17/02/2012
5 recensioniIl sayan alzò la testa, stupito di vedere Bulma. Il sole era ormai quasi del tutto tramontato, e non era dalla terrestre attenderlo di fronte alla Gravity Room per parlargli. Se aveva qualcosa (di inutile, solitamente. Tipo: "Non esagerare con gli allenamenti!") da dirgli, si limitava a seccarlo attraverso il monitor che si trovava nella stanza.
La donna, come il sayan aveva presto capito, non era tipo da rimanere ferma ad aspettare qualcuno.
Eppure a quanto pareva stavolta era proprio quello che aveva fatto.
Forse fu la curiosità per quell'avvenimento insolito che lo spinse a non reagire affatto quando Bulma, senza parlare, gli prese la mano e se la poggiò sul ventre, con il palmo aperto.
Inizialmente, si chiese se quella terrestre alla fine avesse perso del tutto il senno e avesse deciso di farla finita, offrendogli le sue membra perché le trapassasse (stavolta in maniera definitiva).
La sua mente iniziò a vagliare una serie di possibili ragioni (una più assurda dell'altra, ma in fondo con quella matta niente sembrava mai troppo pazzesco...) che avrebbero potuto spingere la donna a tentare il suicidio, per di più per mano sua. Ma dopo aver formulato diverse ipotesi decisamente improbabili, l'unica conclusione a cui giunse fu che la permanenza sulla Terra gli stava facendo male.
- Lo senti?- sussurrò lei, interrompendo quelle amare riflessioni. Vegeta sbatté le palpebre e rimase immobile, la fronte aggrottata e la mano ancora premuta contro il ventre della donna, fissando senza capire l'espressione colma di aspettativa e un po' maliziosa di Bulma.
Poi, i suoi affinati sensi da sayan lo captarono - un movimento flebile, impercettibile... e anche... inconfondibile - e tutto il suo corpo si irrigidì.
- Lo senti il bambino?
La sua mano si contrasse contro la pancia di Bulma, e lei sorrise.
- Si vede che è per metà sayan. Non si è ancora pienamente formato, ma già si fa sentire. Fa proprio un gran chiasso: bum bum bum, proprio qui dove batte il cuore...
Vegeta si scostò bruscamente, liberando facilmente il polso dalla sua presa.
- Non sento nessun bum!- quasi ringhiò, sentendosi di colpo colto da una rabbia strana, sconosciuta. E prima che Bulma potesse proferir parola, si allontanò da lei di qualche passo e spiccò il volo, sparendo tra le nubi.
Tempo dopo capì che lo strano turbamento che l'aveva invaso quella volta non era stato davvero rabbia, quanto paura.
Un tipo di paura che non aveva mai provato neanche di fronte alla morte, o alla consapevolezza che Kakaroth sarebbe sempre stato un passo avanti a lui.
Una paura tale da spingerlo a dire un' inutile bugia, eppure forse la più grossa della sua intera esistenza.
Ma l'aveva compreso solo quando quel cuore aveva poi smesso di battere davanti ai suoi occhi.
E la paura era esplosa in un' ondata di ira e di dolore.
Note:
Come indica il titolo, la fic è ispirata al film Where the Heart is. Adoro quel film... :) Soprattutto la scena dove al fidanzato fedifrago vengono i flash back sulla scena in questione (e poi finisce sotto il treno, poveraccio ^^" gli è costata ben cara l'averla lasciata).
L'ultima parte della ff fa riferimento a quando Future!Trunks viene ucciso da Cell.
Riguardo la "paura" di Vegeta, in verità più che la paura di diventare padre volevo rappresentare la paura, da parte del sayan, di iniziare a provare dei sentimenti. ^^" Al di là dei problemi innati di Veg con questa questione (vi rimando al dialogo di Majin!Vegeta con Goku), quando ci si lega a qualcuno ci si espone automaticamente al dolore quando questa persona si trova in pericolo, come appunto accade alla fine.
All'inizio volevo precisarlo meglio, poi ho preferito lasciare la cosa all' interpretazione del lettore. :P (salvo il fatto che l'ho poi scritto qui. Ehm, ehm...)