In
my world
Love is all
around you, your universe is full. But in my world, there is only you.
Non sembra uno di quei telefilm americani?
Non ti sembra di andare a fuoco e allo stesso tempo di congelare?
Non vuoi dire a Rose cos’è che hai preso?
Ti chiede, ‘Ragazzo, cosa hai preso questa volta? Ragazzo?’ e tu hai solo il
coraggio di dirle che hai dovuto farlo, perché dovevi aiutarti a strapparti i
pensieri dal cervello.
Adesso ridi amaramente, quasi quella risata possa aiutarti ad alleggerire il
tutto, ma nel caso non dovesse funzionare, hai ancora una pillolina infernale
nella tasca della giacca.
-Cosa guardi? Cosa vuoi?- chiedi a un tizio che ti scruta con discrezione, e
pensi di star urlando, ma in realtà la voce ti esce flebile, quasi un sussurro,
raschiata come quella di un fumatore, opaca e stanca come quella di un
prigioniero ormai privo di forze, che vuole uscire, ma sente che ormai non ne
vale neanche la pena.
Non senza Kurt.
No, non avresti dovuto pensarci. Tornerai a piangere, ancora una volta.
-Ragazzo, cosa hai preso?- continua a chiederti la proprietaria del locale in
cui sei entrato di tutta fretta dopo aver mollato il costume da gorilla in
macchina ed esserti ingozzato di pillole. Un momento dopo passa un uomo e dà un
bacio sulla guancia di Rose, che gli dedica poca attenzione perché è con lo
sguardo puntato su di te.
-E’ bello?- chiedi senza pensare.
-Che cosa, David?-
-E’ bello essere amati? Quando qualcuno ricambia qualcosa che provi anche tu?-
chiedi con le labbra che tremano, e neanche la guardi negli occhi.
-Perché me lo chiedi?-
-Avevo l’illusione…l’illusione…-
poggi la fronte sul bancone e nascondi la testa tra le mani. -…che dopo aver accettato tutti quei biglietti avrebbe
accettato anche…avevo l’illusione…e
poi… mi piaci solo
come amico…tu non mi ami per davvero…i
miei dolci preferiti.- e sembri delirare mentre ricordi pezzi della
conversazione avuta con Kurt una mezz’ora fa. E piangi come un fallito, lì, sul
bancone. E in effetti lo sei, un fallito. Hai fallito in ogni cosa, hai fallito
sin dall’inizio, hai fatto un errore dopo l’altro, e nemmeno il fatto di essere
riuscito a tenere per qualche secondo la mano di Kurt nella tua riesce a
consolarti.
-David, ti faccio accompagnare a casa.-
dice la donna, con voce ferma e preoccupata allo stesso tempo.
-Tu non lo sai, Rose!- esclami tu in tutta risposta tirando su di scatto la
testa e guardando il mondo vacillare davanti a te. –Tu non lo sai quanto ci sto
male, Rose, non sto esagerando!-
E lei, che nemmeno ha idea del perché tu stia vaneggiando, tenta di metterti
una mano sulla spalla, ma tu ti scosti con uno scatto.
-Rose, sai cosa mi ha fatto più male?-
E Rose scuote piano la testa, intimorita dal tuo atteggiamento.
-Che non mi abbia creduto. Pensi…pensi di essere
innamorato, ma non lo sei davvero. Ma come non lo sono, ma lo saprò io se
sono o meno innamorato di te, e sì che lo so, e sì che lo sono, e lo sono da
sempre, cazzo. Perché l’ha detto, perché.- ti metti le dita nei capelli e
stringi forte, e gli occhi vorticano per conto loro, le luci si fondono, e non
riconosci più una singola figura, e senti di stare per cadere, per crollare. Ti
reggi al bancone e provi a calmarti inspirando profondamente e chiudendo gli
occhi, mentre in testa ti saltano pensieri che non dovrebbero mai sfiorare la
mente di qualcuno.
-Mi ci fanno entrare in Paradiso se sono gay?- chiedi al vuoto, ma sai che Rose
è lì ad ascoltarti. Ti assicura che sì, ti lasciano entrare, perché tanto la
tua sola colpa è quella di amare troppo.
-Dovrei farci un salto. Magari ci trovo uno come Kurt. Credo che Kurt sia un
angelo.- e riesci ancora a dirlo nonostante tu abbia il cuore che non è più in
grado di ricomporre i propri pezzi. Dopo tutto quello che hai fatto, i piccoli
passi, quel percorso per cercare di migliorare, di crescere, e poi quella
settimana passata a corteggiare segretamente, hai sentito la mano di Kurt
scivolare via dalla tua. E forse hai avuto la speranza che ci ripensasse e che
afferrasse finalmente la tua mano, ma forse dovresti imparare una volta per
tutte che le speranze sono da sognatori, le speranze sono da falliti. E che tu
adesso vuoi stare coi piedi per terra, ma allo stesso tempo salire lì sulle
nuvole, per vedere se almeno lì riesci a essere un po’ felice. Ti basta solo un
po’.
E non vuoi fare la vittima, quel ruolo non ti si addice, ma solo Dio sa cos’hai
passato. Sei distrutto. Sei stato vulnerabile e sei stato messo in ginocchio. Quel
ragazzino che nei tuoi sogni ti ostini a chiamare ‘amore’ e ‘tesoro’ ha tirato
fuori tutto il buono che c’è in te, e poi è riuscito a calpestarlo.
Dando per scontato quello che senti. Non volendo credere alla possibilità che l’amore
che provi per lui esiste, ed è infinito.
Tanto infinito che hai la sensazione che potrebbe durare anche dopo la morte.
Forse è per questo che non ti sei ancora ammazzato: perché hai paura che dopo
tu possa in qualche modo continuare a soffrire.
Eppure il tuo primo desiderio adesso –dopo quello di essere amato da Kurt- è quello di finire sotto una macchina e darci un
taglio, premere il tasto di spegnimento e dormire per un bel po’ di tempo. E
magari poi risvegliarti e trovare Kurt al tuo capezzale che ti tiene una mano e
ti dice quanto in realtà si sia sbagliato sul tuo conto e come si sia reso
conto di essere innamorato di te.
E a quel pensiero ridicolo, ridi mentre piangi, e nel bar stanno già guardando
tutti te, e non hai neanche la forza di girarti e mandarli a quel paese.
Le medicine non ti fanno capire più niente. C’è un momento in cui non sai più
dove ti trovi, con chi stai parlando, perché hai la mano sulla fronte, ma Kurt
è sempre presente, di lui non riesci a dimenticarti.
E nel momento in cui ricordi la sua mano nella tua, senti una stretta dolorosa
al cuore, ti allontani dal bancone, ti si appanna la vista, e poi il buio.
Forse sei caduto a terra, magari hai sbattuto la testa. Ma è buio. E non senti
niente.
E speri che in paradiso ti ci facciano entrare davvero, anche se sei gay e
provi un amore spropositato per uno del tuo stesso sesso.
Per Kurt.
L’hai fatto per lui. Forse in questo modo lo lascerai un po’ in pace.
Lui e la sua vita perfetta, piena d’amore. Quando nel tuo mondo c’è solo lui.
§
La frase in corsivo all’inizio della ff
proviene dalla canzone ‘My world’ di SR-71.
Sarà che io vedo il lato drammatico delle cose, ma io penso che dopo aver
parlato con Kurt ed essere stato deluso, si sia disperato senza darsi freni.
E comunque io ci piango ancora su quella scena.
La recitazione di Max Adler è stata sublime, ci tenevo a scriverlo XD
E niente, grazie di aver letto <3
Mirokia