Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: KSherlocked    17/02/2012    3 recensioni
Io credo in lui e questa convinzione mi sta lacerando. Lui è morto. Eppure mi sento osservato, spiato mentre dormo - anche se non dormo- e mentre rileggo quei suoi appunti ermetici scritti sbrigativamente nel taccuino. Una parte di me, in modo discreto, spera ne suo ritorno. Una parte urlante, goffamente rumorosa e eccentrica SA che lui è vivo.
E forse, un giorno, smetterò di preparare una tazza di tea in piu destinata a freddare sul tavolo.
[ Prima fiction sulla coppia segretamente esistente [LOL] John\Sherlock. Siate clementi ._. ]
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*Aehm.* 
Prima fan-fiction su questa serie. Ora che ci penso, non capisco perchè non ho mai scritto su di loro....
Beh, siate clementi con me.
Lasciate una recensionina-ina-ina, mh?
Mi dileguo. *scappa  a nascondersi*
Enjoy !!



Un urlo. La gola si dilania, il terrore mangia lo stomaco.
Sono le tre di notte. Le tre dell’ennesima notte passata nell’incubo  e nel buio di una stanza vuota. Tre mesi, piu di novanta notti passate insonni contorcendosi fra le lenzuola che ormai hanno perso il suo odore, il suo tepore e sono troppo vuote. Tre mesi che sono sfuggiti fra le dita come sabbia, tre mesi passati senza pallottole vaganti nelle stanze, senza esplosioni improvvise o teste mozzate nel frigorifero.
Troppo tempo senza quella routine che ha fatto parte di me fino a tre mesi fa. E mentre io sto qui a piangere come un bambino, lui è sotto terra. Lui è sotto terra e non me ne capacito.
SHERLOCK HOLMES è morto.
Questa idea non mi ha mandato in una immediata depressione, ma ha scavato lentamente fino alle ossa. Ha corroso silenziosamente la pelle, è arrivata ai muscoli e li ha mangiati.
La gamba ha ripreso a farmi male. Ho ripreso il bastone, da tre mesi. Angelo mi offre la cena, da tre mesi.
La signora Hudson mi lascia del tea caldo ogni tre ore e mi sveglia quando urlo nel sonno, da tre mesi.
Lestrade mi tratta come uno psicopatico da tre mesi.
<< John, non torna. È morto. >> Da tre fottuti mesi
 
 
Ho la fronte sudata, sento la maglietta che mi tira la pelle. E come faccio da novantatrè giorni a questa parte, sprofondo il viso nel cuscino. Urlo, vomito la rabbia. Non ho piu sangue, ho rabbia. Non ho organi, ho risentimento. Non ho un cervello, ho rimpianto. E non riesco ancora a rendermi conto della situazione. Non ho metabolizzato il lutto, non me ne sono capacitato. Non posso credere che Sherlock sia sotto terra. È così sbagliato sperare nel ritorno di un amico? Del mio migliore amico?
Una amicizia che era andata oltre i cadaveri ed i casi da risolvere. Una coppia che aveva sorvolato – almeno nella mia testa, confusa oltretutto – gli scandali del giornale giornaliero che ci voleva impostori.
E la rabbia è tanta, è troppa per un corpo solo. La signora Hudson non potrebbe mai sopportare tanto. Non potrebbe nemmeno lui.  Lui odia le emozioni e i sentimenti. Li odia, anche ora mentre è …sottoterra. Tuta questa roba umana e noiosa, lo distrae dalle sue congetture troppo difficile e inafferrabili per noi comuni normodotati.
 
<< John? >> la signora Hudson bussa. Sa che potrebbe entrare senza farlo, sa perfettamente che mi troverebbe seduto in pieno panico al centro del letto. Eppure bussa per avvisarmi, come se mi volesse dare la possibilità di darmi una sistemata prima che entri.
Borbotto qualcosa e lei apre piano la porta. Il suo volto si storce in una smorfia di compassione appena mi vede.
<< Oh, caro… >> si avvicina e si siede accanto a me, le molle del vecchio materasso protestano sotto l’aggiungersi di quel peso piuma.
Fisso le coperte grigie,  le stesse coperte in cui lui dormiva, lo stesso color ghiaccio dei suoi o…
<< John, non farti del male, caro… >> la mano fragile e delicata della donna si posa sul mio ginocchio e lo stringe appena. Mi sta dicendo che lei è lì, se ho bisogno. Il suo volto stanco è solcato da quello che sembra un sorriso, ma che non ha contagiato gli occhi. Le restituisco la smorfia dolce con gratitudine e sovrappongo la mano alla sua. Ci sono anche io, per lei. Ma lei è forte, non ha bisogno di me.
<< Grazie, signora Hudson. Davvero. >>
Il viso materno arrossisce quel tanto che basta ad essere notato alla luce fioca della stanza. << John, se vuoi parlare… >>
Parlare? Di lui? Da quanto non lo faccio? Da quanto non scrivo di lui nel blog, nel diario o non ne parlo alla terapista? Da quanto tempo questa ultima mi invita ad esternarmi ottenendo solo un Dottor Watson ermetico e sempre piu Holmes?
<< No, la prego.. La ringrazio, ma non… non posso. >> la voca mi si strozza in gola. Non riesco a parlare di lui. So solo incrementare quella oscena battaglia che infuria nella mia testa. Quelle continue esplosioni di voci, richiami e granate. Quel dolore alla gamba che mi fa svegliare in piena notte.
Rimaniamo seduti sul letto per del tempo, non voglio che la signora si stanchi. La mando a dormire sfruttando la sua anca e le troppe scale che si fa ogni notte come scusa.
<< John, Sherlock ti voleva bene. Solo, era troppo orgoglioso per ammetterlo. Non me lo ha mai confessato in tutti questi anni, ma voleva bene anche a me. E me lo ha dimostrato con il rispetto. >> la signora Hudson è sulla porta , mi da le spalle e la mano tremante si posa sulla maniglia. << Sherlock ti rispettava, molto. >>
È disumano lasciarmi in una stanza con quella frase, eppure si chiude la porta alle spalle e scende le scale.
Lui mi rispettava. Lui mi voleva bene.
Io non l’ho saputo aiutare.
Lui è morto. È sottoterra.
Come diceva? << Bel lavoro, Johnny. >>
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: KSherlocked