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Autore: Lunkas    16/02/2012    2 recensioni
"Vermiglio come quelle parole che volevano proferire entrambi. Quelle parole più difficili di ogni altra battaglia. Più preziose di ogni altro tesoro.."
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 'Ερυθρòς (erutròs) - Vermiglio

Warnings: Buonsalve! Questa è la mia prima storia su questo pairing (sono agitata come una bimba D:) E' nata durante una noiosa interrogazione di poesia ed è cresciuta sul sedile di un pullman, sotto un temporale. Ehm, be', ero un po' tentennante sul rating e sul genere da dare, quindi non arrabbiatevi se non corrispondono fedelmente a quella che è la storia (o se corrispondono fin troppo, poi non so). Okay, vi lascio leggere :3
P.S: Un commentino ino ino può far piacere <3






 Un lampo squarciò il velo di stelle, seguito subito dal ruggito del tuono, suo fratello. L’acqua cominciò a venir giù dal cielo, potente e rumorosa come non era mai stata.

-Phai..

Le gocce spegnevano i fuochi; costringevano i soldati a ripararsi nelle proprie tende abbandonando i tavoli con i dadi. Per un momento l’accampamento fu un unico scalpiccio di calzari.

-Phai..

Le gocce picchiavano sulla tenda con suono tondo. Scandivano il loro ritmo, li accompagnavano inconsapevoli. Fuori il rumorio degli uomini cessò: erano al riparo.

-Ph-a..

“Dillo” sussurrò una voce nel buio. Il suo corpo spinse di più. Le gocce continuavano ad intonare il loro peana.
“Dillo” ripeté, avvicinando le labbra all’ orecchio dell’uomo sotto di lui. Spinse di nuovo. Più forte.
Il corpo dominato si arcuò, come la corda di un arco. Due mani si avvinghiarono ai polsi doloranti del generale, stringendo forte. Imprimendo i segni delle dita.

-Pha..

Il corpo cadde nuovamente sul lenzuolo vermiglio. Vermiglio come le gote che quel generale riconosceva nell’oscurità. Vermiglio come il sangue che aveva visto tante, troppe volte. Vermiglio come i loro cuori.
Vermiglio come quelle labbra schiuse che esalavano timidamente dei respiri troppo brevi.
“Dillo”

-Phai..

La pioggia continuava a cadere.
Vermiglio.
Vermiglio come quelle parole che volevano proferire entrambi. Quelle parole più difficili di ogni altra battaglia. Più preziose di ogni altro tesoro.
“Dillo, mio re” un nuovo sussurro.
Il corpo si arcuò nuovamente, le labbra si accarezzarono incandescenti come il fuoco sacro.
Le labbra di quel corpo si mossero nel sussurro anelato.

-Philò se, o Hephaìstion 1

 






1) "Ti amo, Efestione"
  
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