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Autore: skullrose    17/02/2012    6 recensioni
Questa one-shot riguarda la coppia Makoto e Setsuna, si colloca alla fine della mia fic, qui ci sono i ricordi di Setsuna dal loro primo incontro alla loro tragica separazione, avevo detto che l’avrei fatta ed eccola qui xD
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Makoto/Morea, Setsuna/Sidia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Ricordando te

Ricordando te

 

Questa one-shot riguarda la coppia Makoto e Setsuna, si colloca alla fine della mia fic, qui ci sono i ricordi di Setsuna dal loro primo incontro alla loro tragica separazione, avevo detto che l’avrei fatta ed eccola qui xD dopo questa proverò a seguire il consiglio di Yas V provando a fare un seguito dell’altra fic, non so quando inizierò a farla ma qualche idea potrebbe venir fuori dopo questa shot o dai vostri commenti xD

 

Camminava per i corridoi del Mugen distrattamente, non le sembrava vero, era riuscita a passare l’esame d’ammissione, non credeva di riuscirci eppure era lì con la sua divisa verde e rossa, stava cercando il club di kendo da sempre sua grande passione dopo la cucina e i fiori. Finalmente trovò ciò che cercava, mentre stava per entrare la porta si aprì e la ragazza che aveva davanti le finì addosso.

Makoto: “ stai bene? Mi dispiace non ti ho vista”

Setsuna: “ si grazie, solo un po’ indolenzita, comunque io sono Setsuna Meio, frequento il secondo anno e sono la responsabile del club di kendo”

Makoto: “ mi dispiace senpai, farò più attenzione a dove cammino”

Setsuna: “ tranquilla, ma dimmi, quel è il tuo nome? Per essere qui deduco ti piaccia il kendo”

Makoto: “ sono Makoto Kino primo anno”

Setsuna: “ bene Mako-chan, entra pure a lasciare la tua richiesta di partecipazione”

Makoto era incantata da quella ragazza, era così misteriosa, il suo sguardo sembrava triste e distaccato, sembrava soffrire, non si capacitava di come una ragazza così fosse triste, decise di non pensarci dopotutto non la conosceva e probabilmente l’avrebbe vista qualche altra volta nell’aula del club.

Passò una settimana dal loro incontro, ma di lei nessuna traccia, Makoto si allenava con costanza, ogni suo allenamento era perfetto, impeccabile, la sua tecnica e i suoi fendenti erano veloci e aggraziati, fu proprio dopo uno di quegli allenamenti estenuanti che la rivide; era appoggiata alla porta con le braccia conserte e guardava il suo allenamento, sembrava che il suo sguardo si illuminasse tutte le volte che si posava su di lei, un po’ imbarazzata continuò fino alla fine e attese che la gran parte dei suoi compagni lasciasse la stanza, voleva parlare con lei per cercare di conoscerla meglio.

Entrambe si avvicinarono titubanti, l’imbarazzo sul viso di Makoto era evidente, mentre Setsuna era come sempre impassibile e quasi disinteressato.

Setsuna: “ Mako-chan, devo parlarti, puoi raggiungermi oggi pomeriggio dopo le lezioni qui?”

Makoto: “ certo Setsuna-senpai, allora a dopo le lezioni”

Setsuna guardava allontanarsi quella ragazza, non capiva cosa le avesse scatenato, ma da quando si incontrarono il suo cuore aveva perso un battito, la sua gentilezza nel rivolgersi a lei, l’inchino di cortesia, la sua voce modulata, il suo modo di allenarsi, tutto questo procurava nel suo animo un sentimento che mai avrebbe pensato di provare.

 Tutti la evitavano, le stavano alla larga, non aveva mai avuto amici, sempre sola con se stessa e i suoi pensieri, sentiva chiaramente i commenti velenosi delle sue compagne quando passava, aveva imparato ad ignorarle diventando col tempo fredda e insensibile, arrivata al Mugen credeva che le cose potessero cambiare ma per quanto si sforzasse non riusciva ad avere amicizie. Fu un giorno che conobbe quella che era diventata a tutti gli effetti la sua migliore amica, Haruka Tenou, primo anno come lei, l’aveva vista spesso entrare in ritardo e comportarsi in modo altezzoso con tutti, proprio per i suoi comportamenti non credeva che potesse essere gentile con qualcuno che non fosse lei.

Haruka: “ hei Secchan come mai tutta sola? Non hai amici con i quali passare l’ora del pranzo?”

Setsuna: “ Tenou-san non sono affari tuoi e chi ti ha permesso di chiamarmi Secchan? Non siamo amiche e nemmeno in confidenza quindi per favore non chiamarmi in quel modo”

Haruka: “ bè Secchan, devi sapere che anche se non siamo in confidenza voglio chiamarti in questo modo perché voglio esserti amica, ho visto e soprattutto sentito come ti trattano le persone di quest’istituto e non mi andava che una ragazza come te diventasse lo zimbello dell’intera scuola, sei libera di pensare ciò che vuoi ma ti sto dicendo la verità se vuoi possiamo fare amicizia”

Quelle semplici parole la fecero piangere, nessuno le aveva mai detto di voler essere sua amica, lei era la prima e probabilmente sarebbe stata l’ultima, decise di provarci, voleva provare anche lei la gioia di poter avere un’amica, anche se a guardar bene Haruka, non sembrava per niente il tipo di persona che fa amicizia con tutti.

Passarono un intero anno insieme conoscendosi e avvicinandosi sempre di più, Setsuna era felice aveva trovato un’amica con la quale passare un po’ di tempo e con la quale divertirsi, da quel momento decise di fare qualsiasi cosa per aiutarla, così fece, tutte le volte che era nei guai con qualche insegnante lei interveniva per evitare di farle beccare sospensioni o espulsioni,pian piano anche lei era diventata un po’ più ribelle come Haruka e spesso insieme marinavano la scuola per andare sulla costa, passarono così il primo anno.

Haruka: “ wow un nuovo anno in questa fottuta scuola, sai Secchan vorrei tanto andare via in un posto lontano che non conosce nessuno, dove la gente non ti giudica e non ti tratta come un reietto della società”

Setsuna:  “ ma lo vuoi capire che odio quando mi chiami Secchan? E comunque Ruka-chan a meno che non vuoi diventare un eremita non puoi andare in un posto così sperduto, anche se devo ammettere che il tuo modo di isolarti dalla gente è incredibile, sei un asociale, ecco cosa sei”

Haruka rise di gusto, le piaceva punzecchiarla, quella ragazza era la sua migliore amica, non l’avrebbe mai ammesso a nessuno ma era felice di essere sua amica. Si diressero a scuola, essendo le nuove responsabili del club di kendo e di quello di atletica dovevano controllare le nuove matricole che si iscrivevano, fu quel giorno che Setsuna conobbe Makoto, da quel momento la sua mente riviveva ogni istante il loro incontro, decisa più che mai prese una decisione, le avrebbe chiesto di essere sua amica, di aiutarla e chissà pian piano le avrebbe confessato i suoi sentimenti.

Le lezioni erano finite e Makoto si stava dirigendo nel club di kendo, la sua mente aveva pensato per tutta la giornata a cosa poteva volere da lei la senpai, però era comunque felice di avere questa opportunità, avrebbe fatto di tutto per esserle amica e pian piano le avrebbe rivelato cosa le scatenava la sua sola presenza.

Makoto:  “ Setsuna-senpai sei qui? Scusa per il ritardo ma la sensei mi ha trattenuta”

Setsuna era appoggiata al muro appena la vide il suo cuore batté all’impazzata, fece un respiro profondo e si avvicinò, doveva assolutamente avvicinarsi a lei.

Setsuna: “ Mako-chan non preoccuparti non aspetto da molto, volevo parlarti di una cosa importante però, devi sapere che per me è difficile visto che il più delle volte sono sempre sola, vorrei chiederti di diventare mia amica, da quando ti ho vista ho sentito l’esigenza di avvicinarmi a te per capirti”

Makoto era arrossita all’invero simile, le aveva chiesto di diventare sua amica, certo lei aveva fatto un altro pensiero però non le avrebbe detto di no, magari col tempo sarebbe riuscita a farle capire i suoi sentimenti, ora doveva solo starle vicina e conquistare un posto nel suo cuore.

Makoto: “ Setsuna-senpai mi fa piacere, anche io voglio esserti amica e ho avvertito le stesse cose appena ti ho vista, sono felice di aver ottenuto questa possibilità”

Felici uscirono dall’aula, iniziarono a frequentarsi ogni giorno, Setsuna le fece conoscere Haruka che ovviamente sapeva perfettamente la situazione tra loro definendola “nuovo modo per frequentare le ragazze” non capiva perché ma quella due a tutti gli effetti sembravano una coppia, solo erano troppo timide e impacciate per confessarsi, poco male, prima o poi avrebbero fatto il grande passo.

Setsuna e Makoto passavano molto tempo insieme, fregandosene delle strane voci che giravano tutte le volte che passeggiavano nei corridoi, passò così il secondo anno e le due si avvicinarono molto di più, durante la pausa estiva del terzo anno Makoto portò Setsuna nella sua casa in collina, voleva mostrarle un lato di lei che nessuno conosceva, sapeva che l’avrebbe capita e non l’avrebbe presa in giro.

Makoto: “ Setsuna-senpai questa è la mia casa in collina, non ci vengo spesso qui perché per me è troppo grande, ma quando posso vengo a dare una sistemata alla serra e al frutteto, purtroppo non posso mostrarti tutto l’interno perché è in ristrutturazione, i miei hanno deciso di ampliarla per renderla più accogliente per me e i miei amici, quando sarà completa ti prometto che te la farò visitare, ora però posso mostrarti la mia piccola serra e il mio piccolo frutteto, non è molto ma quando vengo qui grazie a loro non mi annoio mai”

Setsuna ascoltava rapita ogni sua parola, non credeva che quella ragazza avesse tanti interessi, era una gioia per lei poterli scoprire per prima, più passava il tempo e più si rendeva conto di amarla, voleva dichiararsi ma non sapeva come fare, avrebbe aspettato il Natale per dirlo, se non fosse stata ricambiata le sarebbe rimasta accanto perché la sua presenza era importante per lei.

Passarono un mese al mare godendo della reciproca compagnia, quando rientrarono in città si diressero direttamente al covo, non avevano voglia di riprendere le lezioni e poi c’era qualcosa di strano sembrava che qualcosa doveva cambiare e che loro dovevano essere lì in quel momento.

Fu così che cominciò la loro avventura tra esseri che sembravano essere usciti dai film horror, passarono diversi giorni a combattere tra quei mostri che si erano impadroniti della loro bella città. Una sera dopo essersi riparate nel tempio della loro compagna Rei, Setsuna prese coraggio e le rivelò i suoi sentimenti.

Setsuna: “ Mako-chan, tu mi sei sempre piaciuta, la tua forza, il tuo animo nobile, la voglia di essere sempre presente anche quando vorresti scappare e stare da sola con i tuoi pensieri, mi piace tutto di te, io Mako-chan ti ho amata dal primo momento che ti ho vista”

Guardava il viso di Makoto che diventava via via più rosso per l’imbarazzo, stava quasi per pentirsi di quello che le aveva rivelato quando le sue labbra si posarono dolcemente sulle sue, sentì chiaramente il suo cuore galoppare nel petto, non si aspettava di essere ricambiata eppure era quella la realtà, Makoto l’amava con la sua stessa intensità, poteva percepire in quel bacio la sua forza, il suo animo forte e gentile che era stato capace di darle conforto in ogni momento, ricordava ancora l’abbraccio che le aveva regalato sul terrazzo dell’istituto, sentiva di essersi unita a lei già in quel momento.

I loro baci diventarono bollenti, ormai non importava più cosa sarebbe potuto accadere, in quel momento c’erano solo loro due che si amavano e si mettevano a nudo. Passarono la loro prima notte d’amore e si addormentarono l’una tra le braccia dell’altra felici nonostante il putiferio a pochi passi da loro.

Passarono diversi giorni da quel momento e ogni volta che ne avevano l’occasione stavano assieme, fino a quel tragico incidente in cui Makoto perse la vita per una stupida frenata causata da Haruka che stava per schiantarsi contro il laboratorio. Setsuna non ha mai incolpato Haruka, sapeva in cuor suo che la sua amica non avrebbe mai rischiato la vita di una loro compagna in questo modo, eppure in quell’esatto momento, quando il corpo di Makoto urtò violentemente contro il muro voleva solo incolparla per la sua morte, voleva raggiungerla e continuare ad amarla ma sapeva che non sarebbe stato giusto, avrebbe continuato a vivere anche per lei e lo fece. Andò avanti e riuscì a portare la sua amata nella sua casa, seppellì il suo corpo, tra le viole che avevano piantato solo il mese prima, in quel momento capì; doveva essere forte e portare a termine la loro avventura, lo doveva oltre che a se stessa, anche alla donna che le aveva rapito il cuore.

Era passato ormai un mese dalla scomparsa di Makoto, Setsuna era rimasta in quella casa sulla collina e continuava a prendersi cura dei fiori e del frutteto che con tanto amore erano stati tirati su dalla sua amata, le altre più volte le avevano detto di andare con loro alla ricerca di altri sopravvissuti ma lei ha sempre rifiutato, abbandonare quel luogo per lei voleva dire abbandonare la sua Makoto e questo non poteva sopportarlo.

Ogni sera si addormentava nel suo letto mentre rileggeva le pagine del suo piccolo diario che aveva iniziato a scrivere per ricordare la sua amata, l’avrebbe tenuto stretto per ricordarsi di lei anche quando sarebbe diventata vecchia, ma il suo cuore sapeva che presto o tardi l’avrebbe raggiunta, le sue compagne erano andate a cercare altri sopravvissuti per aiutarli con l’antidoto che era stato terminato, ogni tanto riusciva a ricevere qualche loro notizia ma sapeva che presto o tardi sarebbero tornate da lei stanche.

Le avrebbe aspettate, come avrebbe aspettato il momento per raggiungere la sua Makoto che sapeva la vegliava ogni sera quando in preda alle lacrime si addormentava.

 

 

Ecco la shot che avevo promesso xD mi è uscita più triste del previsto, non ho messo il corsivo anche se erano i ricordi di Setsuna perché un intero capitolo scritto in questo modo mi sembrava un po’ pesante, spero sia piaciuto x3 grazie a Yas V che era ansiosa di leggere questa shot xD grazie a chiunque la leggerà x3 alla prossima (se mai deciderò di dare un seguito alla mia fic) XD

  
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