Vorrei essere il vento per te

poterti carezzare, contarti parole di miele.

Ma tu non mi senti.

 

Vorrei essere il calore di quando hai freddo,

la brezza di quando hai caldo,

il letto su cui riposarti,

la casa in cui trovar rifugio.

Ma tu non ci sei.

 

Vorrei essere il sole dei tuoi giorni,

l'aurora dei tuoi sogni, la ragione del tuo sorriso,

il libro della tua storia.

Ma tu non mi vedi.

 

Perché guardi verso lui,

luce nei tuoi occhi,

oro dei tuoi giorni,

germoglio dei tuoi sorrisi,

gioia della tua vita.

 

Ed io, distante miglia nonostante tu sia qui,

rimango oscurità, luce nascosta da abissi tetri,

ombra nella tua vita.

 

Però, nonostante mi limiti ad assisterti da lontano

dal mio buio inverno, quando i tuoi giorni si faranno scuri

e non troverai più i colori del dì,

ti guiderò alla luce, nel cielo.

Bada, quando tutto si farà scuro

nel buoi ci sarò io a guidarti.

Io resto qui.

 

Per te.

 

 

 

N.d.A.: questa poesia ci tengo a commentarla, poichè è una storia scritta dal primo me,

un me triste e solo, che era ancora fresco della vita e che era alla ricerca spasmodica

di qualcuno da amare... Invece il me di adesso vive solo di letteratura e filosofia, alla ricerca della propria Via.

la dedico quindi al me di quel tempo, che mi lascia nel cuore quel gusto nostalgico, ambrato e rotondo di una buona birra toscana.