderlo. Lei si era innamorata. E lui? Lui si era innamorato? Col cuore spaccato in un milione di piccoli pezzi, Emma si alzó dal divano e si rivestì. Non aprì bocca, nemmeno per sussurrare un 'vai via', oppure un 'io ti amo'. Ma sentiva perfettamente gli occhi di Jared perforarle l'esile corpicino. E lui se ne stava lí, su quel divano, coperto solo dal pleid ad osservarla. Non riusciva a trattenerla per dirle che l'amava. Non riusciva proprio ad esporre i suoi forti sentimenti.  
-Em, aspetta!- esclamò cominciando a rivestirsi mentre lei era già uscita dalla stanza. Si infilò velocemente il jeans grigio, la maglia bianca con su scritto 'too much pressure' e le sue adorate Creative Recreation; provó a raggiungerla.  
-Emma.- la chiamò avvicinandosi alla scala che portava al piano superiore. 
-Emma?!- riprovò salendo il primo gradino.  
-Jared, sono qui.- disse Emma apparendo dalla cucina.  
-Em, io... Mi dispiace. Dopo sei anni credo che tu l'abbia capito che odio esternare ció che provo.- ammise Jared guardandola negli occhi e avvicinandosi a lei. 
-Sí, lo so. Ma, sai, ho bisogno di sentirmelo dire. Sei così importante per me e...-, cominció Emma per poi essere interrotta dalla sua voce.  
-Ti amo.- sussurró tutto d'un fiato. Chiuse gli occhi e poi sorrise, divertito. -Sí, ti amo.- ripeté. Finalmente aveva detto ad Emma ciò che provava.  
Lei sorrise, dolcemente. Jared la bació, come se avesse voluto urlare al mondo 'Sei mia!'. Si unirono nuovamente il quel contatto fisico che li faceva sentire unici, speciali. Poi Jared prese di nuovo in braccio Emma. Ma stavolta fu diverso, lei cinse la vita di Jared con le proprie gambe. Lo teneva stretto, sempre intimorita dal futile motivo che sarebbe potuto andare via. Jared continuó a baciarla dedicandosi, talvolta, anche al collo e al lobo sinistro. Poi cominciò a salire le scale, ripensando a come si chiamasse la canzone che Emma, da circa 4 mesi, non smetteva un attimo di canticchiare. Saliti al piano superiore, ancora immersi in quei baci lascivi e passionali, si diressero in camera da letto. Jared si staccò un attimo da Emma e la guardò intensamente. 
-Don't say no, no, no, no, no; just say yeah, yeah, yeah, yeah, yeah. Okei, baby, I think I wanna marry you.- canticchió Jared. 
Emma scoppió a ridere e lo ribació. Erano tanto felici insieme. Jared, per farla felice, le aveva cantato il ritornello della canzone che più amava al mondo. Essa citava: ''Ossí, tesoro, credo di volerti sposare.'' Ma nella realtà cosa significava? Jared aveva cantato quella canzone solo perché piaceva alla sua piccola Emma? Oppure aveva cercato di esprimere un suo ardito desiderio attraverso la musica? In fondo, Jared non amava esporre i suoi sentimenti in modo fluido ed aperto.  

                                                                                                                                                                                                      -simonama
Beh, cosa ne pensate? (:
Fatemi conoscere il vostro giudizio, positivo o negativo che sia :3
I AM HEEEEEEEEEEEEEEEEERE!<3
  
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